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G
*
( x ) K ( x , y ) ( y ) dy (4.21)
G
(dove ) sono dette aggiunte all’ equazione (F.2) ed alla sua omogenea
K ( x , y ) K ( x , y )
rispettivamente. 44
Anno accademico 2003/2004 Equazioni integrali
Il nucleo K ( x , y ) si dice nucleo coniugato aggiunto al nucleo . Il nucleo è
K ( x , y ) K ( x , y )
detto hermitiano se K ( x , y ) K ( x , y ) , cioè se ovunque.
K ( x , y ) K ( x , y )
Ovviamente un nucleo reale e simmetrico è anche hermitiano.
4.4.5 Riduzione di un’equazione a nucleo non simmetrico ad una a nucleo
simmetrico
Si consideri l’equazione
(4.22)
f ( x ) ( x ) k ( x , y ) ( y ) dy
e si ponga
(4.23)
F ( x ) f ( x ) k ( y , x ) f ( y ) dy
allora per la (4.22) si ha
F ( x ) ( x ) k ( x , y ) ( y ) dy k ( y , x )
dy ( y ) K ( y , z ) ( z ) dz
( x ) ( y ) dy K ( x , y ) K ( y , x ) k ( z , x ) K ( z , y )
dz
16
dove l’ultimo passaggio si ottiene scambiando y con z. Con la posizione
Q ( x , y ) K ( x , y ) K ( y , x ) A
( x , y ) (4.24)
A
( x , y ) K ( z , x ) K ( z , y )
dz
la (4.23) si può riscrivere come segue
16 Per come è definito A(x,y) è simmetrico, e quindi anche Q(x,y) lo è.
45 Anno accademico 2003/2004
Equazioni integrali
(4.25)
F ( x ) ( x ) Q ( x , y ) ( y ) dy
La (4.25) è pertanto un’equazione integrale a nucleo simmetrico. Ogni soluzione della (4.22)
soddisfa anche la (4.25); inoltre se la prima è omogenea, lo è pure la seconda, visto che f(x) = 0
implica F(x) = 0.
4.6 Metodo delle approssimazioni successive
4.6.1 Specificazioni preliminari
Per alcuni sviluppi è utile una scrittura abbreviata delle precedenti equazioni integrali. Esse
saranno scritte in forma contratta utilizzando la notazione d’operatore
(4.26)
f ,
g , (4.27)
dove gli operatori integrali e sono determinati dai nuclei e K ( x , y ) rispettivamente;
K ( x , y )
essi operano, come è evidente, nel modo che segue
( f )( x ) k ( x , y ) f ( y ) dy , ( f )( x ) k ( x , y ) f ( y ) dy ,
G G L (
G ) , L (
G ) ,
In appendice sono riportate le definizioni di norme degli spazi di Banach 1 2
L (
G ) e e del prodotto scalare in L (G), essi si ritroveranno negli argomenti trattati nei
C ( G ) 2
prossimi paragrafi. 46
Anno accademico 2003/2004 Equazioni integrali
4.6.2 Equazioni di II specie e serie di Neumann
Il metodo classico per cercare la soluzione dell’equazione di F di II specie, non
REDHOLM
omogenea, è basato su un procedimento di approssimazioni successive.
Prendendo come approssimazione zero la soluzione
f ( x )
0
si costruisce la soluzione di prima, seconda, n-sima approssimazione per sostituzioni
successive nella prima delle (4.26), ottenendo
( x ) f ( x ) ( x )
1 0
2 2
( x ) f ( x ) ( x ) f ( x ) f ( x ) f ( x )
2 1 (4.28)
..........
n n
x f x x f x f x f x
( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ... ( )
1
n n
Si vuole ora dimostrare che P
j j
( x ) f ( x ) P 0, 1, 2, .... (4.29)
n 0
j
j
dove denotano le potenze j-esime dell’operatore . Per farlo si noti come per , la formula
p 0
f ( x ) . Supponendo che questa formula si valida per p e sostituendo al
(4.29) è valida: p 1
0
posto di p nella successione di ricorrenza (4.28), si ottiene la formula (4.29) calcolata in p 1
P P P 1
h h j j j j
1 1
f f f f f f
p p
1
h j j
0 0 0
Dal principio di induzione matematica discende quindi che la formula (4.29) è valida per tutti
i valori di p.
P f ( x ), p 0,1, 2...
Le funzioni , sono dette iterazioni della funzione (x).
f
47 Anno accademico 2003/2004
Equazioni integrali G
Secondo il (V.Appendice), le iterazioni di sono continue su e, in
f C (
G )
lemma 1
virtù della disuguaglianza (A.2) contemplata nello stesso lemma 1, soddisfano la disuguaglianza
P P 1 P 1 P
f f Mm
(
G
) f ( Mm
(
G
)) f C
C C
C
cioè
P P
f ( Mm (
G )) f p 0, 1, 2, ... (4.30)
C
C
Da questa disuguaglianza segue che la serie
j j
( f )( x ) x G (4.31)
j 0
detta serie di Neumann, è maggiorata dalla serie numerica f
j
j C
f Mm G
( ( )) (4.32)
C Mm G
1 ( )
j 0
,
che converge nel cerchio di raggio . Perciò, per questi valori di la serie (4.31) è
| | 1/ Mm ( G )
x G , definendo così una funzione
uniformemente (infatti lo è totalmente) convergente in ( x )
( )
p
G
continua . Ciò vuol dire, in virtù della (4.29), che le approssimazioni successive ( x ) per
tendono in modo uniforme alla funzione :
p x
( )
( P )
( x ) ( x ) 0
max
lim (4.33)
P x G
ed, inoltre, in virtù della (4.32), è valida la disuguaglianza
48
Anno accademico 2003/2004 Equazioni integrali
f
C (4.34)
C 1 Mm (
G )
verifica l’equazione integrale (F.2) si consideri il limite
Per dimostrare che la funzione x
( )
per nella relazione di ricorrenza (4.28), utilizzando la convergenza uniforme della
p G
successione a su , si ottiene:
x
( x ) ( )
p
( p ) ( p 1)
x ( x ) K x , y ( y ) f ( x ) K x
, y ( y ) f ( x )
lim lim
p p
G GG
Volendo anche dimostrare l’unicità della soluzione di detta equazione nella classe L (G),
1
(G), ) se , è sufficiente dimostrare che l’equazione omogenea
(oppure L C ( G ) Mm G
| | 1/ ( )
2
associata ha, in L (G), una sola soluzione nulla.
1
( x ) L (
G ) è una soluzione dell’equazione omogenea, cioè , si ha,
Infatti se 0 1 0 0
secondo il Lemma 2
|| || | ||| K || | | Mm ( G ) || ||
0 1 0 1 0 1
|| ||
, deriva =0 cioè = 0, ovvero quanto si
da cui, grazie alla disuguaglianza Mm G
| | ( ) 1 0 1 0
doveva dimostrare. Il seguente teorema riassume i risultati sinora ottenuti. 17
Ogni equazione integrale di Fredholm di II specie con nucleo continuo per
K x y
( , )
Teorema 4.1
, ha un' unica soluzione nella classe per un termine noto
C ( G ) f C (
G )
Mm G
| | 1/ ( )
qualsiasi. Questa soluzione è rappresentata nella forma della serie di Neumann (4.31)
x G
uniformemente convergente in e soddisfa la disuguaglianza (4.34).
Si è quindi passati a dover studiare le proprietà della serie Neumann, le quali chiaramente
dipendono dal tipo di nucleo K. Per comprendere allora la possibilità di risolvere l’equazione di
17 Per i nuclei l’aggettivo continuo sta ad indicare che essi sono funzioni continue in GG.
K ( x , y ) 49 Anno accademico 2003/2004
Equazioni integrali
F di II specie è fondamentale esaminare una delle classi più importanti di nuclei, quella
REDHOLM
dei nuclei di Pincherle-Goursat.
5. Nuclei di Pincherle-Goursat (o degeneri)
Interrompendo momentaneamente la teoria generale, si entra nel vivo di un caso particolare
estremamente interessante in cui la risoluzione dell’equazione di F di II specie si riduce ad
REDHOLM
un problema elementare.
Va innanzitutto detto che con la denominazione di nuclei di Pincherle-Goursat (o degeneri )
si intendono tutti quei nuclei che assumono la forma
N
K ( x , y ) X ( x )
Y ( y ) (5.1)
h h
1
h
ovvero essi sono esprimibili come somma di prodotti di funzioni della sola x per funzioni della
N
sola y. Senza perdere di generalità si può assumere che i sistemi di funzioni e
X ( x )
h
1
h
N
siano linearmente indipendenti. Infatti, se così non fosse, si avrebbe, per esempio
Y ( y )
h
1
h
N 1
X ( x ) c X ( x ) ... c X ( x ) c X ( x )
N 1 1 N 1 N 1 h h
h 1
ed il nucleo K(x,y), in virtù della definizione (5.1), assume la forma
N 1 N 1
K ( x , y ) X ( x )
Y ( y ) c X ( x ) Y ( y )
h h h h N
h 1 h 1
50
Anno accademico 2003/2004 Equazioni integrali
Procedendo in modo simile si giunge, dopo un numero finito di passi, ad una situazione nella
N N
quale e risulterebbero linearmente indipendenti, violando quindi l’ipotesi
X ( x ) Y ( y )
h h
h h
1 1
iniziale. Tale assurdo rassicura sul fatto che l’ipotesi di lineare indipendenza non è restrittiva.
di II specie non omogenea, si
Si procede ora inserendo la (5.1) nell’equazione di F
REDHOLM
ha N
f ( x ) ( x ) X ( x ) Y ( y ) ( y ) dy (5.2)
h h
1
h G
ne segue N
( x ) f ( x ) q X ( x ) (5.3)
h h
1
h
quanto segue
avendo inteso con le costanti Q
h
q Y y y dy (5.4)
( ) ( )
h h
G
Tali costanti, dip