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Lo spettatore al centro del mondo classico: il cinema narrativo classico
Che cos'è il film classico? La nozione di "cinema narrativo classico" è piuttosto recente. Quando un periodo storico concluso viene considerato esemplare, viene chiamato classico. Occorre però che questo periodo storico veicoli valori al di fuori del tempo, deve essere importante per tutte le epoche. Classico viene anche considerato il cinema hollywoodiano fra il 1927 (nascita del sonoro) e il 1960 perché in questi anni vengono messe a punto tutte le invenzioni linguistiche precedenti.
Dagli anni '30 il cinema mondiale si raccoglie quasi tutto a Hollywood, definita la Mecca del cinema. Cinema narrativo classico è quindi il cinema hollywoodiano degli anni d'oro.
Lo stile del cinema classico americano non era però da ricondurre alla volontà di singoli autori, ma a un sistema e a un modo di produzione, che tracciavano modelli comuni per molti film.
La produzione è subordinata a una concezione collettiva del cinema, una collaborazione di molti mestieri, ognuno dei quali corrisponde a una fase della realizzazione del film. Non esiste un autore unico, e l'unica figura che predomina tutte le fasi è quella del produttore.
UN BAGNO DI OTTIMISMO
La nascita del cinema classico fu segnata da due grandi sconvolgimenti; uno legato alla crisi del '29 e al New Deal, l'altro legato all'avvento del sonoro.
La grande crisi del 1929 creò negli Stati Uniti e nel mondo intero una profonda depressione economica culturale e sociale. Intere famiglie di classe medio-alta si trovarono sul lastrico, moltissime fabbriche chiusero, la disoccupazione toccò picchi spaventosi. Il programma varato dal presidente Roosevelt, il New Deal, proponeva una ricostruzione del paese, creando lavoro e rilanciando l'economia.
Il cinema ebbe un ruolo fondamentale per la ripresa psicologica della popolazione.
rilanciando l'ottimismo e la fiducia in valori come il matrimonio, la famiglia. Per raggiungere questo scopo serviva innanzitutto un cinema comprensibile da ogni strato della popolazione, dai bambini agli anziani, dai ceti più bassi a quelli più culturalmente elevati, accontentando tutti. Il modello fu trovato nel romanzo ottocentesco alla Dickens o alla Balzac. Inoltre, per riuscire nell'impresa di raggiungere tutta la popolazione, serviva un apparato produttivo grande e solido, capace di far fronte a una domanda enorme: la risposta fu lo studio system, nel quale tutte le fasi di produzione di un film (dalla sceneggiatura al montaggio finale) si svolgevano sotto il controllo di una sola casa di produzione. Il cinema diventa uno strumento per interpretare il mondo. Lo stile quindi non è più individuale e personale, ma è una marca collettiva, comune a tutta la produzione. - AZIONE E PAROLA - Nel cinema degli anni '20 l'esigenza delsonoro non era sentita e le grandi case di produzione scartavano le invenzioni perché venivano considerate antieconomiche. Fu una piccola casa di produzione in crisi, la Warner Bros, a rischiare producendo il primo film sonoro, Il cantante di jazz del 1927. Il successo fu enorme e costrinse tutte le altre case di produzione ad adeguarsi. Con il sonoro la storia raccontata prese il sopravvento (diventando il principio dominante del film). Gli spettatori andavano al cinema per vedere una storia in cui magari riconoscersi, e non per gli effetti speciali e le varie attrazioni. Con le storie presero impulso anche i generi, ciascuno caratterizzato da un proprio stile.- I TRE PRINCÌPI
- Leggibilità
Cher inuncia ad uno stile troppo personale, occorre che lo spettatore sia in grado di leggere facilmente le immagini
Gerarchizzazione
Deve esserci sempre differenza netta tra ciò che sta davanti e lo sfondo, ciò che sta davanti è di norma più importante di ciò che sta dietro. Inoltre deve essere sempre chiara la gerarchia e la composizione dei personaggi, distinti in protagonisti, antagonisti e personaggi secondari.
Drammatizzazione
La distinzione tra buoni e cattivi deve essere chiara, attraverso contrasti di luce, di piani, di posizione e di azioni. Naturalmente alla norma si affiancava sempre la trasgressione, che serviva per dare al film quel tocco di variante e deviazione unica da evitare la banalità e la somiglianza.