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3- CAMPAGNE ELETTORALI POSTMODERNE? ALCUNI ELEMENTI DI RIFLESSIONE A

PARTIRE DA UN’ANALISI DELLE ELEZIONI REGIONALI 2010 IN LAZIO A partire dagli anni 90 del novecento iniziano ad essere definite le campagne elet-

torali post moderne. Il contributo retribuito dei consulenti professionali cresce

Secondo Pippa Norris si possono individuare tre fasi storiche del campaigning, l’importanza, ha un ruolo più influente, perché le campagne divengono perma-

suddividendo le campagne elettorali in premoderne, moderne e postmoderne. Le nenti. Il primo studioso che ha parlato di campagne permanenti è Blumenthal, in-

diverse fasi storiche di cui si parlerà sono intese come tendenze generali per cui la tendendo che non esiste più una vera separazione tra attività di campagna (cam-

fase può presentare elementi della fase precedente e di quella successiva. Gli stili paigning) e attività di governo (governing). L’abbondanza dell’informazione e dei

di campagna possono variare a seconda dell’importanza dell’elezione, del conte- mezzi produce una frammentazione dei pubblici e quindi l’elettorato diventa

sto in cui essa ha luogo e del livello territoriale a cui essa si riferisce. I cambiamen- sempre più un elettorato di opinione e meno di appartenenza. In questa fase per

ti nelle campagne sono frutto di un mutamento di un lungo periodo avvenuto a alcuni cittadini c’è un ritorno al ruolo più attivo e a forme di coinvolgimento come

livello politico, economico, culturale e socio-tecnologico che ha delle conseguenze quelle delle campagne premoderne grazie ai nuovi media. Le campagne postmo-

sugli intermediari politici, sui sistemi mediali e sugli individui. derne non sono l’ultima tappa di uno sviluppo lineare. Esse presentano un ritorno

ad elementi tipici della fase premoderna delle campagne elettorali. Internet favo-

Il sistema elettorale varia a seconda del tipo di elezioni: la legge Calderoli del 2005

risce uno stile di campagna ibrido che permette di coniugare caratteristiche tipi- ha ridefinito la normativa relativa alle elezioni politiche nazionali optando per un

che delle fasi precedenti di campaigning. Le campagne postmoderne favoriscono sistema proporzionale corretto con liste bloccate e che attribuisce un rigido con-

un’organizzazione che offre spazio al contributo diretto di cittadini ed è al tempo trollo delle candidature alle liste di partito. La legge Calderoli produce un sistema

stesso decentrata ma comunque coordinata centralmente. di incentivi tipico delle campagne moderne, mettendo freno alle sperimentazioni

Un’altra dimensione che differenzia i tre tipi di campagna consiste nella funzione che avevano caratterizzato, in forma più o meno riuscita, le campagne elettorali

specifica dell’attività di campaigning dove l’elettorato diviene via via più fluido il comprese fra il 1994 e il 2001. Le leggi elettorali utilizzate per le elezioni ammini-

volatile. La conquista degli elettori di opinione, per essere veramente efficace, strative sono rimaste immutate. Le regioni hanno scelto una forma di governo

deve avvenire fornendo contemporaneamente incentivi all’elettorato di apparte- neoparlamentare, che bilancia l’elezione diretta del presidente con il rapporto di

nenza. Se le elezioni si vincono conquistando nuovi elettori, occorre al tempo fiducia fra esecutivo e legislativo. Il sistema elettorale regionale rende protagoni-

stesso non tradire la fiducia e la fedeltà degli elettori di appartenenza. sti delle campagne i candidati a scapito dei partiti.

Il referente empirico più immediato della campagna elettorale postmoderna è Le elezioni della seconda Repubblica si sono caratterizzate per la presenza di un

rappresentato da quanto avviene sull’altra sponda dell’oceano, dove i costi eleva- sistema partitico di tipo bipolare ma frammentato. L’alternanza al governo si pro-

tissimi per consulenze, sondaggi, focus group, spot dei candidati sui media tradi- duce di frequente e i governi sono mediamente più stabili, ma le coalizioni risul-

zionali e la loro presenza sui nuovi media mirano ad intercettare l’elettorato flut- tano essere eterogenee, frammentate e conflittuali. L’esperienza passata indica

tuante e di opinione. Internet ha consentito a candidati che partivano svantaggiati come le elezioni siano state vinte da una coalizione o dall’altra non tanto grazie

di recuperare posizioni anche attraverso strategie di raccolta fondi che anziché alla conquista dell’elettorato fluttuante nei periodi di campagna elettorale quanto

essere indirizzate poi i finanziatori particolarmente generosi si rivolgono a masse in base alla capacità di costruire coalizioni molto larghe, ampliando le alleanze in-

di cittadini che contribuiscono con piccole donazioni. La diffusione capillare dei cludendo nuovi partiti e, quindi, i loro elettori. Per quanto riguarda poi la mem-

media digitali e di Internet, così come l’arte del fundraising, sono caratteristiche bership i principali studi evidenziano il declino graduale e inarrestabile nel nume-

tipiche del contesto nordamericano che non hanno corrispettivi analoghi nel no- ro degli iscritti dei volontari di partito; declino che non riguarda solamente il caso

stro paese. italiano. Il finanziamento pubblico dei partiti fu introdotto negli anni 70 col fine di

scoraggiare casi di finanziamento illecito, cancellato parzialmente nel 1993 in ba-

L’evoluzione delle campagne varia in base una serie di variabili intervenni enti che se a un referendum promosso dai radicali e reintrodotto nel 1994 e poi modifica-

in media non gli effetti del processo di modernizzazione: a) l’ambiente regolativo to più volte facendo crescere in maniera esponenziale l’ammontare dei rimborsi e

(sistema elettorale; tipo di lezione e norme che regolano la campagna); b) sistema il numero dei beneficiari.

partitico (struttura, organizzazione, membership, finanziamenti) e tipo di compe-

tizione; c) il sistema mediale (sviluppo di una industria dei consulenti politici, L’Italia rientra in un modello che è stato definito di “pluralismo polarizzato” che

strutture cultura dei mezzi di informazione); d) l’elettorato (comportamento elet- dovrebbe avvicinarsi al tipo di campagna che definita moderna.

torale). Il caso italiano vede il processo di modernizzazione delle campagne che L’accesso alla rete in Italia è ancora limitato, riguardando una percentuale di cit-

subisce una brusca accelerazione in seguito al crollo del sistema partitico della tadini rilevante. Alcuni processi politici recenti sembrano essersi prodotti con un

prima Repubblica e alla discesa in campo di Berlusconi. Nella sua campagna del forte coinvolgimento dei cittadini mediante la rete, nonostante il sostanziale di-

1994 Berlusconi concentra i suoi sforzi comunicativi soprattutto nella fase di pre- sinteresse dei media mainstream. I media digitali sembrano essere capaci di crea-

campagna. In seguito all’approvazione della legge sulla par condicio del 2000 è re un “clima di opinione” opposto rispetto a quello costruito dai mezzi di comuni-

facile immaginare quale sia il valore aggiunto che i nuovi media possono esprime-

re nella fase finale della campagna elettorale. cazione di massa. L’industria dei consulenti politici in Italia è ancora a uno stadio

di sviluppo abbastanza limitato rispetto a paesi come gli Stati Uniti. Fino

all’avvento della seconda Repubblica il voto degli elettori era stato un voto preva-

da quelle presenti in occasione delle elezioni politiche nazionali. Fra le liste: a) li-

lentemente di appartenenza per cui si votava un partito sulla base di un senso “di ste civiche di sostegno del candidato alla presidenza; b) liste autonomiste e regio-

appartenenza” ideologica; più ridotta era la quota di elettori “di opinione” che naliste; c) liste di piccoli partiti che si presentano solo nelle regioni in cui dispon-

sceglievano il partito in base alla bontà dell’offerta elettorale; un terzo tipo di vo- gono di risorse organizzative sufficienti. Nel passato decennio si è verificato un

to, soprattutto al sud, era quello “di scambio” per cui si votava un partito non per aumento delle liste “regionali” sia in termini assoluti che percentuali.

un’identificazione o per una valutazione del suo programma quanto perché al vo-

to corrisponde un beneficio materiale. Secondo uno studio dell’istituto Cattaneo di Bologna che ha analizzato siti web,

canali Youtube e profili facebook, Twitter e Flickr di 53 candidati governatori in

Nel caso delle elezioni regionali che subiscono una nazionalizzazione della campa- n10 regioni nel marzo 2010, la campagna su internet è stata caratterizzata da un

gna l’elettorato è più mobile e potenzialmente aperto all’innovazione. uso molto significativo ma anche differenziato delle piattaforme online. Lo stru-

Le campagne di second’ordine assomigliano maggiormente alle campagne pre- mento più utilizzato è il profilo Facebook, per facilità di uso ed economicità, i costi

moderne che a quelle postmoderne, perché si tratta di elezioni che mobilitano di gestione inferiori sia materiale e sia tecnico rispetto ad un sito web. In occasio-

meno risorse e che risultano meno attraenti per i mass media. Le elezioni regiona- ne delle elezioni regionali del 2010 9 candidati su 10 avevano un profilo Facebook,

li sono definite di “medio termine” o di “second’ordine”. Si è parlato di elezioni di 7 su 10 un sito web, 3 su 5 un canale sulla piattaforma di condivisione di materiali

second’ordine soprattutto in riferimento alle elezioni europee dove la posta in audiovisivi Youtube, 2 su 5 su Twitter e 1 su 3 su Flickr. La diffusione delle piatta-

gioco è limitata rispetto a quella delle elezioni politiche nazionali. La minor salien- forme cambia da un candidato all’altro e fra i candidati visibili su un’unica piatta-

za è confermata dalla minore affluenza e dall’attenzione da parte dei media, forma il seguito di utenti è limitato. Renata Polverini è presente su tutte le piatta-

dell’interesse dell’opinione pubblica e dell’investimento sia in termini materiali sia forme, mentre Emma Bonino su 3 di esse. Uno dei fattori che spiega meglio a pre-

programmatici da parte dei protagonisti della competizione. L’espressione “ele- senza sulle diverse piattaforme è l’incumbency: quelli che si presentano per il se-

zioni di medio termine” è stata coniata in riferimento alle elezioni americane condo mandato sono maggiormente visibili sul web sia perché hanno accesso a

quando, a età del mandato presidenziale, si eleggono i membri della camera dei più risorse sia perché questi strumenti accompagnano l’attività di governo, quindi

rappresentanti e un terzo dei membri del senato. non sono attivati sono a ridosso del voto. Pd e Pdl sono maggiormente presenti

sul web rispetto alle minoranze. Le candidate presidente risultano appena più at-

La campagna nelle elez

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
12 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Liston93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teorie e tecniche dei nuovi media e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Magaraggia Sveva.