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IL CONTROLLO DEL MOVIMENTO:

“Controllo”

Presentazione:

Oggi possiamo ritenere superata la contrapposizione tra il circuito aperto e il circuito

chiuso intesi come sistemi di controllo della coordinazione dei movimenti e della

motricità umana. I più grandi studiosi della motricità si stanno infatti orientando verso

un modello teorico di sistema che integra i due precedenti.

Controllo a circuito chiuso:

Il sistema a circuito chiuso spiega il funzionamento ed il controllo della motricità

umana attraverso un modello circolare o cibernetico.

Implica l’uso dei feedback e l’attivazione di processi per il controllo e la correzione

degli errori al fine di giungere all’esecuzione dell’obiettivo prefissato in un movimento

volontario lento. Esistono diversi sistemi di controllo che permettono di controllare e

correggere il movimento:

esecutore --> prende decisioni riguardo alle azioni correttive necessarie. Si

 suddivide in una fase di identificazione dello stimolo, una fase di selezione della

risposta e una fase di programmazione della risposta.

effettore --> rende operative le decisioni.

 feedback --> fornisce le informazioni riguardo lo stato attuale del sistema. Con

 il circuito chiuso, la correzione ed il conseguente cambiamento di un

programma motorio è facilmente eseguibile grazie all’intervento dei feedback. Il

cambiamento di un programma motorio è possibile solo dopo che l’errore è

stato rilevato e si è programmato un nuovo gesto motorio. Questo richiede un

certo tempo di latenza per verificare che il movimento eseguito sia corretto e

nel caso fosse sbagliato correggerlo. Se la richiesta di interruzione o di

variazione si verifica meno di 170ms prima dell’inizio

del movimento, sarà molto difficile o impossibile (meno di 100ms) intervenire

sul programma motorio iniziale.

In alcuni casi, l’allievo non cambia perché non si è fornito il pattern motorio

secondario in seguito al quale l’allievo può cambiare il proprio movimento.

Il tempo di latenza varia in base al gesto che si esegue:

reazione M1 --> riflesso da stiramento monosinaptico, latenza 30-50 ms

 reazione M2 --> riflesso da stiramento funzionale, latenza 50-80 ms

 reazione indotta --> riflesso involontario, latenza 80-120 ms

 reazione M3 --> riflesso volontario, latenza 120-180 ms

comparatore --> fornisce informazioni sull’errore, ovvero sulla discrepanza tra

 il risultato atteso ed il risultato rilevato tramite il feedback.

Il

controllo a

circuito chiuso

garantisce flessibilità del controllo motorio (gli stadi di elaborazione dell’informazione

garantiscono la messa in atto di varie strategie e opzioni), ma d’altro canto vi è una

lentezza del controllo motorio (il tempo necessario alla programmazione della risposta

può essere elevato in funzione del numero degli errori).

La lentezza o la velocità sono gli elementi cardine su cui agire per il circuito chiuso.

La conseguenza più importante che questo modello ha portato nella pratica sportiva è

stata la nozione che è possibile influenzare e sviluppare l’aspetto coordinativo del

gesto sportivo attraverso i feedback.

Controllo a circuito aperto :

Controllo che implica l’impiego di programmi motori determinati a

livello centrale, eseguiti a prescindere dai feedback, in movimenti

rapidi.

Non ci sono più il feedback ed il comparatore. Nel circuito chiuso,

non c’è possibilità di correggere in corsa il movimento a causa

dell’assenza dei feedback. In altre parole, nel circuito aperto, il

programma viene riprodotto fedelmente e non fa uso di feedback,

dunque non vengono rilevati e corretti gli errori.

Presuppone gradi di libertà, ovvero numero di componenti di un

sistema di controllo e di possibili modi di operare.

I programmi appresi vengono memorizzati nella memoria a lungo

termine.

Controllo integrato: Vi sono rappresentate:

1. le componenti a circuito aperto

coinvolte nel controllo della motricità

veloce, reattiva ed automatizzata

evidenziate in grigio chiaro.

2. le componenti oggetto della

modulazione riflessa M1 ed M2.

3. il feedback proveniente dalla visione

ambientale.

4. le componenti “classiche” del circuito

chiuso che controllano la motricità

volontaria tipica delle fasi di

apprendimento motorio.

La teoria del controllo integrato giustifica ed

integra il sistema chiuso ed il sistema aperto;

il circuito aperto sarebbe responsabile per

l’inizio dei movimenti sia rapidi che lenti e per

l’esecuzione completa dei movimenti rapidi,

mentre a quello chiuso sarebbe affidato lo svolgimento controllato dei movimenti lenti

che possono prevedere un massimo di 3 correzioni al secondo.

Open skills --> abilità eseguite in ambiente mutevole ed imprevedibile che

richiedono il continuo riadattamento dei movimenti in risposta alle modificazioni

dinamiche dell’ambiente stesso. Un atleta dotato di open skills adatta il proprio

movimento alle varie situazioni.

Closed skills --> abilità eseguite in ambiente prevedibile e stabile che consentono

una programmazione anticipata dei movimenti. lezione del

26/10

MOVIMENTO ED ETA’ DELL’UOMO:

“Movimento ed età dell’uomo I”

Presentazione:

Durante l’età evolutiva, vi è un accrescimento fisico (aumento in peso e dimensioni),

una maturazione fisica (sviluppo fisico di tipo qualitativo) e uno sviluppo. Quest’ultimo

può essere uno sviluppo fisico, relativo alle dimensioni ed alle funzioni dell’organismo,

uno sviluppo motorio, relativo alle abilità motorie, uno sviluppo cognitivo-intellettivo,

legato ad una maturazione neurologica e uno sviluppo emotivo-affettivo, connesso con

le capacità di agire sulle proprie spinte motivazionali.

L’accrescimento e lo sviluppo fisico avvengono in maniera continua ma non uniforme,

dalla nascita fino al raggiungimento dell’età adulta. Il sistema nervoso, ad esempio, si

sviluppa velocemente nei primi anni, mentre gli organi sessuali hanno una

maturazione rapida intorno ai 15 anni. Lo scheletro e i muscoli, invece, si sviluppano in

maniera più costante.

I fattori che influenzano l’accrescimento e lo sviluppo sono diversi e notevoli, in

particolare si possono individuare i fattori endogeni e i fattori esogeni. I primi sono

l’ereditarietà, il genere (maschile o femminile), la produzione ormonale ed il gruppo

etnico di appartenenza. I secondi sono l’alimentazione, la cultura, la famiglia, la

scuola, i fattori geografici, i fattori socio economici, le opportunità di movimento.

Queste considerazioni connotano lo sviluppo dell’uomo come un fatto unico,

individualizzato e personale differente da persona a persona, pertanto ogni riferimento

ad una fascia di età significativa è solo teorico.

TEORIE COGNITIVE:

teoria information-processing

 modello ecologico dello sviluppo

 modello dei sistemi dinamici secondo Newell --> è un’interazione di aspetti

 relativi alla struttura corporea, relativi all’ambiente fisico, relativi a richieste

specifiche (gesti motori) e relativi a comportamenti (attenzione, motivazione).

Lo sviluppo motorio può essere ideologicamente suddiviso in 3 fasi:

1. età evolutiva --> è il periodo più breve, nel quale però avviene l’evoluzione più

significativa dell’essere umano, sotto ogni aspetto (morale, cognitivo, affettivo,

sociale, motorio).

Lo sviluppo strutturale e morfologico condiziona tutta l’età evolutiva e non

avviene in modo lineare, ma a fasi alterne; si succedono, infatti, periodi di

“progeritas” turgor”,

in cui si ha una grande crescita staturale e periodi di “ in

cui si ha una stasi.

Possiamo considerare i periodi di progeritas come problematici in quanto

l’aumento staturale provoca una situazione funzionale sfavorevole poiché viene

alterato l’equilibrio tra statura e peso del corpo. In queste fasi, una struttura

ossea più lunga e più pesante non trova un apparato muscolare e

cardiocircolatorio in grado di poterla sorreggere e muovere con facilità. Le

conseguenze per le posture e la motricità del bambino o del preadolescente

sono negative e si manifestano con una possibile insorgenza di atteggiamenti

paramorfici come dorso curvo, lordosi, scoliosi, piede piatto e scapole alate e

con una temporanea perdita del grado di coordinazione motoria.

I periodi di turgor, al contrario, presentano una situazione favorevole agli

apprendimenti motori in quanto avviene il recupero ponderale e funzionale a

carico degli apparati muscolari, respiratorio e cardiocircolatorio, che consente

una nuova condizione di equilibrio tra

peso e statura.

Periodi significativi:

-neonatale 0-18

mesi

-prima infanzia 18 mesi-

3 anni

-seconda infanzia 3-5 anni

-prima fanciullezza 5-7 anni

-seconda fanciullezza 8-11 anni

-pubertà 11-14 anni

-adolescenza 14-18 anni

La fase evolutiva incomincia dal momento del concepimento e tutto ciò che avviene

prima della nascita dipende dai soli fattori ereditari. I primi movimenti durante la fase

pre-natale avvengono verso l’ottava settimana dall’inizio della gestazione.

Periodo neonatale --> dalla nascita il percorso ontogenetico inizia a bruciare le

tappe tanto è vero che non esiste un altro periodo della vita che in 18 mesi comporti

modifiche così rilevanti nella motricità dal punto di vista sia qualitativo sia

quantitativo.

in particolare fino ai 3 mesi, si eseguono movimenti massivi incontrollati, movimenti

atetotici e i riflessi sono infantili. Questi ultimi si suddividono in riflessi primitivi e

riflessi posturali.

a. Grasping --> riflesso primitivo di prensione palmare. Consiste nella chiusura

della mano quando avviene il contatto tra il palmo ed un oggetto esterno.

Compare intorno al primo mese e tende a scomparire dopo due o tre mesi. Es.

la stretta del dito

b. Il riflesso posturale labirintico è il riflesso teso al mantenimento della verticale

del capo in relazione alle varie posizioni del tronco. Si nota a partire dalle prime

settimane dopo la nascita.

Esso rappresenta la prima delle reazioni innate di raddrizzamento che

porteranno il bambino ad acquisire progressivamente la postura eretta. La

motricità riflessa di raddrizzamento viene via via integrata dalle reazioni di

equilibrio che servono per evitare di cadere e per aiutarci a controllare le

posizioni del corpo nello spazio in opposizione alla forza di gravità.

Dal 4° al 12° mese abbiamo uno sviluppo in direzione cefalo-caudale e

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
53 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher TiaFriz99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e metodologia del movimento umano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Michielon Giovanni.