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SOCIALISMO.
Sul piano politico, tale intento si esplicitò in una complessa strategia di mediazione e
di equilibrio che coinvolse anche i socialisti, nazionalisti e i cattolici.
Un’altra azione di Giolitti: attuare la nazionalizzazione delle ferrovie, osteggiata sia
dai gruppo industriali e finanziari privati, sia dai dipendenti delle ferrovie, ai quali lo
Stato non avrebbe concesso il diritto di sciopero.
Attuò un piano legislativo importante per aiutare le economie meridionali con una
serie di leggi speciali:
- legge per la costruzione dell’ acquedotto pugliese
- provvedimenti speciali per Napoli
- finanziamenti per il consolidamento dei terreni franosi, per la sistemazione
idraulica, costruzione di strade ecc.
Giolitti iniziò nel 1911 la guerra di Libia vs la Turchia perché?
- sperava di soddisfare gli interessi della destra nazionalista e del grande
capitale industriale e finanziario
- e dopo aver soddisfatto loro, avvicinarsi anche la sinistra mediante la
concessione di un suffragio universale
= consolidando così il consenso attorno al suo sistema di governo come forza
mediatrice di opposti estremisti
G. preparò il conflitto diplomaticamente con una serie di accordi con FR, ING e
Russia sfruttando alcune circostanze internazionali ( come l’annessione austriaca
della Bosnia-E. nel 1908 ) per legittimare le acquisizioni territoriali italiane in Africa.
La guerra si concluse con la pace di Losanna 1912 > attribuzione all’Italia della
Libia, isole del Deocaneso con Rodi. Questo scontro libia-italia favorì
l’indebolimento dell’Impero ottomano e le conseguenti guerre balcaniche.
Ma la guerra acuì i contrasti all’interno del socialismo italiano: 1912 i socialisti
rivoluzionari (Mussolini) ripresero il sopravvento ed espulsero quei riformisti che
erano stati favorevoli alla guerra di Libia, perché non volevano pregiudicare con la
loro opposizione al governo la concessione da parte di Giolitti del suffragio
universale > il Psi si attestò su una linea antigiolittiana e antiparlamentare >
indebolendo la posizione di Giolitti.
1912 riforma elettorale > maschi 30enni o almeno 21anni analfabeti o che avessero
prestato servizio militare > corpo elettorale passa al 25% della popolazione.
Per paura di una futura vincita dei socialisti, Giolitti (liberali) e Gentiloni (cattolici)
stringono il “patto Gentiloni” > i cattolici avrebbero votato quei candidati che si
fossero impegnati a non promuovere una politica contraria agli interessi della Chiesa
in materia di diritto sulla scuola, famiglia, matrimonio > perciò ci fu un attenuazione
del non expedit per una funzione anti-socialista.
Giolitti si ritirò nel marzo 1914 e fece eleggere al suo posto il conservatore Salandra
> già nel giugno 1914 impiegò l’esercito per reprimere l’ondata di agitazioni
insurrezionali in Romagna e nelle Marche sotto la guida di Mussolini.
Con lo scoppio della 1 guerra mondiale, l’età giolittiana definita come il decennio
felice, ebbe termine.
Rivoluzione russa del 1905
L’attentato che uccide lo zar Alessandro II chiude il periodo di importanti riforme, la
più significativa fu l’abolizione della servitù della gleba.
Il successore nel 1881 fu Alessandro III che mise in atto una politica repressiva
insieme alla Chiesa ortodossa > russificazione e ebrei emarginati.
Nicola II dal 1894 al 1917 > fa lo stesso e in più aggiunge un programma di
potenziamento delle infrastrutture di sostegno alle industrie che cominciano a
localizzarsi a San Pietroburgo.
Intanto nello scenario politico avanzavano:
- partito social rivoluzionario
- partito socialdemocratico diviso in:
1. menscevichi > riteneva che la dittatura del proletariato potesse
essere instaurata in Russia solo dopo una fase capitalista e
borghese.
2. bolscevichi guidati da Lenin > riteneva che la soluzione
rivoluzionaria avrebbe dovuto essere applicata, guidata da un
partito di rivoluzionari di professione, sulla base di un’alleanza tra
operai e contadini, senza attendere l’industrializzazione del Paese.
La sconfitta subita con la guerra contro il Giappone ha gravi ripercussioni interne e il
prestigio dello zar subisce un durissimo colpo > esplode la Rivoluzione del 1905.
La domenica “domenica di sangue” del 9 gennaio 1905, a San Pietroburgo, gli operai
di alcune fabbriche indicono lo sciopero e iniziano a marciare verso il Palazzo
d’Inverno per presentare allo zar una petizione che chiedeva maggiori libertà e
provvedimenti a favore del popolo > l’esercito aprì il fuoco su questo corteo; questa
“domenica di sangue” fece esplodere un’ondata di scioperi operai, rivolte contadine,
ammutinamenti militari che lo stato non riuscì ad affrontare.
Ad ottobre > nacquero i Soviet, organismi rivoluzionari di rappresentanza operaia.
Lo zar reagì in duplice modo:
- manifesto di ottobre > lo zar promise una Costituzione e l’elezione di
un’assemblea legislativa, la Duma, dotata cmq di ristretti poteri e espressione
di una ristretta elite sociale.
- Intensifica l’azione di repressione che culminò nel dicembre con il
soffocamento delle rivolte e l’arresto dei soviet.
Verso la Prima Guerra Mondiale
Nei primi anni nel Novecento, i contrasti tra le grandi potenze si moltiplicarono:
- tendenze imperialiste
- aggressive politiche espansioniste
- le questioni coloniali
- spinte nazionaliste e militariste
..contribuirono ad aumentare la tensione internazionale.
La guerra russo-giapponese 1904-1905
Il Giappone dopo essere uscito vittorioso dal conflitto con la Cina 1894-5,
ottenuto il sostegno della Gran Bretagna, nel 1904 attaccò la Russia per il
fallimento delle trattative per una spartizione dell’area del Pacifico nord-orientale.
Il Giappone distrugge la flotta russa che è costretta a firmare il trattato di pace
meridionale della Manciuria e dell’isola di Sakhalin, Port Arthur e il controllo
della Corea.
Per la prima volta una potenza asiatica sconfiggeva una grande potenza europea,
infrangendo il mito della superiorità della razza bianca. Questa sconfitta per la
Russia sfociò in tensioni interne come citato prima.
La fine dell’Impero cinese
In Cina, in declino, fallisce anche la rivolta dei movimenti nazionalisti,
tradizionalisti e xenofobi > i boxers, che intesero opporsi alle ingerenze
occidentali e restaurare l’autorità imperiale, dando avvio nel maggio 1900 a un
assalto contro le sedi delle legazioni straniere a Pechino.
La “rivolta dei boxers” provocò l’intervento militare di una spedizione
internazionale (ING, FR, GR, Russia, USA, Gippone, Austria e Italia) che soffocò
rapidamente l’insurrezione.
Più tardi Sun Yat-sen fondò tre principi del popolo:
- indipendenza nazionale
- democrazia politica
- eguaglianza sociale
che trovò sostegno anche presso intellettuali, studenti, militari e ceti medi urbani;
Sun Yat-sen fu eletto presidente della Repubblica ma poi fu vittima di un colpo di
stato di un generale che instaurò una dittatura militare, con l’appoggio delle
potenze straniere.
Le guerre balcaniche 1912-1913
Nel 1908, L’Austria, approfittando dell’insurrezione nazionalista dei Giovani
Turchi nell’Impero ottomano, si annettè la Bosnia-Erzegovina, affidategli
temporaneamente con la Conferenza di Berlino; ciò provocò:
- risentimento italiano
- ulteriore deterioramento dei rapporti con la Serbia
- e quindi con la Russia, che si atteggiava a protettrice della popolazione slava
nei Balcani.
Nel 1911-12, L’Italia conquista la Libia indebolendo ancora la Turchia > ne
approfittano Serbia, Montenegro, Bulgaria, Grecia che attaccarono la Turchia > 1
guerra balcanica > Impero ottomano sconfitto.
Firmò la pace di Londra 30 maggio 1913 > sorge lo stato dell’Albania, per volontà
dell’Austria e dell’Italia, intenzionate a impedire alla Serbia lo sbocco sul mare
Adriatico.
Subito dopo, nel giugno 1913 > 2 guerra balcanica: La Bulgaria insoddisfatta delle
acquisizioni territoriali, attaccò la Grecia e la Serbia nel tentativo di assicurarsi le
parti più grandi della Macedonia; La Grecia e la Serbia si allearono con la Turchia e
la Romania e così sconfissero la Bulgaria > pace di Bucarest 1913: la Bulgaria è
costretta a cedere alcune conquiste territoriali conseguite nella prima guerra
balcanica.
In questo scontro persero diplomaticamente anche la Germania e l’Austria alleate
della Bulgaria e della Turchia + aumento delle tensioni tra Serbia, appoggiata dalla
Russia e l’Austria per il controllo dei popoli slavi.
Prima guerra mondiale 1914-1918
Combattuta tra gli Imperi centrali con la Triplice Alleanza (Germania e Austria-
Ugheria) e i loro alleati (Bulgaria, Turchia) contro la Triplice Intesa (Gran Bretagna,
Francia, Russia) e i loro alleati, tra cui l’Italia.
Cause:
- rivalità tra Gran Bretagna e Germania, frustata nelle sue aspirazioni
egemoniche, in ambito economico, navale > entrambe volevano la supremazia
della flotta navale.
- Ostilità tra Francia e Germania che risale alle guerra nel 1870
- Contrasti tra Austria e Russia per il dominio sui Balcani
- Tensione tra Austria e Italia per le “terre irredente”.
Oltre a questi conflitti nel corso della seconda metà dell’Ottocento inizio Novecento,
fra il popolo iniziarono a dilagarsi:
- spinte nazionaliste
- ideali bellicisti
- volontà di potenza
- guerra come gloriosa esperienza eroica
Questi ideali furono spartiti nei giovani fin da piccoli attraverso il processo di
“nazionalizzazione delle masse” che coinvolse soprattutto gli Stati appena
consolidati come Il Regno d’Italia, L’Impero tedesco, L’Unione americana che
sfruttarono gli strumenti di controllo di massa come la scuola, il tempo libero e la
propaganda per creare dei cittadini patriottici e nazionalisti.
Il casus belli:
Fu l’assassinio, 28 giugno 1914, del futuro imperatore dell’Austria-ungheria,
Francesco Ferdinando e di sua moglie a Sarajevo, a opera di uno studente bosniaco
membro di un’associazione che difendeva e voleva l’annessione della Bosnia alla
Serbia.
Lo scoppio della guerra
L’Austria decide che il colpevole è la Serbia e gli inviò un durissimo ultimatum al
quale fece seguito la dichiarazione di guerra il 28 luglio 1914.
A sostegno della Serbia, intervenne la Russia > in risposta a tale mossa la Germania
dichiarò guerra alla Russia > la FR intanto mobilitò le sue forze e la Germania rispose
dichiarando guerra anche a essa.
La Ge