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DISTURBO DELLA PERCEZIONE DELLA DIREZIONE DEL TEMPO:

 si inverte la freccia del tempo, il paziente ha l’impressione

che tutto, o in parte, il tempo si stia riavvolgendo.

DISTURBO DELLA PERCEZIONE DELL’UNICITA’ DEL TEMPO:

 l’unicità del tempo viene alterata nel deja vu e nel jamis

vu. La forma più estrema è la REDUPLICAZIONE DEL TEMPO,

paziente ha l’impressione di aver già vissuto tutta la vita o

parti di essa.

DISTURBO DELLA PERCEZIONE DELLA QUALITA’ DEL TEMPO: il

 tempo diventa irreale. Nella depersonalizzazione e della

derealizzazione assistiamo a una perdita del sentimento di

realtà del tempo: si può non avere l’impressione che le

cose stiano accadendo o che il tempo stia passando.

Anche nella schizofrenia si possono verificare tali

alterazioni.

I ritmi biologici.

Il più importante orologio biologico endogeno si trova nei nuclei

soprachiasmatici, costituito da 100.000 neuroni sopra al chiasma

ottico. Tali neuroni scaricano ogni 24 ore, circa.

RITMI CIRCADIANI: il periodo del ritmo circadiano

 nell’essere umano è di 25 ore, può essere modificato

anche da stimoli esterni come la luce del giorno.

Esistono diverse associazioni con i disturbi affettivi:

precoce risveglio al mattino, variazioni nell’arco della

giornata con umore grave al mattino sono considerati

sintomi biologici della depressione e pare che

rappresentino un AVANZAMENTO DI FASE del ciclo sonno-

veglia, qui, ogni periodo di tempo si verifica prima del

solito rispetto al ciclo luce-buio.

Forse viaggiare da est a ovest facilita la depressione

mentre da ovest a est facilita la mania. Nella schizofrenia

il ritmo circadiano è accorciato.

CICLI MENSILI: il più noto è il ciclo mestruale, nel periodo

 della sindrome premestruale vi è un aumento delle acuzie

psicopatologiche.

VARIAZIONI STAGIONALI: le stagioni rappresentano

 l’esordio di diverse malattie mentali. Il fatto è più

accentuato nelle località a latitudine più elevata

nell’emisfero nord.

I pazienti schizofrenici mostrano un eccesso di nascite nei

mesi invernali, il ricovero in ospedali psichiatrici, invece, è

maggiore nei mesi estivi.

Il DISTURBO AFFETTIVO STAGIONALE – SAD – è

caratterizzato a episodi ripetuti di depressione che

ricorrono con un esordio sempre nello stesso periodo

dell’anno (più frequenti verso fine inverno/inizio

primavera). Più frequente nelle donne in età avanzata.

Spesso ci sono episodi di depressione e i sintomi

preminenti sono:

Ansia.

o Irritabilità.

o Ipersonnia.

o Aumento del peso e dell’appetito.

o

EPOCHE DI VITA: alcuni eventi importanti sono correlati

 agli esordi psicopatologici. Alcune psicopatologie

esordiscono in alcune fasi della vita.

Cap. 7 – Patologia della percezione. 27/01/2016 15:26:00

La SENSAZIONE è la prima fase del processo di ricezione delle

informazioni dall’esterno.

La PERCEZIONE è un processo attivo che prevede la costruzione di

un mondo esterno in funzione di modelli interni. Ha luogo quando

uno stimolo è stato elaborato in base alla sua forma, colore,

movimento e significato.

Modelli che utilizzano processi di top-down per spiegare il

riconoscimento di oggetti:

TEMPLATE MATCHING: esistenza di un prototipo interno

 presente in memoria con il quale va confrontato

l’oggetto da riconoscere.

FEATURE MATCHING: riuscire a specificare di quale

 oggetto si tratti a partire da una caratteristica saliente

dell’oggetto presentato.

RECOGNITION BY COMPONENTS: conoscenza dell’esatta

 disposizione delle parti di uno spazio tridimensionale.

CONFIGURAZIONALE: meccanismi attraverso i quali

 vengono riconosciuti singoli esemplari di una classe.

Le PERCEZIONI ABNORMI si dividono in:

DISTORSIONI ABNORMI: oggetto reale di percezione è

 percepito in modo distorto.

L’oggetto è correttamente riconosciuto e identificato, c’è

uno scostamento dalla sua consueta sembianza, senza la

compromissione della conoscenza del tipo di oggetto.

PALINOPSIA. Ricorrenza o persistenza di un

o fenomeno visivo che superi i termini consueti di

esposizione dell’evento reale nel mondo esterno.

MACROPSIA/MICROPSIA. Le dimensioni di un

o oggetto possono essere percepite più grandi o più

piccole della realtà.

METAMORFOPSIA. Alterazione della forma

o dell’oggetto percepito. Se si tratta dell’alterazione

relativa ai volti si parla di PARAPROSOPOPSIA.

IPERESTESIA VISIVA. Alterati l’intensità, la qualità e la

o tonalità dei colori.

ACROMATOPSIA. Assenza della percezione

o cromatica.

DISCROMATOPSIA. Perversione della percezione dei

o colori (daltonismo)

TELEOPSIA. Oggetto sembra più distante della realtà.

o È visto più piccolo.

PELOPSIA. Oggetto sembra più vicino della realtà. È

o visto più grande.

ALLOESTESIA. L’oggetto percepito si trova in una

o posizione diversa rispetto a quella reale.

AKINETOPSIA. Il soggetto non è in grado di percepire

o lo spostamento degli oggetti.

PALINACUSIA. Persistenza dei suoni percepiti.

o IPERACUSIA. Amplificazione modalità uditiva. Tale

o sintomo si riscontra anche nell’emicrania,

depressione e in alcuni stati tossici.

DISSOCIAZIONE DELLE PERCEZIONI. Raro, in

o schizofrenia e in stati tossici. Il paziente non è

capace di formare le connessioni tra due o più

percezioni.

FALSE PERCEZIONI: percezione nuova che può essere o

 meno prodotto di uno stimolo esterno.

ILLUSIONI. Esistono tre tipi di illusioni:

o I. Da completamento: il loro verificarsi dipende

dalla disattenzione. Dimostrano il “principio

della chiusura” della Gestalt, per cui l’essere

umano tende a completare un assetto

familiare ma non del tutto definito. Quando gli

stimoli sensoriali sono privi di significato li

alteriamo con materiale mnemonico o di

fantasia, in modo tale che l’intera esperienza

percettiva risulti significativa.

II. Emotive: l’illusione può essere compresa solo

nel contesto dell’umore dominante.

III. Pareidoliche: spesso nelle persone normali.

Vengono viste immagini a partire da forme non

strutturate. Si creano d un miscuglio tra

immaginazione e il percetto assume un aspetto

completo e dettagliato. Si presentano spesso

nei bambini.

Queste illusioni devono essere distinte da:

Interpretazioni percettive erronee non

influenzate da emotività: fare un errore sulla

natura della percezione senza che questa sia

particolarmente influenzata dall’emotività

mescolata alla fantasia.

Allucinazioni funzionale: per questo tipo di

allucinazione è necessario un percetto per la

produzione dell’allucinazione ma questo non

consiste nella trasformazione di tale sensazione.

Interpretazioni fantastiche: sogni a occhi aperti.

Immaginazione visiva molto elevata.

Da completamento e emotive si verificano per

disattenzione. Quelle pareidoliche sono, invece,

aumentate d’intensità dall’attenzione.

ALLUCINAZIONI: la più importante falsa percezione.

o Percezione che si verifica in assenza di uno stimolo

esterno. A seconda della modalità sensoriale

possono essere:

UDITIVE.

 negli stati organici acuti si tratta di

ALLUCINAZIONI ELEMENTARI – suoni non

strutturati; spesso tali rumori vengono esperiti

come fastidiosi o spaventosi. Sentire voci è

caratteristico della schizofrenia, ma anche

dell’allucinosi alcolica cronica o nelle psicosi

affettive.

Negli stati organici tali voci sono parole o frasi

brevi – FONEMI, rivolti al paziente in seconda

persona come ordini o commenti indebiti.

Nella schizofrenia, invece, vengono fatti discorsi

complessi, le voci sono singole/multipole,

maschili/femminili, di persone

note/sconosciute. Vengono esperite come

proveniente dall’esterno della mente o dal sé.

Significative nella schizofrenia sono le voci che

dicono al lata voce il pensiero del paziente,

che fanno un commento sulle azioni/parole del

paziente, o che litigano in modo acceso tra di

loro. Queste voci si riferiscono al paziente in

terza persona.

Circa metà dei soggetti riesce a esercitare un

controllo sulle voci con una capacità di coping

(-> far fronte a situazioni problematiche).

Le allucinazioni uditive sono dette “sintomi di

primo ordine” della schizofrenia.

VISIVE.

 Si verificano negli stati organici. Si verificano

nei: Tumori lobo occipitale.

o Perdita visione dei colori.

o Emianopsia omonima (perdita della stessa

o metà del campo visivo in entrambi gli

occhi).

Dislessia .

o Alessia.

o Cecità corticale.

o Stato post-traumatico.

o Stati sognanti epilettici.

o Disturbi metabolici.

o

In associazione con:

Alzheimer.

o Demenza multinfartuale (microictus

o cerebrali, demenza a scalini).

Demenza senile.

o Malattia di Pick (degenerazione del

o cervello, demenza progressiva).

Corea di huntington (disturbo del

o movimento, movimenti involontari,

improvvisi e irregolari).

Sono frequenti in pazienti anziani con molte

varietà di condizioni mediche ma senza storia

psichiatrica.

Sono presenti nei soggetti che inalano colla o

petrolio o fanno uso di mescalina o LSD.

Variano da allucinazioni semplici (flash di luce)

fino a forme complesse e veri e propri scenari.

Non sono frequenti nella schizofrenia e

nemmeno nelle psicosi affettive non

complicate.

Possono presentarsi in pazienti anziani con

deficit visivi gravi che vedono figure, animali o

umane, frammentati, in moto nella stanza :

SINDROME DI CJARLES BONET. O, chiamate

anche ALLUCINAZIONI LILLIPUZIANE.

DELIRIUM TREMENS: sindrome organica acuta dovuta

a una sindrome di astinenza alcolica. È

caratterizzata da alterazioni della percezione,

dell’umore e dello stato di coscienza.

Solitamente ha inizio con illusioni pareidoliche o

emotive, seguite da allucinazioni lillipuziane tattili e

visive. Forte oscillazione dell’umore, da cupo/terrore

a folle felicità.

Le allucinazioni cambiano velocemente tanto che il

paziente, talvolta, non riesce a descriverle.

Sono molto suggestionabili e possono produrre

esperienze visive abnormi.

ALLUCINAZIONI AUTOSCOPICHE: importante è

distinguerla dalla sindrome di Capgras. Il soggetto

vede sé stesso nello spazio esterno. Spesso sono

associate alla depersonalizzazione e a una

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
89 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Martab_ di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Elementi di Psicopatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Dèttore Davide.