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CapitoloII: NASCE LA TEORIA DELLA LETTERATURA. LE DOMANDE DEI FORMALISTI RUSSI

1. Un problema spinoso: il rapporto tra formalismo e strutturalismo - Che cos’è il formalismo russo? - il rifiuto di “forma-

contenuto”

L’influenza di S è stata immensa fino agli anni60 del XXsec. Le tesi del Corso sono state determinanti per la nascita dello

strutturalismo, ultimo grande movimento filosofico, scientifico, critico-letterario della cultura occidentale. Da 20anni si

parla di post strutturalismo per indicare tematiche affrontate senza una precisa impostazione metodologica e senza la

passione per la teoria che aveva distinto il periodo precedente. L’importanza dello strutturalismo è intuita dal prefisso -post,

che indica un rapporto di dipendenza: i testi che caratterizzano i dibatti “dopo lo strutturalismo” sono inflazionati da

riferimenti ai maitres a penser come Lancan, Foucault, Derrida. Ricostruire l’identità dello strutturalismo non è facile, esso

comprende molte posizioni; ancora meno facile è ricostruire l’identità della corrente del formalismo russo, e che ha fornito

un contributo importante alla nascita dello strutturalismo linguistico.

Il formalismo russo è una corrente critica che si sviluppò a Mosca, a Pietrogrado tra il 1915 e 1930. Dall’inizio vi

furono2gruppi, il Circolo linguistico di Mosca a cui facevano capo Jakobson e Tomasevskij, e l’Opojaz(società per lo studio

della lingua poetica) a Pietroburgo, che comprendeva Sklovskij e Ejchenbaum. Il contrasto con l’ideologia marxista

costrinse i formalisti al silenzio: alcuni si trasferiscono all’estero, come Jackobson, che a Praga contribuì alla formazione di

una nuova scuola e che introdusse il termine strutturalismo dal 1929.

In cosa consiste l’identità del formalismo russo?Per rispondere, bisogna cercare un denominatore comune , così si mortifica

il pluralismo delle posizioni. A noi interessano le vie di ricerca:aperture, intuizioni.

Riprenderemo l’impostazione di Peter Steiner, che nel suo libro del 1984 distingue 4modelli teorici: arte come

meccanismo(Sklovskij), come organismo(Propp), come sistema(Tynjanov)e come linguaggio(Jakobson)

L’espressione formalismo russo verrà considerata come un segno vago, la cui utilità risiede in una parziale

indeterminatezza(elasticità). Il termine forma sarà esaminato con grande attenzione.

Nell’accezione comune “forma” indica un contorno, un limite che circoscrive e racchiude, un limite che separa un dentro e

un fuori: ciò che è dentro è il “contenuto”, e il contenuto esiste perché è ospitato dalla forma. La coppia forma/contenuto è

una delle più usate nel campo della critica letteraria e dell’insegnamento della letteratura. I primi a rifiutare l’ovvietà di

queste nozioni sono stati i formalisti russi.

Tomasevskij protesta contro l’espressione metodo formale, che giudica una “designazione malaccorta”: “ai formalisti che

rifiutano l’idea stessa di forma in quanto opposta al contenuto, questa formula sembra inadatta”.

La forma che definisce l’opera d’arte non è una forma-involucro, è un principio di organizzazione. Questo principio

caratterizza in modo dominante le opere d’arte. Le diverse arti(pittura,letteratura..)hanno principi organizzativi diversi:la

teoria deve saperli cogliere nella loro specificità “Noi siamo formalisti, siamo specificatori”.

2. La “specificità” della letteratura: la letterarietà - Il problema delle definizioni - Perché la “letterarietà” non è una

proprietà

Vi è il problema della specificità della letteratura. Jakobson afferma “oggetto della scienza letteraria non è la letteratura ma

la letterarie, cioè, ciò che di una data opera fa un’opera letteraria”. I formalisti ambiscono a formare una scienza della

letteratura; essa dovrà avere un oggetto, chiaramente definito, ma quest’oggetto non è un “oggetto” materiale.

Cosa si indica con letterarietà? E’ una proprietà specifica? La nozione di proprietà specifica o differenza specifica richiama

formulate in

la nozione aristotelica della definizione. Aristotele distingue vari tipi di definizione. Le definizioni letterarie,

un linguaggio non figurale:

a)definizioni mediante il genere: “gli uomini sono animali”; b)mediante la specie “gli uomini sono animali razionali”;

c)mediante il proprio (idion) “l’uomo è capace di imparare la grammatica”; d)mediante l’accidente(proprietà non

necessaria) “quell’uomo è medico”. e specie la definizione mediante metafora. Per Aristotele la metafora non è un

Poi vi sono le definizioni figurali

abbellimento del discorso ma una forma di pensiero, un procedimento che può creare conoscenze.

La filosofia ha finito per essere filtrata con stereotipi difficili da contrastare. Nella filosofia moderna Aristotele è stato quasi

sempre presentato come un pensatore rigido e non come pluralista e oscurate anche la tipologia delle definizioni,

considerando solo per genere e specie. Questo tipo di definizione viene spesso usata in campo matematico: cosa è un

parallelogramma? Una figura quadrilatera(genere), con i lati paralleli(differenza specifica). La definizione per genere e

specie fornisce le condizioni necessarie e sufficienti per l’applicazione di un concetto.

Osserva Black: “Non a caso gli esempi perfetti di questo tipo di tradizione sono tratti dalla matematica. Ma appena

passiamo dalla matematica “pura” a quella “applicata” è difficile trovare una sola definizione del tipo tradizionale che sia

precisa e utile (…). Supponiamo di dover spiegare il significato della parola “bassotto”. E’ improbabile che la definizione

presa in un dizionario, come “piccolo cane di razza tedesca dal corpo lungo e dalle zampe cortissime”, possa bastare;

difficilmente ci si potrebbe attendere che riconoscesse un bassotto laddove ne incontrasse uno”.

I formalisti russi si proponevano di definire la specificità della letteratura, la letterarietà. L’obiettivo dei formalisti era

definire un insieme (classe), in cui includere i testi letterari, con esclusione dei testi non letterari? Ritenevano che la linea di

demarcazione potesse essere tracciata senza ambiguità?

Supponiamo che sia così. In tal caso l’obiettivo dei formalisti era ingenuo. Non è però sulla definizione di letterarietà che si

può valutare il contributo dei formalisti: siamo di fronte a un caso in cui una definizione inadeguata ha messo in moto

ricerche di grande importanza. I formalisti vanno giudicati per la loro attività concreta. Partendo da un postulato

dell’estetica romantica, i formalisti sono stati “gli inventori di una nuova scienza dei discorsi”.

La loro estetica è diventata il bersaglio di critiche ingenerose. Contro l’idea della differenza specifica, cioè della linea di

demarcazione che separerebbe letteratura e non-letteratura, è facile sollevare obiezioni. Chi non ha in mente casi misti?

Alcuni dialoghi di Platone (Simposio, Fedro), i Saggi di Montaigne, Così parlò Zarathustra di Nietzsche: esempi

formidabili di ibridazione, che distruggono ogni ipotesi di demarcazione rigida tra letteratura e filosofia.

I formalisti russi erano così ingenui da trascurare queste obiezioni? Sapevano che il criterio di letterarie è storicamente

mobile e soggettivo. Jakobson scrive: “il confine che divide l’opera poetica da ciò che non è tale risulta più labile di quello

dei confini amministrativi cinesi. Per Mallarmè la massima composizione poetica era l’alfabeto. I poeti russi ammiravano la

poeticità di un elenco di vestiti dello zar(Gogol), dell’orario dei treni(Pasternak).

Qual è la causa della mobilità e soggettività del criterio estetico-letterario?Per Jakobson ciò dipende dal legame tra l’arte e

la vita sociale, un legame che la scienza formalista non ha mai reciso “Si dice che questa scuola non comprenda il rapporto

dell’arte con la vita sociale, si dice che predichi l’art pour l’art. né Sklovskij, né io proclamiamo l’autosufficienza dell’arte,

ma dimostriamo come l’arte sia una componente dell’edificio sociale, un elemento variabile. Poniamo l’accento non sul

separatismo dell’arte, ma sull’autonomia della funzione estetica”.

Il presupposto di ogni definizione della letterarie è l’idea di autonomia dell’arte. Solo perché autonoma rispetto alle altre

componenti della cultura e società, l’arte può essere studiata nella sua immanenza, nei suoi caratteri specifici. Cosa è

l’autonomia dell’arte e della letterarietà? E’ una proprietà specifica? Noi riteniamo che intendere l’autonomia o specificità

dell’arte come “proprietà” significhi restare prigionieri di un enorme fraintendimento.

La proprietà è la qualità che caratterizza un oggetto o persona. “avere 3lati e3angoli” è una caratteristica dei triangoli. La

letterarietà può essere pensata come caratteristica dei testi letterari così come il color ebano è una proprietà dei capelli di

Biancaneve? Sembra di No.

Per capire il significato di un concetto non basta parafrasarlo:occorre comprendere il suo valore euristico, la funzione che

svolge in una teoria. La funzione euristica della “letterarietà” non consiste nel tracciare una linea di demarcazione che

impedisca ai testi non letterari di entrare nel cerchio della letteratura. La letterarietà non è l’essenza della letteratura, se per

essenza si intende un nucleo invariante. La letterarietà è il proprio della letteratura. Si ricordi che l’uomo ha solo

un’essenza(“animale razionale”), ma ha più di un proprio(idion): sa ridere, sa inventare le metafore..

La letterarietà non è una proprietà, ma un principio di organizzazione. “Avere i capelli neri” è un principio di

organizzazione di una persona reale. La differenza di “proprietà” e il concetto di “principio organizzativo” appare piuttosto

evidente in casi del genere. Lo è meno se prendiamo degli esempi della geometria e matematica, dove “avere3lati e 3angoli

uguali” è tanto il principio di costruzione della figura del triangolo quanto la proprietà che la figura presenta. Ciò potrebbe

voler dire che gli esempi tratti dalla matematica sono poco adatti a illustrare problemi; il linguaggio matematico &egrav

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A.A. 2015-2016
27 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vventrella di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria della letteratura e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Bova Annaclara.