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CAPITOLO VI

Le motivazioni che orientano la scelta degli studi di studenti di Scienze

infermieristiche, Scienze della formazione, Psicologia, Giurisprudenza

Il nuovo orizzonte della formazione e del accesso al mondo del lavoro per i giovani si colloca nel macro

scenario della società globalizzata e di una società in continua trasformazione a causa della crescente

instabilità economica e dei processi di rapida evoluzione tecnologica con conseguente aumento della

precarietà lavorativa. Infatti sono diversi gli aspetti che incidono profondamente sulla soddisfazione delle

aspirazioni individuali nell ambito lavorativo. Un primo aspetto riguarda la difficoltà di occupazione e i tipi di

occupazione che si prospettano per i giovani. Da alcune ricerche si è visto che il dato del sempre crescente

tasso di disoccupazione non rappresenta l unico problema: l avere un lavoro infatti non assicura che questo

sia un lavoro decente, cioè un lavoro che assicuri il rispetto delle motivazioni fondamentali al suo

svolgimento, quali i sentimenti di efficacia produttiva, una giusta remunerazione, una sicurezza sul posto di

lavoro, delle prospettive di sviluppo personale, e infine una parità di trattamento e opportunità per uomini e

donne.

Le motivazioni individuali alla base delle scelte formative e lavorative:

Una lettura delle motivazioni individuali è stata quella fornita dalla prospettiva psicologica di stampo

evoluzionista che ha individuato le seguenti:

- motivazioni di affiliazione e di appartenenza a un gruppo di riferimento o a un'organizzazione

- Motivazione reciproca all accudimento come offerta di cura e protezione, che nell ambito professionale

può tradursi in valori di pro socialità, universalismo, benevolenza

- La motivazione agonistica, come definizione del rango sociale

- La motivazione alla cooperazione

Naturalmente con questa non si può esaurire l infinita gamma di motivazioni umane.

Un altro aiuto alla ricerca delle motivazioni è quello dato dal metodo narrativo.

Una ricerca che ha usato il metodo narrativo è stata quella su studenti iscritti al primo anno alla facoltà di

Scienze della formazione, Psicologia, Scienze infermieristiche e Giurisprudenza partendo dal presupposto

che gli studenti che si iscrivono all università abbiano motivazione differenti a seconda degli studi scelti. A

questi studenti è stato proposto di scrivere una breve narrazione sulle proprie motivazioni nella scelta del

corso di studi in forma anonima. In sintesi dalla ricerca è emerso che:

- in tutti e quattro i gruppi è presente anche se in maniera diversa una motivazione alla relazione con gli

altri, cioè una motivazione pro sociale

- In tutti i gruppi, tranne in quello di Scienze infermieristiche, si rivelano motivazioni di tipo conoscitivo, cioè

di interesse per le materie insegnate nei vari corsi

CAPITOLO VII

Donne, carriere e l effetto "soffitto di cristallo"

Le donne oggi sono entrate in tutti i settori del mondo lavorativo ma raramente esse raggiungono livelli alti di

responsabilità. Gli studiosi hanno evidenziato la presenza nel caso delle donne del cosiddetto "soffitto di

cristallo" o "glass ceiling", per indicare il punto invisibile della scala istituzionale e aziendale oltre il quale le

donne non riescono ad andare per una serie di motivi. Dunque il soffitto di cristallo è una barriera lavorativa

e sociale presenta, ma invisibile alle donne, le quali, sulla carta possono contare sulle stesse opportunità

offerte agli uomini, ma poi di fatto si trovano bloccate da sistemi di esclusioni non riportate dalla legge, ma

ben radicate nelle abitudini di molte società. In sostanza, questo soffitto esclude le donne dai luoghi in cui si

decide. I dati statistici che confermano la presenza di questo soffitto sono numerosi.

Tra le cause gli studiosi hanno evidenziato:

- l aspetto "situazionale": le donne sarebbero limitate nella loro carriera dagli impegni familiari, in quanto

non hanno un adeguato supporto da parte del partner o di servizi sociali.

- L aspetto del "gatekeeping": che letteralmente significa "custodire i cancelli"; ovvero la componente

maschile nel mondo del lavoro ostacolerebbe volontariamente l ascesa la potere delle donne. Ciò avviene

in diversi modi dalle battute sessiste nei confronti delle donne, a modalità di selezione, promozione

marcatamente discriminanti, nonché dall effettiva esclusione dai network aziendali

- Un altro aspetto è quello del "mentoring" e cioè l importanza di avere avuto figure di sostegno, un mentore

o un tutor che consente di compiere esperienze cruciali per la carriera e di avere avuto punti di

riferimento. Secondo alcuni autori le donne sarebbero più spesso carenti di questo tipo di risorse sociali.

- Le differenze negli stili di leadership e le differenze nelle aspettative e nelle ambizioni.

CAPITOLO VIII

La formazione delle euro generazioni

Presentiamo ora alcune osservazioni e di ordine molto generale sui rapporti tra le attività di formazione e di

orientamento e il contesto sociale, economico e politico nel quale queste attività si inseriscono.

In tempi assai recenti, straordinarie trasformazioni hanno riguardato i sistemi economici, sociali e culturali

con ripercussioni non solo sui grandi sistemi economici ma sulla vita delle singole persone. Tali

trasformazioni sono in sintesi:

- l aumento dei processi di innovazione, soprattutto tecnologica, con i processi di industrializzazione e

terziarizzazione

- La flessibilizzazione crescente dei processi produttivi

- La precari azione crescente dei posti di lavoro e la diffusione massiccia di quei lavori cosiddetti atipici

Inoltre oggi non sempre avere un lavoro significa che questo sia un lavoro decente.

Tutto ciò crea problemi difficili nel momento in cui ci si confronta con il mondo del istruzione e della

formazione.

Scuola e università/ educare e formare all' Europa:

Da ciò deriva la necessità di contestualizzare tutta la problematica relativa la formazione dei giovani in una

prospettiva sociale, culturale, politica e soprattutto economica più nettamente caratterizzata in senso

europeo perché i giovani italiani si troveranno sempre più e sempre più spesso a dover competere oltre che

con gli immigrati anche con i giovani degli altri paesi europei.

Recenti ricerche però dimostrano che l Italia nel contesto europeo presenta a livello di istruzione e

formazione diversi problemi.

Per quanto riguarda l educazione alla cittadinanza l Europa è Una grande assente. Ci si preoccupa di più

degli aspetti comportamentali e delle conoscenze relative alla società nella quale l alunno vive che non di

fornire all alunno uno sguardo sull Europa. Di solito questa la troviamo solo in storia e geografia o addirittura

nell insegnamento delle lingue straniere.

Il concetto di identità:

Nel 2002 è stata condotta una ricerca dall università di Napoli riguardo il pensiero dei giovani italiani sull

Europa. Sono stati intervistati nel complesso 270 studenti. I presupposti teorici che hanno guidato l indagine

si sono rifatti ai problemi legati alla formazione del identità sociale in quanto ciò è legato con la forma e la

struttura di una possibile cittadinanza europea. Secondo gli studiosi del identità noi facciamo parte di gruppi

diversi, abbiamo ruoli sociali differenti e le varie categorie a cui apparteniamo influenzano la nostra identità e

i nostri atteggiamenti, azioni e visioni sul futuro. Abbiamo dunque identità multiple, stratificate, che possono

agire insieme in sintonia oppure indipendentemente secondo ruoli diversi.

I risultati della ricerca sono stati i seguenti:

- per quanto riguarda il legame fra identità nazionale e identità europea, i giovani intervistati appaiono legati

alla nazione d appartenenza ma anche capaci di integrare la propria identità sociale nazionale con un

apertura verso l identità europea. La maggior parte di loro dunque possiede una nuova identità europea in

embrione.

- Questi ragazzi guardano con favore a una comunità nuova capace di superare i nazionalismi e in grado di

diventare un luogo in cui vengono tutelati i diritti fondamentali del individuo

- Rispetto all introduzione del euro essi lo vedono in modo positivo

- Nel caso dei bambini più piccoli essi solo a partire dalla terza elementare affermano dipoter essere italiani

e nel contempo anche europea

In sintesi le problematiche che riguardano l identità fanno riferimento a due ambiti di studio e di ricerca

complementari che sono la psicanalisi e la psicologia dinamica da una parte e la psicologia sociale dei

gruppi dall altra.

Tra gli studiosi che si riconoscono nella prima prospettiva di studio vi è Erikson che ha posto in risalto come l

identità sia una dimensione psichica che richiede un lungo e difficile lavoro d integrazione:

- del immagine che abbiamo di noi stessi e degli altri in rapporto anche ai nostri desideri, emozioni,

sentimenti

- Delle nostre diverse appartenenze o dei ruoli sociali che acquistiamo nel corso della nostra vita

- Dell immagine che gli altri hanno di noi

Per Erikson quindi l identità sarebbe un processo di sintesi in cui convergono le immagini consce e inconscio

che ognuno ha di se. È una funzione autoregola tifa che si sviluppa gradualmente con l emergere dell'Io e

con l elaborazione delle identificazioni con persone significative del presente e del passato.

Secondo invece gli studiosi della psicologia sociale i gruppi, i ruoli sociali differenti e le varie categorie di cui

facciamo parte influenzano la nostra identità e i nostri atteggiamenti, azioni, e visioni del futuro. Abbiamo

dunque identità multiple.

CAPITOLO IX

Letture per seminari e laboratori

- Appunti sul caso di Dora, l adolescente che rifiutò le cure di Freud:

Il trattamento psicoanalitico di Dora, una giovane adolescente, condotto da Freud, si svolse dall ottobre

del 1900 al 31 dicembre dello stesso anno. Freud su questo caso scrisse un libro "Frammenti di un analisi di

isteria". Il caso di Dora è stato definito la prima delle grandi analisi freudiane e il primo caso incentrato su un

adolescente. Dal punto di vista negativo esso è stato considerato uno dei più notevoli insuccessi

psicoanalitici è uno stereotipo esemplare del fraintendimento maschile del emarginazione sociale della

donna.

Dora era uno pseudonimo di Ida Bauer una fanciulla appartenente a una ricca famiglia della borghesia

ebraica non praticante nata a Vienna nel 1882. Venne visitata da Freud quando la giovane aveva poco più di

quindici anni perché soffriva di una tosse persistente e fu presa in analisi su richiesta del padre (che era

stato anche lui in analisi con Freud) poco più di due anni dopo. Dora come abbiamo detto detto so

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
13 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher maxedeb di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dell'adolescenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi Roma Tre o del prof Gainotti Merete Amann.