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1ª LEZIONE
19 APRILE 2010
MATERIALE, PROVA DI TRAZIONE
ACCIAIO = lega ferro carbonio 00,1% < C < 1,7%
Si dividono in:
- extra dolci (C < 0,15%);
- dolci (C = 0,15 ÷ 0,25);
- semiduri (C = 0,25 ÷ 0,50);
- duri (C = 0,50 ÷ 0,75);
- durissimi (C > 0,75).
Acciai da costruzione: dolci e medi dolci; > C, > resistenza, < duttilità, < saldabilità.
Elementi aggiuntivi > MANGANESE + SILICIO (acciai saldabili con elevata caratteristica meccanica), CROMO (↑ Resistenza meccanica e ↓ corrosione) NICHEL (↑ RESISTENZA ↓ DEFORMABILITÀ)
I principali processi di lavorazione:
- LAMINAZIONE A CALDO
- prodotti piani pannelli Sc > 1mm
- prodotti lunghi pannelli T < Sc < 40 lamiera grezza S > 40
scosto metuti dai modelli teorici di analisi, assunti nella progettazione relativi nonuite alla genetria degli elementi strutturali o di sissura nel suo compresso
stato tensionale autoequilibrato dopo ai processi di produzione degli elementi ed associato a deformazioni plastiche non uniformi
- PIEGATURA A FREDDO (Sc < 3mm)
- prodotti lunghi lamiera grezza prodotti piani lamiera ondulata
pregresso numerosi problemi -instabilità locale -resistenza ridotta (microcizia aperta) -tensioni residue e elatore -corrosione
-LAMINAZIONE A FREDDO
- acciaio normalizzato “N”
- processo di raffreddamento a temperatura controllata “R” (acciai duttili e omogenei)
- acciaio termo meccanico “M” simile al normalizzato con C.N.
- acciaio con resistenza migliorata alla corrosione “W”
- acciaio per basse temp. di servizio “L”
- acciaio per prove a temp. elevate “H”
- acciaio con specifici elementi di scorrimento “G” e altri previsti dalle norme tecniche
La norma dice che:
- Tensione unitaria di snervamento
- Tensione di rottura
- Deformazione a carico massimo
- Resistenza urti o impatti
-UNI EN 10210 : Acciai per prodotti con formati a caldo
-UNI EN 10219: Acciai laminati a caldo e formati a freddo
Prova di trazione (UNI 10002-1)
... posso. ... assiale di entità variabile con velocità di carico prefissata. Registrando l’allungamento di L0 con tratto centrale del provino.
σ0 = F / A0
ε = ∆L / L0 = Li - L0
σR tensione di snervamento
RHF = fR = tensione di rottura
REH = ey = tensione di snervamento
Es = modulo elastico
εu = allungamento a carico massimo
Considerando un telaio che si ripete "n" volte
Questa è una buona condizione perché nella cerniera non devo far passare il momento, inoltre i pilastri dissolvono le forze orizzontali e mantengono sempre quelle verticali.
- Comportamento a telaio nel piano XZ
- Comportamento pendolare + contr. nel piano YZ
Come si realizza l'attacco in fondazione cerniera-incastro?
Applicando un momento lungo 1 avrò l'incastro, mentre spingendo dallo lungo 2 avrò la cerniera. C più i bulloni sono vicini, più si comportano da cerniera.
Se le luci sono molto ampie, L >15 m ⇒ Trave reticolare
Come lavora globalmente una reticolare?
Avrò il corrente sup. compresso, mentre quello inferiore teso, mentre le aste di parete sopportano il taglio.
qsl = qs · L = qs · L___ = qβ* = qsl · cos α
5. GLI apporti delle condizioni locali di clima e di esposizione, considerato le variazioni relative alle precipitazioni nevose da zona a zona.
IN ZONA 1 - MEDITERRANEA
qsk = 0,50 kN/m2 d ≤ 200 m
qsk = 1,35[1 + (d/500)2] kN/m2 d ≤ 200 m
ιzione del vento, in assenza o in presenza di vent → funzione dei coeef. 2. VENTO
Il vento è il movimento di masse d'aria originato dalle differenze di pressione atmosferica. L'azione del vento si considera generalmente orizzontale, ed agisce secondo uno degli assi principali della struttura. Le azioni statiche del vento sono date dalle pressioni e depressioni agenti normalmente alle superfici esterna e interna degli elementi che compongono la struttura AZIONI STATICHE EQUIVALENTI. Nel caso di costruzioni o elementi di grande dimensione, si deve tener conto delle azioni tangenziali esercitate dal vento:
servarsi in funzione dell'inclinazione
6a lezione 8 maggio 2010
SLU di resistenza a trazione, compressione, flessione semplice
Trazione: no instabilità locale
-
Ned ≤ Npl,rd in termini di tensioni
→ fyd/γM0
Ned ≤ fyk A = Npl,rd in termini di sollecitazioni
Ned/Npl,rd ≤ 1
In caso di sforzo assiale tutte le fibre si plasticizzano contemporaneamente, cosa che non accade per la flessione.
In presenza di sezione forata:
-
2 verifiche su 2 sezioni diverse
-
Ned ≤ Npl,rd
Arear fyk = Npl,rd
-
Ned ≤ Nu,rd = Areat fu 0,9 / γM2,1,25
Areat = A - (n • t • φ
-
Perché 0,9? Immaginiamo di avere una L, e come al solito dobbiamo fare la verifica in corrispondenza dell’area vuota che deve essere rotta. Se applico uno sforzo assiale sollecitante, chi è che fornisce il vincolo? I bulloni. Altro Ned/n ogni bullone
Le reazioni si sviluppano nel collegamento bullonato e non è richiesto meno sezione. La reazione per trazione nel dado, che è molto più sollecitato delle flange. Ciò è caratteristico.
A
Vado ora a sostituire E e I in σmax
σmax = E: ≥ ≤ fyk
_________________
b.t. + b.t + t + t
+ t
A questo punto abbiamo tutto quello che ci serve:
σmax = max
_________________
TENSIONI
2) ≤ fyk
VERIFICA PLASTICA
1. Mantenimento sezione
2. Comportamento
Qui non abiamo
_________________
=> A = A
8a LEZIONE: 17 MAGGIO 2010
TAGLIO, FLESSIONE + TAGLIO
VERIFICA ELASTICA (in termini di tensione)
Ricordiamo che le azioni di taglio producono tensioni tangenziali determinati con Jourawsky. Chissamo per equilibrio le tensioni normali che variano lungo l’asse della trave e che si generano per effetto del momento.
L'immagine qua sopra effettuare la verifica nel punto 3:
- VEdmax
- τEd = 0
Ocτx = VEd · Sn* / Jn · b
SEZIONI IPE
Si riscontra sia delle tensioni tangenziali σxy e σxz
- τxy,p si riscontra il taglio sulle ali
- τe,p τmax = τ
- VEd / hw tw
SEZIONI A C
A differenza delle sezioni IPE si creano delle R dovute a τzx
R è coppie di frecce che danno un momento torcente rispetto al baricentro, per cui il centro di taglio è il punto tale che se il taglio passa per il CT.
La risultante delle tensioni τzx=0 non coincide con il baricentro della sezione.
- Se vEd passa per G => τzy e τzx
- Se vEd passa per CT + G => τzy