Riassunto esame Processi cognitivi della comunicazione, docente Perconti, libro consigliato Primati e filosofi di De Wall
Anteprima
ESTRATTO DOCUMENTO
umano a quello animale, ma il suo lavoro era concentrato interamente sugli
esseri umani. Egli sosteneva che nessun principio etico è oggettivamente
valido e che i giudizi morali discendono da emozioni e sentimenti e non da
principi puramente razionali. Non esistono secondo lui verità morali assolute.
Inoltre sostiene che il risentimento sia uno degli impulsi principali che origina
il nostro senso naturale del torto e del giusto. Inoltre egli vede nella tendenza
a proteggere l’ altro l’ effetto di ciò che definisce risentimento simpatetico,
dando così per implicito che questo comportamento si basi sull’
identificazione e sull’ empatia. L’ empatia e la reciprocità sono state definite
come i principale prerequisiti della moralità.
De Wall è pronto a riconoscere che alcuni animali possano rientrare, sulla
base della loro somiglianza a noi, nella sfera dell’ umano, ma non è disposto
ad accettare che noi siamo animali. Sia dal punto di vista dello sviluppo
mentale, sia da quello della sua evoluzione, l’ empatia matura sempre delle
forme più elementari. Si può ipotizzare che in un primo tempo l’empatia si sia
evoluta nell’ ambito dell’ accudimento parentale da cui i mammiferi non
possono esimersi. La possibilità di empatia e compassione negli altri animali
è stata a lungo ignorata, forse per paura di cadere nell’ antropomorfismo. Gli
animali sociali hanno la necessità di coordinare azione e movimento, di
rispondere collettivamente al pericolo: esistono vari esempi di primati non
umani che hanno la capacità di reagire agli stati di comportamento dei propri
simili. Si ritiene che nei primati non umani quasi tutta la comunicazione sia
mediata dalle emozioni. Quando lo stato emozionale di un individuo suscita
uno stato analogo in un altro, si parla allora di “ contagio emozionale “. L’
empatia comprende il contagio emozionale e probabilmente senza esso non
sarebbe mai nata. Due meccanismi collegati all’empatia sono la compassione
e la sofferenza personale. Varie esperimenti condotti soprattutto sulle
scimmie hanno dimostrato che esse sono capaci di empatia e di altruismo. Ad
esempio una scimmia affamata veniva chiusa in una gabbia. Può tirare una
leva così da ricevere il cibo e impara a farlo. In una gabbia accanto viene
messa un’altra scimmia. Se la prima scimmia alza la leva per ricevere il cibo,
fa passare una scossa elettrica all’ altra nell’ altra gabbia con conseguenti
reazioni di panico e dolore. A questo punto sceglie di non mangiare pur di non
far soffrire la conspecifica. L’ 80% delle scimmie antropomorfe preferisce
morire di fame anziché vedere soffrire altri individui a causa di una loro
azione. La letteratura scientifica parla dell’ empatia come se fosse un
fenomeno cognitivo, a tal punto che le antropomorfe ne sarebbero prive. De
Wall propone che al cuore della capacità empatica vi sia un meccanismo
semplice che fornisce ad un osservatore accesso allo stato emotivo di un
altro attraverso le rappresentazioni neurali e corporee del soggetto. Quando
quest’ ultimo rivolge la sua attenzione allo stato dell’ oggetto si attivano
automaticamente le rappresentazioni neurali. Questa attivazione permette al
soggetto di mettersi nei panni dell’ oggetto, condividendo i suoi sentimenti. Il
modo in cui le forme semplici di empatia si mettono in relazione con quelle
più complesse è stato rappresentato sotto forma di matrioska. Il nucleo è
costituito da un meccanismo automatico di percezione – azione che si risolve
in uno stato subitaneo, spesso inconscio, che fa corrispondere gli individui. I
livelli più alti di empatia che si costruiscono a partire da questa base sono l’
empatia cognitiva (capacità di capire le ragioni delle emozioni dell’ altro ) e l’
attribuzione di stati mentali. Il modello della matrioska propone che gli stati
esterni necessitano di quelli interni.
Reciprocità e giustizia.
Gli scimpanzé e le scimmie cappuccine sono tra i pochi primati a condividere
il cibo con gli altri, fuori dal contesto madre – figlio. Le aspettative variano
però da specie a specie. Ad esempio le scimmie reso non si aspettano
nessuna spartizione di cibo da parte di un dominante, poiché vivono in una
società gerarchica, ma uno scimpanzé invece si, quindi chiede con la mano
tesa, piagnucola e si lascia andare a una scenata quando non si verifica lo
scambio di cibo.
Mencio e il predominio dell’ affetto.
Mencio credeva che gli uomini tendessero naturalmente al bene, come l’
acqua tende a scorrere dalla sua sorgente. Egli ritiene che il sentimento della
compassione fa parte dell’essenza dell’ uomo. Vi è dunque un contrasto tra 2
scuole di pensiero: Huxley il quale ritiene che gli uomini siano
tendenzialmente cattivi ed egoisti e che la moralità sia un semplice e puro
rivestimento culturale ( teoria della patina ). Mencio pensa invece che nella
nostra specie la moralità si manifesti in modo naturale. Le sue fondamenta
sono la teoria della selezione di parentela e quella dell’ altruismo reciproco.
Ogni individuo è in primis fedele non al gruppo, ma a se stesso e alla propria
famiglia.
Antropomorfismo e antropodiniego.
De Wall propone un uso dell’ antropomorfismo molto fecondo. Propone di
passare dalla parsimonia cognitiva che richiede di non ricorrere a capacità
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher venera19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Processi cognitivi della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Messina - Unime o del prof Perconti Pietro.
Acquista con carta o conto PayPal
Scarica il file tutte le volte che vuoi
Paga con un conto PayPal per usufruire della garanzia Soddisfatto o rimborsato