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PALCOSCENICO
Nel 1940 avviene l’incontro con Tumiati, insegnante di recitazione dell’accademia dei
filodrammatici di Milano, che propone a Grassi di occuparsi dell’organizzazione di una compagnia
che egli aveva creato con Ninchi, Grassi acconsente divenendo operatore culturale. Il 1940 è l’anno
della nascita del palcoscenico con l’aiuto di treccani, un gruppo teatrale sperimentale. I testi
proposti sono atti unici, gli attori neo diplomati dell’accademia. Nel 1941 si conclude il ciclo del
palcoscenico con l’applaudita serata al teatro dell’arte dove andava in scena l’ultima stazione.
L’adesione al palcoscenico costa a grassi l’espulsione dal GUF.
I 21 mesi di vita militare sono per grassi un periodo di cessazione dal lavoro fino al 1946, quando si
occuperà della campagna elettorale di Greppi. Nel 45 Grassi fonda il gruppo Diogene, dove si
leggono e si commentano opere teatrali nuove italiane e straniere. In questo periodo grassi trova il
tempo per la formazione di 2 compagnie in Italia e all’estero e per firmare la regia del Giorno di
Ottobre di Kaiser, dove la prima attrice Adani non vuole affidare la messinscena di Grassi. La
questione si conclude con l’opera che va in scena con la firma di Grassi , la critica però non sarà
favorevole e Grassi abbandonerà la regia, in una lettera rivolta a Costa Grassi metterà a nudo le sue
carenze in ambito registico.
2 GLI ANNI DEL PICCOLO 1936 -1972
Nel 1947 vi sarà una crisi di governo, il 14 maggio dello stesso anno verrà inaugurato il piccolo
teatro, primo teatro stabile d’Italia, con sede in via rovello. Il nuovo teatro possiede un consiglio
d’amministrazione. Ne fano parte Greppi, Apollonio e Tosi. La novità del piccolo è quella di dare a
Milano un teatro cittadino. Il programma viene pubblicato nella rivista il politecnico, che rivela il
piccolo come un luogo in cui la comunità si rivela a se stessa.
Lettera programmatica : viene pubblicata a Febbraio/Marzo su una rivista nata nel dopoguerra
(1946), “Il politecnico”, diretta da Elio Pittorini e letta da molte persone.
SUDDIVISA IN 7 PUNTI
1-“ Il teatro in platea ” → TEATRO IN PLATEA è destinato agli spettatori, deve parlare al pubblico
: non sarà più la sola esibizione dell'attore o del poeta, ma un contatto con il pubblico, che deciderà
se quell'opera avrà o meno vita. Ruolo sociale del teatro.
2- “Vogliamo dire qualcosa” → trasportare il teatro in platea significa anche prendersi la
responsabilità di quello che si sottopone agli spettatori “rifiutiamo gli esperimenti della pura
letteratura, pura scenografia, garanzia gratuita data dalle mode, sensualità alla folla (qualcuno che
sapeva abbagliare il pubblico, mandando un messaggio non socialmente utile ) , frasi fatte e luoghi
comuni, conformismo del costume politico e sociale”.
QUELLO che vediamo sulla scena non deve essere soltanto una moda, ma soprattutto qualcosa che
faccia riflettere il pubblico. Dire qualcosa, non fare degli esperimenti : riferimento agli anni
precedenti (futurismo e avanguardie).
Il TEATRO che vogliono fare è dialettico : che parli con il pubblico.
3- “ITALIANI e FORESTIERI” → teatro autarchico : il repertorio rappresentato è solamente
italiano. Gli stranieri vengono messi da parte e gli italiani passano avanti.
Perché rinunciare ad arricchirci con il teatro straniero? Mantenere il repertorio aperto a tutta la
drammaturgia.
4- “I nuovi autori” →Necessità di nuovi autori che facciano novità, non solo riproposta sempre
degli stessi autori classici. I giovani fuggono dal teatro perché non né vedono un'opportunità.
5- “Civiltà dello spettacolo” → facciamo un teatro che non sia soltanto apparenza ed esteriorità, ma
che abbia una forza intrinseca legata al servizio sociale. Teatro che abbia una sostanza, non che sia
solo bello.
es. Teatro Lirico si basava sulla bellezza delle ragazze, sui comici e sulle scenografie fastosissime.
6- “Tecnica” → il teatro di prosa era caratterizzato soprattutto da forme di allestimento modeste
(quinte dipinte, no realismo sulla scena, organizzato all'ultimo min.)
il nostro sarà un teatro tecnicamente valido (illuminare nel punto giusto, scenografie realiste)
===> apertura a una nuova professione : il regista, che coordina tutti i tecnici. Professionalità di
STREHLER, che vuole uno spettacolo tecnicamente perfetto. Figura che nasce nell'età
contemporanea(nella metà anni 30).
7- “Perché un Piccolo Teatro?” → limite offerto e imposto che ci piace perché ci permette di fare un
lavoro doppio : differenziarci da quelli che c'erano prima → lavoro che raggiunga i singoli, dopo i
bandi del teatro dei 10.000 => adunate fasciste che avvenivano all'arena civica, noi siamo contenti
di parlare a pochi, perché vogliamo colpire prima in profondità, per poi espanderci tramite questi
pochi colpiti. raggiungere il pubblico grande gradualmente lavorando sul piccolo. Lavorare bene
con trenta persone vuol dire avere 300 persone un domani.
Fare un lavoro con 300 persone fatto male è la perdita dei 300.
La gestione del piccolo è municipale. La direzione artistica è affidata a Strehler. L’attività di Grassi
si svolge in collaborazione con Vinchi. La figura di Grassi è seguitissima da tutto il pubblico
italiano. Il rapporto con Strehler è viscerale, grassi vede in lui quello che poteva essere. Altrettanto
difficili sono i rapporti con il personale del piccolo, grassi più volte è costretto ad allontanarsi da via
rovello per le tournée del piccolo, in Europa. Da alcune lettere sappiamo che prima di partire grassi
si informerà sula situazione dei vari teatri in Europa. Tali viaggi lo inducono a proseguire l’attività
editoriale che aveva abbandonato, ricordiamo per esempio i quaderni del piccolo.
Grassi più volte si troverà a riflettere sull’idea di teatro stabile, che ha come esempio la comediè
francaise di Parigi. Grassi definisce tali teatri, teatri a gestione pubblica a produzione stabile,
nascono da un esigenza di rinnovamento.
Tra Italia ed estero cambia la concezione di teatro, che all’estero non indica mai una modesta sala
che racchiude compagnia come una specie di albergo. Concepire il teatro come movimento
mondiale è stato un concetto che in Italia prende piede con il piccolo, anche se vi erano stati diversi
tentativi anche prima come la compagnia reale sarda o la stabile romana. Per quanta riguarda gli
attori nel 1965 Buazzelli lascia il piccolo accusando Grassi di tirannia e di non rispettare gli accordi
sindacali. Grassi risponde alle accuse delineando quello che per lui sono gli attori cioè la vera
essenza del teatro e per questo ne ha molta ammirazione. Ferrone afferma che la crisi che colpisce il
teatro però non concerne solo l’organizzazione ma anche il potere, devono esserci perciò rapporti di
comune sacrificio. Le difficoltà economiche non devono secondo grassi far diventare il teatro un
supermarket.
Per Grassi le esigenze teatrali del piccolo coincidevano con quelle della città di Milano, il piccolo la
rappresentava, accusa la Milano di quel periodo di non riuscire ad assolvere i suoi doveri, sottolinea
la mancanza di un’ autonomia locale, la mancanza di una promozione turistica, pensare non solo al
decentramento amministrativo ma anche quello culturale. Il rapporto teatro società è molto antico ,
il teatro è uno strumento del pubblico servizio, è strumento di conoscenza.
Il rapporto Grassi - politica è molto complicato, il piccolo per molto tempo è stato accusato di
essere un funzionario culturale di un partito. Grassi dichiara che la politica è un impegno civile e
morale e a questo voleva portare il socialismo, cioè trattare la cultura con la stessa attenzione con la
quale la politica si occupa di problemi materiali, afferma grassi che serve una legge che ancora non
è stata varata che porti allo sviluppo della cultura e del teatro.
Grassi è stato accusato di non considerare gli autori italiani contemporanei e di dare più importanza
a quelli stranieri, secondo grassi il problema della drammaturgia italiana è quella di non considerare
la realtà, non rispecchia il sociale. Come sappiamo capolavori del piccolo nel 1948 sono state le
messinscena delle opere di Brecht: opera di 3 soldi, con Grassi collabora per molto tempo.
Interessanti sono le considerazioni di grassi su televisione e radio. Sostiene che sono importanti
mezzi di comunicazione ma con programmi non elevati, propone una programmazione più attenta
alla cultura, sull’arte teatro e musica, far conoscere personaggi importanti. il problema che tali
mezzi creano al teatro è quello degli attori che passano alla televisione per guadagni più elevati
accontentandosi di trattare argomenti anche banali. Secondo grassi non c’è rapporto tra televisione e
teatro di prosa. Prendendo in esame la radio auspica alla realizzazione di programmi e testi classici,
stranieri o italiani. Critica inoltre l’organizzazione radiofonica e televisiva che è frammentaria
DIREZIONE SOLITARIA 1968-72
Nel luglio del 68 Strehler decide di lasciare il piccolo, pochi giorni dopo Grassi pubblica sull’avanti
un articolo per spiegare la decisione di Strehler e di non considerarla come una protesta al piccolo
quanto invece alla situazione dei teatri italiani.
Restano con Grassi molti collaboratori di Strehler, i mesi a seguire saranno però molto difficili a
causa del clima di proteste che si sta avviando nella stagione 68-69.
68-69 In questa stagione Grassi evita la messinscena di testi classici che a suo dire potevano essere
rappresentati solo sotto la direzione di Strehler.
Tra gli spettacoli presentati si ricordano:
• Visita alla prova de l’isola purpurea di Bulgakov critiche negative
• Off limits di Adamov critiche negative
Da una lettera rivolta a grassi sappiamo che la Vinchi penserà di lasciare il piccolo. Dopo tali
avvenimenti il pubblico chiederà le dimissioni di grassi. La situazione economica si fa sempre più
difficile ma Grassi continua a sostenere i suoi collaboratori
69-70 il Piccolo affronta la stagione con nuove consapevolezze artistiche:
• La betia di Ruzante successo
• Timone d’Atene Shakespeare successo
• Splendore e morte Neruda successo
Le successive stagioni continueranno su questa strada.
Nel 72 si celebra il 25 anno di attività del Piccolo e in questa occasione verranno messe in scena
opere di De Filippo. A seguire numerosi saranno i progetti portati avanti dal Piccolo quale teatro
scuola per le