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FORMULE E CONCETTI BASE ANALISI I
NUMERI COMPLESSI
Ci sono ragioni che ci spingono ad ampliare il campo algebrico e quindi a risolvere l'eq. x²+1=0
L'operazione di somma e di prodotto sono le seguenti:
- (a,b) + (c,d) = (a+c, b+d)
- (a,b) · (c,d) = (ac-bd, ad+bc)
Somma e prodotto verificano le proprietà: commutativa, associativa e distributiva.
FORMA ALGEBRICA DEI NUMERI COMPLESSI
(a,b) = (a,0) + (0,1) · (b,0) = a+ib
i²=-1
Se z=a+ib è un numero complesso, chiameremo complesso coniugato il numero z̅ = a-ib
- (z₁+z₂)̅ = z̅₁ + z̅₂
- (z₁·z₂)̅ = z̅₁ · z̅₂
- (1/z)̅ = 1/z̅
- z·z̅ = (a+ib)(a-ib) = a²+b² ≥ 0
- Modulo di z = a+ib → √(a²+b²)
Per fare il rapporto (a+ib)/(c+id), moltiplicare num e den per c-id:
(a+ib)/(c+id) = [(a+ib)(c-id)] / [(c+id)²]
Formula Trigonometrica
z = ρ [cosθ + i senθ]
ρ = √(a² + b²)
cosθ = a1 / √(a2 + b2)
senθ = b / √(a² + b²)
tgθ = b / a
quindi:
a + ib = ρ [cosθ + i senθ]
Prodotto di 2 numeri complessi
z1z2 = ρ1ρ2 [cos(θ1 + θ2) + i sen (θ1 + θ2)]
Divisione di 2 numeri complessi
z1 / z2 [cos(θ1 - θ2) + i sen (θ1 - θ2)]
Potenza di 1 numero complesso
zm = [ρ [cosθ + i senθ]]m = ρm (cosmθ + i senmθ)
Formula trigonometrica del coniugato
z̅ = ρ [cos(-θ) + i sen(-θ)]
SPAZIO VETTORIALE
Abbiamo visto che i vettori nel piano e nello spazio si possono identificare con coppie o terne ordinate di numeri reali.
Una volta fatta questa identificazione, è possibile eseguire le 2 operazioni fondamentali:
- Somma +
- Moltiplicazione per uno scalare
(x₁, x₂) + (y₁, y₂) = (x₁ + y₁, x₂ + y₂)
λ(x₁, x₂) = (λx₁, λx₂)
Quindi lo spazio vettoriale è un insieme di oggetti qualsiasi cui qual ho definito 2 operazioni.
Lo spazio Rm
Rm = insieme di tutte le m-uple ordinate di numeri reali.
Rm = {(x₁, x₂, ..., xm): xi ∈ R}
Teorema: V è uno spazio vettoriale ⟺ ho 2 operazioni (+, •) e V risulta chiuso rispetto alle combinazioni dei suoi elementi.
N.B. Chiamiamo vettore ogni elemento dello spazio vettoriale.
∀u1, u2 ∈ V ⇒ αu1 + βu2 ∈ V
Spazi vettoriali astratti (Rm > 3)
Si dice spazio vettoriale su un campo numerico K (R o C) un insieme V di elementi a priori generici, per i quali sono definite:
- Un'operazione di somma (che associa ad ogni coppia di elementi di V un altro elemento di V)
- Un'operazione di prodotto (" " ")
Sottomatrice
Data una matrice, posso estrarre una sottomatrice (cancellando righe o colonne):
0 1 9 3 4 7 2 1 -1 0 4 1 -1è estratta dalla precedente.
Indico con Aij la sottomatrice che ottengo con l'i-esima riga e la j-esima colonna.
Per esempio:
1 2 3 4A12 = 3
3e devo vettori l.d.l.
Determinante di una matrice
Il determinante di una matrice quadrata è un numero che caratterizza la matrice (metodo martirio, un numero imparante).
Pre-requisiti
Data una matrice quadrata m×m
a11 a12 a13 a21 a22 a23 a31 a32 a33Si chiama complemento algebrico (o cofattore) di aij il determinante di Aij, ovvero,
Aij = (-1)i+j Mij = (-1)i+j det Aij
Notiamo che:
- (-1)i+j = 1 se i+j è pari
- (-1)i+j = -1 se i+j è dispari
Per esempio consideriamo l'elemento a13 = -1, si ha:
8 2 -1 4 3 -5 -6 0 4M13 = 18
A13 = (-1)1+3 M13 = 18
Teorema di Cramer
Dato il sistema di m equazioni in m incognite Ax=b non singolare (det A ≠ 0) allora il sistema ha un'unica soluzione e vale x=A-1b.
Esempio:
2x + y = 6 -x + 2y = 1
A = [ ]2 1 [ ]-1 2
b = [ ]6 [ ]1
x = [X] [Y]
Teorema di Rouche-Capelli
Dato il sistema Ax=b costituito da m equazioni lineari e da m incognite, il sistema ha almeno una soluzione (cioè è possibile e non impossibile) se e solo se r(A) = r(A|b).
Se un sistema è compatibile, m - r parametri
m - r: variabili senza pivot (usati come parametri)
- Se r(A) < r(A|b) → ∅ soluz.
- Se r(A) = r(A|b) = m → 1 soluz.
- Se r(A) = r(A|b) < r → ∞ soluzioni che dipendono da m-r param.
Proprietà autovettori e autovalori
- Se u e v sono autovettori dell’automorfismo A0 allora μu + νv è autovettore di A0.
- Se u è autovettore di A0 allora tAu è autovettore di A0.
Quindi 1 + 2.
L’insieme degli autovettori di uno stesso autovalore è uno sottospazio vettoriale di Rm.
Autospazio: l'insieme degli autovettori di un certo λ0 e l’origine.
Molteplicità geometrica dell’autovalore: la dimensione dell’autospazio associato mg = m - r(A-λI)
Molteplicità algebrica: ni volte con cui l’autovalore appare come radice dell’reo caratteristica.
Autovalore semplice = molt. algebrica 1
Autovalore regolare se molt. algebrica = molt. geometrica.
1 ≤ molt. geom di λ0 ≤ molt. algebr di λ0 quindi: ogni autovalore semplice è regolare.
Autovettori relativi ad autovalori diversi sono l.i.
Esempio
Diagonallizzare le matrici usando matrici di passaggi ortogonali
A= [4 2 1] [2 0 0] [1 0 0]
A è simmetrica:
- - Autovalori reali
- - Tutti autovettori sono reali
- - Autosp relativi a autoval propri solo ortogonali
(A-λI)= [4-λ 2 1] [2 -λ 0] [1 0 -λ]
λ1 = 0
λ2 = -1
λ3 = 5
λ=0
(A-λI) = [4 2 1] [2 0 0] [1 0 0]
v=2 mgr=1
- 4x + 2y + z = 0
- 2x = 0
[0] [1] [-2] ⟶ [0] [1/√5] [-2/√5] Autovett. rappres. [0] [y] [-2y]
λ=-1
(A-λI) = [5 2 1] [2 1 0] [1 0 1]
r=2 mgr=1
- x = -z
- 2x = -y
[-1] [-2] [-1] ⟶ [1/√6] [-2/√6] [-1/√6] [x] [-2x] [-x]
λ=5
(A-λI) = [-1 2 1] [2 -5 0] [1 0 -5]
r=2 mgr=1
- x = 5z
- y = 2z
[5] [2] [1] ⟶ [5/√30] [2/√30] [√1/30] [5z] [2z] [z]