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CULTURA CULTURALE

fiction: radiotelenovela, soapprosa: radiodramma commedia opera,cinema alla radioeventi musicali in diretta, brani diconcerti di musica lirica, sinfonica, musica classica nei contenitoricameristica culturalirubriche culturali contenitori al telefonodibattiti culturaliincontri con pers.culturarecendioni

INTRATTENIMENTO INTRATTENIMENTO LEGGERO

Contenitori al telefonoRubriche Programmi di confidenzaLight intratainementVarietà Scenette con comiciGiochi e quiz Formati talk della radio di flussoMusica leggera Eventi musicali e concerti in diretta

INFORMAZIONE INFORMAZIONE

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Come si vede, l’uso del telefono in rubriche

mandate in onda in diretta, mentre vengono prodotte, ha sostituito buona parte dei contatti col mondo che la vecchia radio era riuscita a intavolare. La radiocronaca resiste come testimonianza diretta della partecipazione dell'istituzione radiofonica agli eventi, ma gran parte degli altri contatti sono mediati dal telefono.

6. Parlare alla radio

Parlare alla radio richiede molta attenzione. Il microfono è uno strumento molto sensibile che non registra e amplifica soltanto tutti i rumori dello studio, ma anche lo stato d'animo di chi parla. Occorre quindi prepararsi bene, essere sicuri di ciò che si vuol dire e utilizzare una intonazione e una emotività coerenti con il tipo di messaggio. Se abbiamo qualcosa di importante da dire o qualche informazione da dare, diamola subito senza preliminari e introduzioni, scegliamo solo gli elementi fondamentali eliminando quelli meno significativi e non diamo nulla per scontato.

7. La radio digitale

La radio sta compiendo il

Il tuo passaggio al digitale. Il DAB (digital audio broadcasting) permette di mantenere costante sul territorio la modulazione, e quindi di non dover cambiare frequenza, sfruttando meglio lo spettro elettromagnetico perché la compressione digitale permette di trasmettere fino a 6 canali su una sola frequenza. È possibile così trasmettere, oltre alla musica e al parlato, dati di vario tipo (immagini fisse, disegni, testi).

In molti paesi d'Europa, fra cui l'Italia, si prevede per il DAB di utilizzare le reti terrestri, con "piattaforme nazionali DAB", su cui vengono collocati i vari broadcaster pubblici e privati. Il compito del DAB tuttavia è più difficile rispetto alla televisione perché richiede un apparecchio radio più ingombrante dell'attuale e ingenti finanziamenti per costruire le reti. È possibile che tutto ciò in futuro sia superato.

8. Radio Internet

La straordinaria diffusione di Internet mostra

Tutti i limiti di adattamento dei media unidirezionali, e principalmente della televisione, quando alla comunicazione broadcasting, unidirezionale e discendente, vengono contrapposti il principio e l'etica della interattività e della connessione. Mentre l'interazione della televisione con la rete è ancora cauta e difficile, la radio al contrario attraversa una nuova e straordinaria ibridazione.

Dal 1996 esistono software (il primo è stato RealAudio) che permettono di ascoltare un file audio in formato MP3 dal proprio computer senza la necessità di scaricare il file per intero prima di farlo eseguire. Questo processo chiamato streaming, permette di ricevere dati in un flusso continuo, praticamente in tempo reale. MP3 è uno standard di compressione di file audio messo a punto dal MPEG.

La radio è favorita dall'agilità dei file MP3, ma ancor più dalla propria sovrapposizione del proprio pubblico con quello della rete. Oggi

oltre 2000 radio trasmettono solo in Internet e molte di più trasmettono via etere e ripetono il segnale via Internet. Una internet radio non richiede licenze, frequenze su cui trasmettere o autorizzazioni, evitando complicazioni burocratiche, costi e censure, e può essere ascoltata in diretta in tutto il mondo a costi bassissimi. Intanto l'introduzione di e-mail e di sms nei rapporti con gli ascoltatori sta cambiando il linguaggio dei dj e il loro contatto con il pubblico; tecniche nuove come la web cam collocata nello studio della radio, facendola assomigliare a un reality show. Si tratta di contenuti multipiattaforma con eventi dal vivo, streaming sul web, archivi testuali sempre in rete, collegamenti continui e bidirezionali via e-mail, cellulare, sms. Un'altra direzione che ha preso l'interazione fra radio e internet è la "music on demand", cioè la diffusione di canali audio tematici digitali. Infine la radio ha buone

Possibilità di implementare internet fornendole l'interfaccia audio. L'ambiente sonoro di internet è un tema di crescente importanza e in cui non mancano aspetti problematici, per la banalità di molte sue interfacce audio, per la durezza di certi stacchi sonori e dei rumori di accompagnamento di tante pagine in rete, per il silenzio imbarazzante che promana da molti siti internet. La radio è il luogo del contatto tra il suono e la vita quotidiana di migliaia di persone e il suo modo di trattare la musica e la voce può diventare la sonorità della rete Internet.

I linguaggi della televisione

Capitolo Uno. Grammatica e sintassi delle immagini

1. In TV esiste solo quello che si vede

Se portate un gruppo di spettatori a visitare lo studio in cui viene realizzato il loro programma preferito, passata l'emozione di incontrare i personaggi televisivi noterete un moto di delusione: il salotto del talk show, che appariva così ampio in TV, è

molto più angusto; i colori, così vivi sullo schermo, sono opachi; gli arredi e la scenografia sono logori. La sola percezione della realtà televisiva che ha lo spettatore è ciò che guarda sullo schermo e ascolta dagli altoparlanti del televisore. La realtà non "parla da sola", secondo uno dei piùvieti luoghi comuni; ma soltanto se il programma televisivo è capace di comunicare una situazione in modo credibile per gli spettatori, selezionando le immagini e i suoni che meglio creano questo effetto. Mentre a teatro uno spettatore può rivolgere lo sguardo in ogni punto del palcoscenico (e anche altrove), e non necessariamente dove si sta svolgendo la scena, lo spettatore televisivo dipende totalmente dalle immagini che vengono scelte per lui e si aspetta che siano comprensibili per capire cosa sta succedendo. L'immagine televisiva non ha solo un significato documentario, ma un intento narrativo e rappresentativo con.una forte connotazione emotiva (patemica) e sentimentale. Gli stimoli visivi e sonori devono raccontare una storia, e il regista deve selezionarli in base a questa loro capacità, modificando i dati esistenti quando non si prestano. L'illuminazione artificiale e il trucco servono a modificare in questa direzione i dati di partenza. Le immagini hanno una loro grammatica, cioè le regole per la correttezza di ogni singola immagine (shot). Non basta puntare la telecamera a caso verso il soggetto e lasciare che lo spettatore veda per conto suo, occorre che gli elementi di una scena siano disposti nell'inquadratura in un modo facilmente e piacevolmente leggibile. Gli elementi più importanti dell'immagine sono tre: la composizione, l'inquadratura, l'angolazione. La composizione dell'immagine televisiva deve tenere conto dei due principali handicap che ha, per cercare di nasconderli. Intanto lo schermo è molto piccolo e la definizione moltopiù bassa dell'immagine cinematografica e delle fotografie che siamo abituati a vedere sui rotocalchi. L'immagine quindi non deve essere statica, ma richiedere qualche movimento dell'occhio. Nell'immagine migliore gli oggetti non sono collocati al centro dell'immagine, ma agli incroci di un reticolo ideale che divide lo schermo in tre parti, in altezza e in larghezza: una versione abbreviata del principio della "sezione aurea" (5/8), applicato alle arti visive già dagli antichi greci. Inoltre lo schermo ha soltanto due dimensioni. La profondità deve essere ricostruita privilegiando sempre le linee oblique e quelle curve rispetto a quelle orizzontali e verticali, che appaiono banali, e collocando un soggetto in primo piano nei paesaggi. Quando il soggetto dell'immagine è una persona, deve avere abbastanza "aria" sopra la testa e non essere attaccato al bordo superiore del televisore; se il soggetto cammina, deve

Avere uno spazio vuoto davanti a sé, per fare capire dove sta andando. Spesso i personaggi in campo sono più di uno, così i personaggi televisivi vanno riuniti in immagini collettive che siano di facile lettura, con le opportune gerarchie tra di loro, senza troppa distanza fra l'uno e l'altro, eliminando gli eccessivi dislivelli di altezza, evitando che siano in asse con rami d'albero, oggetti, arredi che possano creare accostamenti non voluti. Le regole sono simili a quelle della fotografia.

L'inquadratura (framing) è lo spazio visivo ripreso dall'obiettivo della telecamera. La TV ha seguito il cinema nella denominazione delle varie inquadrature, distinte in "piani" e "campi". Nei piani appare solo una persona o un oggetto; nei campi una scena più ampia.

L'angolazione della camera è un altro fattore importante. Generalmente la camera è collocata "in piano", cioè

all'altezza degli occhi del soggetto principale, ma può essere angolata verticalmente; una ripresa "dal basso" accentua l'importanza della persona, che viene ripresa, mentre una "dall'alto" ottiene l'effetto opposto. La telecamera può essere anche collocata su un'auto di Formula 1, sul casco di un pilota da caccia, o più semplicemente essere sistemata dal punto di vista del soggetto, facendo vedere la scena come la vede lui stesso. Si parla in questo caso di soggettiva, ed è un'immagine molto coinvolgente. La telecamera ha anche un'angolazione orizzontale: può riprendere un personaggio frontalmente, di tre quarti, di profilo. L'angolazione di ripresa che da maggiore profondità è quella di tre quarti, ma quella frontale è più coinvolgente sul piano emotivo. Quella di profilo generalmente si evita, perché lo spettatore ha la sensazione che manchi qualcosa allaoggetto che viene mostrato in primo piano per catturare l'attenzione dello spettatore. 2. PRIMO PIANO: l'immagine del personaggio che occupa gran parte del frame, permettendo di osservare i dettagli del suo viso e delle sue espressioni. 3. PRIMO PIANO AMERICANO: l'immagine del personaggio che arriva fino alla vita, permettendo di osservare non solo il viso ma anche il suo atteggiamento e la sua postura. 4. PIANO AMERICANO: l'immagine del personaggio che arriva fino alle ginocchia, permettendo di osservare il suo corpo e i suoi movimenti. 5. PIANO INTERO: l'immagine del personaggio che viene mostrato per intero, permettendo di osservare la sua figura e il suo modo di muoversi nello spazio. 6. GRANDE PIANO GENERALE: l'immagine del personaggio che viene mostrato in un contesto più ampio, permettendo di osservare l'ambiente circostante e la sua relazione con esso. 7. CAMPO TOTALE: l'immagine del personaggio che viene mostrato in un contesto ancora più ampio, permettendo di osservare l'intero scenario in cui si trova. 8. CAMPO LUNGO: l'immagine del personaggio che viene mostrato in un contesto molto ampio, permettendo di osservare l'intero paesaggio circostante. 9. CAMPO MEDIO: l'immagine del personaggio che viene mostrato a mezza figura, permettendo di osservare sia il personaggio che l'ambiente circostante. 10. CAMPO RAVVICINATO: l'immagine del personaggio che viene mostrato da vicino, permettendo di osservare i dettagli del suo viso e delle sue espressioni in modo più intimo. Questi sono solo alcuni dei piani e dei campi dell'immagine video che possono essere utilizzati per rappresentare un personaggio e la sua percezione. La scelta di quale piano o campo utilizzare dipende dall'effetto che si vuole ottenere e dal messaggio che si vuole comunicare al pubblico.
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
45 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Rod75 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche dei linguaggi audiovisivi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Pierantozzi Francesco.