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Dusseldorf in tedesco dei Giganti della montagna) messo in scena alla Piccola
scala il 02/06/58 attraverso una valorizzazione del ritmo musicale della farsa di
Labische con macchine sceniche+ si ha una riedizione dell’Opera da Tre Soldi di
grande successo l’11/11/58
Nella stagione 58-9 si mette in scena solo Platanov e Altri: commedia
interrotta del giovane Cechov ridotta rispetto alla versione integrale di lo Gatto
ed espressione antologica dei temi cechoviani successivi dalla disperazione alla
noia/inutilità della vita attraverso i 3 fili cardine della Disperazione, fallimento e
umorismo tutti si sviluppa nella congiunzione di due Vaudeville grazie ai
fallimenti dei personaggi, tutti quelli maschili falliscono come Platanov, che con
i loro temperamenti incarnano parti della crisi socio-politica russa
nell’incontro/scontro con la società= la scenografia di Damiani ha toni del grigio
+ Carraro si impegna nella connotazione sentimentale/complessità di stati
d’animo di Platanov e Buazzelli nella drammatizzazione del suo alter-ego
medico Trilietzki
Nel 1960 Strehler mette in scena in Italia per la prima volta la Visita della
vecchia signora di Durrenmatt, liberandola dal tono comico-grottesco che ne
era anima, connotandola nel tragico grazie all’illustrazione delle ragioni dei
personaggi+ scenografia con paesaggio svizzero di Damiani che rappresenta la
parodia della ricchezza+ perfetta recitazione della Ferrati come insensibile
nuova Medea tournee al Theatre National Populaire con massimo successo
dell’Opera da Tre soldi+ Apertura della stagione 60-1 con L’egoista di
Bertolazzi: opera che rappresenta un uomo nell’egoismo che connota la sua vita
di 40 anni ( non ambientata nel 1846-1901 ma 1900-1940 come legame alla
contemporaneità) come bambino terrorizzato da morte e solitudine e figlia
connotata da rassegnata dolcezza (Lazzarini)= tutto il 61 è all’insegna di
Bertolazzi con riedizioni dell’Egoista e nuova del Nost Milan con nuove
controscene in dialetto del Togasso, apertura con 10 minuti di musica di Carpi a
sipario chiuso e 10 minuti di canto degli attori (maggior successo)
Negli anni 60 Strehler approfondisce la sua ricerca sul teatro di Brecht e la
recitazione epica indagandone/approfondendone/ rielaborandone i caratteri per
adattarli al teatro italiano= composizione delle opere in ossequio del maestro
ma anche rielaborazione dei suoi contenuti eliminando le parti
superate/inefficaci= nella stagione del 61-2 si confronta con la recitazione
epica come straniamento che con tono freddo e narrativo deve portare al
giudizio autonomo/atteggiamento critico nel pubblico primo lavoro di
approfondimento è il Soldato Schweyk del 01/61 in cui mette in scena un
testo fragile reso grande dallo studio registico dei codici recitativi-sonori nella
rappresentazione del recitativo popolare (lontano dai cliché del grossolano)
basandosi sul realismo nella condanna al militarismo= scene realistiche
alternate a simboliche come in Piscador creando uno stile favoloso unitario da
Damiani+ fondale con boccascena a tema di vecchie cartoline + proiettazione
di video+ musica sul palco con organo e autoparlanti per le marce: La regia
dimostra come sia il vuoto a minacciare i personaggi, partendo da un tono
comico /drammatico per arrivare a quello di entusiasmo nella II parte
Mette in scena Ricordo di due lunedì di Arthur Miller e la Vita di Galileo, come 2
delle opere maggiori degli ultimi 20 anni= nella Vita di Galileo chiede ( nella
Lettera agli attori) di rispettare il testo di Brecht nella sua delicatezza di
equilibrio ritmico-plastico-tonale che può essere distrutto da un singolo
mutamento di accenti spettacolo estremamente complesso di 5.30 ore e
budget di 150 millioni di lire e 4 mesi di prove ( Critica della stampa di sinistra
per aver tradito gli ideali del teatro di Brecht)+ infiniti quadri di
rappresentazione e associazione, dopo il raffreddamento, del tessuto verbale di
un apparato gestuale consono alla base drammatica
Il testo è congiunzione innovativa di 3 edizioni redatte da Brecht a partire dal
1938: Galileo rappresenta il confronto tra l’uomo di cultura con le istituzioni
politiche, com’esse possano influenzare le sue scoperte ai loro fini e limitare la
ricerca scientifica quando mette in discussioni le basi del potere+ nel 46 dopo la
Bomba ad Hiroshima rappresenta una riflessione sul limiti della scienza ( sia per
americani che tedeschi) e la responsabilità della stessa che portano al crollo di
Galileo per pusillanimità/fragilità umana al potere della chiesa+ nella versione
del 54 con i Berliner si ha un nuovo finale in cui la rinuncia avviene per
dichiarazione di libertà di creazione contro un pubblico che non comprende
Le scenografie sono realizzate da Damiani ( con la sua stilizzazione traduce la
teatralità di Brecht) attraverso una chiarezza leonardesca con scene di ideale
rappresentazione della vita del genio e perfetta teatralità con fili di Brecht-
costumi realistici- semplicità massima (sole capriate in legno) nella scena della
prigionia/ possibilità di rimuovere quella della Basilica= Buazzelli mostra
l’ambiguità del genio nella sua recitazione ( doloroso realismo che diventa
emozione) mescolando la grandezza e altezza del suo pensiero con la vita
dedita alle passioni carnali amorose e gastronomiche ( contrasta con il suo
essere corpulento la raffinatezza del personaggio: non viene scelto Carraro che
torna solo per il Lear nel 72) condanna della chiesa per il suo ruolo meschino
che porta Grassi ad organizzare incontri con filosofi per la spiegazione dello
spettacolo= ammirazione dopo la messa in scena per la perfetta calibratura
della recitazione epica che rende la battuta non didascalica ma espositiva
associandola a codici/gesti
Nel 64 si ha L’ascesa e caduta della città di Mahagonny di Brecht con musica di
Weil+ Notti dell’Ira di Salacrou (06/64) e documentario dell’11/64 con Job sul
caso di Oppenheimer di Kipphart nel Frattempo muore Moretti e Soleri assume
il ruolo di Arlecchino al suo posto = la sua preparazione era avvenuta attraverso
la fase di studio (fonetica veneziana con Moscino) e di pratica con Strehler/in
scena come aiutante di Brighella/ lettura dei giornali per potenziare il fiato e
ritmo vorticoso e con Moretti (come suo successore gli faceva ripetere le scene
a specchio: commovente per Strehler) il maestro crea per lui le due edizioni
successive con una maggior storicizzazione ed espressione della sua creatività:
prima è quella di Villa Litta ad Affori nel 63, detta Dei Carri, con pedana ampia e
due tendoni (camerini+ richiamo alla vita nel mondo dell’arte), in cui pone una
maggior vitalità con gag ginniche date le sue grandi abilità acrobatiche che
Moretti non possedeva
Seconda è quella del 75 a Villa reale a Milano dove addirittura interviene con i
personaggi fuori scena e si pone nel metatesto con postura spavalda+ inserisce
sequenze saltate e altre gag ginniche che portano tutta l’attenzione su di lui e
non su Pantalone: spettacolari sono le gag del mondo dei mimi-giocolieri come
quella del budino/ dei piatti ( in cui attende l’applauso del pubblico) che
mostrano la sua vittoria nella scena del banchetto e non la punizione come
voleva Sacchi
L’apertura della stagione 65-6 del teatro Lirico avviene con le Baruffe
Chiozzotte di Goldoni: si legano il suo realismo con la dimensione di magica
evocativa (ricreazione poetica) con una recitazione caricaturale che si perde
nella connotazione in tempo e spazio perfetti in logica sociale/culturale ( per la
scarsità di eventi qualitativi si ha l’universalità: pubblico che vede da lontano gli
affanni di un piccolo mondo= grande schema della vita)+ gli attori Scotti-mauri-
Volonghi vanno a Chioggia per un periodo per apprendere il dialetto (nella sua
mancata comprensione dal pubblico si ha la realizzazione della massima
rappresentazione realistica del contesto popolare)+ Damiani caratterizza senza
imbalsamare in costumi/scenografia (tartara abbandonata in autunno)
Il Gioco dei Potenti è riduzione per il Lirico nel 65 del Enrico VI: perfetta
continuità nei monologhi personaggi-coro del finale del Riccardo III essendo
summa del materiale di Shakespeare e fonti di Strehler + si ha la divisione in 2
serate attraverso due commedie per le 3 tragedie= nella prima Un trono per il
popolo si hanno la 1° tragedie e la 2° fino al 4° atto ( ricerca gestuale poiché
ogni personaggio ha un movente politico-sociale) + 2° La guerra delle due rose,
ha i 12 quadri del 5° atto della 2° tragedia e tutta la 3° con battaglie/vendette
feroci in epicità popolare con eventi forzati nel succedersi (dimostrazione della
geometricità di Strehler nel percorso di spopolamento del ritmo delle
battaglie)= Enrico VI è De Carmine, la moglie Margherita è la Cortese, Graziosi è
il Coro
Nel 65 Strehler debutta al Festival di Edimburgo con il Ratto dal Serraglio di
Mozart: lo elimina dalla concezione clownesca della rappresentazione in circhi
di marionette per renderlo nell’atmosfera di fiaba di Ratto con piccolo
boccascena con fondale composto da tulle/garze bianche e quinte su rotelle su
cui si proiettano le ombre dei personaggi sempre in controluce dimostrando la
relazione presenza-assenza/ realtà-finzione dell’opera ( anche minareti-isole)
rendendone il vero senso
La situazione in cui si pongono gli spettacoli del Piccolo è sempre più difficile per
le contestazioni di grandi uomini di teatro/ protesta giovanile che va contro il
positivismo della prima fase di produzione di Strehler: prima che abbandoni Il
Piccolo mette in scena al teatro alla Scala la Cavalleria Rusticana di Mascagni,
rivedendo la costruzione registica di Karajan, non basandola sull’iper realismo
ma su uno studio delle didascalie di Verga crea uno scenario con Damiani con
monte illuminato del sole siciliano con muro a destra e lava a sinistra per
dimostrare il costante pericolo nella vita+ abiti grigi-marroni+ regia incentrata
sulle piccole coste e gesti/contrasti netti
Dopo Duecentomila ed uno di Capelli realizza una nuova versione dei Giganti
della montagna per il 20° del Piccolo/ 100° di Pirandello dimostrando la rottura
della carretta con sipario tagliafuoco che è ghigliottina non solo della poesia
personificata in Ilse ma anche del teatro dal mondo contemporaneo+ la lettura
delle parole di Pilotto avviene con una pantomima
All’inaugurazione nel 03/69 del Gruppo Teatro Azione a Roma si ha la
rappresentazione della Cantata di un mostro lusitano: le musiche di Weiss
accompagnano la dichiarazione del fantoccio mostruoso del potere bianco nella
dimostrazione dello sfruttamento politico-sociale dei port