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TEORIA E METODOLOGIA DEL MOVIMENTO UMANO
Schema motorio: lo schema motorio è un modello di movimento ben ancorato nel nostro cervello, il quale è in grado di riprodurlo
senza eccessivo sforzo.
Gli schemi motori di base, o unità basiche del movimento(terrestri), sono:
-Camminare
-Correre
-Saltare
-Rotolare
-Arrampicarsi
-Strisciare
Queste sono le basi fondamentali del movimento e verso i 6 anni di età dovrebbero essere ben consolidate.
Secondo la teoria dello schema motorio di Schmidt, esso si basa su 4 informazioni che possono essere immagazzinate mediante la
ripetizione dell’esercizio, la quale influenza in positivo il processo di apprendimento del bambino:
-Condizioni iniziali
-Parametri specifici del movimento(forza,ampiezza,durata)
-Conseguenze sensoriali
-Risultati ottenuti
I pre-requisiti fondamentali o componenti psicomotorie del movimento, sono:
-Equilibrio
-Lateralizzazione
-Schema corporeo
-Controllo motorio
Schema corporeo: lo schema corporeo è la rappresentazione cognitiva del proprio corpo nello spazio. Secondo J. Le Boulch, padre
fondatore della psicocinesi e sostenitore del movimento come mezzo educativo per la formazione globale del bambino, non solo dal
punto di vista motorio, ma anche da quello cognitivo e relazionale, la strutturazione dello schema corporeo avviene attraverso 3 fasi:
1.Corpo vissuto: atteggiamento motorio globale e spontaneo che induce il bambino ad esprimere affettività; tale comportamento si ha
fino ai 3 anni;
2.Corpo percepito: buona funzione senso-percettiva del bambino, fino ai 7 anni;
3.Corpo rappresentato: dai 7 anni in poi si ha la strutturazione dello schema corporeo.
Capacità motorie: le capacità motorie sono delle predisposizioni o potenzialità motorie fondamentali dell’uomo, il cui sviluppo permette
la costruzione delle abilità motorie, nonché le tecniche sportive.
Le differenze individuali, sono le differenze stabili e durature tra le persone.
Capacità motorie(ability):
-Stabili e durature
-Poco numerose
-Limitanti il livello massimo di abilità raggiungibile
-Sottendono all’apprendimento di molte abilità
-Tratti ereditari
-Presupposti della prestazione
Fleishman divide le capacità motorie in senso-percettive e di efficienza fisica.
Secondo la classificazione di Gundlach, le capacità motorie si dividono in:
-Senso-percettive: riguardano l’acquisizione delle informazioni mediante esterocettori(occhio, orecchio ecc.), propriocettori(apparato di
Golgi, fusi neuromuscolari ecc.) ed enterocettori(recettori viscerali). Gli stimoli provenienti dall’esterno, vengono captati ed elaborati
mediante dei filtri, detti analizzatori:
-Ottico
-Vestibolare
-Tattile
-Cinestesico
-Coordinative: le capacità coordinative si assumono tra i 6 e gli 11/12 anni( stadio evolutivo operatorio concreto) e sono quelle capacità
che permettono di dosare, adattare ed ottimizzare il comportamento dell’uomo nello svolgere diversi compiti motori, mediante
l’opportuna distribuzione spazio-temporale degli impegni muscolari. Esse permettono di gestire al meglio un determinato movimento; la
coordinazione è un atto motorio acquisito, finalizzato, dato dal sincronismo dei vari segmenti corporei.
Le capacità coordinative sono fondamentali per l’apprendimento motorio ed il requisito necessario per passare all’allenamento delle
capacità condizionali. Esse inoltre dipendono dalla dimensione intellettiva, cognitiva ed emozionale della persona.
Le capacità coordinative si dividono in:
1.Generali: capacità di apprendimento motorio,controllo motorio e capacità di adattamento e trasformazione;
2.Speciali:
-Accoppiamento dei movimenti
-Differenziazione cinestesica
-Equilibrio
-Orientamento spazio-temporale
-Trasformazione motoria
-Tempo di reazione
-Ritmizzazione
-Anticipazione motoria
-Fantasia motoria
-Condizionali: si inizia a lavorare sulle capacità condizionali solo dopo che sono state ben consolidate le capacità coordinative e si
sviluppano infatti tra i 12 ed i 17/18 anni( fase puberale).
Le capacità condizionali determinano la condizione fisica, data dall’efficienza del metabolismo muscolare e dell’apparato cardio-
respiratorio.
Sono di 3 tipi:
-Forza: è la capacità di opporsi ad una resistenza esterna mediante una contrazione muscolare, che può essere di tipo
concentrica(accorciamento muscolare con trasformazione di parte dell’energia chimica in lavoro meccanico), isometrica(non si verifica
alcuna variazione della lunghezza del muscolo e l’energia viene totalmente trasformata in calore) o eccentrica(allungamento del
muscolo durante la contrazione, il muscolo subisce il lavoro più che eseguirlo).
-Resistenza: capacità dell’organismo di resistere ai lavori di lunga durata. I lavori di resistenza sono dei lavori di tipo aerobico
caratterizzati da lunga durata ed intensità medio-bassa, in cui il substrato energetico che viene principalmente consumato è quello
lipidico.
-Velocità: è la capacità di compiere un gesto motorio nel più breve tempo possibile. Lavori di velocità di breve durata, ma con intensità
alta, sono lavori di tipo anaerobico, i quali possono essere di due tipi, lattacido o alattacido a seconda della tipologia del lavoro, ad
esempio la durata.
Classificazione della forza di Harre:
-Forza massima: massima potenza che il sistema neuromuscolare è in grado di esprimere mediante una contrazione muscolare
volontaria;
-Forza rapida: capacità di superare una resistenza mediante un’elevata rapidità di contrazione muscolare;
-Resistenza alla forza: capacità dell’organismo di opporsi alla fatica nei lavori di forza e di durata. L’esercizio aerobico aumenta la
capacità aerobica del soggetto, ossia il suo massimo consumo di ossigeno(ottimale tra il 60% ed il 70%); di conseguenza aumenterà
anche il contenuto ed il network mitocondriale nel muscolo.
-Resistenza alla velocità: 8-45 sec.
-Resistenza di breve durata: 45 sec.-2min
-Resistenza di media durata: 2min.-10 min.
-Resistenza di lunga durata 1: 10 min.- 35 min.
-Resistenza di lunga durata 2: 35 min.- 90 min.
-Resistenza di lunga durata 3: più di 90 min.
Per velocità si intende un misto di:
-Tempo di reazione motoria
-Durata del singolo movimento
-Frequenza dei movimenti
La mobilità articolare è la capacità di compiere gesti con la più ampia escursione articolare possibile; avere una buona mobilità
articolare favorisce l’economicità e la precisione del gesto. Essa può essere di due tipi:
-Attiva(dinamica): azione dei muscoli che distendono gli antagonisti;
-Passiva: dovuta ad inerzia, azione del partner o attrezzo.
La mobilità articolare è influenzata da fattori endogeni ed esogeni.
Abilità motorie(skill): le abilità motorie sono le tecniche sportive, le quali si apprendono dopo aver consolidato le capacità motorie,
soprattutto quelle coordinative. Le capacità motorie infatti limitano il massimo livello di abilità raggiungibile da un individuo.
L’abilità target è l’abilità che un individuo vorrebbe essere in grado di compiere, in un determinato ambiente(ambiente target), mediante
un’esecuzione efficace(comportamento target).
A seconda del livello di prevedibilità dell’ambiente, esse possono essere di tipo open skill(sport di situazione) o closed skill(ginnastica
artistica). Le abilità motorie hanno le seguenti caratteristiche:
-Dipendenti dalle capacità motorie
-Molto numerose
-Sviluppabili e modificabili con l’allenamento
-Componenti dell’azione
Le abilità motorie possono essere:
-Discrete: inizio e fine ben identificati
-Seriali: azioni discrete collegate l’una all’altra
-Continue: inizio e fine non identificabili
Esse inoltre possono essere:
-Cognitive: massima presa di decisione, minimo controllo motorio
-Motorie: minima presa di decisione, massimo controllo motorio
Equilibrio: l’equilibrio fa parte delle componenti psicomotorie del movimento ed è una forma di coordinazione, infatti lo troviamo tra le
capacità motorie coordinative speciali. L’equilibrio è l’esito della ricerca della giusta posizione del corpo in 3 dimensioni:
-Nella statica
-In movimento
-In volo
Nei bambini l’ultimo a svilupparsi è l’equilibrio in volo, non solo per una questione di orientamento spaziale o di mancanza di punti di
riferimento, ma anche perché sono incapaci di gestire in modo efficace muscoli stabilizzatori(core control).
I fattori della prestazione sportiva, secondo la classificazione di Schnabel, sono:
-Costituzione(corporea)
-Coordinazione(capacità coordinative)
-Condizione(fisica, determinata dalle capacità condizionali)
-Controllo(processi cognitivi ed emozionali che sono alla base del controllo motorio)
La qualità della prestazione è data dall’insieme di tutti questi fattori. La prestazione sportiva è influenzata da diversi fattori:
-Livello di ansia o di attivazione dell’atleta
-Importanza del compito da svolgere
-Influenze ambientali(pubblico, temperatura ecc.)
La situazione può variare da atleta ad atleta,infatti ognuno ha un modo di verso di gestire gli stati d’ansia, di far fronte alla pressione
psicologica, capacità di concentrazione ecc. Lo stato di attivazione è il livello di attivazione o eccitazione del SNC dell’atleta. E’ stato
studiato che all’aumentare del livello di attivazione del SNC il livello di performance aumenta, ma solo fino ad un certo picco, oltre il
quale la qualità della performance inizia a calare. Tale principio rispecchia il principio della U rovesciata.
Elaborazione dell’informazione e presa di decisione: ci sono 3 stadi dell’elaborazione della decisione:
-Identificazione dello stimolo in seguito ad un imput(stimolo esterno captato mediante gli analizzatori,quindi percezione);
-Selezione della risposta(decisione);
-Programmazione della risposta(preparazione all’azione);
-Output(azione).
Un’importante misura della prestazione è il tempo di reazione(TR), il quale è considerato l’intervallo di tempo che intercorre tra la
presentazione di uno stimolo e la programmazione di una risposta.
Secondo la legge di Hick, al raddoppiare delle alternative stimolo-risposta, il tempo di reazione aumenta di una quantità costante.
Per far fronte ai ritardi nella presa di decisione si può utilizzare l’anticipazione, compresa nelle capacità coordinative speciali.
L’anticipazione motoria può essere spaziale o temporale, infatti cerca di prevedere ciò