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POMPE VOLUMETRICHE
CARATTERISTICHE:
1. CONSENTONO TRATTAMENTO DELICATO
2. UTILIZZATE CON PRODOTTI DOVE NON DEVONO ESSERCI AEREAZIONI E
TURBOLENZA
3. FORNISCONO UNA PORTATA COSTANTE, che dipende dal numero di giri e dalla frequenza
4. LAVORANO A PRESSIONI ANCHE ELEVATE
NON E’ POSSIBILE REGOLARE LA PORTATA per il rischio di sovrappressione,
5. regolato da un
by- pass
6. OPERANO CON IL MECCANISMO DI ASPIRAZIONE/COMPRESSIONE, dovuto
all’allargamento (aspirazione) e successivo restringimento (compressione) della sezione.
7. SPESSO AUTOINNESCANTI
CATEGORIE
1. POMPE A PISTONE
2. POMPE ROTANTI
1. POMPE A PISTONE
FUNZIONAMENTO
Il pistone aspira ed espelle da una camera, porzioni di fluido,
costanti.
Il flusso è un flusso pulsante e in molti casi si posizionano
multipli per attutire l’effetto pulsante.
pistoni
Permettono di avere pressioni elevate e dosaggi di flusso precisi.
2. POMPE ROTANTI
A. AD INGRANAGGI
Sfruttano il principio di variazione di volume causato
dall’ingranamento dei denti dei due ingranaggi.
Utilizzate largamente negli autoveicoli.
Meglio liquidi puliti e con un certo potere lubrificante.
B. A LOBI
I lobi ruotano. Nella rotazione il volume creato subisce una
aspirazione e successivamente una compressione nella zona discarico,
creando una flusso continuo.
L’assenza di ingranaggi la rendono adatta per alimenti anche viscosi
con sospensioni.
Portata 200/4000 L/h
Pmax > 10 atm
C. A LAME MOBILI
Pompe con lame in acciaio inox o grafite.
Le palette scorrono contro lo statore.
Utilizzate quando il materiale tende a schiumare e nelle lavorazioni sottovuoto.
Meglio liquidi puliti e con un certo potere lubrificante.
D. PERISTALTICHE
Si basano sull’effetto della peristalsi, una strozzatura su un
tubo, spreme il fluido contenuto.
Dotate di rulli ruotanti che schiacciano un tubo di gomma
contro la parete. –
Non ce contatto fluido pompa. Maggior sicurezza per
contaminazioni.
Utilizzata industria alimentare e farmaceutica.
È pulsante. Per ridurre la pulsazione, maggiore numero di
rulli o compensatori di forma, al fine di rendere costante la
portata.
E. MONO O A VITE
Rotore elicoidale di acciaio ruota in uno statore
fisso in neoprene.
Non ce agitazione del prodotto.
Portata 20-30000 L/h
P fino a 10 atm
Utile per prodotti sensibili alla sollecitazione
meccanica. REOLOGIA DEI FLUDI
DEFINIZIONE
Studio dello SCORRIMENTO.
Studio dei fenomeni associati allo scorrimento dei fluidi sottoposti a SFORZO DI TAGLIO.
Sforzo di taglio: Ʈ = F / A –-unità
F = forza applicata A= superficie di misura = N/m^2
LEGGE DI NEWTON
Ʈ = ƞ dV/ dZ
Ƞ = viscosità dinamica
dV/dZ = gradiente di velocità
Relazione dice che il gradiente di velocità è direttamente proporzionale allo sforzo di taglio e
inversamente proporzionale alla viscosità dinamica.
LA VISCOSITA’
La resistenza che le particelle hanno quando scorrono le une rispetto alle altre. È un attrito interno.
Essa NEI FLUIDI
Diminuisce all’aumentare della T
-
- Aumenta al diminuire di T
Essa NEI GAS
- Aumenta all’aumentare della T
- Diminuisce al diminuire di T
SI MISURA Pa * s
dell’acqua a T ambiente è 10^-3
La viscosità Pa*s
1 Pa*s = 10 P = 1000 cP
FLUIDI NEWTONIANI
Seguono la legge di Newton.
Es. acqua, benzina, latte, vino…
Reogramma = grafico con gradiente di velocita sulle x e sforzo sulle y
Per i Fluidi Newtoniani, l’equazione di Newton è una retta che passa per l’origine e ha come coefficiente
angolare ƞ
Il comportamento viscoso è espresso anche dalla viscosità CINEMATICA = ƞ/ ƪ
L’unita di misura è m^2/s un fluido di scorrere in un capillare sotto l’azione della
ed esprime la capacità di
forza di gravità.
FLUIDI NON NEWTONIANI
Non seguono la legge di Newton perché ƞ risulta LEGATA AD ALTRE GRANDEZZE.
Per i FLUIDI NON NEWTONIANI VALE:
Ʈ Ʈ0 n
= + K (dV/ dZ)
Ʈ0 = sforzo di taglio soglia
K = coefficiente di consistenza
(dV/ dZ) =
n = coefficiente di non newtonianità.
NON SI PUO’ PIU’ PARLARE DI VISCOSITA’ MA DI INDICE DI CONSISTENZA O VISCOSITA’
APPARENTE.
VARI COMPORTAMENTI:
1. PLASTICO DI BINGHAM
Si comportano da solidi, fino a che non subiscono uno sforzo di taglio non di deformano, poi subito
lo sforzo iniziano lo scorrimento e da li poi si comportano da newtoniani.
Ʈ = Ʈ0 + ƞ dV/ dZ
Ʈ0= sforzo di taglio soglia
2. PSEUDOPLASTICI
Quando:
Aumenta il gradiente di velocità.
Viscosità apparente diminuisce.
Inizialmente ho impedimento di scorrimento poi però tende sempre ad aumentare.
Tendono a smollarsi con l’aumento del gradiente di velocità.
Es. succhi frutta
Spesso sono anche TIXOTROPICI ovvero una volta resi meno viscosi rimangono tali, presentando
una DIMINUZIONE DI ƞ (prodotti alimentari)
3. DILATANTI
Tendono ad indurirsi con l’aumento del gradiente di velocità.
Aumenta il gradiente
Aumenta la viscosità apparente
All’inizio scorre bene poi però ho maggiore resistenza.
Es. Grassi
Spesso sono anche REOPECTICI, ovvero una volta induriti rimangono tali, presentando un
AUMENTO DI ƞ (gesso in acqua)
PSEUDOPLASTICI E DILATANTI MOSTRANO SPESSO CICLI DI ISTERESI.
Una volta indeboliti i legami di un fluido pseudoplastico, esso tende a rimanere meno viscoso.
RIDUCENDO LO SFORZO IL FLUIDO NON PRESENTA GLI STESSI VALORI DI VISCOSITA’
INIZIALI MA SEGUE UN ANDAMENTO ISTERESI.
Viceversa avviene per i dilatanti, quando si è indurito, anche se riduco lo sforzo, tende a rimanere
viscoso, seguendo un CICLO DI ISTERESI.
4. PSEUDOPLASTICO DI BINGHAM
Dopo uno sforzo non si comporta da Newtoniano.
VARIAZIONE DEL COMPORTAMENTO REOLOGICO DEI FLUIDI IN FUNZIONE DI T
GAS:
ƞ AUMENTA SE T AUMENTA
FLUIDI:
Ƞ DIMINUISICE SE T AUMENTA
La legge che lega la variazione della viscosità a seconda della T è la LEGGE DI ARRHENIUS
VISCOSIMETRI
VISCOSIMETRI CAPILLARE
Strumento preciso per determinare la viscosità dei liquidi newtoniani.
Il PRINCIPIO è basato sulla misura del tempo di passaggio di un liquido attraverso un tubo
capillare, per effetto di uno sforzo generato sia:
GRAVITA’ (viscosimetri a caduta libera)
dalla
da FORZA MECCANICA O PNEOMATICA (viscosimetri a pressione variabile).
La viscosità assoluta viene ricavata applicando la LEGGE di Poiseuille
p p
η 2
= R t / [8 V L] = Cs
dove p è la differenza di pressione che FA DEFLUIRE il volume V del liquido attraverso il
capillare di lunghezza L e raggio R nel tempo t.
η
Il tempo di PASSAGGIO è legato alla tramite la relazione:
η ρ –
= C [t c(t)]
ρ
dove è la densità del fluido a temperatura T, C è la costante del viscosimetro, t è il tempo di
deflusso e c(t) è un fattore di correzione, desumibile da apposite tabelle.
VISCOSIMETRO A CADUTA A SFERA
Noti come viscosimetri di Höppler, sono strumenti semplici e precisi adatti
per misure di viscosità assoluta di fluidi newtoniani trasparenti.
Il componente di base è un tubo calibrato lungo circa 250 mm.
Chiuso alle estremità da due tappi.
Circondato da una camicia per la circolazione di un liquido termostatico.
Si riempie il tubo con il liquido da misurare e vi si introduce una sfera di
densità e raggio noto. della sfera da una tacca all’altra.
Si cronometra la sua discesa VISCOSIMETRO A CILINDRI COASSIALI
Questo strumento è utilizzato, oltre che per i fluidi newtoniani, per quelli non newtoniani.
Consiste in un doppio cilindro:
il cilindro interno ruota ad una velocità
mentre
quello esterno è fermo.
Tra motore e cilindro rotante è inserito un elemento di misura della coppia,
che permette di misurare lo sforzo applicato.
La misura della coppia permette di risalire alla viscosità del fluido.
Dal momento che è possibile applicare velocità di rotazione diverse (cioè
gradienti di velocità diversi), questo strumento è adatto alla misura della
viscosità apparente e alla determinazione dei reogrammi dei fluidi non
newtoniani. TRASPORTO DI CALORE
Il trasporto di calore costituisce un fenomeno molto importante nella tecnologia alimentare.
Quando parliamo di trasporto di calore parliamo in pratica di riscaldamento/raffreddamento.
Riscaldamento e raffreddamento non costituiscono in realtà un’operazione unitaria, però sono alla base di
moltissime operazioni unitarie della tecnologia alimentare (evaporazione, pastorizzazione, sterilizzazione).
CONDIZIONE
PERCHE’ CI SIA TRASPORTO DI CALORE CI DEVE ESSERE UNA DIFFERENZA DI
TEMPERATURA.
Il calore si trasferisce in un corpo o tra due corpi dalla temperatura più alta alla temperatura più bassa, finchè
le due temperature non si eguagliano.
La forza direttrice del fenomeno è la differenza di temperatura.
MODALITA’ DI TRASMISSIONE DEL CALORE
Il calore si può trasmettere nei seguenti modi:
1. Conduzione
2. Convezione
3. Irraggiamento
1. CONDUZIONE
E’ la modalità tipica dei materiali solidi.
non c’è trasporto di materia,
In questo fenomeno ma solo di energia.
2. CONVEZIONE
E’ il fenomeno tipico dei fluidi (liquidi e gas).
Il calore si trasmette mediante movimento di masse (materia) con energia termica differente.
TIPOLOGIE DI CONVEZIONE
NATURALE quando la materia si sposta a causa della differenza di densità dovuta alla
differenza di temperatura
FORZATA quando il movimento è causato da una forza esterna (pompa, agitatore
meccanico, ventilatore, ecc.).
3. IRRAGGIAMENTO
Nell’irraggiamento il calore viene scambiato mediante emissione e assorbimento di radiazione
elettromagnetica.
TRASPORTO DI CALORE PER CONDUZIONE IN UNA SOLA DIREZIONE
λ • A • d θ/dx
q = -
dove
q = quantità di calore trasmessa per unità di tempo (J/s)
A = superficie (m^2 )
λ = conducibilità termica (W/m °C ; J/s m °C)
d θ = gradiente di temperatura ( °C)
dx = spessore (m)
–
Il segno significa che il gradiente di temperatura è opposto al flusso di calore.
CONDUCIBILITA’ TERMICA ,
La proporzionalità tra flusso di calore e gradiente di temperatura è espressa dal termine che prende il
nome di conducibilità termica.
DEFINIZIONE
λ