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GRANDI MAGAZZINI

• PUBBLICITA’ come nuovo strumento informativo. Nata dopo la Grande Depressione, si legò alla

• stampa periodica, diventando uno strumento di promozione dell’altra e viceversa.

Tra gli anni 10 e 30 del 900:

riduzione a 40 ore di lavoro settimanale (grande conquista del movimento operaio e del

• socialismo);

nasce il tempo libero= sviluppo del consumismo culturale (sport, cinema, visite città, lettura, etc.)

• Nello sport si può notare il conflitto MASSE-ELITE PRIVILEGIATE:

dilettantismo=pratica sportiva pura

• professionismo=degradato dall’intervento del denaro

Dai 30 ai 60 si sviluppa il turismo di massa.

Alfabetizzazione= necessaria per il consumatore di massa

I giornali= perno del sistema di informazione, usato per la propaganda politica.

Cinema (USA) e sport spettacolari (Gran Bretagna e Germania)= veicoli di propaganda

nazionalista.

La mobilitazione politica delle classi lavoratrici fu affiancata dal protagonismo delle classi medie,

che voleva una rappresentanza politica in opposizione alla classe operaia e alla borghesia

imprenditoriale.

Nel XIX secolo 2 processi per allargare le basi sociali delle nazioni:

sviluppo proletariato industriale

1. sviluppo piccola e media borghesia (tecnici, contabili,ecc)

2.

Nascono professioni nuove dallo sviluppo di servizi e attività commerciali (figure più istruite).

L’obbligo dell’istruzione derivava dalla necessità dello stato di sottrarre la formazione dei giovani

alla Chiesa (progetto di Pedagogia per elevare i valori nazionalistici).

Nasce il servizio di leva.

SCUOLA-LEVA-CONSUMI creano le MASSE.

Il potere rimase in mano ai nobili.

Nella seconda metà dell‘800 viene meno l’antico contrasto borghesia-aristocrazia e formano un

blocco contro la nascente classe operaia.

Col ritorno al protezionismo difesero entrambi i propri interessi.

Tra il 1890-1910: domanda di partecipazione politica dei proletari, di “cittadinanza”. 2 modi:

dal basso=riconoscenza dei propri diritti (scioperi, riduzione ore di lavoro, ecc.)

1. dall’alto=volontà di identificare le masse con la nazione (voto)

2.

Questione suffragio universale. Fino al 1870 votavano pochi istruiti che si riconoscevano nel partito

liberale. Lungo processo portò al suffragio universale in tutta l’Europa dopo la prima guerra

mondiale.

Domanda diritti politici delle donne. Fino alla fine del XIX secolo erano escluse.

Tra il 1860 e il 1880 nascono associazioni di emancipazione femminile in USA, Francia, Italia e

Gran Bretagna (movimento delle “suffragette”).

Si passò dallo Stato liberale alla democrazia di massa.

Superamento dei sistemi elettorali uninominali= più candidati eletti

• Nascita dei partiti di massa con strutture organizzative per poter controllare meglio i propri

• elettori. In questa direzione.

I partiti socialisti per primi si diedero una struttura diversa: strettamente legate a sindacati e

associazioni cooperative e fortemente insediate a livello sociale.

Tra i liberali moderati e i socialisti nacquero i partiti cattolici:

il Zentrum tedesco

• la DC italiana (1900 Romolo Murri) = Partito Popolare Italiano

Questione contadina: fecero più fatica ad entrare nella vita politica.

In Francia e Germania non riuscirono ad esprimersi autonomamente;

1. In Italia aderirono al movimento operaio;

2. Negli USA crearono un proprio partito (People’s Party), ma senza successo

3.

Nascono movimenti di massa anche tra classi dominanti e ceto borghese.

In Europa sono tutti accomunati da:

nazionalismo esasperato

• antisemitismo violento

• odio per la massa

“Nazionalismo”: Rousseau: antidoto all’assolutismo monarchico.

Nell‘800 Mazzini: nazione=patria nazionalismo=patriottismo : ideale dove al centro c’é il

progresso, solidarietà tra i popoli, tolleranza e libertà (x Snyder=”nazionalismo integrativo”, finito

con la guerra franco-prussiana).

La nazione non è più “ciò che si ama”, ma una terra e una razza.

Le destre reazionarie tedesche fecero del nazionalismo un’ideologia, dove poche nazioni erano

destinate ad emergere ed altre a soccombere.

La guerra era lo strumento per risolvere i conflitti, per alimentare l’identità nazionale.

Nasce il mito della superiorità della razza bianca.

Il razzismo si basò sulle teorie scientifiche “razza maggiore=razza più sviluppata” e si combinò al

“darwinismo sociale”.

Nietzsche in:

“Così parlò Zarathustra”: la volontà di potenza è l’essenza ultima della vita;

“Al di la del bene e del male”: la vita è appropriazione e la volontà di uguaglianza è

sostanzialmente negare la vita.

L’imperialismo fu il contesto storico in cui si svilupparono NAZIONALISMO e RAZZISMO.

Alimentarono la propaganda politica dei partiti conservatori e dei nuovi movimenti:

L’Action Francaise, giornale trasformatosi in movimento politico;

• il nazionalismo italiano, sviluppato attorno alla rivista “Il Regno”;

• La Lega dell’arcivescovo Michele in Russia;

• il movimento casticista in Spagna.

Il Razzismo si intreccia con l’Antisemitismo (termine usato dal giornalista tedesco Wilhelm Marr,

che nel 1879 fondò la lega antisemita per combattere l’assimilazione degli ebrei alla Germania

liberale).

Nella prima metà 800 lo stato liberale concede la pienezza dei diritti alle minoranze religiose.

A fine 800 riprende l’odio antiebraico, xchè si riconoscevano in una religione e non in uno stato.

L’ebreo divenne un “nemico interno” (ossessione dell’invasione ebraica dell’Occidente).

“L’affaire Dreyfus” è emblematico: condanna di un capitano ebreo in Francia, accusato di essere

una spia della destra tedesca.

“Teoria del complotto”= progetto degli ebrei per impossessarsi del mondo.

“I protocolli dei savi di Sion” era un’opera letteraria del 1903 che descriveva il piano degli ebrei.

Prime violenze:

Pogrom (1881-1904) scoppiati in Russia. Si voleva far convergere sugli ebrei la responsabilità

• dei mutamenti sociali catastrofici. Erano responsabili dell’apocalisse culturale (fine delle

tradizioni, valori svuotati di senso) generata dalla modernità.

Le scelte degli ebrei erano quindi irrilevanti:

se inseriti nella società cristiana, confermavano il complotto;

• se volevano mantenere autonomia religiosa e culturale, erano estranei volontariamente alla

• società cristiana.

“Movimento sionista”: fondato dallo scrittore ebreo HERZL per restituire identità nazionale agli

ebrei,per risolvere il problema. 1897, Basilea: primo congresso sionista: necessità di trovare una

“terra promessa”. Si scelse la Palestina xchè:

valore simbolico

1. presenza di una limitata comunità ebraica

2.

Iniziano i primi scontri con i nativi (arabi e armeni).

Il sionismo ebbe comunque poco successo.

Nazionalizzazione del movimento operaio:

dal movimento internazionale alla formazione di partiti socialisti nei singoli paesi. Il parlamento e le

elezioni allontanavano le prospettive rivoluzionarie (ormai solo ideali).

Riprende l’internazionalismo quando i governi autoritari di Germania, Italia e Francia, pressati dai

gruppi reazionari, ripresero una legislazione antisocialista.

L’internazionalismo creò organismi sovranazionali per coordinare attività e dibattiti:

1889 primo congresso a Bruxelles (Seconda Internazionale), ma iniziarono le chiusure dei partiti di

destra nazionali.

Nasce la questione dell’accettazione del parlamentarismo:

partiti socialisti (favorevoli)

• gruppi che facevano riferimento al “tradeunionismo” inglese e gruppi anarchici (contrari)

Il “sindacalismo rivoluzionario” (Sorel ne fu il maggior esponente) puntava sull’azione diretta,

svincolata dalle strategie di partito. Si sviluppò in Italia, Spagna e Francia, dove i sindacati erano

più deboli.

All’interno dei marxisti c’erano:

marxisti ortodossi, seguaci di Karl Kautsky e sostenitori delle tesi rivoluzionarie

• i seguaci di Bernstein, sostenitori di una revisione riformista del socialismo

Questo “revisionismo” fu la strategia usata dai partiti operai nazionali. Ben presto portò a una

subordinazione alle borghesie nazionali. Il colonialismo e il razzismo toccarono anche i socialisti,

che si adeguarono alle scelte.

“MODERNITA’”: fenomeni e processi che tra il 1880 e il 1915 trasformarono l’occidente.

Avvento delle avanguardie storiche e rinnovamento dei linguaggi artistici e dei rapporti artista-

pubblico xchè le nuove tecnologie avevano confuso il rapporto tra ARTE E RIPRODUZIONE-

VEROSIMIGLIANZA della realtà.

Ci si allontana dalla “volontà di rappresentare qualcosa”.

Nascono 3 filoni di ricerca della sperimentazione artistica:

si mirava all’evoluzione della forma e della rappresentazione attraverso modalità diverse

1. (Picasso). Da Cézanne si arriva al futurismo e astrattismo.

attenzione all’uso del colore (uscire dai bordi, spargersi sulla tela e diventare sentimento). Da

2. Van Gogh e Gauguin nacquero espressionismo e pittura astratta.

si usavano le strutture del pensiero come partenza per la creazione di immagini. Nasce il

3. surrealismo.

Scomode per la cultura dominante, espressero tutte le ansie del periodo:

l’angoscioso dramma della prima guerra mondiale

• lo straniamento e la solitudine della città moderna

• l’adesione ai miti di guerra e nazione

• l’esaltazione della velocità e della macchina

Nacquero dei veri e propri movimenti che delineavano sfide e intenti culturali e mobilitarono forze

intellettuali contro la tradizione e il senso comune.

Questi movimenti sono racchiusi nel concetto di MODERNISMO. Si ampliarono a tutte le arti,

soprattutto quella letteraria. Il romanzo abbandona la struttura 800esca e crea nuovi modi per

raccontare. La rivoluzione parte in Russia:

Dostoevskij e Tolstoj che scrivono “Anna Karenina” e “Fratelli Karamazov”, dove il dispositivo

narrativo è imperniato sul “flusso di coscienza”. Recupero dell’interiorità dei personaggi col

discorso diretto (es. l’Ulisse di Joyce, La coscienza di Zeno di Svevo, Il processo di Kafka)

Anche le scienze sono attraversate da problemi nuovi:

nasce la Sociologia con Emile Durkheim e Max Weber. Analizzare le dinamiche sociali per

• comprendere le interazioni e l

Dettagli
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A.A. 2014-2015
29 pagine
11 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mircus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Calanca Daniela.