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Estratto del documento

Introduzione

Dante si trova sulla spiaggia dell'Antipurgatorio. Qui giungono le anime degli espianti,

sulla barca dell'angelo nocchiero raccolte alla foce del Tevere, fra questi vi Casella,

è

fioretino amico di Dante.

Il canto si svolge verso le 6 del mattino del 10 aprile del 1300, la domenica di Pasqua

ed incentrato sull'incontro con Casella, che su richiesta di Dante intona una canto;

è

questo personaggio introdurrà il tema dell'amicizia e la liberazione dal peccato.

Riassunto

Il sole tramonta sull'orizzonte astronomico di Gerusalemme e sta per spuntare

sull'orizzonte del Purgatorio; a Gerusalemme spunta la notte, qui il sole. Sulla spiaggia

del Purgatorio sono le sei del mattino. (vv. 1-12).

Da Oriente un punto luminoso, rosseggiante come Marte e dotato di ali discende su

Dante e Virgilio; quest'ultimo fa inginocchiare il pellegrino, data la prodigiosa

apparizione. Mentre si avvicina che barca dell'angelo nocchiero non dotata di remi, ma

è

di ali.

Infine la navicella "sbarca" con il suo carico di anime che cantano un salmo; l'angelo si

allontana. (vv. 13-51).

Il sole scaccia il Capricorno nel mezzo del cielo. Le anime appena giunte non sanno

dove andare e chiedono la strada ai pellegrini, poi si accorgono che Dante vivo gli si

è

accalcano intorno festosi. (vv. 52-69)

Dante riconosce fra le anime Casella, amico e musico fiorentino; cerca di abbracciarlo

per tre volte ma invano (le anime infatti sono solo spirito inconsistene fatto a corpo fisico

come si legge in Inferno VI, vv. 34-36 "Noi passavam su per l'ombre che adona/ che la

greve pioggia, e ponavam le piante/ sovra lor vanità che par persona"). Poi Casella,

morto da molti anni, risponde alla domanda di Dante sul suo ritardo ad approdare in

Purgatorio; solo adesso ha potuto giungervi, per la speciale grazia concessa al

Giubileo. Su richiesta di Dante, l'amico intona una canzone stilnovista (Amor che ne

la mente mi ragiona...) composta da Dante per il Convivio, musica dolcissima anche

solo a ricordarla (vv. 70-117).

La musica fa dimenticare a tutti il motivo della loro presenza, ma giunge Catone che

severamente interrompe Casella ed esorta le anime a rimettersi in movimento (vv. 118-

133).

Tematiche

Le ali della grazia

La prima manifestazione sooprannaturale del secondo regno l'angelo-nocchiero:

è

figura lievissima rispetto alla massiccia corporeità del nocchiero infernale, Caronte

(Inferno III), e navigatore ben più accorto di Ulisse.

Infatti per il folle volo dell'eroe greco le uniche ali possibili erano i remi (Inferno XXVI);

invece questo angelo-nocchiero purgatoriale "remo non vuol, né altro velo/ che l'ali sue "

(vv. 32-33). Il significato simbolico chiaro: ci sono voli che soltanto le ali della grazia

è

possono consentire; Ulisse cercò con le sue sole forze di raggiungere l'altro emisfero, e

fallì miseramente; l'angelo trasbordatore si affida invece a Dio. In tal modo può superare

di slancio una rotta che al tempo di Dante doveva apparire pressocché infinita.

Riprendendo, nella figura dell'angelo nocchiero, questo tema cruciale delle ali, Dante

crea una di quelle corrispondenze che fanno della Commedia non una raccolta di canti,

ma un "libro" compatto, in cui la trama dei significati si dispone in vaste impalcature

simboliche e tematiche.

Il salmo della liberazione del peccato

Tutta la montagna del Purgatorio appare, canto dopo canto, come un'immensa

basilica, affollata di riti e risonante dei canti e delle preghiere dei fedeli. Si comincia

fin dal canto II: le anime trasportate dell'angelo cantano infatti, sulla barca, il salmo 113,

in exitu Israel de Aegypto. Era il salmo che ricordava l"'uscita" del popolo ebraico

della schiavitù in Egitto e che un tempo veniva intonato nei funerali, a significare

l'uscita dell'anima dalla vita terrena, per raggiungere l'aldilà. Dante aveva già citato

tale salmo nel Convivio per esemplificare i quattro possibili "sensi" di un testo (letterale,

allegorico, morale, anagogico) che in questo caso sono:

 Letterale, la fuga del popolo ebreo dell'Egitto ai tempi di Mosè (fatto storico,

rielaborato letterariamente)

 Morale, passaggio (Pasqua) dell'anima del peccato alla grazia

 Allegorico, redenzione dell'uomo per opere di Cristo (del quale Mosè figura, typus

è

Christi)

 Anagogico, [dal greco anagogé = ana + ago = conduco su; l'interpretazione

anagogica spiega i fatti come simboli della realtà sopranaturale cui l'uomo si deve

innalzare] l'anima purificata si libera dalla schiavitù della condizione terrena e

raggiunge la libertà della vita eterna (Israele = terra promessa = la vita eterna

promessa da Dio all'uomo).

Esso risulta dunque assai adatto a introdurre l'atmosfera, inaugurata nel Purgatorio, di

conquista di un nuovo orizzonte, spirituale e poetico insieme.

Casella e il tema dell'amicizia

Ci sono tematiche a cui il poeta del Purgatorio particolarmente affezionato: una di esse

è

il tema della musica e della poesia, l'altro quello dell'amicizia. Entrambe sono

è è

inaugurate dell'incontro con Casella, che suscita l'abbandono nostalgico

all'"amoroso canto" degli anni giovanili e stilnovisti.

Sul piano strutturale, l'incontro con Casella, obbedisce a uno schema compositivo che

ritornerà in altri episodi, pure dedicati al ritrovamente affettuoso di un amico

Il primo momento quello del "moto d'affetto" iniziale (qui, il tentato abbraccio: vv. 76-

è

81).

Esso precede o segue un "ritardo del riconoscimento" dell'amico (Dante infatti

riconosce Casella soltanto al v. 86, allorché ne ode la voce); segue quindi "l'indugio", il

desiderio di stare insieme; l'indugio motivato dal bisogno affettivo di conoscere le

è

reciproche condizioni attuali (rispettivamente i vv. 90 e 93); il tutto contornato dalla

"ripresa delle comuni abitudini": qui, con Casella, la musica (vv. 112-114).

Sulla spiaggia del canto II, dall'episodio di Casella spira un'intensa nostalgia per il

periodo silnovistico della gioventù di Dante e per quell'ambiente di raffinate amicizie.

Ma esso vuole anche suggerire il pericolo insito nell'arte (qui la musica la cui potenza

rapisce spiritualmente Dante personaggio, e lo stesso Virgilio accanto a lui). Infatti l'arte

può distogliere dai doveri spirituali dell'anima, come bruscamente ricorderà il

guardiano Catone alle anime.

Tutto ciò evoca irresistibilmente, per Dante, una stagione ormai terminata ma non

dimenticata, quella della sua giovinezza: quando, sviatosi dal pensiero di Beatrice

appena morta, egli si era lasciato sedurre dalle consolazioni della filosofia e della

poesia. Tale stagione continua adesso, segretamente, a insidiarlo con i languori della

nostalgia; il vivo rimorso che ne consegue accompagnerà l'espiante fino in cima alla

montagna del Purgatorio. Lì, infine, verrà Beatrice a rimproverare Dante per il suo

traviamento. Il significato generale chiaro: la poesia stilnovistica va inquadrata in un

è

percorso più ampio; altrimenti può portare a sbandamenti (da ciò l'intervento di Catone),

facendo dimenticare al cristiano il dovere di sorvegliare le passioni. Però, mentre

Dante poeta individua l'arte come possibile mezzo di perdizione, Dante personaggio

trova naturale che ci si possa smarrire: da questo punto di vista, così smemorato e

incline a subire il dolce fascino dell'arte e dei ricordi, egli ci appare qui, agli esordi

della seconda cantica, un personaggio ben diverso dalla figura decisa che

conoscevamo dall'Inferno.

Purgatorio, canto VII: riassunto e commento

Commento

Introduzione

Dante si trova sulla nell'Antipurgatorio, successivamente nella Valletta Fiorita. Qui si

stanno purgando le anime dei principi negliengenti che, distratti dalle cose terrene,

trascurano i veri doveri verso loro stessi e i sudditi; queste anime devono stare

nell'antipurgatorio tanto tempo quanto vissero: come in vita tardarono a pentirsi,

così ora ritardano il tempo dll'espiazione.

Ciascuno di loro posto di fronte a chi fu il suo avversario terreno.

è

Soggiaciono ogni sera alla tentazione del serpente (il diavolo), che viene messe in

fuga dagli angeli. Cantano il Salve Regina, per invocare la misericordia divina.

Il canto si svolge nel pomeriggio del 10 aprile del 1300, la domenica di Pasqua ed è

diviso in due parti, la prima incentrata sull'incontro con Sordello da Goito, che spiega la

"legge della salita", e la seconda in cui Dante e Virgilio sono nella Valletta Fiorita dei

principi negligenti.

Riassunto

a

Parte 1 (vv. 1-69)

Dopo aver rinnovato più volte le festose accoglienze al concittadino, Sordello domanda

al viaggiatore e alla sua guida chi sono. Virgilio allora si rivela e spiega di aver perduto

il Paradiso per non aver creduto in Dio.

Sordello stupito e ammirato gli si prostra, poi gli chide la sua provenienza; Virgilio

risponde raccontando di dimorare nel Limbo, tra i bambini non battezzati e coloro che

ignorano le tre virtù teologali. Per quale via, conclude, posso preseguire la salita? (vv. 1-

39)

Sordello si offre di accompagnare i poeti fin dove può. Ma ormai il tramonto e di notte

è

nel Purgatorio non si può procedere: le tenebre notturne, spiega, bloccano il desiderio di

salire, al massimo si potrebbe tornare indietro o girare in cerchio sulla costa del monte.

Pernotteranno quindi lì vicino, dove vi sono la anime di Negligenti, in un'insenatura del

monte.

Virgilio si mostra disponibile a seguire il consiglio di Sordello (40-69)

a

Parte 2 (vv. 70-139)

Dante si accorge che sulla costa della montagna si apre una piccola valle piena di fiori a

cui conduce un sentire serpeggiante, la Valletta Fiorita dei Principi, che stanno a

è

coppie, seduti sull'erba cantando la "Salve Regina".

Sordello fa fermera i due su un balzo in modo che possano vedere le anime e le indica

ad una ad una finché non c'è più luce; fra loro si sorgongono l'imperaratore Rodolfo

d'Asburgo e Ottone II re di Boemia, il padre Filippo III e il suocero di Filippo il Bello,

Enrico I di Navarra, poi Pietro III con il figlio Alfonso III d'Aragogna, Carlo I d'Angiò. Si

chiude con Arrigo III d'Inghilterra, uomo semplice, e con il marchese Guglielmo VII,

marchese di Monferrato.

Tematiche

La legge del monte purgatoriale

Nel Purgatorio, come spiega Sordello, non si può salire con il buio della

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
16 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher v.martini6 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Fedi Francesca.