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DISTURBI DELLA MEMORIA

_deja vu/jamais vu: non sono patologici, il primo è legato ad una familiarità verso uno stimolo sconosciuto;

il secondo è il mancato senso di familiarità verso uno stimolo noto

_confabulazione: erroneo processo di recupero mnestico con falsi dettagli del contesto di riferimento, il

paziente non è consapevole e agisce e pensa in modo da verificare una confabulazione (certi pazienti

credono di essere alieni mandati sulla Terra…).

Nella SINDROME DI KORSAKOV la confabulazione può essere di IMBARAZZO: la perdita di memoria

imbarazza il paziente, dunque si inventa storie fantastiche per proteggersi

Nella CONFABULAZIONE FANTASTICA invece il paziente racconta spontaneamente ricordi falsati. Può essere

dato da alcolismo e vari danni organici; è presente anche nella schizofrenia.

PERSEVERAZIONE: segno di malattia cerebrale, è uno stato di ottundimento della coscienza in cui ad una

risposta appropriata ad una domanda si continua a rispondere nello stesso modo a diverse domande

successive

Nell’ECT (elettoshock) si hanno compromissioni dell’apprendimento e della memoria, anche se vari autori

(Frazer) ammettono che sono piuttosto limitate. Nella schizofrenia i disturbi di MLT sono proporzionali alla

gravità della malattia ma non riguarda quella implicita/procedurale. Nei disturbi del lobo temporale ci sono

disturbi della coscienza e della memoria, deja vu/jamai vu, disfunzioni nella percezione, FUGA (difetto di

registrazione di info).

DISTURBI AFFETTIVI DELLA MEMORIA: la memoria non è solo data da fattori organici ma anche dall’umore

con il quale la percezione registrata si lega. Questi disturbi sono

_ DIMENTICANZA SELETTIVA: perdita o ridotto accesso a info recentemente immagazzinate e che

riguardano il nostro agire. Il ritardo viene annullato se è p oppure falsificato, ciò fa parte dei meccanismi di

difesa dell’Io

_FALSIFICAZIONI= nella PSEUDOLOGIA FANTASTICA le affermazioni non vere sono grandiose ed esagerate,

raccontate con disinvoltura e sicurezza

DISTURBI PSICOGENI DELLA MEMORIA =

_ CRIPTOAMNESIA consiste in un agire che noi consideriamo originale ma che invece lo abbiamo copiato da

qualcun altro, è un meccanismo di difesa dell’autostima

_FUGA DISSOCIATIVA ISTERICA restringimento del campo di coscienza, la persona sembra aver contatto con

la realtà ma mostra disinibizione, perdita di identità e assunzione di personalità diverse.

_SINDROME DI GANSER: il paziente risponde selettivamente in modo erroneo alle domande che gli

vengono poste (VORBEIGHEN); si ha ottundimento della coscienza, stigmate isteriche, allucinazioni e

pseudo allucinazioni, amnesia dei propri sintomi.

Fa parte delle psicosi reattive

FALSE MEMORY SYNDROME= include vittime di esperienze traumatiche che dopo molti anni di terapia

sembrano recuperare ricordi dolorosi, talvolta veri ma molto spesso falsi o falsificati. Tali memorie sembra

che siano l’effetto di una suggestione durante la terapia

CAP 6 – DISTURBI DEL TEMPO

Il senso del tempo ha un’importanza fondamentale per il concetto del Se’ e delle sue relazioni con il mondo

esterno. Il tempo può essere suddiviso in:

OGGETTIVO: è il tempo dell’orologio, cronologico, quantificabile indipendentemente dal SE

SOGGETTIVO: è l’espressione soggettiva, interna del tempo. Il tempo biologico segue dei periodi definiti

chiamati RITMI CIRCADIANI , CICLI MENSILI, VARIAZIONI STAGIONALI, EPOCHE DELLA VITA. I disturbi del

tempo indicano danni organici e mentali dell’individuo.

DISTURBI DEL TEMPO OGGETTIVO

DISORIENTAMENTO NEL TEMPO: incapacità di dedurre in modo corretto l’ora senza ricorrere all’orologio, di

indicare la data e la stagione in cui siamo. È tipica delle demenze ed è un criterio clinico per distinguere tra

disturbi organici e funzionali

DISORIENTAMENTO SULL’ETA’: per questi pazienti il tempo si ferma e rimangono imprigionati in un certo

periodo storico, non riescono a percepire la loro reale età. è presente negli anziani e nella schizofrenia

DISTURBO PERCEZIONE DURATA DEL TEMPO: i pazienti depressi tendono a sottostimare la durata del

tempo: 30 seco sono per loro 6 secondi in meno. In condizioni normali invece il tempo è sovrastimato

DISTURBI DELLA CRONOLOGIA: i pazienti non riescono a stabilire correttamente una sequenza temporale in

riferimento a eventi/stimoli; sono spesso causate da lesioni diencefaliche, in quelle frontali scade la

capacità di stima della frequenza di stimoli

DISTURBI DEL TEMPO SOGGETTIVO

DISTURVO DELLA PERCEZIONE DEL FLUIRE DEL TEMPO: il tempo soggettivo subisce improvvisi rallentamenti,

accelerazioni o arresti bruschi. È un sentimento tipico dell’estasi, in cui si pensa di vivere temporaneamente

nel presente, futuro, passato. Nello ZEITRATT si ha un rallentamento /accelerazione degli stimoli e un

aumento del tono di stimoli visivi e uditivi, alterazione della fluidità del movimento

DISTURBO PERCEZIONE DELL’UNICITA’ DEL TEMPO: la nostra esperienza indica l’unicità del tempo che

viviamo. Nel deja vu/jamais vu questo subisce una distorsione, in quanto si percepisce come familiari

stimoli sconosciuti e stimoli conosciuti come nuovi (rispettivamente) mai percepiti prima anche se lo sono;

entrambi questi stati possono essere indagati con la stimolazione del cervello. Nel DISTURBO DI

REDUPLICAZIONE DEL TEMPO si pensa che abbiamo già vissuto questa vita in precedenza e poter anticipare

gli eventi.

DISTURBO DELLA PERCEZIONE DELLA QUALITA’ DEL TEMPO: alienazione temporale tale che il tempo è

considerato qualcosa di irreale e ingombrante; si valuta correttamente il passare del tempo e anche le

nostre memorie ma non si ha l’impressione che le cose stiano accadendo o siano accadute

RITMI BIOLOGICI: sono prerogativa dei nuclei soprachiasmatici; questo orologio può de sincronizzarsi con la

depressione, ritmi lavorativi anormali e l’aumento della temperatura interna che porta all’accelerazione dei

normali ritmi.

CICLI MENSILI: cambiamenti psicologici in concomitanza con i cicli mestruali; che coinvolgono le donne

nell’80% dei casi. I sintomi sono letargia, ansia, irritabilità e depressione

VARIAZIONI STAGIONALI: le varie stagioni sono associate all’esordio di malattie mensili: la maggior parte

degli schizofrenici nascono nei mesi invernali; nel DISTURBO AFFETTIVO STAGIONALE (SAD) la depressione

ricorre alla fine dell’inverno e della primavera

CAP 7 – PATOLOGIA DELLA PERCEZIONE

Il sistema sensoriale comprende vie visive, tattili, uditive, olfattive, gustative, cinestetiche e propriocettive;

gli strumenti sensoriali grezzi vengono analizzati dalla corteccia,

SENSAZIONE: riconoscere qualcosa ma con precisione; diverso da PERCEZIONE: identificazione dettagliata

dallo stimolo percepito -> nell’AGNOSIA VISIVA il paziente riconosce che qualcosa occupa il suo campo

visivo ma non riconosce che oggetto sia

IMMAGINAZIONE: capacità di rappresentazione mentale interna del mondo che comporta l’esecuzione di

calcoli mentali e funzioni intellettive superiori. Tramite la visualizzazione funzionale Kosslyn ha dimostrato

che le aree visive sono implicate sia nella percezione visiva che nella rappresentazione; il tempo cioè per

analizzare percettivamente l’oggetto stesso di quello impiegato per la sua rappresentazione mentale:

PERCEZIONI ABNORMI

DISTORSIONI SENSORIALI: disturbo non necessariamente organico in cui si ha una distorsione di ogni

componente elementare della percezione; nonostante ciò si riconosce però un oggetto benché deformato.

PALINOPSIA: persistenza di un percetto oltre i termini consueti di esposizione

MACROPSIA /MICROPSIA: gli oggetti son percepiti come più/meno grandi rispetto al normale;

EMICROPSIA ciò interessa solo metà del campo percettivo (lesione lobo temporale)

METAMORFOPSIA: l’oggetto percepito è deforme, spesso invertito (si vedono oggetti al contrario), quando

ciò riguarda i volti si parla di PARAPROSOPIA

IPERESTESIA VISIVA: sono alterate l’intensità, la tonalità e la qualità dei colori

ACROMATOPSIA: assenza completa di percezione cromatica, conseguenza di lesioni occipitali

DISCROMATOPSIA: percezione distorta dei colori, lesioni posteriori unilaterali

TELEOPSIA: l’oggetto è visto più lontano rispetto alla vera distanza. PELOPSIA: l’oggetto percepito + vicino.

ALLOESTESIA: l’oggetto percepito è in una posizione diversa dalle realtà, spostato a dx o sx

AKINETOPSIA: compromissione rara della capacità di percepire il movimento: tutto sembra immobile

PALINACUSIA: alterazione dei suoni percepiti e loro persistenza

IPERACUSIA: sintomo dell’emicrania, depressione, stati tossici, in cui il paziente si lamenta che tutti i suoni

sembrano più forti e fastidiosi. DISSOCIAZIONE DELLE PERCEZIONI: il paziente è incapace di compiere le

connessioni tra due o più percezioni: c’è un conflitto tra i diversi sensi

FALSE PERCEZIONI: percezioni di oggetti che non ci sono, includono illusioni, pseudo allucinazioni e

allucinazioni

ILLUSIONI

_ DA COMPLETAMENTO dipendono dalla disattenzione e dimostrano il PRINCIPIO DELLA CHIUSRA della

Gestalta: uno stimolo incompleto o errato viene deliberatamente completato /corretto

_EMOTIVE: viene modificata la percezione di oggetti quotidiani in concomitanza con un’emozione: è il caso

del bambino che ha paura e per un attimo che un cappotto sia una persona. L’illusione decade con la fine

dell’emozione e l’insight.

_PAREIDOLICHE: vengono viste immagini molto dettagliate a partire da forme non strutturate (vedere un

cavallo in una nuvola che ha un profilo simile ad un cavallo), tuttavia l’individuo è consapevole che queste

percezioni non son reali dunque queste illusioni si distinguono dalle allucinazioni funzionali e dalle

elaborazioni fantastiche (sogni ad occhi aperti).

ALLUCINAZIONI: sono percezioni senza oggetti reale, false percezioni che non sono distorsioni di qualcosa

di reale che ma che nascono spontaneamente dalla mente del soggetto, sono avvertite come esterne

tuttavia dal sé e ciò è segno di una mancata cognizione di ciò che è generato dal proprio se’. Aggernaes

afferma che nel 90 % delle allucinazioni sono presenti 6 qualità che caratterizzano anche la percezione

normale: distinzione tra percezione/ immaginazione, rilevanza per il sé, oggettività, sicurezza dell’esistenza

di qualcosa anche se gli altri non lo percepiscono, involontarietà della percezione, non privatezza (ciò che

percepiscono è percepibile anche dagli altri). Il soggetto considera normali queste percezioni anche se sono

evidentemente lontane dalla percezione comune (Cutting). Vari tipi di allucinazioni:

UDITIVE: tipiche della schizofreni

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
31 pagine
SSD Scienze mediche MED/04 Patologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Ivanunifi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Dèttore Davide.