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Evitare conflitti con gli usa e prevenire il riarmo della germania occidentale erano le necessità fondamentali della
diplomazia sovietica: dal conflitto inevitabile alla convivenza pacifica.
Dopo la morte di stalin il nuovo gruppo dirigente sovietico cercò di adottare una linea di politica estera più flessibile. La
nuova tesi era volta a ridurre le spese militari indirizzandole verso altri settori dell'economia.
Alla creazione della nato mosca rispose con il patto di varsavia: alleanza militare speculare all'alleanza atlantica.
Nel 55 austria tornava indipendente ed entrava a far parte delle nazioni unite. Nel 55 vennero convocate altre due
conferenze a ginevra ()dopo una dei ministri degli esteri di usa, urss, uk e francia sulla germania a berlino e un'altra a
ginevra su indocina e corea) a cui parteciparonoa nche krusciov e eisenhower. Ciò rappresentò un momento di
distensione.
3.1
krusciov rifiutò la dottrina dell'inevitabilità del conflitto. Venne riaffermata la coesistenza pacifica. Nel 55 il cancelliere
tedesco adenauer andò a mosca. Krusciov si ripropose di avvicinarsi alla jugoslavia e dare attenzione ai paesi del terzo
mondo. L'approccio unilaterale doveva diventare negoziale verso i paesi satelliti--> policentrismo.
Nel XX congresso del partito comunista russo del 56 fece il famoso discorso segreto in cui denunciava i crimi di stalin e
sciolse formalmente il cominform. La coesistenza che krusciov aveva in mente era pacifica ma competitiva: procedette
a un miglioramento nell'ambito della tecnologia e nel 57 fu lanciato lo sputnik, inoltre la russia appoggiava le cause
rivoluzionarie del processo di decolonizzazione dei paesi del terzo mondo, conciliandovi anche l'estensione
dell'influenza sovietica. Nel 56 in polonia le forti proteste operai scoppiate a seguito di dura repressione portò il regime
a sprigionare gomulka, vecchio leader comunista, perché intraprendesse un percorso di riforme sociali e politiche
chieste dal popolo. La soluzione permise di evitare un intervento militare per arginare la possibilità di un'uscita della
polonia dalla sfera d'influenza sovietica. In ungheria le pressioni popolari portarono al potere imre nagy, il quale aveva
in mente un piano di riforme che prevedeva l'uscita dell'ungheria dal patto di varsavia e l'indizione di libere elezioni.
Mosca intervenne militarmente per non perdere un elemento cardine della propria politica estera: l'influenza sui paesi
orientali. L'intervento militare fu dettato da considerazioni di sicurezaz. Per krusciov era inaccettabile che si
modificassero rapporti tra potenza egemone e paesi satelliti, al punto da mettere in discussione gli assetti geopolitici
consolidatisi dopo WWII. La repressione sovietica in ungheria era l'espressione dell'incapacità di un impero fondato
sulla coercizionedi continuare a sopravvivere rinunciandovi.
3.2
l'amministrazione eisenhower dovette confrontarsi con il dinamismo di krusciov e il processo di decolonizzazione. Gli
stati uniti volevano tutelare i propri interessi economici attraverso l'accesso alle risorse e materie prime presenti nei
paesi che si stavano liberando dal controllo coloniale ed evitare che l'urss approfittasse di tale situazione. Eisenhower
pensava che bloccare sul nascere il comunismo in vietnam significasse prevenirne la diffusione a catena. Gli strumenti
preferiti furono rappresentati da operazioni clandestine promosse dalla CIA, che agì in Iran e Guatemala rovesciando i
governi dei paesi, rei di aver intrapreso progetti economici contrari agli interessei degli usa.
Il medioriente divenne uno dei principali teatri della competizione tra usa e urss per ricchezze, sgretolamento imperi
francese e britannico, antagonismo tra arabi e israele. Gli usa appoggiarono israele per ragioni umanitare e per il forte
appoggio della comunità ebraica nel partito democratico. Ciò guastò i rapporti usa col mondo arabo. Gli usa cercarono
alleanze con turchia, iran e iraq per contrastare comunismo e influenza sovietica su nazionalismo arabo. Non riuscirono
a coinvolgere l'egitto di Nasser, che riuscì a sfruttare la competizione dei due paesi: gli usa si impegnarono con gb a
finanziare la costruzione della diga di assuan sul nilo; l'urss iniziò a fornire tecnologia militare all'esercito egiziano. Gli
usa allora annullarono il finanziamento e nasser nazionalizzò la compagnia che gestiva il canale di suez, gestita da
britannici. Allora nel 56 gb, francia e israele attaccarono l'egitto. Gli usa criticarono l'operazione, come l'urss. Allora
furono ritirate le truppe. Finiva l'imperialismo europeo ma Usa e urss vi si stavano sostituendo: la dottrina eisenhower,
approvata dal congresso, dichairava il medioriente un'area di interesse nazionale statunitense e forniva aiuti ai paesi
della regione e autorizzava l'intervento militare in caso di aggressione da paesi controllati dal comunismo. L'obiettivo
era di contrastare espansione sovietica e panarabismo. Per l'opinione pubblica del terzo mondo l'interventismo usa e il
loro sostegno a forze politiche nazionali più conservatrici dimostravano che erano eredi dell'imperialismo europeo. Il
non allineamento del terzo mondo si scontrò con la loro dipendenza economica e con l'incapacità di creare un fronte
coeso e unito. Il modello sovietico si rivelò contingente: gli stati del terzo mondo sarebbero poi entrati nella sfera di
dipendenza economica occidentale.
Un altro ambito di competizione era la corsa agli armamenti. Gli usa si sentivano vulnerabili perché mosca disponeva di
missili intercontinentali. Eisenhower accolse in minima parte le pressioni per un massicco potenziamento dell'arsenale
militare americano, perché conosceva la supremazia nucleare degli usa. Nel 60 kennedy accusò l'amministrazione
repubblicana di debolezza nei confronti dell'unione sovietica. Eisenhower conteneva la crescita degli investimenti
militari e sosteneva che l'europa si dotasse di una propria autonomia nucleare per la consapevolezza dell'operare del
meccanismo della deterrenza e della futilità di una superiorità strategica. Kennedy era invece più dinamico e aggressivo
e sosteneva che gli usa dovessero fornirsi di un più vasto arsenale.
3.3
nel corso degli anni 50 i rapporti tra cina e urss si fecero più difficili: mao era contrario alla distensione e appoggiò i
paesi del terzo mondo nati in seguito alla decolonizzazione, presentando la cina come modello per i paesi in via di
sviluppo. Un bombardamento ai territori del taiwan da parte dell'esercito cinese, senza l'autorizzazione di mosca, che
causò una durissima reazione usa, portò krusciov a diffidare di mao, che avrebbe potuto far scoppiare una guerra con
l'occidente. Ciò porto krusciov a bloccare la vendita di armi nucleari alla cina nel 59, e quindi di cancellare accordi di
assistenza tecnica ed economica. Nel 61 mosca si schierò con l'india nella disputa territoriale con la cina e ratificò nel
63 la messa al bando di esperimenti nucleari nell'atmosfera.
Anche all'interno del blocco occidentale c'erano momenti di tensione: non bastava l'anticomunismo a garantire
un'assoluta comunanza di posizioni:vi erano interessi diversi tra usa e paesi europei che derivavano dall'aspirazione di
questi ultimi a perseguire una politica estera più autonoma e indipendente. E permanevano perplessità e dubbi degli
europei intorno alla disponibilità americana a impegnarsi in loro difesa da eventuale agressione urss. Eisenhower aveva
cercato risposta permettendo che francia, uk e germania si dotassero di armi nucleari all'interno di un comando nato, ciò
avrebbe agevolato il processo di unificazione europea e permesso agli usa di ridurre il proprio impegno in europa. Uk e
francia erano contrari alla nuclearizzazione della germania e alla perdita della loro controllo diretto militare. Nel 66 la
francia uscì dal patto atlantico e de gaulle sostenne la costruzione di un proprio arsenale nucleare. Quando kennedy salì
al potere i rapporti usa-fr si guastarono ulteriormente: kennedy era per una maggiore centralizzazione dei processi
decisionali all'interno dell'alleanza atlantica ed era meno interessato alla possibilità che europa acquisisse maggiore
autonomia militare. Il nuovo approccio prevedeva che gli usa graduassero la propria risposta militare alle aggressioni
sovietiche evitando il deterrente atomico. De gaulle sostenne la csotruzione di un proprio arsenale atomico anche per
sfuggire alla logica bipolare.
3.4
nel novembre 58 krusciov chiese a usa, francia e uk di ritirare i propri soldati o di riconoscere il governo dell'est. Lo
scopo dell'ultimatum era di fermare il processo di rafforzamento della rft sostenuto da eisenhower poiché l'urss temeva
proprio la nuclearizzazione della germania. L'unificazione del paese attraverso libere elezioni rappresentava l'unica
contropartita in cambio della quale gli usa avrebbero potuto abbandonare il proprio disegno. Ma gli usa furono
intransigenti. L'abbattimento di un aereo spoia statunitense portò a un ulteriore deterioramento della situazione che
nell'agosto 61 portò alla costruzione di un muro che divideva la parte orientale della città da quella occidentale e
bloccava il flusso di persone verso l'ovest. Kennedy si dimostrò fermo come eisenhower e la sua strategia si basava
sulla centralizzazione del controllo dell'arsenale nato nelle mani degli usa e l'ostilità nei confronti delle forze nucleari
nazionali. L'obiettivo principale di kennedy era di prevenire la possibilità che la rft si dotasse di armi nucleari. Ciò
avvicinò le posizioni di usa e urss d'accordo, firmato nel 63, che vietava gli esperimenti nucleari nell'atmosfera e che rft
e cina si dotassero di armi atomiche. Agli usa era chiesto una doppia azione di contenimento: espansione sovietica e
rigurgiti nazionalisti tedeschi.
Nel 59 fulgencio batista era stato rovesciato dal movimento rivoluzionario guidato da fidel castro che aveva costruito
all'havana un governo di coalizione da lui guidato. Castro fu appoggiato dall'urss, il che appoggiò le paure dell'america,
che vi era ostile. Eisenhower e kennedy utilizzarono la cia che addestrò cubani anticastristi per sbarcare nel 61 a cuba
nella baia dei porci. L'operazione fallì. Nel luglio 61 urss e cuba stipularono un'alleanza e alcuni mesi più tardi krusciov
decise di dispiegare a cuba missili nucleari, che avrebbero funto da strumento di rappresaglia con cui difendersi da
eventuale aggressione americana, avrebbero alterato equilibrio stretegico dche era caratterizzato dalla superiorità
americana. Kennedy si decise per un blocco navale dell'isola. Krusciov indietreggiò e ritirò i missili in cambio della
promessa americana di non interv