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Funzioni linguistiche secondo Jacobson
Jacobson ipotizza un ordine gerarchico delle funzioni che preveda una funzione dominante. Ad esempio, nello slogan la funzione dominante è quella conativa. Nella poesia è dominante la funzione poetica. Anche non nella poesia si è rivalutata la funzione poetica dapprima secondaria ma in questo nuovo clima culturale considerata dominante.
Jacobson risale agli aspetti fondamentali del comportamento linguistico, individuati ora nella selezione e nella combinazione. Quando parliamo compiamo una selezione tra tutte le parole che potremmo usare in un determinato punto della frase, e poi mettiamo insieme in un certo ordine combinatorio i termini prescelti. La selezione è fondata sull'equivalenza dei termini possibili, mentre la combinazione prevede che, per essere compatibili, i termini debbano svolgere ruoli diversi. Il sistema dei significanti tramite la propria rete.
organizzativa sopra quella della grammatica e della sintassi della lingua. E sebbene Jacobsonparli di sovrapposizione del principio di equivalenza sulla successione delle parole tuttavia egli mostra indefinitiva il prevalere della scansione specifica dei ritmi e dei suoni sulla forma usuale. Compare l’ipotesi diun legame latente tra suono e significatoJURIJ LOTMAN (1922-1993) definisce l’arte letteraria un sistema di simulazione secondario.Secondario perché utilizza dei materiali preesistenti nella lingua naturale e di simulazione perché purrealizzandosi nella sequenza lineare della scrittura, si organizza in modo da configurare con i suoi rapportiinterni una rappresentazione della realtà, una simulazione del proprio contenuto. Lotman propone, perdefinire l’opera d’arte letteraria, la nozione di segno integrale. Mentre nella lingua naturale il testo ècomposto da segni ciascuno dei quali è portatore di significato ed è a
Stabilire i rapporti tra i personaggi posti alla base della vicenda.
CLAUDE BREMOND (1929-vivente) nella sua Logica del racconto prende le mosse dall'impossibilità di decidere in anticipo la successione delle funzioni. Propp aveva potuto stabilire un ordine di precedenza perché si trovava a lavorare su un materiale fortemente stereotipato e soggetto a regole fisse. Bremond ritiene che l'unità minima della narrazione non sia la funzione isolata ma la sequenza che raggruppa più funzioni. La sequenza elementare sarebbe dunque un processo in 3 tempi composto da virtualità, passaggio all'atto e conclusione. Quanto al montaggio di queste sequenze elementari nella sequenza complessiva Bremond individua 3 modi caratteristici: il testa a coda quando ogni situazione di arrivo offre la possibilità di ripartire con una nuova sequenza), la sacca (quando la sequenza si interrompe per dar luogo a una sottosequenza che si svolge al suo interno), la
legatura (quando due sequenze si sviluppano simultaneamente o parallelamente). I ruoli narrativi dei personaggi vengono suddivisi in attivi e passivi. Gli agenti a loro volta si scindono travolontari e involontari. ALGIRDAS GREIMAS (1917-1992) nei suoi personaggi vengono riconosciuti ruoli o funzioni: un soggetto, un oggetto, un destinatore che predispone l'oggetto per un destinatario cui si possono aggiungere un aiutante e un oppositore. Per un totale di 6 attanti a costituire quello che Greimas chiama il modello attanziale. 16 TODOROV arriverà addirittura a tradurre l'intreccio in formule algebriche. GENETTE toccherà a lui con il Discorso del racconto del 1972 a sistematizzare l'analisi degli aspetti e dei modi della narrazione uscendo dalla mera sequenza delle vicende. Vi sono alcuni problemi che lo studio dell'intreccio non riesce a toccare, ad esempio quello dell'enunciazione. Chi racconta la storia? Un narratore intradiegetico o extradiegetico.
che può avere parte o no nella vicenda e quindi potrà essere omodiegetico o eterodiegetico. BARTHES accanto alle funzioni egli suggerisce di considerare anche degli indizi che sono quelle notazioni spesso appena accennate a indicare il carattere dei personaggi e l’atmosfera della vicenda, e servono a preparare gli sviluppi della storia. Inoltre Barthes distingue tra le funzioni quelle cardinali o nuclei da quelle di riempimento che offrono all’interprete dettagli non trascurabili. Barthes indica la necessità di un passaggio dalle macrostrutture alle microstrutture verso il modo di organizzare i significati, dove le analisi della poesia e della prosa si congiungono. 3.7 – Semantica - semiotica Del metodo messo in campo da GREIMAS sono da ricordare soprattutto alcune nozioni basilari: la suddivisione del significato in semi, il formarsi di catene coordinate di semi dette isotopie, la connessione ai semi di marche valutative. Sulla scia di queste indicazionigreimasiane si sono mossi alcuni studiosi belgi dell'Università di Liegi raccolti sotto la sigla del GRUPPO M i quali hanno riclassificato nei termini della semantica strutturale l'antichissimo bagaglio della retorica. I ricercatori di Liegi passano a individuare 4 possibili forme di deviazione: soppressione (quando viene tolto un elemento), aggiunzione (quando l'elemento viene aggiunto), soppressione-aggiunzione (la sostituzione di un elemento con un altro) e permutazione (invertire l'ordine degli elementi). La metafora è intesa come soppressione-aggiunzione nel significato di una parola, la rima è vista come aggiunzione ripetitiva a livello dei suoni. Il Gruppo M ha precisato la propria ipotesi teorica nella Retorica della poesia. Nel testo poetico le metafore e le altre figure produrrebbero un proliferare di semi secondari che vanno a formare varie catene di isotopie. Mentre il linguaggio normalmente si basa su una sola isotopia, la poesia.è dotata di poli-isotopia. Tali reti semantiche possono essere ricondottea 3 grandi ambiti: un triangolo che ha per vertici l’uomo, il cosmo e il linguaggio stesso (anthropos, cosmose logos).Il modello Greimasiano è il quadrato semiotico dove il termine chiave si sviluppa in una dialettica piùaperta e complessa combinandosi con i termini contrari e contraddittori.
3.8 – La cultura come universo di segni
MARIA CORTI (1915-2002) ha considerato la comunicazione letteraria come scampo di tensioni traistanze alla codificazione e spinte trasformatrici.
CESARE SEGRE (1928-vivente) ha riattivato l’interesse verso la storia del confronto tra scrittori colsistema semio-letterario.
Il Gruppo di Mosca e Tartu raccolto attorno a Lotman e a Uspenskij sostengono che se ogni testo non puòessere pienamente compreso nel suo valore altro che in rapporto al contesto culturale in cui si inscrive, èallora alla cultura in quanto sistema dei sistemi che
L'analisi deve in ultima istanza giungere. La cultura risulterà dal modo di sommarsi e di organizzarsi dei diversi codici e sarà interpretabile come sistema di segni sottoposto a regole strutturali. Sono queste le basi della culturologia. Secondo LOTMAN il modello culturale consiste essenzialmente in uno schema spaziale. Lo spazio viene suddiviso a opera di una frontiera che serve a distinguere i valori dai disvalori: il gruppo sociale dai nemici, i vivi dai morti, le divinità buone da quelle cattive. Le vicende dell'eroe sono significative perché e in quanto lo portano ad attraversare alcune importanti barriere del modello culturale. I personaggi possono essere vincolati (che sono legati a una particolare zona e non possono oltrepassarla) oppure mobili (che assurgono al rango di protagonisti e di forze trainanti dell'azione narrativa). Per identificare i tipi culturali Lotman ha avanzato varie proposte utilizzando le categorie tratte dalla linguistica.
La classificazione più articolata è quella approntata prendendo in considerazione l'atteggiamento rispetto al segno. Questi versanti in linguistica ricevono il nome diCAP.44.1 – La concezione materialistica della storia La comprensione
La letteratura ha ricevuto un potente impulso in seguito alle analisi del materialismo scientifico fondato da Karl.