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Estratto del documento

VISSUTA IN COMUNE CON ALTRI COETANEI, p. 85

Antonio Rosmini

Del principio supremo della metodica, e di alcune sue applicazioni in servigio dell'umana educazione (1857) "scienza o filosofia della pedagogia" in grado di identificare il principio metodologico con il quale guidare il processo di apprendimento del fanciullo da quanto conosce a quanto ancora non conosce, "per gradi proporzionati alle sue forze"

Pedagogia

Teleologia (o studio dei fini)

Antropologia (o studio dell'uomo)

Metodologia (o studio dei metodi)

+ Conoscenza della psicologia infantile, p. 87

Osservazione dei bambini

Principio metodologico-didattico a fondamento di un processo graduale e naturale di insegnamento-apprendimento

Legame fra la graduazione naturale delle operazioni mentali prodotte dal bambino con le graduazioni degli oggetti sottoposti alla sua attenzione per favorire l'apprendimento

Rinnovamento della filosofia in Italia (1843)

II libro: già in tenera

Età: ogni fanciullo è in grado di formulare astrazioni intellettive, che non procedono dalle minori alle maggiori, ma, viceversa, discendono gradualmente dalla massima delle astrazioni alla minima. L'uomo ha per natura fin dall'inizio una prima visione dell'essere (anticipa il metodo globale) attenzione intellettiva.

Le 3 età dell'infanzia 0-3

I età - o del primo grado di sviluppo intellettivo

Dopo la prima settimana di vita, il bambino passa dallo stato di sonno a quello di perfetta veglia.

Bisogni fisici e istinti vitali, sviluppo dei sensi, in cui un ruolo particolarmente incisivo è giocato dalle sensazioni di dolore, piuttosto che da quelle di piacere.

Istinto verso le cose animate, da cui si generano la simpatia (cioè il sentire l'altro) e l'istinto di imitazione.

Le 6 età dell'infanzia 0-3

II età o del primo grado intellettivo

Dopo sei settimane dalla nascita

I primi sorrisi: emerge

Il movimento dell'intelligenza

Sorriso dell'infante come prima forma di comunicazione con l'altro da sé (v. Pestalozzi)

L'anima razionale del piccino inizia a rallegrarsi della verità che impara a conoscere

LA MADRE interprete veritiera della prima parola infantile "Voi sole ne intendete il mistero; intendete che egli da quell'ora vi conosce, e vi parla; e voi, il primo oggetto dell'intelligenza umana, sapete voi sole rispondere a quel linguaggio d'amore e rendervi, quasi direi, immagini e tipo della verità, che è intelligibile, e che lume per sé medesima".

L'intelligenza infantile riceve il suo primo moto in virtù di questo accorgersi ed entrare in comunione con l'altro per eccellenza, che è la madre.

L'età delle volizioni apprezzative

Il piccolo inizia ad elaborare un vero e proprio giudizio sulla bontà delle cose

Nelle prime età

dell'infanzia dovrebbe prevalere l'educazione del sentimento e della volontà, promuovendo la crescita del bambino in un contesto in cui prevalgono la benevolenza e l'affetto (Necker de Saussure). Serenità: forza unitiva e armonizzatrice che consente al piccolo di legare gli oggetti che percepisce. Accorgimenti educativi per la promozione delle facoltà intellettive nel loro primo grado di sviluppo: - Pratica del "placido osservare ed imitare" sotto l'accorta vigilanza dell'educatore. - Rispettare il ritmo naturale della sua educazione, non occupandolo in operazioni troppo complesse ma favorendo la sua concentrazione. Giustificazione di tipo cristiano: il "sinite parvulos", alla luce del quale gli esercizi dei piccoli non costituiscono una perdita di tempo, un far nulla, ma un imprescindibile attività del loro intelletto. Il materiale didattico: Oggetti semplici, regolari e ordinati secondo la gradazione dei 7 colori della luce.

La gradazione dei 7 suoni. «per trastullarsi dategli solidi regolari, alle cui forme e misure proporzionate avvezzo l’occhio e la mano e che lo colpiscono nella immaginazione»

La terza età dell’infanzia secondo anno di vita del fanciullo

Uso del linguaggio

Educazione positiva ed educazione negativa

L’educatore deve assumere un atteggiamento negativo, rispettoso di ciò che la natura produce nel fanciullo, cioè calma, serenità, ordine, sviluppo ordinato di tutte le facoltà

Massime per un’educazione infantile efficace

  1. Non disturbare il piccolo quando è tranquillo e contento del suo stato,
  2. Farlo conversare più con le cose che con le persone (poiché le cose non mutano e non alterano la sua azione naturale)
  3. Trattare il piccolo con cordialità e benevolenza (per far attecchire in lui il seme della benevolenza, alle sorgenti della moralità e anche dell’amore per dio)
Lasciarlo giocare con le cose passive anziché attive per non agitarlo troppo né fisicamente, né moralmente. Niccolò Tommaseo Dell'educazione. scritti vari 1834 ● "Lettera all'amico emilio tipaldo" per la figlioletta eloisa "per un padre illuminato": ● genitore guida di occasioni di apprendimento Esperienza ● Educazione religiosa ● Diario Intimo 1852 Osservazione sistematica delle conquiste della figlia caterina maria ● Educazione secondo natura – allattamento – comunicazione non verbale ● madre-figlia Riflessioni pedagogiche prima infanzia natura buona bambino (Rousseau) ● Amore pensoso madre (Pestalozzi) ●24 novembre 2021 Friedrich Fröbel (1782 · 1852) Friedrich Fröbel e il Kindergarten come "paradiso dei bambini" Friedrich Fröbel, sulla scia della rivoluzione pedagogica di Pestalozzi, gettò i pilastri di una vera e propria "pedagogia dell'infanzia",

Cioè di una teoria e di una pratica dell'educazione pensata per rispondere ai bisogni, alle esigenze e alle dinamiche evolutive dei primi anni di vita dell'uomo. (p. 102)

Alcune vicende biografiche di Fröbel... Rimasto orfano di madre ad appena un anno, fu trascurato dal padre impegnato come pastore protestante, trascorrendo così l'infanzia abbandonato ai fratelli più grandi o a persone estranee. La situazione non migliorò quando il padre si sposò in seconde nozze: Friedrich si sentì respinto e messo da parte dalla matrigna, nonostante la sua ricerca continua di affetto. Queste esperienze favorirono in lui la graduale tendenza a ripiegarsi su se stesso e a ricercare per tutta la vita una figura di donna-madre che non ha mai conosciuto. Per questo motivo, infatti, ha riconosciuto la centralità della figura materna fin dai primi istanti di vita. (p. 103)

La scoperta della vocazione educativa... Nel momento in cui, nel 1805,

Iniziò a lavorare presso la scuola-modello a Francoforte, intuì di avere una vocazione educativa, che corroborò con un primo breve soggiorno all'istituto pestalozziano di Yverdon. p. 103

Il primato educativo attribuito alla famiglia

Era sua convinzione il fatto che l'educatore, pur animato da buona volontà, non potesse essere per i suoi allievi un sostituto del padre o della madre;

Era altresì consapevole di quanto contasse per l'educatore aver maturato una buona formazione in grado di fargli comprendere l'importanza di restituire i figli ai loro genitori, e non di "strapparli", forte del riconoscimento del primato educativo della famiglia.

L'interesse per l'educazione della prima infanzia

Fröbel iniziò ben presto ad occuparsi dell'educazione della prima infanzia, rispetto alla quale riteneva che non potesse bastare un'applicazione del metodo pestalozziano, perché con i

Bambini di età inferiore agli 8 anni rischiava di diventare "una grandissima menzogna, anzi un controsenso odioso, se applicato come ce lo offre Pestalozzi all'età più tenera"; Secondo lui, quindi, occorreva creare un metodo educativo diverso "più vivo, infantile", finalizzato a far acquisire delle conoscenze mediante l'ausilio dell'esperienza concreta.

Il ruolo della madre

Anche Fröbel diede valore e importanza alla figura materna (condividendo questa tesi con Pestalozzi), a tal punto da considerarla la responsabile della costruzione del futuro edificio culturale del suo piccolo attraverso l'osservazione del mondo esterno e dell'esercizio della lingua. p. 104.

In Fröbel, infatti, cura materna e sviluppo infantile risultano complementari, a tal punto che i bambini non avevano bisogno di un inserimento precoce nelle scuole, poiché ci si poteva avvalere della missione educativa delle donne.

in famiglia, da espletarsi secondo le modalità più conformi all'essere "madre cristiana". p. 106

Nel fare questo, il pensatore si dimostrò vicino alla scia pestalozziana, poiché in entrambi era presente l'affermazione della centralità della figura materna nel processo educativo, così come il ritenere che la madre avesse un carattere naturalmente dolce e, quindi, in grado di prendersi cura dei propri figli.

Il valore educativo della "parola materna"

In "L'educazione dell'uomo" l'autore ha fatto notare quanto sia importante, nel processo di crescita e di formazione, la parola della madre e il suono della sua voce, poiché favoriscono l'incontro tra il bambino e il mondo esterno.

Fröbel e la teoria educativa del gioco

Fröbel ha concepito il gioco un'occupazione in grado di mettere in contatto il bambino con il divino insito in tutte le cose, e non

più come perdita di tempo o fonte di ozio e vizio. p. 105

I materiali con cui favorire il giocare……Dovevano essere materiali di autoeducazione dal valore simbolico, che nella loro● stessa natura riproducevano l’unitarieta’ di tutte le cose garantita dal principio stesso della legge sferica. p. 105

Il progetto educativo del kindergarten o «giardino dell’infanzia»: un luogo dove far crescere i germogli dell’infanzia

Nel 1840 Fröebel presento’ il progetto per il suo primo Kindergarten nella cittadina● di Blankenburg (Turingia);

Dapprima, il progetto prevedeva che la scuola in questione fosse una sorta di scuola● di metodo per la specializzazione delle educatrici dell’infanzia, con annesso istituto per bambini nel quale compiere le loro esercitazioni. p. 107

La sua idea era comunque quella di creare una scuola che somigliasse all’ambiente familiare, il cui clima fosse caldo

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
81 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fabiolabica di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle teorie dell'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Romano Livia.