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TRA ROMANTICISMO E NATURALISMO
7. - Dal teatro della rivoluzione al salotto borghese
• il dramma storico e l’aspirazione nazionalistica favoriscono lo strepitoso decollo del
melodramma che si appropria dei valori etici della tragedia riassumendo in sé l’ideale romantico
e risorgimentale, grazie a Giuseppe Verdi
• il naturalismo diviene finalità prima del teatro drammatico
• secondo Emile Zola il drammaturgo deve riprodurre sulla scena fatti plausibili con matematica
precisione
a) Il luogo scenico
- Edifici teatrali e conquiste scenotecniche
• il modello all’italiana resta ovunque sostanzialmente invariato
• tra i pochi teatri edificati ex-novo troviamo l’Opéra di Parigi progettata da Jean-Louis-Charles
Garnier e inaugurata nel 1875
• tra gli scenografi Pièrre-Luc-Charles Cicéri
• dal 1850 si introducono sulla scena oggetti quotidiani, arredi borghesi e suppellettili che prima
erano solamente dipinte
• la luce a gas compare per la prima volta nel londinese Lyceum Theatre nel 1817
• l’illuminazione elettrico rivoluziona il concetto di spazio scenico e diviene un elemento della
scenografia (filtri colorati ecc.)
• si sperimentano il panorama mobile e il diorama (cartellone dipinto) indeato da Louis-Jacques
Daguerre nel 1820
- I tentativi di riforma: il teatro wagneriano
• voluto da Wagner il Festspielhaus in Bayreuth, progettato da Gottfried Semper e realizzato da
Otto Bruckwald è inaugurato nel 1876 con la rappresentazione dell’Oro del Reno
• capienza massima di 1.500 spettatori presenta una sala ad anfiteatro, senza palchetti, con
evidenti richiami al teatro classico
• un prolungamento del proscenio rende invisibile al pubblico l’orchestra, posizionata in una buca
sensibilmente abbassata, chiamata “golfo mistico” articolata su sei livelli
• detta disposizione risponde a due precise esigenze: l’occultamento dell’orchestra rimarca più
sensibilmente la distinzione tra scena e sala e il timbro orchestrale assume una sonorità diversa
• l’impianto illuminotecnico consente, al momento della rappresentazione, l’istantaneo
spegnimento totale delle luci di sala, in modo che la concentrazione visiva possa convergere
unicamente sul palcoscenico
b) Lo spettacolo
- Lo spettacolo in Italia
il nostro teatro romantico si risolve nel teatro popolare del melodramma
• Dalla compagnia “privilegiata” al Grande Attore: verso una nuova professionalità 30
dopo il fallimento dell’esperienza delle compagnie privilegiate si forma la compagnia
all’antica italiana che si distinguono in primarie, secondarie e terziarie a seconda dei luoghi
dove recitano
questa compagnia, formata da una trentina di elementi è composta da:
o un primo attore
o una prima attrice
o due attori giovani o amorosi
o un padre e una madre nobili
o una servetta
o un caratterista
questa compagnia ha un repertorio di testi diversi che consente di programmare ogni giorno
uno spettacolo differente; un trovarobe si incarica di noleggiare o recuperare in qualche
modo mobili e arredi; gli attori hanno l’obbligo di procurarsi il corredo da utilizzare sulla
scena
gli elementi dello spettacolo sono subordinati al volere del primo attore
tale sistema produce dal 1850 il cosiddetto Teatro del Grande Attore
il Grande Attore, in assenza del regista, ricerca da sé il linguaggio verbale e mimico-
gestuale da attribuire alla proprie interpretazioni
Grandi attori furono:
o Antonio Morrocchesi
o Alamanno Morelli
o Luigi Rasi
o Gustavo Modena
o Tommaso Salvini il più grande
o Ernesto Rossi
o Adelaide Ristori magistrale Lady Macbeth
o Giacinta Pezzana
• Il melodramma romantico e l’esperienza verdiana
Gioacchino Rossini trova espressione sia nell’opera buffa che in quella serie, di lui:
o L’italiana in Algeri (1813)
o Il barbiere di Siviglia (1816)
o La Cenerentola (1817)
o Guglielmo Tell (1829)
Vincenzo Bellini inaugura in senso stretto il romanticismo musicale italiano, di lui:
o Il pirata (1827)
o I Capuleti e i Montecchi (1830)
o La Sonnambula (1831)
o Norma (1834)
o I puritani (1835)
solo con Gaetano Donizetti si manifesta appieno il melodramma romantico, di lui:
o L’elisir d’amore (1832)
o Don Pasquale (1843)
o Anna Bolena (1830)
o Lucia di Lammermoor (1835)
Giuseppe Verdi (1813-1901) esprime al più alto grado i caratteri del nostro romanticismo e
deve essere considerato, assieme ad Alessandro Manzoni, il massimo esponente, di lui:
o Nabucco (1842)
o I Lombardi alla prima crociata (1843)
o Rigoletto (1851)
o Trovatore (1853)
o Traviata (1853) trasposizione de La signora della camelie di Dumas
o Otello (1887) (librettista Boito)
o Falstaff (1893) (librettista Boito)
distinzione basata sui ruoli cioè:
o soprano e tenore sono i due amanti eroici 31
o basso e baritono interpretano il padre o l’antagonista del tenore
o la mezzosoprano quella di madre o avversaria del soprano
- Lo spettacolo in Francia
dopo l’abolizione delle leggi napoleoniche da parte di Luigi Filippo d’Orléans si assiste
all’apertura di nuovi teatri quali il Palais Royal (1831), il Theatre de la Renaissance ed il
Théatre Historique (1847)
a tali teatri si affiancano quelli sul Boulevard du Temple che si conferma, nella prima metà
del secolo, il quartier generale dello spettacolo
con la restaurazione di Napoleone III (1852) si ri-instaura la censura
dal 1867 con l’abolizione di alcuni divieti prenderà le mosse il teatro di varietà; nascono così
sale come le Folies Bergère (1872), il Moulin Rouge (1886) e l’Olympia (1892)
durante il 1800 anche in Francia si assiste al fenomeno del divismo: tale fu Sarah
Bernhardt (1844-1923), donna eccentrica e ammiratissima, interpreta opere di Racine,
Dumas figlio e Shakespeare, assumendo anche ruoli maschili (Amleto)
riguardo allo spettacolo musicale (grand opéra) abbiamo Giacomo Meyerbeer con Gli
ugonotti (1836) e il Profeta (1849)
l’operetta con Jacques Offenbach con Orfeo all’inferno (1858) e La bella Hélène (1865)
riflette fedelmente il mondo dell’alta borghesia francese presagendone, dopo il 1870 e
l’esperienza della Comune, la fine
nasce la travolgente moda del balletto con Maria Taglioni, Fanny Essler e Carlotta Grisi
- Lo spettacolo in Inghilterra
tra il 1850 e il 1900 i generi teatrali seguiti sono la pantomima e il melodrama
nelle due versioni del domestic melodrama e del sensation drama
sul finire del secolo si assiste alla comparsa di due nuove forme di spettacolo: il
music hall e la commedia musicale
la commedia musicale deve i suoi successi al librettista William Schwenk Gilbert e
del compositore Arthur Seymour Sullivan
attori dell’epoca furono John Philip Kemble e Edmund Kean
l’ultimo ventennio del secolo è dominato dall’attore Henry Irving, vigorosissimo
interprete shakespeariano
c) La drammaturgia
- Paesi di area germanica
• Dal classicismo di Weimar all’idealismo romantico
Goethe dopo un biennio trascorso in Italia (1786-1788) elabora una nuova poetica basata
sull’ideale classico di armonia ed equilibrio formale
egli abbandona il dramma storico e compone Ifigenia in Tauride (1789) e Torquato Tasso
(1790)
Goethe conduce a termine in questo periodo il suo capolavoro, Faust; l’opera sintetizza nel
viaggio che il protagonista deve affrontare per raggiungere la conoscenza, il percorso stesso
dell’umanità, alla ricerca della somma perfezione
Schiller compone la Trilogia di Wallenstein (1799), Maria Stuart (1800) e La pulzella
d’Orléans ma è soprattutto con Guglielmo Tell che assurge a cantore nazionale del popolo
tedesco
Heinrich von Kleist, compone la cupa tragedia La famiglia Schroffenstein (1804) poi le
commedie Anfitrione (1807) e La brocca rotta (1808) capolavoro del teatro comico tedesco,
poi Pentesilea (1808), Caterina di Heilbronn (1810) e Il principe di Homburg (1811)
• Realismo e naturalismo
già nel corso della stagione romantica, nasce in Germania, una corrente naturalistica che
trova in Karl Georg Buchner un precoce sostenitore; sua è il capolavoro Woyzech,
composto nel 1837 e rappresentato solo nel 1913
di orientamento realistico anche Friedrich Hebble con Maria Magdalena (1844), Giuditta,
La trilogia dei Nibelunghi e Agnese Bernauer
Richard Wagner (1813-1883) diviene una delle figure dominanti del panorama teatrale di
fine secolo; autore egli stesso dei libretti per le proprie opere come Tannhauser, Lohengrin e
L’anello del Nibelungo 32
- Francia
• Il dramma romantico
Victor Hugo, nella prefazione del suo dramma storico Cromwell, pubblicato nel 1827,
rifiuta la divisione dei generi drammatici tradizionali e sostiene la necessità della creazione
di un genere nuovo, che derivi dalla commistione di commedia e tragedia: il dramma
nei suoi dramma non rispetta le unità spazio-temporali ma solo l’unità di azione; tali sono Il
re si diverte (1832), Lucrezia Borgia (1833), Maria Tudor (1833), Angelo tiranno di Padova
(1835), Ruy Blas (1838) e I burgravi
• I drammaturghi del théatre de divertissement
Augustin-Eugene Scribe si dedica alla scrittura di vaudeville, cioè di commedie leggere
con parti dialogate e parti vocali (ariette) e pièce bien faite, ossia commedie in cinque atti
attente alla perfezione dei meccanismi teatrali, più che al contenuto; scrive anche il dramma
Adriana Lecouvreur (1849)
Eugène Labiche con Un cappello di paglia di Firenze (1851) e il viaggio del signor
Perrichon (1860)
Victorien Sardou diviene il dominatore incontrastato della scena francese fino al 1910 con
Fedora (1882) e La Tosca (1887) scritte per Sarah Bernhardt e poi Rabagas, Divorziamo,
Madame Sans-Gene, Patria e Théodora
George Feydeau può essere considerato il più attento osservatore della Belle Epoque;
scrisse L’albergo del libero scambio (1894), Il tacchino, La pulce nell’orecchio (1907),
Occupati d’Amelia, La purga di Bebé, Ma non andare in giro tutta nuda che non lasciano il
tempo allo spettatore di interrogarsi su ciò che sta accadendo
• Dal realismo del dramma sociale al naturalismo
Honoré de Balzac si deve ricordare per la commedia Mercadet l’affarista, rappresentata
postuma nel 1851
Alexandre Dumas figlio, con La signora delle camelie (1852) inaugura la stagione del
realismo teatrale francese
Emile Augier con la commedia Il matri