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FORMAZIONE E CYBERSPAZIO
ERA DELL'ACCESSO: definizione dell'era attuale di [Rifkin], della realtà contemporanea nella quale la proprietà sta cedendo il passo all'accesso ed il mercato alle reti; la distinzione non sarà più tra chi possiede e chi non possiede ma tra chi è connesso e chi non lo è, chi è dentro (e partecipa al mondo virtuale-culturale) e chi è fuori (e rimane escluso dalle relazioni della società interconnessa e globalizzata).
CYBERSPAZIO: termine coniato dallo scrittore [Gibson] indica lo spazio virtuale generato dall'interconnessione globale dei computer.
DIGITAL DEVICE: divario esistente tra coloro che hanno accesso alle tecnologie dell'informazione (TIC) e coloro che non lo hanno, che divide idealmente il in "inforicchi" ed "info poveri". Il primo a parlarne in Italia è [Galliano] nel 2002, che individua nella scuola e nelle agenzie formative le
istituzioni adeguate per risolvere il problema. In quest'ottica l'elemento più ambito della nuova era è il capitale intellettuale. ESCLUSIONE DIGITALE: produce forme di discriminazione sociale che minano alla base la possibilità per gli individui di partecipare attivamente alla vita culturale. LIVELLI DI DISPARITA (digital device): sono 5: 1) tra la minoranza dei connessi e la maggioranza dei non connessi; 2) tra coloro che usano internet per una gamma ampia di attività e coloro che non ne fanno uso; 3) tra coloro che usano servizi a pagamento e coloro che usano solo le risorse gratuite; 4) tra coloro che usano l'e-commerce e chi non effettua transazioni; 5) tra coloro che usano la banda larga e chi no. CAUSE (digital device): piano MACRO, ovvero confronto tra paesi industrializzati e non (reddito, istruzione, formazione, investimenti nel settore della ricerca e sviluppo, costi delle infrastrutture) e piano MICRO, che tiene conto delledifferenze/caratteristiche individuali (reddito familiare e individuale, età, grado di istruzione, genere, lingua, area geografica di residenza, status professionale, esclusione/inclusione mondo del lavoro, capacità singole, disabilità) GEOGRAFIA DELLA DISPARITÀ: dati UNESCO 2003, l'11% della popolazione mondiale ha accesso ad internet ed il 90% della popolazione connessa risiede nei paesi industrializzati (30% Nord America, 30% Europa, 30% Asia-Pacifico). I dati relativi alle dotazioni tecnologiche nelle scuole su scala globale riflettono la disparità che esiste tra i paesi a capitalismo avanzato e quelli in via di sviluppo. POLITICHE DI INTERVENTO (digital device): sono 4: 1) fornire accesso gratuito alle dotazioni tecnologiche; 2) adottare approcci open alle tecnologie ed ai contenuti; 3) investire sulla ricerca; 4) attuare interventi di formazione digitale. CODICE DI COMPORTAMENTO OPEN SOURCE: 1) libertà di eseguire il programma per qualsiasiscopo;
libertà di modificare il programma secondo i propri bisogni;
libertà di distribuire copie del programma gratuitamente o dietro compenso;
libertà di distribuire versioni modificate del programma affinché la comunità benefici del miglioramento del programma. [Stallman]
FILOSOFIA del OPEN SOURCE: diritto/dovere alla condivisione di problemi e soluzioni, quindi la produzione cooperativa di conoscenza. Tale filosofia è entrata anche nel mondo della scuola e della formazione si pensi ai blog, i wiki, le piattaforme on-line.
OPEN SOFTWARE: programma dal codice sorgente pubblico ed aperto
OPEN CONTENT: contenuto aperto, riutilizzabile, distribuibile, commerciabilizzabile che adotta la filosofia dell'open source e la applica ad opere come siti web, musica, film, fotografia, letteratura, contenuti didattici.
L'autore conserva il copyright ma ne consente l'uso da parte di terzi, sotto licenza appunto open content.
La disponibilità senza vincoli dei contenuti promuove il lavoro collaborativo, contribuisce ad accrescere le conoscenze e ridurre il tempo degli sforzi individuali.
COMPETENZA TECNOLOGICA: capacità di usare (Key Competence For Life Long Learning, Lisbona 2004) senza incertezze ed in modo critico le TIC nel lavoro, nel tempo libero, nella comunicazione. Comporta conoscenza di ciò che le TIC offrono nella vita quotidiana: privata, sociale, lavorativa, natura, ruolo e opportunità delle di internet nello scambio di informazioni, collaborazione in rete, ricerca ed apprendimento.
USO TIC (contesto scolastico italiano): Il problema non è di tipo tecnologico ma di natura culturale, caratterizzato da un GAP EMOTIVO, un senso di inadeguatezza verso la tecnologia, caratterizzato da incapacità di attribuire il giusto valore alle TIC e alla paura di perdere il ruolo ed il controllo della classe. Per favorire il passaggio dal semplice "accesso"
all'effettivo "uso" delle TIC è opportuno giungere ad una politicavaloriale condivisa, ovviamente attraverso il diretto coinvolgimento degli insegnanti e un atteggiamentoculturale adeguato, in grado di cogliere ed accettare i benefici delle tecnologie. DILUVIO INFORMAZIONALE: accelerazione della messa in circolazione di informazioni causata dallavirtualizzazione delle informazioni [Levy]; questo comporta la necessità da parte dei soggetti di imparare adutilizzare e gestire le informazioni in modo critico e consapevole. DATO: elemento grezzo privo di senso che diventa informazione solo quando è messo in relazione con altridati ed integrato in un insieme di relazioni. CONOSCENZA: è qualcosa di più complesso dell'info; la trasformazione di un'info in conoscenza comportaprocedure di riflessione ed interpretazione che vanno oltre la memorizzazione e trovano un senso inrapporto ad uno scenario di significati preesistenti nel soggetto egruppo sociale di riferimento. [Calvani]È fondamentale capire che le TIC si occupano di gestire il processo di trasformazione dei dati in informazione ma non riescono a produrre senso. Questo resta prerogativa dell'essere umano. La distinzione tra "informazione e sapere" è ad opera di [Dewey]. La "ricerca del significato" è definizione di [Bruner].
INFORMAZIONE: nell'universo digitale consiste in una serie di dati (digit) visualizzabile sullo schermo attraverso i pixel, ed udibile attraverso le frequenze, costruiti dall'uomo. Le info sono dati inerti le cui attività di decodifica, interpretazione ed organizzazione incombono sul soggetto. L'info può essere analizzata al livello sintattico [Shannon e Weaver] e semantico [Bateson e Wiener].
WEB 1.0 - WEB 2.0: Il Web 2.0 costituisce anzitutto un approccio filosofico alla rete che ne connota la dimensione sociale, della condivisione, dell'autorialità
rispetto alla mera fruizione: sebbene dal punto di vista tecnologico gli strumenti della rete possano apparire invariati (come forum, chat e blog, che "preesistevano" già nel web 1.0) è proprio la modalità di utilizzo della rete ad aprire nuovi scenari fondati sulla compresenza nell'utente della possibilità di fruire e di creare/modificare i contenuti multimediali. CARATTERISTICHE DELL'INFORMAZIONE NEL WEB 1.0: Abbondanza, frammentarietà, mutevolezza/provvisorietà, imprevedibilità, disomogeneità, ingannevolezza. INFORMATION OVERLOAD: sovraccarico/sovrabbondanza dell'informazione. Si calcola che viene intercettato solo il 30-35% dell'informazione realmente presente in rete, che appartiene quindi al web invisibile. INFORMATION ANXIETY: sensazione di inadeguatezza, ansia, causata dalla consapevolezza di avere a disposizione tante informazioni e dalla percezione di non essere in grado di selezionare e gestire.Le info in base ai propri bisogni formativi.
MOTORI DI RICERCA: false credenze [Feldman]:
- i motori di ricerca non perlustrano l'intero web,
- i MDT non individuano la stessa serie di pagine web,
- non c'è corrispondenza tra ciò che è realmente sul web e ciò che si trova,
- la ricerca avanzata (operatori booleani) non è il modo migliore per effettuare ricerche (meglio provare con i sinonimi).
L'informazione è indicizzata in maniera automatica da un programma; il MDR consulta questo indice e non l'intero web; ogni MDR setaccia il web secondo una determinata frequenza, non continuamente. Ogni MDR ha un funzionamento simile ma non uguale ad un altro; ad es. i criteri base in cui ordinare i risultati delle ricerche sono soggettivi. Google li ordina in base alla popolarità del sito; altri in base a logiche commerciali, ecc.
FORMA MENTIS: tipo di mente da formare in maniera da sapersi muovere consapevolmente nel cyberspazio, una
mente aperta nella quale convivono in modo flessibile dialettico e dinamico una varietà di forme e stili di pensiero. I tre volti principali della competenza cognitiva e culturale di cui abbiamo bisogno si riflettono nel pensiero abduttivo, pensiero critico riflessivo e pensiero multidimensionale.
Educare i giovani ad un uso critico e consapevole delle informazioni online significa formare le menti ad un pensiero in grado di valutarle interrogandosi sulla loro fondatezza, alla capacità di metterle in relazione con le proprie conoscenze, alla capacità di de-costruire e ri-costruire consapevole e riflessivo del proprio patrimonio cognitivo.
PENSIERO ABDUTTIVO: operazione di inferenza logica che introduce nuove idee, processo che permette di formulare nuove ipotesi, regole che diano spiegazioni plausibili che sorgono da eventi, fatti, che vogliamo capire. [Peirce]
PENSIERO CRITICO: la filosofia di Socrate e la psicologia cognitivista [Flavell e gli studi sulla metacognizione] si sono da sempre occupate
del pensiero critico, che attualmente consta nel saper valutare, interpretare, filtrare, leggere criticamente le info. Vedi Media Education [Rheingold, Mastermann, Rivoltella]. Esso è il risultato di un complesso di abilità cognitive, disposizioni/atteggiamenti, saperi specifici + metacognitivi. La metacognizione è la conoscenza che il soggetto possiede del proprio metodo di pensiero. PENSIERO MULTIDIMENSIONALE: richiede al soggetto di cogliere le sfide della complessità, ovvero sviluppare la mente a situare le informazioni in un contesto ed in un insieme insegnando i metodi che consentono di cogliere le reciproche relazioni tre le parti ed il tutto, in un mondo complesso [Morin, Cambi]. WEB IN CLASSE: le strategie formative per un uso critico ed una gestione delle risorse internet ci giungono dai contributi di vari autori. [Trentin] indica gli elementi chiave per una ricerca consapevole e metodologicamente avvertita dell'informazione in rete (pg.80); [Jakes] si.solutiva, che utilizza le risorse disponibili su Internet per guidare gli studenti nella ricerca e nell'elaborazione di informazioni su un determinato argomento. Durante una WebQuest, gli studenti vengono forniti di una serie di compiti e di risorse online da utilizzare per completare tali compiti. L'obiettivo principale di una WebQuest è quello di sviluppare le competenze di ricerca, di analisi critica e di sintesi delle informazioni da parte degli studenti.