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Teoria e Analisi del Linguaggio cinematografico - The Great train robbery Pag. 1
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The great train robbery (Porter, 1903)

Il contesto

Il cinema delle origini

Espressione con la quale si definisce quell'epoca che va dal 1895 al 1915, ovvero dall'inizio dello

sfruttamento commerciale del prodotto cinematografico fino all'avvento, fra le altre cose, della

IGM.

Il cinema delle origini precede la codificazione delle regole che sono alla base del linguaggio

cinematografico, ovvero della messa a punto dei tipi di montaggio, della scala dei piani, ecc.

si tratta di un cinema con regole proprie e di un proprio modo di rappresentazione, detto anche

Modo di Rappresentazione Primitivo (Burch).

La singola inquadratura (o veduta) resta un'entità autonoma e sufficiente, anche perché per lungo

tempo i film erano stati venduti a “quadri”, e cioè una veduta alla volta, della durata di un rullo (un

minuto circa), ciascuna con il proprio titolo.

A partire dal 1900-1902 si iniziano a produrre film composti da più vedute montate in successione,

al fine di mostrare le diverse tappe di un evento o di un racconto. Il cinema sta divenendo

documentaristico e narrativo.

In particolare in Europasi comincia a realizzare film con più vedute che rappresentano fatti cruenti –

furti, rapine, incendi – come in “Fire!”, “A daring dailight burglary”. Sono film che riscuotono

molto successo, oltre che in Europa, anche negli Usa, dove a importarli e duplicarli è proprio

Edison, per il quale dal 1900 lavora anche come tecnico proprio Porter.

1903: l'anno di Porter

Del 1903 sono i due film più importanti di Porter: “The life of an American Fireman” e “The great

train robbery”. In ragione di questi titoli per lungo tempo gli storici del cinema hanno attribuito a

Porter un ruolo fondamentale nell'evoluzione del linguaggio cinematografico. Secondo essi Porter

sarebbe stato l'inventore del montaggio alternato e di molto altro.

Per molto tempo infatti si era pensato il finale di “The life of an american fireman” fosse composto

da diverse vedute montate secondo un movimentato montaggio alternato fra l'interno e l'esterno

della casa in fiamme. In realtà dal 1978 sappiamo che non è così perché in realtà il film era stato

modificato da un ignoto archivista che aveva giudicato il film “brutto” per i suoi canoni, mentre

invece il vero montaggio del film era molto simile a “Fire!” di Williamson.

Per “The great train robbery” Porter si era ispirato a “A daring daylight burglary”, realizzato in

Inghilterra nel 1903, dove si raccontava sempre di una rapina eseguita da un ladro in pieno giorno in

dieci inquadrature. Porter ha rielaborato il modo originale la struttura di questo film inglese e anche

tutti i principali procedimenti adottati fino ad allora dal cinema europeo, introducendo alcune novità

nel campo delle azioni simultanee.

Sempre nel 1903, Porter realizza anche “Uncle's Tom's cabinet” composto da numerose

inquadrature introdotte da didascalie, le prime del cinema americano.

Per questi motivi, Musser, il maggiore studioso di Porter, ha definito il 1903 come “l'anno di

Porter”. Il film

Rapine, omicidi e sparatorie nel selvaggio West

Il grande successo di The great train robbery è da attribuire a:

la miscela di temi rappresentati → unì la spettacolarità dei più audaci procedimenti narrativi

• al mito popolare per eccellenza della storia americana, il West, capace di fare leva su un

pubblico molto vasto anche oltreoceano

lo sfruttamento del contesto iconografico e narrativo maggiormente in voga al tempo: la

• ferrovia, gli assalti al treno, le sparatorie

abbondanza del dettaglio realistico → viaggiare in treno era molto pericoloso al tempo e non

• erano rari gli assalti; il treno e gli esterni sono sempre reali e anche i fondali delle riprese in

studio sono girati dal vero

all'andare incontro alla morbosità del pubblico per un tipo di evento che inquietava e

• affascinava, realizzando così un film violento per l'epoca.

Lo spettacolo del treno

Il treno consente di:

movimentare l'azione e collocarla nella velocità e nel pericolo

• di mescolare interni ed esterni → è uno spazio chiuso che attraversa uno aperto

• abbinare la violenza dell'azione alla velocità della locomotiva

• treno e cinema hanno molto in comune →

• lo spettatore → è in entrambi un viaggiatore immobile passivo e seduto,

◦ costretto all'immobilità ma dotato di ubiquità grazie al paesaggio in

movimento davanti a sé

lo spettacolo → perché prima ancora dell'invenzione del cinema è stata

◦ l'invenzione del treno a modificare la percezione dello spazio e del tempo,

della distanza del paesaggio, l'assenza degli odori...

Il cinema porta a compimento il processo di panoramatizzazione dello

sguardo, destinato a trasformare la visibilità del mondo.

La successione delle scene e l'articolazione del racconto

13 vedute + 1 emblematic shot che può essere montata all'inizio o alla fine

1. nell'ufficio del telegrafo si intrufolano due banditi che obbligano il telegrafista a far fermare

il treno (oltre la finestra si vede il treno che si ferma) per consegnare al macchinista il finto

ordine di fermarsi al serbatoio più vicino per fare rifornimento d'acqua; quindi il telegrafista

viene imbavagliato dai banditi, che escono dall'ufficio appena il treno riparte.

2. Ambientata in esterni, al pozzo di rifornimento dietro al quale sono nascosti i quattro

banditi: il treno si ferma e la banda sale a bordo.

3. Anbientata all'interno del vagone postale: accortosi dei banditi, il guardiano getta la chiave

della cassetta di sicurezza oltre la porta aperta sull'esterno (dove vediamo scorrere il

paesaggio), ma due banditi riescono a introdursi sul vagone, uccidono il guardiano e si

impossessano dei valori facendo esplodere la cassetta con la dinamite.

4. Ambientata sulla locomotiva; il terzo bandito uccide il fuochista e il quarto costringe il

macchinista a fermare il treno

5. il treno si ferma e il macchinista è obbligato a staccare la locomotiva da resto del convoglio.

6. I banditi constringono i passeggeri a scendere con le mani alzate e ad allinearsi lungo i

binari, per rapinarli; un passeggero che tenta di fuggire viene ucciso, poi i banditi si

allontanano in direzione della locomotiva.

7. Uguale alla quinta per taglio e ambientazione; i bandini salgono sulla locomotiva e

costringono il macchinista a farla partire.

8. I banditi fanno fermare la locomotiva e saltano giù con la refurtiva in spalla

9. ambientata in una valle boscosa, dove i banditi raggiungono i cavalli e si allontanano al

galoppo.

10. Identica alla prima e cruciale per l'intrigo; il telegrafista riesce a mettersi in piedi e a

manovrare con il mento il telegrafo, ma cade a terra svenuto; allora entra la sua bambina,

venuta a portargli il pranzo, lo slega e così l'uomo dà l'allarme.

11. Ambientata in una “tipica sala da ballo del West”. Lo sceriffo e i suoi uomini ballano con le

loro compagne (solo un uomo è vestito da cittadini ed è costretto a ballare a colpi di pistola),

finché il telegrafista irrompe e dà l'allarme; la danza si interrompe, gli uomini impugnano il

fucile ed escono dal locale.

12. Ambientata nella valle boscosa e raffigura l'inseguimento; inseguitori e inseguiti sparano e

un bandito cade a terra ucciso

13. gli altri tre banditi si credono al sicuro, scendono da cavallo e fanno per dividersi il bottino;

ma lo sceriffo e i suoi tendono loro un agguato e li uccidono tutti

14. è un emblematic shot, ovvero un'inquadratura al di fuori dell'azione ma che è emblematica

della rappresentazione e per questo poteva essere proiettata all'inizio o alla fine. Mostra il

capo dei banditi, inquadrato fino al busto, che spara in direzione del pubblico in sala.

Più azioni simultanee in una solo storia

L'azione dei cattivi si snoda su nove vedute molto dettagliate e lunghe mentre l'azione dei buoni

entra in scena a partire dalla decima scena e che questo comunque non impedisca loro di vincere.

L'anomalia maggiore per il pubblico di oggi è il trattamento del tempo: vi abbondano infatti le

cosiddette “sovrapposizioni temporali”, molto comuni nel cinema delle origini e scomparse nel

successivo.

L'azione che si svolge nella terza inquadratura, ambientata nel vagone postale, è contemporanea alla

quarta, quella dove i banditi costringono i banditi alla resa. Infatti, mentre due banditi fanno

esplodere la cassetta dopo avere ucciso il guardiano, gli altri due uccidono i fuochista e costringono

il macchinista alla resa. Ma secondo i nostri criteri non c'è nulla che ci indichi che esse avvengono

simultaneamente. Non c'è montaggio alternato, ma le due vedute sono montate in successione e solo

dopo che l'azione nella terza si è conclusa allora la quarta ricomincia.

Nello stesso modo le azioni delle inquadrature 10 e 11, anche se montata dopo l'azione dei cattivi

(che abbiamo visto darsi alla fuga), accade durante le azioni dei banditi, e infatti l'orologio segna

ancora le ore 9.

Queste sovrapposizioni avvengono perché a differenza del cinema odierno, nel cinema delle origini

ogni azione veniva rappresentata nella sua interezza, in una sola veduta. Se si desiderava un punto

di vista alternativo, si mostrava di nuovo la stessa azione in un'altra veduta, da un punto di vista

diverso (come in Life of an American fireman, dove il salvataggio viene mostrato dall'interno della

casa e poi dall'esterno). Le vedute infatti erano considerate entità autonome; una scena a sé della

storia raccontata.

Quando l'azione è completa si passa alla veduta successiva che non è detto però che sia anche

successiva temporalmente.

Il film racconta un solo evento unificatore, la rapina al treno, il cui svolgimento richiede però il

dispiegarsi di più azioni simultanee.

Porter dalla prima scena in poi racconta la storia dei cattivi sul treno, poi recupera dall'inizio ciò che

è accaduto nel frattempo ai buoni.(che durante la rapina se ne stavano tranquilli a ballare); fino

all'inquadratura 12 dove i due filoni si ricongiungono nell'inseguimento.

Oggi un montatore opererebbe in maniera diversa, ma se Porter ha fatto così è stato non perché non

sapesse fare di meglio, ma perché questo era il modo di raccontare dei tempi. È innovativo nel fatto

di volere narrare una storia complessa che presuppone lo svolgersi di azioni simultanee; è però le

mostra in sintonia con modo di rappresentazione del suo tempo, un'azione per volta.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
4 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valsfm di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e Analisi del Linguaggio cinematografico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Dagrada Elena.