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Estratto del documento

A

passare dalla prima tipologia alla terza tipologia di coppia in entrambi i gruppi di bambini, anche se quelli di

10 anni hanno tempi di reazione inferiori grazie alla loro fase evolutiva. Ora, la risoluzione del compito

prevede un compito di codifica ed uno di confronto. Nel caso della coppia AA i due processi sono

contemporanei ed istantanei. Nel caso della coppia A , il bambino deve prima normalizzare la seconda lettera

A

e poi confrontare le sagome, quindi compie un’operazione in pi. Nel terzo caso, il bambino deve recuperare le

informazioni mnestiche relative alle conoscenze fonemiche per rilevare la differenza di simbolo nonostante

l’uguaglianza della lettera.

In ambito evolutivo è stato adottato anche lo studio degli errori, così diffusi nelle fase di sviluppo, dando vita

alla tecnica dell’”analisi del compito” ossia al modo in cu il bambino arrivo a fornire la prestazione e quindi al

modo in cui commette l’errore. Nel tentativo di comprendere i processi che conducono all’errore o alla

prestazione corretta, è stata utilizzata la tecnica della “simulazione” al computer: si è cercato di creare dei

programmi che potessero riprodurre il funzionamento mentale dei bambini in compiti come l’inclusione in

classi, la conservazione, l’equilibrio di pesi, ecc.

L’approccio HIP applicato allo studio dello sviluppo cognitivo

Agli inizi degli anni ’60 l’approccio HIP fa il suo ingresso nella psicologia dello sviluppo, entrando in

confronto e poi conflitto con la teoria piagettiana al momento dominante. All’inizio furono proprio i teorici

piagetiani, chiamati i neopiagetiani, a prendere spunto dal cognitivismo allo scopo di trovare nuovi metodi

esplicativi e di indagine per interpretare i risultati ai “compiti piagetiani” come il travaso del liquido o

l’inclusione in classi. Se nella teoria piagetina una prestazione era spiegata dal raggiungimento di uno

specifico stadio evolutivo in cui era presente una specifica struttura mentale che, in modo generale, spiega il

funzionamento mentale in una data età, l’approccio HIP porta a pensare che una prestazione sia il frutto di

processi mentali differenti e che il superamento di un compito implica una sere di abilità differenti e spesso

eterogenee. Per esempio, riprendendo il concetto di “inferenza transitiva” che presuppone la reversibilità, 14

capacità che Piaget individua non prima dello stadio operatorio concreto, alcuni autori dimostrano come nel

compito di posizionamento dei bastoncini delle diverse lunghezze siano implicati diverse e differenti abilità,

tra cui anche quelle di memoria, ossia di detenzione in memoria contemporaneamente delle informazioni dei

diversi stimoli. Tali autori dimostrarono che se i bambini venivano aiutati a memorizza le altezze relative a

tutte le coppie adiacenti di bastoncini, essi dimostravano di saper compiere il ragionamento transitivo. Sulla

base di questi risultati quindi, si è dimostrato come in cui bambino, che secondo la teoria piagetiana non ha

ancora raggiunto lo stadio operatorio concreto, sia possibile l’emergere di una competenza, che sembrava

assente ma che in realtà era già disponibile ma non supportata da altre necessarie abilità come quelle

mnestiche.

Un esempio di integrazione della teoria piagetiana e dell’approccio HIP proviene dagli studi di Siegler che

individua le regole di ragionamento necessarie alla “soluzione di problemi” come quello della bilancia a due

bracci originariamente proposto da Piaget. (bilancia con due bracci uguali, con ugual numero di tacche e ugual

numero di pesi di egual dimensione e peso. Il compito prevede di dire quale braccio si abbasserà dopo aver

tolto il fermo).

Siegler individua 4 ragionamento che possono essere utilizzati e che di solito corrispondono ai differenti

gruppi di età in ordine crescente:

1. Fare attenzione solo al numero dei pesi sul braccio

2. Fare attenzione solo ai pesi ma a parità di numero dei pesi si considera anche la distanza dal fulcro

3. Fare attenzione sia al peso che alla distanza. Il bambino compie correttamente il compito quando una

dimensione è uguale e quindi ci si basa sull’altra. Ma se entrambe le dimensioni sono diverse la risposta è

casuale

4. Corretto ragionamento riguardo le proporzioni di peso e distanza

Il modello dimostra come nelle diverse età compaiono strategie diverse, ma differentemente dalla teoria

piagetiana, che si limitava a descrivere la presenza o meno di una strategia, Siegler interpreta sia le risposte

corrette che gli errori in modo a inferire la regola che viene utilizzata in quel momento e in che modo. Per

esempi, è possibile che il bambino faccia un errore, ma che tale errore paradossalmente derivi da una modalità

di ragionamento più complessa come quella 3: se differiscono peso e distanza contemporaneamente, il

bambino più piccolo che utilizza la strategia 1 o 2 tende a compiere la risposta corretta, mentre il bambino che

usa la strategia 3 non sa cosa rispondere poiché fa un ragionamento più complicato che va oltre il semplice

peso.

In sintesi, l’introduzione dell’approccio HIP ha portato a nuovi spunti metodologici ed esplicativi a quella che

era una teoria piagetiana astratta e poco verificabile.

Cosa si modifica nel corso dello sviluppo

Rispondere alla domanda “cosa si sviluppa” durante lo sviluppo è abbastanza complesso perché di per sé

esiste un insieme di processi diversificati. Genericamente possiamo dire che i cognitivisti definiscono lo

sviluppo cognitivo come l sviluppo di processi di controllo che manipolano l’informazione, accompagnato

dall’incremento nelle capacità di creare rappresentazioni sempre più complesse e sofisticate dell’ambiente.

Quindi, all’aumentare dell’età i bambini acquisiscono nuove capacità di elaborazione utilizzano regole e

strategie più complesse.

Partendo dal presupposto che nel caso del cognitivismo, così composto da diversi approcci e contributi teorici,

sia impossibile rispondere in modo definito alle domande centrali dello psicologia dello sviluppo, ecco i

diversi aspetti del concetto di sviluppo cognitivo così per come emerge dall’approccio cognitivista. 15

Lo sviluppo cognitivo come aumento delle capacità di elaborazione

L’aumento dell’efficacia del funzionamento cognitiva va ricondotto all’incremento nelle capacità di

elaborazione, che viene ricondotto anche alla maturazione neurologica. Questo si ripercuote su fatto che nelle

diverse età migliorano le prestazioni in compiti che misurano le capacità di elaborazione dell’informazione,

come per esempio l’ampiezza dello spam di memoria. Se Pascual-Leone spiega questo miglioramento come

aumento assoluto dell’ampiezza della capacità del sistema di elaborazione, in termini di ampiezza di

magazzino che gestisce l’informazione, Case parla di aumento di efficienza e quindi di utilizzare strategie più

complesse che permettano di migliorare la prestazione ma riducendo la quantità di risorse richieste. Case

attribuisce l’aumento di efficienza sia alla maturazione cerebrale ma anche all’esercizio e all’addestramento

all’esecuzione. Egli, quindi, crea un legame tra l’efficienza operativa e la prestazione: egli dimostra, per

esempio, come maggiore è la velocità con cui il bambino conta maggiore è la sua capacità mnestica in termini

di spam di memoria, così come un adulto che conta in un'altra lingua, e quindi conta in modo più lento del

solito, risulta avere uno spam di memoria in quella lingua molto ricotto e paragonabile ad un bambino di 6

anni.

Lo sviluppo cognitivo come cambiamento del codice rappresentazionale

Lo sviluppo cognitivo è inteso anche come lo sviluppo dell’abilità di creare rappresentazioni sempre più

complesse e sofisticate dell’ambiente, quindi lo sviluppo viene inteso come cambiamento del codice

rappresentazione. Bruner, per esempi, individua3 doversi codici che, lungo le diverse età, codificano

l’esperienza del bambino:

• Codice esecutivo: simile a quello piagetiano poiché si basa sull’azione. Per i primi due anni il bambino

sperimenta l’ambiente tramite l’azione e ciò che vien immagazzino non è l’oggetto “palla” di per sé, ma le

azioni ad esso collegate, come il ruotare, lanciare, ecc. Lungo lo sviluppo queste abilità saranno poi

generalizzate non necessitando più di un continuo nuovo apprendimento. Le rappresentazioni esecutive

sono presenti anche nella vita adulta e si manifestano in tutte quelle azioni che noi compiano in modo

automatico e che non sapremmo descrivere in modo verbale ma che sappiamo solo eseguire, come

l’allacciarsi le scarpe

• Codice iconico: verso la fine del primo anno compare anche questo nuovo codice che conserva le

esperienze sotto forma di “immagine”. Si comincia così a creare una conoscenza più oggettiva e legata alle

caratteristiche intrinseche della realtà. È uno strumento di rappresentazione più semplice, veloce ed

economico

• Codice simbolico: compare tra i 6 e i 7 anni e fa riferimento all’uso di simboli collegati alle principali

regole soprattutto del linguaggio ma anche di altri codici come i numeri o la musica. I simboli vengono

creati non in base alla realtà ma ad una logica ed un insieme di regole che “va oltre l’informazione data”.

Questo permette di utilizzare le rappresentazioni simboliche come oggetto del proprio ragionamento che

diventa più flessibile, e slegato dalla realtà, dando luogo a ipotesi, inferenze, ecc.

Lo sviluppo come incremento della conoscenza di base

Comunemente si ritiene che lo sviluppo comporti un aumento delle conoscenze di base del bambino in uno

specifico dominio e il loro mantenimento nella memoria lungo termine, e l’aumento di tali conoscenze viene

ricollegato al miglioramento nella capacità di utilizzare strategie adeguate. Tutto questo può sembrare

semplicistico, eppure non lo è se tale acquisizione viene ricollegata all’”acquisizione di expertise”, ossia l’idea

di diventare esperti in un determinato dominio della conoscenza: il divenire esperti in un determinato ambito

ha una forte influenza sull’utilizzo e lo sviluppo delle risorse cognitive poiché l’esperto riesce ad applicare dei

ragionamento e dei processi cognitivi che invece non riesce ad utilizzare nei campi in cui non è esperto.

L’expertise, infatti, permette di modificare l’elaborazione di quelle specifiche informazioni, facilitandola e

ottenendo delle prestazioni migliori. Le ricerche in questo ambito si basano sul confronto tra le prestazioni di

16

soggetti es

Dettagli
Publisher
A.A. 2010-2011
42 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Atreyu di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sviluppo cognitivo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Turati Chiara.