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L'OCCIDENTE DAL 1970 A OGGI

La stagflazione

All'inizio degli anni Settanta si interrompe il lungo ciclo economico positivo che ha avuto inizio

subito dopo la seconda guerra mondiale. I segnali di difficoltà vengono in primo luogo dal sistema

dei cambi monetari. Le regole dei cambi fissate dagli accordi di Bretton Woods hanno previsto che

il dollaro statunitense diventi la moneta di riferimento per gli scambi internazionali. Le banche

nazionali hanno chiesto la conversione del dollaro in oro, di conseguenza le riserve auree

statunitensi si sono ridotte della metà. Le importazioni nordamericane di materie prime e beni

strumentali sono cresciute costantemente finché hanno superato le esportazioni.

A questo punto il governo statunitense, guidato da Nixon, decide di intervenire e nel 1971 sospende

la convertibilità del dollaro in oro. La decisione provoca una immediata svalutazione del dollaro e

una svalutazione riflessa delle monete dei paesi collegati economicamente agli USA, il che ha come

ulteriore conseguenza una ripresa dell'inflazione; i prezzi dei beni tendono a salire.

Aumenta il prezzo del petrolio; la crisi prodotta dallo "shock petrolifero" ha caratteri

assolutamente inediti. Da un lato l'aumento del prezzo del petrolio fa aumentare follemente sia i

costi dei trasporti sia i costi dei prodotti collegati al petrolio; e questa dinamica genera una

complessiva spinta inflazionistica cioè un netto aumento dei prezzi.

Dall'altro però questa fortissima inflazione fa anche flettere la domanda dei beni, poichè i

consumatori tendono a comprare con più cautela merci che all'improvviso costano molto più di

prima. La flessione della domanda si riverbera sulla produzione: le imprese cominciano a produrre

meno e licenziano gli operai. Ma diversamente da ciò che accadeva in precedenza, la diminuzione

della produzione non fa diminuire i prezzi, perché la minore offerta di beni sul mercato è

compensata dal costante aumento del prezzo del petrolio e quindi l'inflazione continua a crescere a

velocità notevole. Questa doppia tendenza, alla stagnazione economica (diminuzione della

produzione, aumento della disoccupazione) e all'inflazione (incremento dei prezzi) viene definita

stagflazione.

Nel 1973 si verifica la prima grande crisi nel mondo occidentale legata alla questione energetica.

Fino ad allora le grandi industrie petrolifere avevano potuto imporre il prezzo di acquisto a chi

vendeva il petrolio. Nel 1973 c'è il processo di decolonizzazione nelle aree orientali e sono i

governi che lo producono a cominciare ad imporre il prezzo del petrolio. La conseguenza

inevitabile è l'aumento dei costi di produzione in USA e in Europa. Si chiude così la Golden Age e

iniziano gli anni della crisi petrolifera.

Le difficoltà degli USA

La crescita annua statunitense sta declinando e le importazioni superano le esportazioni. Gli Stati

Uniti devono affrontare la concorrenza di paesi che hanno mostrato straordinarie capacità di ripresa

economica come la Germania e il Giappone.

Il 1973 non è una buona annata per il presidente in carica Richard Nixon. E' l'anno in cui gli Stati

Uniti abbandonano il Vietnam, poi c'è la guerra del Kippur, l'Opec scatena l'offensiva dei prezzi del

petrolio, poi c'è il colpo di Stato in Cile che l'opinione pubblica nazionale attribuisce agli Stati Uniti

e infine due giornalisti cominciano ad accusare il presidente di condotta politica scorretta in quello

che poi esplode come lo "scandalo Watergate". Il Watergate è un complesso residenziale nel quale

ha sede un'organizzazione politica del Partito democratico: in quell'edificio mentre è in corso la

campagna elettorale per le presidenziali si sono introdotti illegalmente cinque uomini che sono stati

fermati dalla polizia; le inchieste dimostrano che quei cinque uomini sono stati mandati lì a spiare

gli esponenti politici democratici per conto del Partito repubblicano. Emerge che è stato Nixon ad

autorizzare questa operazione e che ha anche utilizzato l'Fbi per organizzare campagne di

disinformazione concepite con il fine di screditare i suoi avversari politici. Sopraffatto dalle accuse

Nixon si dimette dalla carica di presidente. Le elezioni del 1976 sono vinte dal democratico Jimmy

Carter mentre quelle del novembre 1980 sono vinte da Ronald Reagan.

Una stagione di piombo

Gli Stati Uniti non sono l'unica potenza occidentale ad attraversare un periodo difficile. Diversi

Stati europei sono scossi da una grave crisi economica e sociale che prende forme varie ma che è

accumunata da un aspetto principale: il diffondersi in grande stile del terrorismo politico; questi si è

detto sono "anni di piombo". Il terrorismo di fine Novecento vuole intimidire, spaventare o

compiere vendette e perciò non ha alcuna remora a uccidere persone comuni. Non di rado gli

attentati sono compiuti con bombe che esplodono tra la folla con l'intenzione di colpire nel

mucchio, senza distinguere tra "nemici" e "amici".

In Irlanda

Dopo la costruzione dello Stato irlandese, l'Ulster è rimasto parte del Regno Unito. All'interno

dell'Ulster continua a vivere una minoranza irlandese-cattolica; nell'Ulster si forma un corpo

paramilitare protestante che si macchia di diversi omicidi di cittadini cattolici. I nazionalisti cattolici

rispondono con l'organizzazione dell'Ira, Esercito Repubblicano irlandese. Il governo britannico

decide di inviare nell'Ulster alcuni reparti militari col compito di presidiare il territorio. Durante una

manifestazione cattolica le truppe britanniche presenti nella zona sparano sulla folla, l'episodio noto

come Bloody Sunday, rilancia l'azione dell'Ira. L'Ira organizza innumerevoli attentati sia nell'Ulster

sia in Gran Bretagna. Nel 1998 viene siglato un accordo nel quale si stabilisce che una

riunificazione dell'Irlanda possa avvenire solo pacificamente e con l'assenso sia della popolazione

della Repubblica d'Irlanda sia di quella dell'Ulster. Nel 2007 l'esercito britannico abbandona

l'Ulster.

In Spagna

Le azioni terroristiche sono compiute dall'Eta con l'obiettivo di conquistare l'indipendenza del Paese

Basco dalla Spagna ma non riesce a raggiungere questo obiettivo.

In Germania Ovest

Dal 1970 opera un gruppo terroristico di estrema sinistra, Raf Frazione dell'Armata Rossa. Il gruppo

nasce dagli ambienti del movimento studentesco e ha un orientamento marxista-rivoluzionario.

L'obiettivo del gruppo terroristico è di aprire una crisi sociale che porti allo scoppio di una

rivoluzione comunista. La Raf riesce a compiere sequestri e omicidi di uomini politici ma non è

capace di conquistarsi un sostegno politico, viene più volte colpita dalla polizia e con il passare

degli anni diventa incapace del tutto di incidere sulla vita politica tedesca.

In Italia

Anche l'Italia degli anni Settanta è attraversata da una gravissima ondata di terrorismo politico,

organizzato sia da gruppi di estrema destra sia da gruppi di estrema sinistra.

I gruppi terroristici di estrema destra fanno esplodere bombe in luoghi pubblici molto frequentati: la

strage di Piazza Fontana, la strage di Piazza della Loggia, la strage dell'Italicus, la strage della

stazione di Bologna. Obiettivo di attentati di questo tipo è creare paura e fare in modo che questi atti

di violenza siano associati a gruppi di sinistra.

Sul fronte di sinistra i principali gruppi terroristici sono le Brigate Rosse, i Nuclei Armati Proletari e

Prima Linea. Queste formazioni sono composte da giovani che vengono dal movimento

studentesco. La strategia è quella di colpire magistrati o funzionari o giornalisti uccidendoli. Gli

obiettivi sono creare le premesse per la formazione di un vasto "partito armato" capace di rovesciare

le istituzioni repubblicane e compiere la rivoluzione proletaria che la Resistenza partigiana non è

stata capace di realizzare. La strategia delle Brigate Rosse vuole sfruttare il momento di crisi

economica che si è aperto con lo "shock petrolifero" e vuole bloccare un processo politico in corso,

che vede il Partito comunista rendersi progressivamente disponibile a una possibile cooperazione

politica con le formazioni di centro. Questa linea è stata elaborata soprattutto da Enrico Berlinguer

che è diventato segretario del Pci. Berlinguer elabora la linea del "compromesso storico": egli

suggerisce che compito del Partito comunista sia di trovare un accordo che gli consenta di

cooperare con la Democrazia cristiana.

La plausibilità di una simile proposta poggia su tre elementi essenziali:

- dopo l'invasione della Cecoslovacchia nel 1968 il gruppo dirigente del Pci ha preso le distanze

dall'Urss

- L'atteggiamento di Berlinguer e del Pci di fronte al terrorismo delle Brigate Rosse è di assoluto

distacco

- Infine, la notevole crescita elettorale del Pci quasi riesce a superare la Dc.

Favorevoli all'apertura al Pci sono diversi autorevoli dirigenti della Democrazia Cristina fra cui

Aldo Moro, che considera Berlinguer e il Pci interlocutori degni di essere presi in considerazione e

di essere inclusi nella maggioranza di governo. Si forma un governo presieduto dal democristiano

Giulio Andreotti e composto di soli democristiani, che per la prima volta nasce col voto favorevole

dei parlamentari comunisti. Il giorno stesso in cui il governo si presenta in Parlamento 16 marzo

1978 le Brigate Rosse compiono l'azione più clamorosa e densa di significato di tutta la loro storia:

rapiscono Aldo Moro. Seguono 55 giorni drammatici di trattative e di ricerche del luogo in cui

Moro è tenuto prigioniero. Alla fine il 9 maggio 1978 le Br uccidono Moro e il suo corpo viene

fatto ritrovare nel portabagagli di una macchina. L'intento delle Br è quello di rompere il processo

che ha portato il Pci a entrare nell'area di governo.

La forte campagna dei media che insistono sulla brutalità e pericolosità del terrorismo, aliena alle

Br le simpatie che intendevano conquistarsi con questa iniziativa e così il loro momento di massima

visibilità coincide con la fase in cui ha inizio il loro declino. Nell'immediato però l'azione delle Br

crea un clima di tensione e di sospetto che non facilita affatto la collaborazione fra la Dc e il Pci.

Peraltro già all'inizio del 1979 Berlinguer decide di abbandonare la linea della collaborazione con la

Dc. Tuttavia una volta scartata l'ipotesi del "compromesso storico", il Pci si ritrova in un vicolo

cieco: ha un grande capitale di voti ma è di nuovo confinato all'opposizione.

Dal 1976 segretario del Partito socialista italiano è Bettino Craxi. Il suo progetto è quello di formare

di nuovo una maggioranza di centr

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
40 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher merywhite di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia Contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Adorno Salvatore.