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Teoria dello schema motorio (Schmidt)

Un sistema di controllo a circuito chiuso risponde all'informazione ambientale, mentre un sistema di controllo a circuito aperto fornisce prestazioni abili. Per elaborare una risposta ci sono 3 fasi:

  1. Percezione dello stimolo.
  2. Decisione della risposta (selezione).
  3. Azione: programmazione della risposta formata da caratteristiche invarianti (ordine temporale dei movimenti) e caratteristiche superficiali (forza e velocità dell'azione).

Controllo motorio (Gowitzke)

Ipotesi del controllo centrale vanno al controllo periferico. È formato da:

  1. Programmi motori.
  2. Mappe sensoriali e motorie (tramite i recettori).
  3. Rilevatori di errori: imprecisione della forza muscolare.
  4. Motoneuroni α.
  5. Archi riflessi: i movimenti lenti sono regolati da feedback, i movimenti veloci hanno precisione e forza limitata.

Adattabilità: capacità di tutti gli organismi che dipende dal patrimonio genetico, dall'allenamento e...

Dalla progettazione del programma motorio. Può essere durevole o momentanea. L'adattamento è reversibile in assenza di stimolo, ma si mantiene anche con uno stimolo minore.

Progettazione programma:

  1. Sovraccarico progressivo: aumento graduale di stress più efficace per stimolare l'adattamento.
  2. Specificità: adattamenti agli aspetti dello stimolo (es: tipo di contrazione).
  3. Variazione stimoli: causa una migliore risposta.
  4. Attività e riposo: tra sessione di allenamento e durante.
  5. Priodizzazione: cambiare volume, carico e ripetizioni.

Efficienza fisica: stato di benessere caratterizzato dal basso rischio di problemi di salute precoci e dalla presenza di energie per svolgere attività fisica. Dipende dalle capacità specifiche. Può essere migliorata tramite allenamenti propriocettivi (equilibrio e coordinazione), allenamenti di forza muscolare (potenza, agilità), allenamenti aerobici (resistenza) e stretching.

(flessibilità). L’efficienza fisica è legata a diversi ambiti:

  1. Ambito educativo preventivo: sviluppo di capacità motorie relative all’età.
  2. Ambito del recupero del normale funzionamento.
  3. Ambito dell’allenamento sportivo: miglioramento della prestazione.
  4. Ambito physical fitness: raggiungimento di un buon livello di attività motoria.

Efficienza energetica: rendimento.

= lavoro svolto/spesa energetica totale

spesa energetica totale (prodotta dall’ATP): lavoro svolto + calore.

meccanico = lavoro richiesto/lavoro svolto.

L’efficienza energetica dipende dai tendini, dalla temperatura, dal coordinamento muscolare ed al rendimento meccanico.

Potenza: energia o lavoro nell’unità di tempo.

P = L/T P = F x v P = F x d/t

Lavoro: energia prodotta da un corpo tramite uno spostamento contro una forza (L = F x d).

Energia: capacità di un corpo di compiere un lavoro, durante un movimento viene trasformata in calore in 3 fasi:

  1. ...
Fase di riposo: metabolismo basale.
  1. Fase di contrazione:
    • Attivazione: trasporto Ca2+.
    • Mantenimento: generazione forza.
    • Accorciamento: movimento.
  2. Fase di recupero: trasporto di Ca2+ e rigenerazione ATP.
Programmazione attività motoria:
  1. Valutazione soggetto: livello di prestazione e analisi del movimento.
  2. Analisi del movimento quantitative (strumentale) e qualitative (osservabili).
Biomeccanica: studia le forze interne ed esterne che agiscono sul corpo e gli effetti che producono. Studia la statica e la dinamica (cinetica e cinematica).
  • Statica: il corpo è a riposo con le forze in equilibrio, mantiene una postura cioè l'insieme delle posizioni delle articolazioni in un dato momento.
    • Equilibrio meccanico: forze esterne in equilibrio, è possibile solo nella posizione di decubito.
    • Equilibrio cinesiologico: forze esterne ed interne in equilibrio.
      • Equilibrio statico: mantenimento di una postura definito da 2

condizioni:

  1. 1° legge di Newton (1° condizione dell’equilibrio statico): un corpo mantiene uno stato di quiete finché una forza non agisce su di esso; definisce l’inerzia come la condizione per la quale un corpo non può passare dallo stato di quiete a quello di movimento senza imprimergli una forza e nemmeno può passare da uno stato di movimento a quello di quiete senza opposizione di un ostacolo. La somma delle forze esterne nel corpo = 0.
  2. 2° condizione di equilibrio statico: il baricentro si trova dentro il poligono di appoggio.

2. Equilibrio dinamico: mantenimento dell’equilibrio dinamico in movimento.

  • Dinamica: si divide in cinetica e cinematica.
  • Analisi cinematica: spostamenti, velocità, velocità angolare, accelerazione, accelerazione angolare, movimenti rotazionali e lineari (es: corsa).
  • Analisi cinetica: analisi strumentale delle forze esterne (attrito, gravità) che causano movimenti con valutazione
dell'inerzia (es: momento meccanico, lavoro e potenza) condinamometria. Dinamometria: trasmissione della forza tramite strumenti come pedana e tappeto dinamometrici. Inerzia rotazionale (momento di inerzia): condizione per cui un corpo mantiene la sua velocità angolare finché non interviene un momento meccanico esterno. Forza: capacità di accelerare una massa espressa con un vettore avente: - Modulo o intensità: lunghezza del segmento. - Direzione: retta su cui agisce il vettore. - Verso: orientamento del segmento. La forza generata dal corpo dipende dalla catena cinetica composta da ossa e articolazioni. - Forza di gravità: si applica sul baricentro del corpo. - Modulo: dipende dalla massa del soggetto. - Direzione: dall'alto in basso. - Forza di reazione del terreno: si applica nel punto di contatto tra corpo e ambiente. - Modulo: dipende dalla massa e dal movimento del soggetto. - Direzione: dal basso verso l'alto. La forza didelle forze è dato dal prodotto tra la forza applicata e la distanza tra i punti in cui agisce la forza. Quando i momenti meccanici sono in equilibrio, la somma dei momenti è uguale a zero e non si genera una rotazione. Tuttavia, se i momenti non sono in equilibrio, cioè se il momento è diverso da zero, si può generare una rotazione.

Il meccanico permette di trasformare una forza lineare in una forza rotazionale secondo il principio delle leve. Dipende da:

  • Linea effettiva della forza.
  • Forza muscolare + forza di reazione.
  • Distanza tra fulcro e punto d'attacco.

2° legge di Newton: l'accelerazione di un corpo è direttamente proporzionale all'intensità e nella direzione della forza applicata su di esso, mentre è inversamente proporzionale alla sua massa. F = m x a a = v1 - v2 / t v= P2 (posizione 2) -P1 (posizione 1) / t

3° legge di Newton: ad ogni forza applicata corrisponde un'altra forza uguale in modulo e direzione ma opposta di verso.

Movimenti:

  • Traslatorio (lineare): contrazione muscolare.
  • Rotatorio: movimento di segmenti.
  • Roto-traslatorio: deambulazione.

Trigonometria:

  • Unità di misura:
  • -1 -6 Forza N Kg x m x s u = 10
  • -3 Lavoro J N x m m = 10
  • -1 Potenza W J x s 18

Muscolo

scheletrico: il tessuto muscolare è l'unione di miociti, cioè cellule multinucleari formate dalla fusione di mioblasti; consente di generare movimenti tramite la contrazione muscolare. Il muscolo è formato da un insieme di cellule dette fibre muscolari raggruppate in fascicoli avvolti da tessuto connettivo e da una membrana detta sarcolemma. Il sarcolemma delimita il sarcoplasma dove sono contenute le miofibrille che sono formate da sarcomeri e rappresentano l'unità contrattile della cellula muscolare. Tra un fascicolo e l'altro decorrono fibre, vasi sanguigni e nervi che si ramificano per distribuirsi alle varie cellule.

  • Tessuti connettivi:
    1. Epimisio: guaina che riveste l'intero muscolo e mantiene la struttura, incorpora vene e arterie.
    2. Perimisio: guaina che riveste le fibre muscolari, contiene nervi e vasi sanguigni incorporando arteriole e venule. Riveste fasci di fibre muscolari.
    3. Endomisio: guaina che riveste singole fibre muscolari.

incorpora i capillari.

4. Tendini e aponeurosi: uniscono le estremità del muscolo con il segmento osseo.

  • Sarcomero: delimitato da 2 linee Z, è formato da filamenti di actina ancorati alle linee Z che si estendono verso il centro del sarcomero (linee M) e filamenti di miosina ancorati alla linea M. Nella regione di sovrapposizione (banda A) ogni filamento di miosina è circondato da 6 filamenti di actina.

Classificazione funzionale muscoli:

  1. Agonisti: motore primario (contrazione concentrica).
  2. Antagonisti: opposti agli agonisti (contrazione eccentrica).
  3. Sinergisti:
    • Coagonisti: due o più muscoli con linea d'azione comune in un piano, ma azioni opposte in altri piani (es: obliquo esterno nella flessione della colonna).
    • Neutralizzatori: se il muscolo agonista è multiarticolare produce movimento in tutte le articolazioni attraversate (es: flessori delle dita producono flessione dita e polso, gli estensori del carpo neutralizzano il 2°).

movimento).o Fissatori/stabilizzatori: contrazione opposta alla contrazione del muscolo per stabilizzarela posizione del segmento prossimale (es: flessione avambraccio con simultaneaattivazione dei muscoli sull’articolazione scapolo-omerale).• Muscoli monoarticolari: attraversano un’articolazione.• Muscoli multiarticolari: attraversano più di un’articolazione.

Classificazione muscoli:

  1. Andamento parallelo: fusiforme, nastriforme, a ventaglio, larghi.o Forza costante durante la contrazione.o Velocità di contrazione elevata.o Raggio di movimento elevato.o Bassa forza per unità di volume. 192
  2. Andamento obliquo: pennati, semipennati e pluripennati.o Forza variabile durante la contrazione.o Velocità di contrazione bassa.o Raggio di movimento basso.o Alta forza per unit&agrav
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
50 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher baggio97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di teoria e metodologia del movimento umano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Manners David Neil.