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PRECURSORI DELLA TOM
durante i primi due anni di vita si rintracciano delle strutture preparatorie alla comparsa della TOM che permettono l'acquisizione di quelle competenze che vengono configurate come precursori della capacità mentalistica
COMPETENZA DESCRIZIONE
Gesto dell'indicare dichiarativo utilizzato dai piccoli di 10-12 mesi per condividere l'attenzione dell'adulto, ciò implica il desiderio di INTENZIONE agire sulla soggettività dell'altro, dotato secondo il piccolo di uno COMUNICATIVA stato mentale attentivo influenzabile. Si differenzia dall'indicare DICHIARATIVA richiestivo-imperativo per il desiderio di sollecitare uno specifico comportamento nell'altro, il quale funge da mezzo per ottenere uno scopo e sulla cui agenticità è concentrato il gesto.
La teoria meta-rappresentazionale (comprendere le credenze proprie ed altrui) implica la capacità del bambino di manipolare modelli GIOCO
contraddittori della realtà e che il gioco simbolico sia reso possibile SIMBOLICO O DI da meccanismi innati specifici per i quali, intorno ai due anni, il FINZIONE piccolo "fa finta di", utilizzando un oggetto per rappresentarne un altro non esistente/presente o attribuendo caratteristiche immaginate ad un oggetto presente.
COMPRENSIONE A 9 mesi un bambino è capace di comprendere che un oggetto DEI percepito visivamente può essere condiviso, mentre a 18 mesi è PERCEZIONE capace di comprendere che un oggetto continua ad esistere anche se VISIVA non visto, ma intorno ai due anni e mezzo comprende che un oggetto può essere percepito da lui ma non da altri.
La presenza dell'imitazione precoce è stata confermata in neonati di 32 ore di vita e di conseguenza si ipotizza l'esistenza di una dotazione innata dell'infante normale. All'origine si presenta uno schema corporeo trans-modale che permette la registrazione
delle imitazioni equivalenze tra modificazioni corporee viste e compiute, per poi precoce raggiungere con lo sviluppo segnali di imitazione proto-referenziale per comprendere il funzionamento del mondo, mentre verso i 9 mesi si osserva l'imitazione differita, ovvero una capacità dello sviluppo normale svincolata dallo stimolo e flessibile nell'osservare gli altri e nell'applicare.
MODELLI TEORICI
La TOM si afferma come un'abilità evolutiva in quanto alcune prospettive teoriche tendono a affermare un continuum nello sviluppo di questa abilità
PROSPETTIVA TEORICA DESCRIZIONE
RIVOLUZIONE SCIENTIFICA: I piccoli intorno ai 4 anni sono naturalmente tendenti alla costruzione di teorie che spieghino l'ambiente che li circonda, ispirandosi alle loro esperienze, considerate esclusivamente in modo TEORIA DELLA TEORIA indiretto, e all'osservazione delle azioni degli altri, ciò continuerà a verificarsi progressivamente durante lo sviluppo
tramite la formulazione, la rivisitazione e la modifica di teorie intuitive che riguardano il mondo fisico e biologico, i comportamenti sociali e di conseguenza la TOM e può essere quindi modificabile. Gli esseri umani tendono a simulare mentalmente le azioni altrui tramite introspezione, e di conseguenza i processi mentali che produrrebbero un comportamento simile, per spiegarne il comportamento stesso, perciò i piccoli riconoscono l'esistenza di stati mentali in se stessi e utilizzano ciò per prevedere le azioni altrui, proiettando e generalizzando sugli altri i propri stati mentali, considerando che ciò prevede una sorta di risposta empatica per la comprensione dell'altro.
VISIONE INNATISTA DELLO SVILUPPO: Nellamente umane esistono, secondo ipotesi, moduli di elaborazione dell'informazione (sottosistemi organizzati in maniera gerarchica che si attivano in sequenza e si organizzano in parallelo e riguardano
L'elaborazione di una specifica classe di informazioni (TOM module) è un processo specifico, geneticamente determinato, volto allo sviluppo dell'attività del comprendere la mente e funzionante in modo automatico e indipendente dalle esperienze dell'individuo. Ad esempio, il modulo THEORY OF BODY MECHANISM per la costruzione di una teoria degli oggetti fisici e THEORY OF MIND MECHANISM per la comprensione delle intenzioni in relazione a comportamenti e processi mentali.
Lo sviluppo si definisce nei termini dell'interazione prospettiva progressiva tra l'individuo e l'ambiente, inizialmente contestualista finalizzata esclusivamente alla sopravvivenza per poi evolversi verso l'acquisizione di abilità complesse.
LE ORIGINI DELLA TOM
ANNI DESCRIZIONE
Il piccolo comincia ad utilizzare termini per descrivere desideri ed emozioni di sé e dell'altro e comprende che i desideri motivano l'azione propria e altrui.
contrappone così desideri e risultati, secondo Wellman, alle azioni, dimostrandosi in grado di tenere in considerazione i desideri di altri (psicologia del desiderio per spiegare il comportamento umano), ma non possiede ancora accesso a ragionamenti fondati su credenze vere o false, difatti utilizza i desideri come mezzo di valutazione dei comportamenti. Il piccolo comincia a comprendere le vere credenze (corrispondenti al dato di realtà) e nei suoi discorsi sono presenti, secondo gli studi di Dunn, termini riferiti alle credenze ad esempio per gestire relazioni/conflitti con le persone TRE (triade desiderio-credenza-azione caratterizzante di tale momento evolutivo). Le credenze sono però rappresentazionali, mentre i desideri non richiedono l'attribuzione di una rappresentazione all'altro, ma uno stato interno diretto verso un oggetto esterno. Il piccolo concepisce la mente come sistema rappresentazionale e QUATTRO comprende che l'azione di una persona.può essere causata da una credenza falsa (pensiero ricorsivo di primo ordine → "io penso che tu pensi"), inoltre compare l'utilizzo della bugia come momento segnante lo sviluppo cognitivo del piccolo (es. scimmia e adesivo → prova Mean-Monkey) Il piccolo è capace di strutturare un pensiero complesso in modo che una SEI/SETTE meta-rappresentazione sia inclusa in un'altra e comprende interamente cosa le persone pensino rispetto ai pensieri degli altri ("io penso che tu pensi che X pensi Y") --------------------------------- LE PROVE DELLA TOM--------- FALSA CREDENZA SCATOLA INGANNEVOLE Prevede lo spostamento inatteso di un Prevede che a due bambini venga mostrato oggetto del quale il protagonista della storia il contenuto di una scatola, di qui, uscito il non è a conoscenza (attribuzione di una secondo bambino, al primo si mostra una credenza falsa rispetto al dato di realtà) e comprensioneLa differenza tra l'aspettativa di contenuto della propria mente e quella degli altri risponde ovviamente al contenuto mostrato. A 4 anni il 50% dei bambini risolve il compito grazie allo sviluppo della capacità di mentalizzazione, mentre prima di quell'età si verifica l'errore realista, ovvero l'incapacità della risposta dell'amico vedendo come lui a decentrare il proprio punto di vista da quello dell'altro. Si chiede al primo l'aspettativa del secondo, si dimostra che nella scatola c'è altro, a questo punto, entra in gioco la capacità di rappresentare la credenza falsa e di decentramento.