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LEASING
L’articolo 2424 cc prevede che i beni in leasing siano iscritti separatamente sotto la voce
“ concessi in locazione finanziaria”. Questa norma vieta quindi l’iscrizione nello stato
patrimoniale dell’azienda locataria, almeno fino al momento del pagamento del riscatto.
L’OIC 16 ritiene che come presupposto all’inclusione del bene tra le immobilizzazioni
materiali ci debba essere il passaggio di proprietà del bene.
Applicando il principio della sostanza sulla forma giuridica abbiamo che il contratto di
leasing si dovrebbe contabilizzare:
Metodo finanziario -> il bene verrebbe iscritto nello stato patrimoniale dell’azienda
locataria contrapposta ad un debito di finanziamento verso la società di leasing. Il canone
di Lessing verrebbe contabilizzato come rimborso del debito e il bene verrebbe
sottoposto al processo di ammortamento ( trattamento previsto dallo IAS 17 ).
Il nostro codice civile impone però l’utilizzo del:
Metodo patrimoniale —> in base al quale il bene rimane iscritto nello stato patrimoniale
della società di leasing e il locatario registra il canone come un costo nel suo conto
economico. 8
Bilancio di esercizio e principi contabili
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LEASE-BACK
Nell’ultimo comma dell’articolo 2425 bis c.c. viene regolato il caso del Lease-Back che è
quella particolare situazione in cui un’azienda vende un cespite di proprietà per
riacquistarlo con un leasing finanziario, al fine di avere un flusso di cassa immediato
( dovuto dalla vendita del cespite ) ma con un rimborso graduale attraverso il pagamento
delle rate del leasing.
Se con questo metodo si registra una:
Plusvalenza —> va contabilizzata in funzione del contratto di leasing, come se fosse una
riduzione del costo del leasing che si manifesterà in futuro
Minusvalenza —> secondo l’OIC 12 se la minusvalenza è dovuta ad un minore valore di
mercato rispetto al valore contabile allora va imputata interamente all’esercizio, mentre se
è dovuta da un prezzo di vendita minore del reale valore di mercato, dovrà essere ripartita
lungo tutta la durata del leasing.
Valore Originario
La regola generale è dettata dall’articolo 2426 cc la quale stabilisce che tutte le
immobilizzazioni ( di ogni tipo ) siano iscritte a bilancio cal costo di acquisto
( comprensivo degli oneri accessori ) o di produzione.
l’OIC 16 puntualizza che :
1) La contabilizzazione del bene viene fatta al momento del trasferimento di proprietà
del bene
2) Nel caso di acquisto da fornitori esterni viene contabilizzato al costo di acquisto al
netto degli sconti commerciali e inclusi di oneri accessori. Se l’acquisto viene fatto
con valuta estera deve essere contabilizzato con il cambio in valuta nazionale.
3) Per le costruzioni in economia il valore originario è rappresentato dal costo che deriva
dalla somma dei costi diretti più ragionevoli quote di costi indiretti.
4) Nel caso in cui l’unità economica-tecnica sia una pluralità di beni ( es. una linea
produttiva ) il suo costo di acquisto si riferisce all’intera unità nel suo complesso
NB: gli oneri finanziari possono essere capitalizzati solo quando :
1) siano stati effettivamente sostenuti e oggettivamente determinabili
2) Se i fondi sono stati presi in prestito specificatamente per finanziare la costruzione
3) Solo gli interessi maturati su beni che richiedono un periodo di costruzione
significativo
Le immobilizzazioni possono subire degli incrementi a causa di :
1) migliorie, ovvero maturazione che aumentino la capacità produttiva del bene
2) Sostituzioni di parti logori con nuove parti
3) Rivalutazioni, se le leggi lo consentono.
Ammortamento
L’ammortamento è la procedura che permette di ripartire il costo del cespite negli esercizi
in cui l’immobilizzazione offre un contributo. L’ammortamento deve essere sistematico,
ovvero deve riguardare tutte i beni e deve essere fatto in ogni esercizio. Riguarda tutte le
immobilizzazioni all’infuori dei terreni. Il processo dell’ammortamento inizia dal momento
in cui il bene è disponibile per l’uso e per essere effettuato c’è bisogno del: 9
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1) Valore da ammortizzare —> solitamente è dato dalla differenza tra il costo originario e
il valore al termine della vita utile del bene ( che generalmente è considerato pari a
zero)
2) La vita utile —> arco di tempo in cui il bene rilascia la propria utilità, da considerare
non solo la senescenza ma anche l’obsolescenza data dal progresso tecnologico,
fattore moda ecc..
3) Criterio di ripartizione del valore —>per l’OIC 16 è possibile utilizzare sia la ripartizione
a quote costanti ( per semplicità di calcolo ) o la ripartizione a con il metodo a quote
decrescenti ( basato sul fatto che il bene rilasci la maggiorate della propria utilità nei
primi anni di utilizzo.
Inoltre se il cespite:
- viene venduto durante l’esercizio, bisogna considerare la parte di ammortamento
riguardante il periodo dell’esercizio in cui è stato venduto
- Se il bene è completamente ammortizzavo va tolto dallo stato patrimoniale ma va
iscritto in nota integrativa indicandone il costo e il relativo fondo ammortamento
Svalutazioni
Quando gli amministratori prevedono difficoltà nel recuperare il valore netto contabile
tramite l’uso, si deve valutare se si è verificata una perdita durevole di valore che richiede
una svalutazione. Secondo l’OIC 9 questo situazioni possono dipendere da :
1) mancato sfruttamento degli impianti protrattosi nel tempo
2) Diversi esercizi in perdita
Se i presupposti vengono a mancare bisogna fare un ripristino di valore pari al costo
originario al netto dell’ammortamento.
Informazioni in nota integrativa
L’articolo 2427 richiede di indicare le seguenti informazioni in nota integrativa:
1) Metodo e coefficienti di ammortamento
2) Modalità della determinazione della quota di costi di fabbricazione
3) Criterio adoperato per effettuare la rivalutazione
4) Criteri di valutazione dei cespiti destinati alla vendita
5) Modalità di determinazione del valore delle immobilizzazioni a titolo gratuito o
permuta
6) Metodo di contabilizzazione dei contributi ricevuti 10
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Le rimanenze di magazzino
L’OIC 13 è specificatamente dedicato alle riserve di magazzino. I beni vanno a formare le
riserve nella data in cui avviene il trasferimento della proprietà che può avvenire alla data
di consegna per i beni mobili e alla data della stipulazione del contratto per i beni
immobili. In ogni caso prevale la data di trasferimento dei rischi e dei benefici.
Fanno parte delle rimanenze :
1) Le rimanenze presso i magazzini della società
2) Le giacenze di proprietà presso terzi in conto deposito
3) Beni acquistati ma non ancora pervenuti poiché sono ancora in viaggio (ma si è
comunque acquistata la proprietà)
La regola generale di valutazione
A regola civilistica è contenuta nell’articolo 2426 1° comma, la quale sancisce che le
rimanenze di magazzino devono essere iscritte al costo di acquisto o di produzione o al
prezzo desumibile dal mercato , se minore. Le rimanenze di magazzino sono costi da
rinviare al futuro, prudenzialmente svalutati se il prezzo di mercato è minore.
l’OIC 13 stabilisce che il costo comprende il complesso delle spese sostenute e la
valutazione deve avvenire autonomamente per ciascuna categoria di bene presente in
magazzino.
Per i lavori in corso su ordinazione la valutazione può essere fatta in base ai corrispettivi
pattuiti o con il metodo del costo ( metodo della percentuale di completamento).
Metodo di determinazione del costo per beni fungibili
l’art 2426 1° comma stabilisce che il costo dei beni fungibili può essere calcolato
secondo una delle seguenti configurazioni :
1) Metodo del costo medio ponderato
2) Metodo del “ primo entrato, primo uscito “ o FIFO
3) Metodo del “ultimo entrato, primo uscito “ o LIFO
4) Valutazioni a costi specifici ( per beni infungibili come opere d’arte ecc..)
METODO DEL COSTO MEDIO PONDERATO
Esistono due varianti : quella per periodo e quella per movimenti.
Per periodo —> è la variante più semplice e consiste nel calcolo della media dei prezzi
ponderata alla quantità acquista. Il calcolo del costo medio viene fatto
solo in sede di valutazione delle rimanenze
Per movimento —> il costo medio ponderato viene calcolato ogni qual volta avviene un
carico di merci in magazzino. Il CMP sarà utilizzato per valutare gli
scarichi successivi .
CMP per movimento > CMP per periodo 11
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METODO DEL “PRIMO ENTRATO, PRIMO USCITO” O FIFO
Questo metodo si basa su un metodo più razionale di valutazione delle rimanenze, infatti
vengono vendute o utilizzate prima le rimanenza da più tempo disponili, mentre restano in
magazzino gli acquisti o le produzioni più recenti. La somme dei valori dei beni in
magazzino sarà il valore delle rimanenze.Questo metodo riesce a dare una valutazione più
prudenziale alle riserve di magazzino, se ci troviamo in regime di prezzi decrescenti.
METODO DEL “ULTIMO ENTRATO, PRIMO USCITO” O LIFO
Con questo metodo si ipotizzava che i beni in uscita dal magazzino siano quelli acquistati
per ultimo e che nel magazzino rimarranno i beni entrati nei primi periodi. Questo riesce a
dare una valutazione più prudenziale alle riserve di magazzino, se ci troviamo in regime di
prezzi crescenti .
LIFO A SCATTI
Diversamente dal LIFO continuo, questo metodo prevede che la valutazione non venga
fatta ad ogni momento in base al movimento di entrata / uscita, ma soltanto a fine
periodo.
Valore unitario rimanenze € Prezzi
3,2
LIFO continuo Crescenti Decrescenti
3,33
CMP per periodo LIFO FIFO
CMP per movimento Rimanenze positive Rimanenze negative
3,53
FIFO Valore della produzione Costi della produzione (B11)
3,75
Determinazione del valore di mercato ed eventuali
svalutazioni
Per le materie prime, sussidiarie e semilavorati di acquisto la valutazione va fatto al
minore tra il
costo di acquisto, che comprende costo di acquisto più il complesso di costi sostenuti
per avere la disponibilità delle giacenze nel luogo e nella condizione in cui si trovano al
momento della valutazione,
valore di mercato
e il dato dal costo di sostituzione ovvero il costo con il quale in
normale c