LIVELLO DI STRUTTURAZIONE:
- Gruppi di interesse anomici: organizzazione minima e attivazione non costante (blocchi stradali,
sommosse, assassinio politico)
- Gruppi di interesse non associativi: fondati su basi naturali (la parentela, l'entità, la regionalità) o di
classe/ceto, in società semplici. Le strutture gerarchiche hanno al centro capifamiglia, capi religiosi e
simili.
- Gruppi di interesse istituzionali: sono specializzati e collocati all'interno di organizzazioni, hanno
carattere formale e sono costituiti da personale professionale. Gruppi di burocrati, ordini religiosi,
collocati all'interno di organizzazioni quali partiti politici, assemblee legislative, esercito.
- Gruppi di interesse associativi: struttura stabile, personale professionale e regole di funzionamento
interno. Sono i sindacati dei lavoratori, le associazioni di industriali e commercianti.
OGGETTO DELLA LORO ATTIVITÀ:
- natura particolaristica e privata: lobby che difendono gli interessi di specifiche categorie di produttori e/o
venditori
- natura generale e pubblica: gruppi che perseguono interessi di un'intera popolazione
RISORSE DA ESSI POSSEDUTE:
- Il numero degli associati
- La rappresentatività reale
- Le disponibilità finanziarie: proveniente dalle quote di partecipazione
- Le conoscenze intese come capitale sociale
- Le conoscenze intese come competenze tecniche e giuridiche
- La collocazione nel processo produttivo e nei servizi: gli individui possono avanzare le loro rivendicazioni
ricorrendo allo sciopero
- La gestione di risorse simboliche
Rapporto tra i gruppi di pressione e i partiti politici:
- neutralità: un gruppo di pressione non si schiera con nessun partito
- egemonizzazione: un gruppo in posizione dominante su un partito
- simbiosi: il partito e uno o più gruppi praticano rapporti di mutuo sostegno. Tipica tra partito e sindacato.
- occupazione: il partito controlla strettamente il gruppo
Rapporto tra i gruppi di pressione e la pubblica amministrazione:
- triangoli di ferro: partecipazione congiunta ai processi decisionali su specifiche politiche pubbliche di
gruppi di interessi, agenzie burocratico amministrative e commissioni parlamentari. Rispecchiano la teoria
pluralista: essi possono essere numerosi e coinvolgere tanti gruppi per quante sono le aree di intervento
della pubblica amministrazione.
- neocorporativismo: presuppone il solo coinvolgimento di associazioni particolarmente significative per
rappresentatività, numero di iscritti e posizione occupata nel ciclo nazionale di produzione della ricchezza.
(Corporativismo utilizzato dai regimi autoritari di destra come il fascismo). Esso conduce più facilmente
alla riduzione della conflittualità sul lavoro, al controllo dell'inflazione ma finisce col privilegiare i gruppi
più forti a scapito di quelli minoritari.
I gruppi di pressione in Italia non hanno nessuna forma di regolamentazione. Negli USA invece vi è una
sorta di statuto, di regolamento esterno.
Che strumenti hanno le lobby per fare pressione? Il denaro, la competenza (trasmissione di rapporti).
2. I MOVIMENTI SOCIALI
Attori collettivi di tipo fluido, costituiti da un numero più o meno elevato di partecipanti, che si mobilitano in
modo solidale, anticonvenzionale e conflittuale (verso il sistema o la parte di esso avvertita come nemica)
per trasformare in modo radicale l'ordine dominante tramite l'affermazione di diritti non riconosciuti.
Reti di interazioni informali basate sulla condivisione di credenze.
Forme non convenzionali di protesta che possono andare cioè fuori dalla legge (es Greenpeace che attacca le
navi che trasportano rifiuti tossici). Le forme convenzionali di partecipazione, invece, sono: il voto,
l'iscrizione ad un partito ecc.
Non esiste iscrizione (altrimenti sarebbe un partito) e non c'è un'organizzazione formale.
Es Movimento 5 stelle pur chiamandosi così è un partito.
Caratteristiche: fluidità, partecipazione, mobilitazione, azione conflittuale
Contaminazioni: sviluppo di tematiche aggiuntive rispetto a quelle originarie.
Scenari: contesti storici caratterizzati da particolari combinazioni di formazioni economiche, elementi
culturali di base e assetti politico-istituzionali.
Cicli di protesta (Tarrow): la vita di un movimento si divide in ascesa, fase di massima intensità, caduta.
Un ciclo di protesta ci dà indicazioni sull'intensità di un fenomeno di contestazione rispetto alla variabile
tempo, uno scenario ci consente di cogliere il legame tra le caratteristiche e l'intensità di un movimento e il
suo oggetto.
Gli studiosi dell'Ottocento
- Marx: il passaggio del proletariato da una condizione di classe in sé (che è tale oggettivamente) ad una
condizione di classe per sé (in cui appare la coscienza di classe) è propedeutico a rivolgimenti
rivoluzionari.
- Weber: la religione spiega l'avvento del capitalismo
- Durkheim: l'equilibrio sociale può essere ritrovato nella solidarietà organica destinata a sostituire la
solidarietà meccanica premoderna
- Le Bon: vede nelle mobilitazioni di piazza una regressione intellettuale, una prevalenza di atteggiamenti
irrazionali, una propensione per i comportamenti violenti. "La folla è un gregge che non può fare a meno
di un padrone".
I modelli degli studiosi del Novecento:
- La teoria del comportamento collettivo di Smelser: l'azione sociale è costituita da 4 componenti:
Valori: punto di riferimento della nostra azione. Livello di generalità.
1. Norme: regole attraverso le quali i valori orientano i comportamenti.
2. Mobilitazione delle motivazioni: cioè il convincimento degli attori sulla bontà delle norme
3. Risorse: la disponibilità di mezzi per realizzare o meno gli scopi dell'azione
4.
Quando in una delle quattro componenti si crea una tensione che altera l'equilibrio, scatta il comportamento
collettivo ovvero una mobilitazione sulla base di una credenza che ridefinisce l'azione sociale.
Il comportamento collettivo scatta in presenza di:
una propensione strutturale: esistenza di condizioni oggettive che spingono all'azione
a) una tensione
b) una credenza generalizzata che si afferma e si diffonde
c) una mobilitazione
d) un determinato quadro di controllo sociale
e)
Pregi: Difetti:
- si interessa direttamente alle azioni visibili e concrete - non distingue a sufficienza tra comportamenti
intenzionali e razionali e reazioni emotive o irrazionali
- uno schema che funziona sempre o quasi - per abbracciare tutto, finisce con il restituire una
fotografia piatta della realtà, che permette di cogliere
poco e male le differenze di spessore
- L'approccio della mobilitazione delle risorse (di Tilly, McCarthy, Zald, Oberschall)
Mette l'accento sul carattere strategico, ovvero razionale e organizzato, dei movimenti sociali.
Per realizzare gli obiettivi del movimento è necessario il possesso di risorse materiali e relazionali.
Si concentra sui vantaggi ottenibili dalla gestione strategica delle risorse proprie.
"Nulla nasce dal niente". I nuovi movimenti sociali sono sempre connessi con qualcosa che è successo
prima.
Questa impostazione privilegia la ricorrenza di 3 caratteristiche:
un calcolo razionale di costi e benefici
1. l'esistenza di reti di solidarietà ben sviluppate
2. il rientro nella normalità istituzionale, una volta ottenuti risultati
3.
Limiti: sottovaluta la base emotiva di molte mobilitazioni
- Approccio del political process
Simile all'approccio precedente, considera le interazioni sociali in chiave razionale, mettendo a fuoco come
in cui un determinato assetto istituzionale e il ruolo giocato dagli attori politici inseriti nel sistema
influenzano l'agibilità dei movimenti di protesta.
Il movimento e la sua deriva dipendono dall'interlocutore.
La struttura delle opportunità politiche può essere identificata dalla combinazione di più variabili:
- grado di apertura (flessibilità)/chiusura (rigidità) del sistema politico
- tipo di rapporti tra maggioranza e minoranza parlamentare e grado di stabilità/instabilità delle forme di
governo
- livello di centralizzazione o di decentramento territoriale delle istituzioni
- atteggiamento di inclusione/esclusione da parte delle èlite al potere verso le proteste e le rivendicazioni
particolarmente innovative e radicali
- presenza nelle istituzioni di potenziali alleati
Tarrow e Kriesi hanno individuato due derive possibili:
Moderazione: quando i sistemi politici sono più aperti e flessibili, accettano le issue dal basso, meno
1. conflittualità
Radicalizzazione: quando i sistemi politici sono più chiusi.
2.
Limiti: sottovaluta le dinamiche strutturali e culturali all'origine dei più radicali movimenti del Novecento.
- La rideclinazione psicoanalitica dell'ipotesi frustrazione-aggressione di Alberoni
I fenomeni collettivi vanno distinti tra:
- fenomeni collettivi di aggregato: presentano le stesse caratteristiche a qualsiasi livello di contesto (la
moda, il panico, l'emigrazione, tumulti). Le persone si comportano alla stessa maniera ma non c'è fusione
di coscienze.
- fenomeni collettivi di gruppo: presuppongono una soggettività e nascono da nuclei di solidarietà sociale
(dall'innamoramento di due persone alle sette religiose, ai movimenti delle femministe o hippy, movimenti
sindacali). Fenomeni nei quali i partecipanti sperimentano una variazione dello stato del sè e del proprio
modo di rapportarsi agli altri: si forma un "campo di solidarietà". L'attività va compresa come attività
collettiva.
Alberoni individua nel sociale una dialettica ricorrente tra due condizioni:
lo stato nascente: una forma di transizione tra un assetto istituzionale e un altro. La confluenza di più
1. nuclei di stato nascente dà luogo ai movimenti. Ha una durata limitata nel tempo.
lo stato istituzionale
2.
Lo stato nascente si evolve in movimento: il processo si verifica grazie alla convergenza di gruppi in fusione
che si ritrovano nella stessa struttura dell'esperienza e si riconoscono in un capo carismatico che detta la linea
e media.
Il movimento è "il processo storico che ha inizio con lo stato nascente e che termina con la ricostituzione del
momento quotidiano istituzionale".
Per comprendere il processo occorre considerare 4 elementi:
Le precondizioni strutturali (quando): diventano mature quando si indeboliscono le aree di solidarietà
1. preesistenti e si cercano forme di interazione alternative
I soggetti (chi): coloro che si sentono delusi e frustrati da situazioni cui erano legati
2. L'esperienza fondamentale (come): permette di dare vita a
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