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LE INFLUENZE MEDIATE
Le influenze mediate operano soprattutto nel campo delle traduzioni delle opere in altre lingue.
Lo studio delle influenze mediate infatti si integra con la Traduttologia, che studia gli effetti della
traduzione di un’opera in un’altra lingua.
Van Tieghelm sottolinea di come le traduzioni degli scrittori Inglesi come Shakespeare, Byron e
Scott hanno influenzato il romanticismo francese, condizionando il pensiero di un autore come
Victor Hugo, che leggendo le traduzioni in Francese degli autori Inglesi, assorbì tutte le idee del
romanticismo e divenne uno dei maggiori autori romantici francesi.
Grazie alle traduzioni, forme, contenuti e temi possono circolare tra le diverse culture e dare vita a
nuovi movimenti in paesi diversi da quello di origine.
Questo genera “reciprocità”, perché se una traduzione toglie senso alla cultura di origine, dà
amplificazione e risalto presso la cultura in cui si traduce.
La traduzione riveste così un ruolo di mediazione nel rapporto tra lingue, culture e letterature,
garantendo infine la reciprocità.
LE IMMAGINI DELL’ALTRO
Le immagini dell’altro (Di un’altra cultura e degli individui che la compongono) sono delle
rappresentazioni contenute nei testi letterari che riflettono i rapporti reali tra due culture.
questi fenomeni è detta “Imagologia”.
La branca della Comparatistica che studia
Ogni immagine è formata da rimandi al rapporto extraletterario con l’alterità.
Alcuni rimandi fanno parte della sfera interiore dell’autore, della sua vita, dei suoi sentimenti e del
suo pensiero. alla collettività e alla società in cui vive l’autore, di cui fanno parte i
Altri rimandi si riferiscono
pregiudizi e la mentalità.
Ogni immagine dunque risente sia degli aspetti personali di chi l’ha prodotta, sia di quelli collettivi
e sociali, radicati nella mentalità dell’autore.
Le immagini quindi sono flessibili e si distinguono dallo stereotipo, che invece è una visione rigida
e semplicistica di qualcosa o qualcuno, dettata dai pregiudizi dell’immaginario collettivo.
Spesso le immagini possono essere distorte e non coincidere con la realtà oggettiva, pertanto
vengono chiamate mirages.
Carré analizza questi mirages soprattutto nelle opere francesi del Romanticismo e delle guerre
mondiali, che presentano immagini distorte della Germania, dovute a conflitti politici tra le due
nazioni.
In queste immagini distorte di un paese si vanno delineando i “caratteri delle nazioni”.
Questo termine indica la psicologia, gli atteggiamenti e i comportamenti costitutivi delle singole
identità nazionali.
Hugo Dyserinck, comparatista belga, sostiene che il modo in cui i popolo si vedono tra loro genera
costruzioni puramente ideologiche.
Le identità delle nazioni, con le loro convinzioni razziali e nazionali si fondano su pure ideologie,
per nulla reali.
Il compito dell’imagologia di Dyserinck è smascherarle, portando avanti il progetto di
un’etnoimagologia, cioè il tentativo di offrire un contributo letterario volto a far comprendere i
rapporti tra le nazioni.
Partendo dallo studio di un testo letterario, si arriva ad analizzare elementi estrinseci alla letteratura,
che portano a comprendere i rapporti tra le nazioni.
LA LETTERATURA DI VIAGGIO
In tutti i racconti di viaggio, compreso quello ultraterreno di Dante, sono presenti specchi e
immagini di rapporti con l’alterità.
Nei racconti di viaggi fantastici, l’altro è costituito dal soprannaturale e dal divino.
viaggio infatti è sempre l’esperienza di contatto diretto con l’altro e con il diverso, che consente
Il
di conoscere direttamente le altre culture.
La letteratura di viaggio mette per iscritto queste esperienze, e quindi è oggetto di analisi da parte
della comparatistica.
Charles Dédéyan, successore di Carré alla Sorbona, ha pubblicato uno studio sul diario di viaggio di
Montaigne e sui suoi Saggi.
In queste opere infatti, Montaigne sostiene che viaggiare in paesi stranieri è fondamentale, oltre che
altre culture, anche per approfondire la conoscenza universale dell’uomo.
per conoscere
Hélène Tuzet, studiosa italianista all’università di Poitiers, ha pubblicato Viaggiatori stranieri in
Sicilia nel XVIII secolo, in cui analizza i diari dei viaggiatori che visitarono la Sicilia alla fine del
Settecento.
Tuzet ha notato che il viaggio in Sicilia provoca in tutti i viaggiatori un immaginario legato alle
caratteristiche dell’isola, come i paesaggi naturali, l’agricoltura, i porti, le città, le tradizioni locali e
la società.
Ma l’immagine che ricorre maggiormente è quella dell’Etna, che evoca il terrore delle fiamme ma
anche l’odore delle spezie rara che crescono alle sue pendici, e diviene il simbolo della Sicilia come
terra del sogno e del mistero, che a partire dagli ultimi decenni del Settecento divenne tappa
d’Europa.
fondamentale del Grand Tour
LA LETTERATURA GENERALE
Nel campo della letteratura generale si sviluppano riflessioni sui testi letterari in generale, dunque
sulla letteratura in sé.
Le tre questioni più rilevanti in quest’ambito sono la geno-morfologia, la tematologia e la questione
del canone. LA GENO-MORFOLOGIA
La geno-morfologia letteraria è lo studio dei generi e delle forme.
I generi sono i modelli organizzativi dei contenuti letterari, le forme sono le componenti dei modelli
stessi.
La geno-morfologia letteraria è stata oggetto di studio della Scuola Americana.
I GENERI
Il termine “Genere”, come suggerisce il legame etimologico, indica la “famiglia” di appartenenza di
un certo testo letterario.
I generi sono modelli storici, in quanto cambiano durante il tempo e si evolvono continuamente.
Si pensi ad esempio al genere della novella, che si sviluppa tra il Trecento e il Seicento con autori
come Boccaccio, Chaucer e Cervantes, i cui racconti sono divertenti e celano una morale nascosta.
Nel Settecento, con autori come Voltaire, la novella diventa un genere filosofico in cui si esplicita la
speculazione del filosofo, mentre nell’Ottocento, con Hawthorne, Poe, Gogol, Gautier etc. essa ha
una trama inquietante e irrazionale che non intende dimostrare nulla, e infine nel Novecento, con
Joyce, è quasi priva di trama e si concentra sulla coscienza dei personaggi, che raggiunge il suo
culmine nelle epifanie.
I generi sono modelli di istituzione letteraria, in quanto si affermano come modello di riferimento a
partire da autori come Joyce.
In quanto istituzioni, i generi fungono da modello per il singolo scrittore, che può decidere se
seguirlo alla lettera o apportarvi modifiche più o meno radicali.
Se un autore decide di seguire il modello così com’è, è un “minore”, si pensi ad esempio ad autori
come Franco Sacchetti e Masuccio Salernitano, che imitarono il modello di Boccaccio scrivendo
novelle a carattere comico, mentre un autore come Matteo Bandello, che modificò il modello
inserendo l’elemento tragico e cruento, divenne un autore “maggiore”, proprio in virtù delle
modifiche che ha apportato al modello standard.
Le regole rispettate o modificate dagli autori rendono i generi dei modelli di lettura, in quanto
modellano le aspettative di lettura e la ricezione da parte dei lettori, determinando così il successo o
l’insuccesso del libro.
I generi infine sono modelli di classificazione della letteratura, in quanto incidono sulle scelte del
pubblico. LE FORME
Le forme non sono altro che le singole componenti dei generi: il tipo di narrazione, il ritmo, la
prolessi, gli stili etc.
Gli studi comparatistici sulle forme vertono soprattutto la lingua e i suoi suoni, le strutture narrative
e lo stile.
Lo studio dei suoni è stato affrontato per primo da alcuni formalisti russi, che hanno analizzato le
forme metriche, ritmiche sintattiche e strutturali dei testi poetici e in prosa.
In particolare Osip Brik riflette sul ritmo dei testi poetici come portatore di una semantica, e
definisce il verso come un’unità ritmico-sintattica l’emozione musicale del ritmo alla
che coniuga
razionalità verbale della sintassi.
Le questioni riguardanti le strutture narrative affrontano soprattutto la distinzione tra fabula e
ossia l’ordine cronologico degli eventi e ‘ordine narrativo in cui
intreccio, vengono raccontati.
I due ordini spesso non coincidono, come nel caso dell’Odissea, in cui prima si narra il naufragio di
Ulisse sull’isola dei Feaci, e poi si raccontano tutte le sue vicende passate con un lungo flashback.
Le questioni riguardanti lo stile si concentrano negli studi di Leo Spitzer.
Spitzer afferma che lo stile di un testo consista in una serie di deviazioni rispetto alla norma
linguistica comune, dovute alla personalità dell’autore che lo ha composto.
Lo stile di un autore quindi deriverebbe dalle sue esperienze biografiche e di studio.
Secondo Eric Auerbach esiste una teoria di separazione degli stili: alla rappresentazione di vicende
e personaggi nobili corrisponde uno stile alto e ricercato, e alla rappresentazione della realtà
corrisponde uno stile basso, umile e colloquiale.
LA TEMATOLOGIA
La Tematologia è lo studio dei temi, ossia degli aspetti contenutistici del testo.
Lo studio dei temi affronta questioni riguardanti temi e motivi, miti e topoi.
I temi sono elementi astratti, riconducibili a elementi ricorrenti: i motivi.
I miti sono contenuti narrativi incentrati su una specifica figura o vicenda, oggetto di molteplici
versioni.
I topoi sono complessi tematici consolidati dalla tradizione culturale, pertanto sono luoghi comuni
della letteratura. I TEMI E I MOTIVI
Il tema, poiché tende ad essere astratto, si compone di elementi concreti: i motivi.
Il motivo è un oggetto, una situazione o un evento che ricorre frequentemente nel testo,
associandosi al tema.
studio comparato dei temi riguarda l’analisi di motivi e simboli appartenenti non ad una sola
Lo
letteratura nazionale, ma a più letterature e più epoche.
I temi possono essere di tre tipi: i temi universali, i temi particolari e i temi simbolici.
I temi universali sono molto frequenti e sono gli affetti e i sentimenti umani, le problematiche
capitali esistenziali, gli ambienti naturali, i contesti sociourbani etc.
I temi particolari riguardano la vita specifica di un autore o di una determinata epoca, ad esempio
l’adulterio, diffuso nella società borghese dell’Ottocento, si ritrova di frequente nei romanzi di
quell’epoca, come Madame Bovary di Flaubert e Anna Karenina di Tolstoj.
I temi simbolici infine, sono temi associati a un simbolo.
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