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Il processo d'integrazione europea

La guerra di Corea indusse Truman a promuovere un imponente processo di riarmo. Al contempo i

paesi membri dell'alleanza atlantica decisero di procedere sulla strada dell'integrazione militare

dando vita a un'organizzazione collettiva denominata NATO.

Gli Stati Uniti cominciarono a sostenere la necessità di riarmare la Germania ma quello che

maggiormente si oppose al riarmo tedesco fu la Francia.

Nel 1951 nasce la Comunità europea per il carbone e per l'acciaio CECA che mirava alla creazione

di un unico mercato carbosiderurgico europeo, in cui la produzione di carbone e di acciaio dei sei

paesi membri fosse posta sotto un'autorità sovranazionale comune.

Alla fine del 1959 il ministro della Difesa francese propose l'Istituzione di una Comunità europea di

difesa CED formata da un esercito di sei divisioni composte da piccole unità nazionali e

subordinate a un'autorità sovranazionale. Il progetto ebbe un'accoglienza negativa da parte dei

principali alleati della Francia. La Gran Bretagna ne criticò in particolare il carattere

sovranazionale: Londra non era ancora disponibile a cedere elementi della propria sovranità in un

ambito così delicato come quello della sicurezza. Gli Stati Uniti manifestarono scetticismo verso un

progetto che sembrava avere l'unico effetto di ritardare il riarmo della Germania.

Nei mesi successivi però gli Stati Uniti modificarono il loro atteggiamento e iniziarono a sostenere

il progetto francese. La CED avrebbe permesso una graduale riduzione dell'impegno militare

statunitense nel contesto europeo. Questa prospettiva all'armava proprio gli alleati europei

dell'USA; la presenza militare americana in Europa era necessaria non solo per bilanciare la

superiorità sovietica ma anche per tenere sotto controllo la Germania.

Con curioso ribaltamento dei ruoli, gli Stati Uniti cominciarono a sostenere il progetto francese,

mente la Francia assunse un atteggiamento sempre più critico nei confronti della CED.

Il fallimento della CED determinò un ritorno all'idea iniziale d'integrare militarmente la RFT alla

NATO. Consapevole dell'irritazione suscitata a Washington dai suoi atteggiamenti, la Francia non si

oppose all'ingresso della Germania occidentale nella NATO. Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna

riconobbero la sovranità tedesca e posero formalmente termine all'occupazione militare del paese

iniziata alla fine della Seconda guerra mondiale.

Nel marzo 1957 fu istituita la Comunità economia europea CEE che si poneva l'obiettivo di

promuovere un processo di liberalizzazione degli scambi tra paesi membri e la Comunità europea

per l'energia atomica EURATOM che si poneva di estendere la cooperazione anche all'ambito

atomico.

La successione a Stalin e la prima distensione

Nel 1952-53 si assistette a un cambiamento nella leadership di entrambe le superpotenze. Negli

Stati Uniti le elezioni presidenziali videro la netta affermazione di Eisenhower. In Unione Sovietica

la morte di Stalin aprì una lotta interna per la successione dalla quale sarebbe emerso vincitore

Chruscev.

Si parlava adesso di "coesistenza pacifica". Questo nuovo approccio rispondeva a due necessità

fondamentali della diplomazia sovietica: scongiurare a qualsiasi costo un conflitto con Washington

e prevenire il riarmo della Germania occidentale.

Furono convocate delle conferenze a Berlino e a Ginevra che sembravano preludere all'avvio di un

processo distensivo tra le due potenze ma negli anni successivi i rapporti tornarono a peggiorare.

Il 1956 e la sfida chruscioviana

Le prime difficoltà del nuovo corso di Chruscev sorsero all'interno dello stesso blocco sovietico.

Durante il 1956 il processo di destalinizzazione promosso dalla nuova dirigenza sovietica ebbe

effetti radicali soprattutto in Polonia e in Ungheria. Un'ondata di proteste in tutto il paese.

Mosca temeva la possibilità che le forze anticomuniste prendessero il sopravvento, portando la

Polonia fuori del blocco comunista.

In Ungheria l'URSS decide di intervenire militarmente.

La guerra fredda e la decolonizzazione

La Seconda guerra mondiale aveva accelerato il processo di decolonizzazione che finì per essere

pesantemente condizionato dalle dinamiche dello scontro bipolare tra USA e Russia. Gli Stati Uniti

intervennero sempre più frequentemente nel Terzo Mondo.

Iran e Iraq sono dotati di grandissime potenzialità ma negli anni Cinquanta e Sessanta non hanno

ancora un peso politico di rilievo. In questa fase il paese leader dell'area islamica è l'Egitto,

governato da una dittatura militare di Gamal Abdel Nasser. La storia dell'Egitto nasseriano si

intreccia da subito con quella del vicino Stato di Israele. Il desiderio è quello di porre l'Egitto alla

guida in un grande movimento dei paesi arabi che abbatta Israele. Per realizzare questo progetto è

necessario che l'Egitto cresca economicamente e militarmente. Le prime mosse che compie Nasser

dopo aver conquistato il potere portano ad una grave crisi. Si avvia il progetto per la diga di Assuan;

Nasser apre trattative con gli Stati Uniti e con il Regno Unito che si dicono disposti a finanziare la

costruzione della diga. Tuttavia poichè l'Egitto si accorda con il blocco sovietico per importare una

grande partita di armi, gli Stati Uniti per ritorsione si ritirano dal progetto di Assuan. Nasser decide

allora di procedere con la nazionalizzazione del Canale di Suez. La decisone annunciata nel luglio

1956 danneggia pesantemente la Compagnia del Canale, a capitale prevalentemente francese. La

crisi offre a Regno Unito e Francia un'occasione per intervenire contro l'Egitto: il Regno Unito

intende riprendere il controllo militare del Canale di Suez, la Francia oltre a difendere gli interessi

della Compagnia de Canale vuole punire l'Egitto.

A questi elementi di tensione se ne aggiunge un altro, ovvero il pessimo stato delle relazioni

diplomatiche tra Israele ed Egitto. E' in questo contesto che Regno Unito, Francia e Israele

concordano una dura azione contro l'Egitto che ha inizio nell'ottobre 1956: l'esercito israeliano

attacca e sconfigge l'esercito egiziano, l'aviazione anglo-francese dà sostegno all'operazione mentre

reparti di paracadutisti Franco-britannici prendono possesso del Canale di Suez. Dal punto di vista

militare l'operazione è un successo. Dal punto di vista diplomatico no; l'Urss reagisce minacciando

azioni di guerra contro Regno Unito, Francia e Israele se non desistono immediatamente

dall'attacco. Anche gli Stati Uniti, che temono che il conflitto possa degenerare in una nuova guerra

mondiale, condannano l'iniziativa. Di fronte a queste decise pressioni diplomatiche congiunte le

truppe israeliane si ritirano dalla Penisola del Sinai e quelle Franco-britanniche abbandonano Suez.

Berlino

Dopo la riapertura dei collegamenti tra la parte Ovest e quella Est di Berlino, capita che un numero

crescente di tedeschi che si sono ritrovati a vivere nella Germania comunista si sposti a Berlino

Ovest, diventata parte integrante del territorio della Germania federale e da lì poi emigrano

definitivamente verso la Repubblica Federale Tedesca.

Il flusso migratorio è oggetto di una contesa mediatica, poichè gli organi di stampa occidentali la

considerano una prova evidente dello scarso consenso di cui il regime comunista della Germania

Est gode presso la propria popolazione. Per bloccare il fenomeno, il governo della Germania

comunista, d'accordo con il governo sovietico, decide di far costruire un muro dotato di postazioni

di guardia che circondi tutta quanta la parte occidentale di Berlino. Il progetto è realizzato in una

sola notte, tra il 12 e il 13 agosto del 1961. La mattina del 13 il Muro di Berlino circonda

effettivamente tutta la parte occidentale della città. Il flusso migratorio, ovviamente, diminuisce

enormemente; non diminuiscono invece le polemiche mediatiche e nel complesso l'iniziativa ha

l'effetto di screditare pesantemente il sistema comunista. Gli spazi di libertà si chiudono prima

ancora di essere aperti veramente.

Il 9 novembre 1989 i dirigenti di quella che è ancora la Germania comunista autorizzano l'apertura

dei passaggi da Berlino Est a Berlino Ovest, quello stesso giorno i cittadini di Berlino cominciano

ad abbattere il "Muro di Berlino" costruito ventotto anni prima: la città non si spezza più in due, si

riunifica. Nel 1990 le due parti della Germania si ricompongono in un unico Stato, la Repubblica

Federale di Germania.

Cuba

Nel 1959 a Cuba una rivoluzione ha rovesciato un regime filoamericano; il nuovo leader Fidel

Castro non ha un orientamento nettamente filosovietico ma compie mosse che urtano direttamente

gli interessi americani. Il governo cubano comincia a cercare sostegno diplomatico ed economico

dall'Urss. Nell'aprile del 1961 Kennedy autorizza un'operazione organizzata dalla Cia, uno sbarco

armato di esuli cubani anticastristi alla Baia dei Porci, a sud dell'Avana: la spedizione si rivela un

fallimento e non suscita nell'isola la ribellione popolare prefigurata dalla Cia. Questo sbarco induce

però il governo Castro ad avvicinarsi definitivamente all'Urss.

Cuba concedette ai sovietici una base che si rivelò essere una base missilistica nucleare. La

vicinanza dei missili sovietici era una minaccia enorme per gli Stati Uniti. Kennedy si trovò dunque

a dover decidere tra due soluzioni. Da un lato c’erano i militari che spingevano per un’invasione

che poteva condurre alla guerra con l’Unione Sovietica, mentre da un lato c’era chi preferiva

trovare un’intesa e non rischiare niente.

Ci fu un clima molto teso che avrebbe potuto causare lo scoppio della guerra. Alla fine si riuscì a

trovare un accordo: gli Stati Uniti si impegnavano a non invadere Cuba e a ritirare i missili nucleari

che avevano schierato in Italia e in Turchia, mentre l’Unione Sovietica rinunciò alla propria base

sull'isola.

Vietnam

Johnson considera l'opportunità di intervenire in Vietnam, dove gli accordi di Ginevra del 1954 non

hanno stabilizzato la situazione. Truppe del Vietnam del Nord hanno avviato una serie di azioni di

guerriglia contro il Vietnam del Sud.

Nel 1964, sfruttando l'occasione di uno scontro tra unità navali americane e vietnamite avvenuto nel

Golfo del Tonchino, gli Stati Uniti intervengono direttamente nella guerra in corso in Vietnam. Nel

gennaio del 1968 i Viet Cong fanno partire l'offensiva del Tet attaccando simultaneamente più di

cento città sudvietnamite e infliggendo gravi perdite agli americani.

Alle nuove elezioni Johnson non si ricandida e viene eletto il repubblicano Richard Nixon che

decide di cominciare a ritirare le truppe ordinando pe

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
12 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher merywhite di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia Contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Adorno Salvatore.