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CGI

un’applicazione della computer grafica che permette di ottenere effetti visivi attraverso la

manipolazione digitale delle immagini. La CGI si sviluppa a partire dalla fine del Ventesimo secolo

e offre svariati vantaggi, come la possibilità di creare interi paesaggi o personaggi tridimensionali e

di conferire un maggior grado di verosimiglianza.

Cinema Classico Cinema nato a Hollywood e sviluppatosi dagli anni Venti agli anni Sessanta

attorno a un sistema di generi e allo studio system che da una parte ha svolto una differenziazione e

identificazione dei prodotti cinematografici per orientare le aspettative del pubblico sulla base di

parte si è strutturato in un oligopolio a integrazione verticale,

criteri stilistici e narrativi, dall’altra

controllando di fatto tutte le fasi dell’industria: produzione, distribuzione ed esercizio

Cinema contemporaneo Cinema che si sviluppa nella cosiddetta postmodernità, caratterizzato

da uno stile frammentato, da una narrazione non lineare (tempo dislocato, fabula e intreccio non

coincidono, flashbacks, flashforwards), dalla decostruzione e commistione dei generi tradizionali

secondo un’autonomia creativa individuale e dal tentativo di stupire, provocare e sfidare il pubblico

attraverso un linguaggio e uno stile innovativo. Nel cinema contemporaneo lo spettatore deve

ricomporre i vari pezzi del “puzzle” e ricostruire la linea temporale e i corretti rapporti logici di

causa-effetto tra i vari segmenti narrativi.

Cinema d’autore Il cinema d’autore si sviluppa a partire dall’esperienza neorealista italiana e

dalla Nouvelle Vague francese, per poi imporsi come un fenomeno prevalentemente europeo, in

contrasto con l’industria hollywoodiana. Nel cinema d’autore, il regista si occupa di tutte le fasi di

lavorazione del film (o di gran parte di essere), spesso autofinanziando i propri progetti e ricerca

un’originalità e specificità stilistica in grado di veicolare una visione del mondo e un’impronta

strettamente personale. Il cinema d’autore ricerca vie alternative, sperimentali, diverse da quelle

tradizionali, sia nella narrazione (attraverso personaggi che non rientrano in categorie fisse,

attraverso la mancanza di un nesso causale tra gli eventi) che nelle forme di rappresentazione,

sovvertendo e trasgredendo le regole classiche. Inoltre, il cinema d’autore cambia il rapporto con lo

spettatore: se il cinema classico si proponeva di soddisfare le aspettative del pubblico e di fornire

una narrazione chiara e comprensibile, il cinema d’autore non guida il pubblico alla corretta

interpretazione del film, ma lo sfida a riflettere e a coglierne il senso sulla base degli elementi

forniti. →

Cinepresa Chiamata anche macchina da presa, è un apparecchio che effettua riprese

cinematografiche impressionando su una pellicola sensibile una serie di immagini fotografiche in

rapida successione temporale (24 fotogrammi al secondo è la cadenza standard odierna di ripresa).

Una cinepresa si compone generalmente di una pellicola, una griffa, un otturatore e un obiettivo.

Climax Nella narrazione classica indica il momento di maggior tensione del film in cui i

personaggi principali si giocano il tutto per tutto. Si caratterizza per l’aumento della tensione e del

coinvolgimento dello spettatore attraverso un’atmosfera di suspense. Generalmente è collocato a tre

quarti del film. →

Colonna sonora Corrisponde materialmente alla parte di pellicola cinematografica su cui, in

seguito a un’operazione di missaggio, vengono registrati i rumori, la musica e il parlato (dialoghi)

relativi alle immagini impressionate.

Colonna visiva Corrisponde materialmente alla porzione di pellicola cinematografica su cui

vengono impressionati una serie di fotogrammi in successione.

Colore Forma di rappresentazione visiva a colori.

Conclusione Nella narrazione classica corrisponde al finale della vicenda, che presuppone la

risoluzione di tutte le questioni rimaste aperte. Nel cinema hollywoodiano la conclusione è

strettamente legata al sistema di generi, che presupponeva degli standard stilistici, ideologici e

contenutistici (ad esempio, le commedie godevano sempre di un lieto fine, mentre i film gangster

mettevano in scena il declino e il fallimento del criminale).

→ Esemplare in formato digitale dell’edizione definitiva di un film

Copia digitale → Esemplare su pellicola dell’edizione definitiva

Copia in pellicola di un film

Découpage Fase conclusiva della sceneggiatura che prevede la scomposizione delle scene girate

nelle singole inquadrature (piani e campi), che vengono poi numerate progressivamente e

accompagnate da indicazioni tecniche riguardanti il tipo di ripresa e la disposizione degli attori. Con

découpage si fa anche riferimento al termine usato dalla critica francese per indicare il montaggio,

in particolare nei suoi aspetti stilistici: ad esempio, il découpage classico è il montaggio mascherato

invisibile del cinema classico hollywoodiano in funzione della continuità narrativa e dell’effetto di

e

verosimiglianza.

Dettaglio Inquadratura ravvicinata di un oggetto o di un particolare di un oggetto che assume

una funzione narrativa o su cui si ritiene che lo spettatore debba prestare maggiore attenzione.

Dialoghi Una delle componenti del sonoro insieme ai rumori e alle musiche. Sono le parti del

film in cui due o più personaggi dialogano e interagiscono tra loro.

Didascalia Inquadratura ospitante dialoghi dei personaggi, brevi introduzioni o descrizioni delle

scene per facilitarne la comprensione e guidare l’interpretazione dello spettatore. Furono impiegate

durante tutta la stagione del muto, anche se nel cinema muto “maturo” degli anni Venti si iniziò a

limitarne considerevolmente l’utilizzo perché i film avevano cominciato a sviluppare una

autonomia artistica tale da rendere comprensibile la narrazione anche senza l’ausilio della parola

scritta. Con il passaggio dal muto al sonoro le didascalie caddero in disuso.

Direttore della fotografia Responsabile della fotografia cinematografica durante la

realizzazione di un film. E’ colui che, in collaborazione con il regista, è incaricato di compiere

scelte tecnico-stilistiche relative ai colori (nel caso del bianco e nero, i contrasti tra luce e ombra), al

tipo di illuminazione, all’angolazione della cinepresa e alla composizione dell’inquadratura.

→ Tipo di dissolvenza in cui l’immagine si oscura progressivamente fino ad

Dissolvenza in nero

essere sostituita dallo schermo nero

→ Tipo di dissolvenza che permette il passaggio graduale da un’immagine

Dissolvenza incrociata un’immagine si sovrappone il graduale

alla successiva. Avviene quando allo scomparire di

comparire di quella contigua.

Documentario Film privo di sceneggiatura, attori consapevoli e pianificazione previa il cui

unico scopo è quello di farsi documento della realtà immediata, così come si presenta davanti alla

cinepresa. Si oppone al film di finzione, che presuppone una manipolazione e una mediazione da

parte del regista.

Dolly Braccio snodabile in grado di muoversi in ogni direzione e munito di una piattaforma sulla

quale viene posta la cinepresa. Il dolly permette di effettuare carrellate e ampi movimenti di

macchina anche a svariati metri di altezza e può essere montato su dei binari.

Doppiaggio Procedimento attraverso cui la colonna sonora di un film (comprendente musica,

viene incisa nuovamente per tradurla in un’altra lingua o per migliorarne la

parlato e rumori)

qualità. In senso più stretto il doppiaggio fa riferimento alla pratica di sostituzione e traduzione dei

dialoghi originali da parte di doppiatori professionisti. Il doppiaggio nacque in seguito

all’introduzione del sonoro per far fronte al problema della distribuzione dei film all’estero: se al

principio si realizzavano versioni multiple dello stesso film con attori spesso dilettanti di nazionalità

diversa (che tuttavia risultavano essere scadenti) oppure si introduceva il plurilinguismo, negli anni

Trenta la pratica del doppiaggio iniziò a diventare sempre più frequente (specialmente in Italia) fino

a consolidarsi come vera e propria industria.

Effetti visivi Chiamati anche VFX, sono effetti digitali generati al computer in fase di

che permettono di modificare un’immagine a piacimento aggiungendo, cambiando

postproduzione

o sottraendone elementi per ricreare ambienti, oggetti o effetti impossibili da ottenere dal vero (o

troppo costosi).

→ Chiamato anche “notte americana”(poiché impiegato spesso in film western,

Effetto notte come

“Sentieri selvaggi”), è un effetto che grazie all’utilizzo di appositi filtri posti davanti all’obiettivo e

alla sottoesposizione della pellicola consente di girare scene di giorno dando allo spettatore

l’illusione che si svolgano di notte. Si tratta di una tecnica molto conveniente in fase di ripresa

perché permette di risparmiare tempo (non bisogna aspettare che cali la notte per girare) ed è più

pratica per gli attori.

Ellissi Si tratta di un salto temporale creato in fase di montaggio accostando scene che si

tempi distanti. L’ellissi permette di accorciare la durata della narrazione e di renderla

svolgono in

più fluida saltando i punti morti, cioè quelle azioni o quelle parti del racconto che non risultano

significative dal punto di vista narrativo. Una delle ellissi più memorabili della storia del cinema è

quella presente in “2001 Odissea nello spazio” si Stanley Kubrick

→ Tempo durante il quale un materiale fotosensibile viene esposto all’effetto della

Esposizione

luce → Ambienti utilizzati per le riprese all’aperto

Esterni →

Fabula Successione cronologica degli eventi che compongono la trama di un film (o la

narrazione di una vicenda).

Figura intera Tipo di inquadratura in cui la figura umana compare dalla testa a piedi e risulta

perfettamente inquadrata nel fotogramma.

→ Termine che dall’inglese indica letteralmente la pellicola cinematografica di celluloide e

Film

che poi, in senso lato, ha acquisito il significato del prodotto cinematografico finito.

Film di finzione Opposto al documentario, è un qualsiasi prodotto cinematografico in cui si

narra una storia e non si fa uso di materiale direttamente prelevato dalla realtà immediata.

→ Sorta di dissolvenza che consiste nell’affievolirsi di un’immagine contemporaneamente

Fondu

al comparire di quella successiva.

Foto di scena Fotografie realizzate su

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atlas18 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia ed estetica del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Ghislotti Stefano.