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3 ANNI: IL BAMBINO ALLA SCOPERTA DEL PROPRIO "IO":
• intorno ai 3 anni il bambino inizia a riconoscere il suo corpo come oggetto,
fino a questo momento chiamava se stesso usando la 3° persona mentre ora
utilizza i vari pronomi (io, me, mio)
• inizialmente il bambino è un unità biologica in funzione della nutrizione che
assicura la crescita e la maturazione funzionale
• dopo la nascita il bambino sente il suo corpo come un'unità attiva la cui
coscienza è legata a varie sensazioni affettive ed emotive
• il comportamento si organizza sotto l'influenza di stimoli esterni in relazione
con la madre, il suo corpo è vissuto come "unità di scambio" con
atteggiamenti positivi e negativi con gli altri vivendo così emozioni e
sentimenti (processo di identificazione)
• con l'attività prassica il bambino scoprirà la sua esistenza in quanto persona
e conquisterà la sua unità attraverso l'esperienza vissuta di un corpo
efficace, la sua personalità si sviluppa grazie alle esperienze
L'ESPERIENZA DELLO SPECCHIO:
• di fronte allo specchio il bambino comincia ad esplorare quel corpo estraneo
posto davanti a lui
• progressivamente egli arriverà alla convinzione che il corpo che vede è lo
stesso che percepisce come una figura fissa che risalta sullo sfondo (non
prima dei 2-3 anni, secondo Zazzo)
La sua personalità si sviluppa grazie alle esperienze.
STADIO NARCISISTICO: PRIMARIO = NASCITA; SECONDARIO = 3 ANNI;
TERZIARIO = PERIODO ADOLESCIENZIALE
DALLA NASCITA AI 3 ANNI: RELAZIONI CON L'AMBIENTE FAMILIARE E IL
RUOLO FONDAMENTALE DELLA MADRE:
L'ambiente nel quale cresce il bambino dovrebbe essere costituito da stimoli e da
una presenza umana calorosa indispensabili per lo sviluppo generale del bambino.
L'ambiente familiare dovrà soddisfare:
• i bisogni fisiologici come l'alimentazione e il sonno
• i bisogni affettivi o di comunicazione che esprimono la necessità di
stabilire un dialogo interpersonale
• i bisogni di sicurezza e stabilità che vengono soddisfatti creando riferimenti
stabili tanto sul piano della vita materiale quanto sui modelli d'identificazione
che deve seguire
• i bisogni cognitivi che si esprimono nella curiosità e nella scoperta del
nuovo ambiente, i modi di educare devono essere elastici ma non privi di
autorità
• i bisogni linguistici da cui dipenderà l'evoluzione della funzione simbolica, è
importante che fin da subito il bambino sia a contatto con un linguaggio
molto ricco che poi verrà approfondito a scuola
- Durante lo stadio narcisistico primario, lo sviluppo del bambino è in funzione
diretta con l'atteggiamento materno; lo scambio corpo a corpo sembra svolgere un
ruolo essenziale nella relazione del neonato con la madre, è per questo che
l'alimentazione al seno è preferibile a quella con il biberon. L'equilibrio della madre
condiziona l'equilibrio emotivo del figlio; tale equilibrio non dipende tanto dalle
reazioni coscienti della madre ma dal suo stato emotivo
- Non bisogna credere che l'amore materno si stabilisca immediatamente e si
sviluppi naturalmente, ma in un primo momento si rivolge ad un essere in parte
ancora immaturo.
Superata la prova del parto, la madre riprende il ritmo della vita quotidiana e a volte
rischia inconsciamente di soffocare con rabbia le prime manifestazioni di
soddisfazione del bambino. Questa fase quasi inevitabile, che sarà vissuta dal
bambino con frustrazione inconscia, dovrà avvenire il più tardi possibile in modo da
conservare intatto il dinamismo dello sviluppo del neonato
- L'apparire del sorriso segna l'inizio delle relazioni sociali tra il bambino e le
persone che lo circondano chiudendo il periodo narcisistico e segnando l'inizio di un
periodo di scambi interpersonali. In questo stadio di sviluppo non è più il contatto
corporeo alla base dello scambio ma anche e sopratutto il contatto visivo
- Per entrare in relazione con il neonato bisogna cercare di cogliere il suo sguardo
lasciandogli il tempo di familiarizzare con un viso estraneo. Ogni comportamento
aggressivo provoca immediatamente paura, il bambino distingue il comportamento
amico dal comportamento aggressivo.
La madre che, fin dalle prime settimane, cerca uno scambio con il bambino e di
entrare in comunicazione con lui, diviene giorno per giorno più abile a identificare i
bisogni del figlio e a soddisfarli. Dai due ai tre mesi i bambini hanno reazioni di
inquietudine quando un particolare del viso materno viene modificato.
Secondo Buhler verso i 5 mesi il bambino diventa un essere socialmente attivo e
cerca un contatto spontaneo con quelli che gli si avvicinano.
- 8 mesi: dopo la scoperta dell'immagine materna il bambino sperimenta la
frustrazione del distacco dalla madre. E' il periodo in cui il bambino inizia a
mangiare con l'ausilio del cucchiaio e la suzione del pollice è segno che il periodo di
frustrazione è stato troppo brutale.
- 12-15 mesi: il bambino è capace di afferrare un oggetto che lo attrae e di
comprendere il significato del NO come disapprovazione della madre, per evitare
che l'esperienza di frustrazione sia traumatizzante, la madre deve saper dosare
comprensione e severità. Molto importante è che la madre realizzi dei giochi col
figlio e lo lasci libero nei suoi movimenti, questo porta ad un miglioramento
dell'attività prassica in quanto migliorano: la coordinazione oculo-manuale, lo
stimolo visivo e che avvia reazioni che gli permettono di seguire un oggetto, il
riflesso di prensione e capacità, e la coordinazione manuale degli oggetti (afferrare,
stringere....).
- 2 anni: verso i 2 anni avrà la capacità di mangiare e bere da solo.
- L'esperienza di locomozione ed esplorazione comincia verso i 9 mesi e bisogna
dare al bambino la possibilità di strisciare e di muoversi in uno spazio protetto.
L'EVOLUZIONE PSICOMOTORIA DA 3 A 6 ANNI:
LO SVILUPPO DEL BAMBINO DI 3 ANNI:
Il bambino di 3 anni che ha beneficiato di un ambiente familiare armonioso ha
potuto confrontarsi con il mondo degli oggetti ed è in grado di camminare, saltare,
salire e scendere scale in modo autonomo.
• Una delle caratteristiche essenziali dei suoi gesti, movimenti e atteggiamenti
è la spontaneità e la naturalezza; ogni manifestazione contraria è
espressione delle difficoltà che il bambino deve superare per lo sviluppo
della sua personalità.
• Egli dispone di una vera memoria del corpo carica di affettività che dipende
dalle sue esperienze riuscite e valorizzate dall'adulto. L'azione educativa
nella scuola materna consiste nel mantenere e nello sviluppare questa
spontaneità adatta al mondo circostante.
• Fino ai 3 anni gli interessi del bambino sono sopratutto rivolti al mondo
esterno e solo quando diverrà cosciente dell'affetto che produce negli altri,
questa espressione perderà la sua spontaneità.
• A 4 anni il bambino è già cosciente ed entra nell' "età della commedia" in cui
si moltiplicano i sorrisi, i bronci e le moine, avrà il piacere delle
trasformazioni e dei travestimenti.
• Nella fase di aggiustamento e dell'evoluzione delle prassie è importante per
l'adulto evitare di intervenire troppo spesso nelle sue attività; molto
importante è l'IMITAZIONE DIFFERITA che va considerata più come la
ricostruzione di uno schema che come la semplice riproduzione di un
modello già proposto. L'armonia e il ritmo tonico del movimento raggiungono
una certa perfezione tra i 4-5 anni e parallelamente a questo la dominanza
laterale diverrà stabile e definitiva per un miglior orientamento del corpo
nello spazio.
I giochi funzionali danno occasione al fanciullo di acquisire certe iniziative motorie,
ma le situazioni della vita quotidiana con le quali si confronta sono ancora più
importanti per l'accrescimento dei suoi gesti. L'alimentazione, i lavori manuali, il
giardinaggio e il contatto con l'acqua sono altrettante occasioni per provocare le
sue esperienze motorie che consentono un coordinamento sempre più preciso.
LA DOMINANZA LATERALE:
La lateralizzazione è la traduzione di un'asimmetria funzionale. Il lato sinistro e il
destro non sono del tutto omogenei. Gli studi di Frankell lo portano a concludere
che il destrismo e il mancinismo sono legati al potenziale genetico, quindi INNATI.
Da una parte questa dominanza è labile perché può essere modificata sotto
l'influenza sociale e dall'altra esiste una categoria di persone che sembrano non
avere dominanza.
Secondo Berges: la lateralità d'uso non si confonde necessariamente con la
lateralità spontanea in quanto una percentuale di "destrosi d'uso" possono essere
considerati mancini innati.
Secondo Gesell: lo studio del riflesso tonico del collo nella nutrizione permette di
capire la lateralizzazione nel 75% dei casi. L'accenno della prevalenza manuale
può essere notato verso i 4 mesi quando il neonato è capace di seguire con gli
occhi lo spostamento della sua mano.
Già a partire dai 7 mesi la prevalenza si rivela quando una delle due mani è più
abile dell'altra nelle manipolazioni. Permettere al fanciullo di organizzare da solo le
sue attività motorie globali è l'azione educativa fondamentale per porlo nelle migliori
condizioni per accedere ad una lateralità omogenea e coerente.
L'EVOLUZIONE DELL'IMMAGINE DEL CORPO DA 3 A 6 ANNI:
In questo stadio del suo sviluppo, il bambino avrà due immagini del suo corpo, una
anticipatrice, molto dipendente dal vissuto inconscio, l'altra riproduttrice, ancora
vaga legata all'attività percettiva.
- Dopo la fase dell'amore oggettuale che lo lega alla madre, il soggetto prende
possesso del suo corpo e inizia ad affermarsi un carattere narcisistico: il fanciullo
acquista la conoscenza del suo "corpo proprio". Egli avverte gli atteggiamenti
degli altri e vive corporalmente i sentimenti delle persone che lo circondano. Con
l'identificazione il fanciullo integra un aspetto di un'altra persona alla quale è
legato affettivamente e si trasforma in relazione ad essa. <<L'identificazione
permette dunque una certa unificazione dell'essere per mezzo di un accordo
realizzato con il suo ambiente umano>>.
A partire dai 3 anni emerge la funzione di interiorizzazione che permette al bambino
di rivolgersi a se stesso dando avvio ad un vero processo narcisistico.
Cos&ig