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CIVILTA’.
1_ “A Rimini non i muore mai”
-Tra il 1870 e il 1914 si apre un periodo di ingenti trasformazioni definito “seconda rivoluzione
industriale”, alla base del quale ci sono i progressi dell’industria chimica ed elettrica, un forte
aumento quantitativo di prodotti sia agricoli che industriali immessi sul mercato, unito a beni di
costumo e sviluppo di sistemi di trasporto e comunicazione.
Si fa largo in questo periodo quella che è stata definita modernità, fenomeno che investe le grandi
capitali europee e americane e che indica la nascita della civiltà industriale, a cui segue quella
della società industriale, che fonda l’idea del moderno sulla base del progresso civile.
-In questo contesto, si afferma il principio della centralità del Municipio, poiché il progresso lo
chiama ad adeguare le infrastrutture urbane ed i servizi sulla base delle nuove esigenze della
propria comunità.
Gli obbiettivi principali sono, in particolare, quello di modernizzare lo spazio urbano migliorandone
igiene, istruzione e infrastrutture, e ciò si realizza da un lato attraverso la leva fiscale e mutui
presso banche pubbliche e private per raccogliere le risorse finanziarie adeguate, dall’altro, per
quanto riguarda le infrastrutture, attraverso la realizzazione di consorzi di comuni o la mobilitazione
di imprenditori e tecnici privati interessati alla concessione di tali servizi.
-Rimini si apre in questo periodo alla modernità: lo si può capire bene dal discorso esalato di
Ruggero Ugolini nella sua Guida ai bagni di Rimini, pubblicata nel 1873, ma anche da vari articoli
pubblicati su “La Nazione all’incirca nello stesso periodo:
1. Innanzitutto presenta Rimini come una città in cui non si muore mai, all’altezza dei tempi.
2. Celebra attraverso il confronto tra passato e presente l’operato degli amministratori
pubblici, che hanno permesso di creare i presupposti perché la città si avviasse al
progresso: Rimini, in soli 10 anni, ha cambiato faccia, e particolare attenzione viene posta
sul problema di acquedotti e fognature, attraverso le quali si è migliorata l’igiene pubblica e
si è permessa la fornitura regolare di acque potabili.
3. Lo stabilimento balneare, primo tassello di un’industria balneare in continua espansione,
rappresenta il fulcro della modernità: fondato nel 1843 dai fratelli Alessandro e Ruggero
Baldini, nel 1859 viene ceduto al Municipio per l’impossibilità a sostenerne le spese.
La descrizione dettagliata della struttura evidenzia come vi sia un piena consapevolezza
della rilevanza nazionale di Rimini in quanto meta dove trascorrere le vacanze (pg.64)
Rimini è in sostanza rappresentata come una città in cui “si vive benissimo”, che offre “tutti i
comodi desiderabili della vita”.
4. Viene inoltre esposto un elenco dei suoi illustri frequentatori, per divulgarne la notorietà: gli
esponenti dell’alta borghesia trovano nella città un “posto ideale” per continuare a vivere
come vivono nei propri luoghi di residenza, e costruiscono graziosi villini lungo la spiaggia.
5. Nel contempo, viene elogiato anche il vicino Stabilimento idroterapico
3_ Pubblici progressi
-Il sistema tributario del Regno d’Italia si configura come un sistema finanziario uniforme, laddove
le condizioni economiche della nazione sono invece differenziate. Esso si basa infatti sulla
contribuzione diretta dei cittadini e consiste in imposte sul reddito dei terreni, dei fabbricati e della
ricchezza mobile. Il comune riscuote le tre imposte e ne trattiene una percentuale. Oltre a queste
vengono imposte ulteriori dazi su consumi governativi, comunali e alcune imposte proprie dei
comuni.
Le pesanti esigenze finanziarie dello stato portano a sottrarre ai comuni fonti d’entrata sempre
nuove.
Il sistema dell’uniformità produce però risultati estremamente iniqui e disomogenei, che vengono
ulteriormente sentiti nel momento in cui:
1. Si verifica il coinvolgimento nell’amministrazione cittadina di nuovi attori sociali, di tendenze
democratiche e socialiste, nel momento in cui si abbassa il requisito del censo per
l’elettorato.
2. I sindaci inoltre diventano elettivi
3. L’intensa erogazione di beni e servizi induce alla comparsa di un nuovo soggetto, definito a
livello storiografico “città moderna”, più densamente popolata ed economicamente attiva e
multiforme.
-Inoltre, Rimini pone l’accento sulla necessità di costruire una rete ferroviaria, tappa fondamentale
per il progresso cittadino, e per questo si associa ad altri comuni interessati per realizzare il
progetto.
Nel 1877 viene approvata in una seduta Consigliare la necessità che fosse costruita una linea
ferroviaria Rimini-Ferrara-Ravenna a spese dello stato, e successivamente si prendono contatti
con la Deputazione di Ravenna e della provincia di Forlì.
La commissione Provinciale di Forlì, nel 1878, vota un ordine del giorno per sostenere tale
iniziativa.
4_ Passività considerevoli
-Dal 1876 il debito comunale è diventato notevolmente ingente in seguito alle iniziative e agli
investimenti realizzati in nome del progresso della città. Esso è causato in parte per le spese
straordinarie e temporanee, come lo Stabilimento Bagni e altri servizi pubblici, e in parte per far
fronte a spese di natura ordinaria e permanente, come l’istruzione pubblica, l’illuminazione, il
servizio sanitario, la manutenzione delle strade ecc.
-Due problemi principali si prospettano nel comune di Rimini:
1. La riscossione del dazio consumo: emerge come il dazio consumo aggravi, in modo
diseguale, gli abitanti di città e della campagna, producendo una grande ingiustizia in
quanto i sobborghi più popolosi godono di tutti i servizi pubblici comunali. Gli amministratori
dunque valutano il problema dell’allargamento della cinta daziaria includendo i quattro
sobborghi. Il progetto tuttavia non viene attuato per una serie di difficoltà.
2. Il secondo problema è il notevole impegno finanziario da parte del comune per
implementare l’industria dei bagni. In particolare l’amministrazione comunale è convinta
che lo Stabilimento idroterapico sia necessario per accrescere il periodo della stagione
balneare, da cui il comune ricaverebbe maggior profitto. Si aggiunge inoltre nel 1877
l’attivazione del Tramway che collega città e mare.
-Il delegato straordinario Gabri, insistendo sulla necessità di supportare il cammino di Rimini verso
il progresso, si pone tre obbiettivi: risparmiare nella stagione invernale; ampliare la cinta daziaria;
condere in affitto lo Stabilimento dei Bagni a privati, in modo che l’amministrazione comunale
possa per un certo periodo liberarsi dagli impacci costosi che esso comporta.
III CAPITOLO: MODERITA’ TRA PUBBLICO E PRIVATO. L’INDUSTRIA BALNEARE
1_ “Due parole ai miei amici di Rimini”
-Nel corso del XIX secolo si diffonde la moda del viaggio e della vacanza, quella dello sport e
anche quella delle cure termali nel mondo borghese. Queste tendenze si affermano all’incrocio tra
innovazione ed invenzione (esemplare è il Grand Tour, dal quale prende avvio la moda della
vacanza borghese).
-Il comune di Rimini decide di sfruttare queste nuove tendenze e nel 1868 acquista lo Stabilimento
Bagni Marittimi di proprietà dei nobili Cavalieri Baldini. A dirigerlo viene chiamato un professore di
grande fama, Paolo Mantegazza.
Immediatamente il Comune avvia un’intensa campagna pubblicitaria per sfruttare lo Stabilimento.
Al contempo un intero mondo di lavoro ruota intorno allo Stabilimento, e il comune riceve
costantemente numerose richieste, da parte di imprenditori come parrucchieri, caffettieri,
negozianti che vogliono in qualche modo associare la loro attività ai Bagni.
2_ Dal comune o dai privati?
Per incrementare l’industria balnearia, il comune concede fin da subito gratuitamente il terreno per
la costruzione di villini da parte delle famiglie benestanti dell’alta borghesia.
Il progetto più grandioso risulta tuttavia la costruzione dello Stabilimento idroterapico.
Urgente è l’esigenza di aumentare il numero di camerini al mare per il bagno, e, pur non avendo
abbastanza fondi, il Consiglio ne decide la costruzione immediata lasciando stabilire alla Giunta il
reperimento dei fondi finanziari.
Parallelamente, si progetta nel 1873 anche un Grande Albergo, al quale il Comune concederà
gratuitamente il terreno.
Nel 1875 poi, la Giunta propone al Consiglio Comunale un fondo ordinario per lo stabilimento che
è aumentato rispetto agli anni precedenti perché compare, tra le altre cose, un compenso al
direttore igienico, il professor Mantegazza. Nonostante le discussioni, si reputa il professore un
motivo di richiamo per la sua fama, e quindi la proposta viene approvata.
-Dunque, nonostante i debiti finanziari, la tendenza del comune risulta quella di rimanere al passo
con i tempi ed investire nell’industria balneare ad ogni costo.
-Nel frattempo procedono di pari passo sia l’idea di continuo investimento e miglioramenti, sia
l’idea di concedere in affitto lo Stabilimento a dei privati, in modo che si ottengano due vantaggi: da
un lato il Comune si libera da un’impresa troppo grande da gestire, dall’altro tali miglioramenti
potranno essere portati a compimento con efficienza.
Così, quando una società di Milano si propone per costruire un albergo al mare e prendere in
affitto lo Stabilimento, la proposta viene accettata. In seguito però, il contratto non si conclude.
3_L’Azienda comunale dei Bagni
-Nel frattempo, le ville al mare determinano una forte polemica da parte dei cittadini riminesi: esse
arricchiscono il litorale ma abbandonano il centro cittadino. Inoltre, la speculazione privata
arricchisce la spiaggia di un ricchissimo patrimonio privato, ma rende improduttiva l’azienda
pubblica, gestita dal comune.
-Da questo momento si apre il processo di municipalizzazione dei Bagni, che risulta fallimentare in
quanto viene istituita, nel 1902, una commissione dei bagni che compie alcuni errori organizzativi e
in particolare nel regolamento dei bagni stessi, causando così degli ammanchi che causano una
diminuzione degli incassi rispetto agli anni precedenti.
-Il 29 marzo 1903 inoltre viene emanata la legge Giolitti, prima legge dello stato in materia di
servizi pubblici, tesa a stabilire una serie di settori nei quali i Comuni possono assumere esercizio
diretto dei servii.
A maggior ragione dopo la promulgazione di questa legge, il dilemma della municipalizzazione e
privatizzazione dell’industria balneare preoccupa l’opinione pubblica riminese. Si ritiene infatti che
il caso di Rimini sia partic