vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il lettore coopera con il narratore e il narratore prevede che il lettore ci mette qualcosa di suo.
La madre muore di parto. Anche su questo argomento c'è silenzio, reticenza, mancanza di
esplicitezza, ignoranza delle cose.
L'elaborazione del lutto per la madre, una maturazione, nel ragazzo scaturisce una volontà
improvvisa. Decide di tenere il bambino; il ragazzo solo fa famiglia con il fratello solo.
Un giorno si presenta in casa un uomo dicendo che è il padre del bambino.
La storia finisce bruscamente ma si presume la morte del bambino e del ragazzo.
L'altro figlio
Anche questa novella è caratterizzata dal silenzio e reticenza.
Anche qui tema del rapporto padre-figli.
Ambientata in una Sicilia antica, in fase di spopolamento, impoverita (da giovani e forza lavoro).
Novella di facile adattabilità scenica: ci sono molti dialoghi.
Maragrazia: donna vecchia e povera.
Giogaja: linea dei monti; la parola viene utilizzata nel testo per designare il doppio mento.
Il ritratto di Ninfarosa è l'universo di quello di Maragrazia.
Ricorre alla descriptio: descrizione analitica, nei dettagli e secondo modelli analitici, ekfrasis (in
greco).
Elementi essenziali dell'ekfrasis: occhi, capelli, colorito, labbra, mento.
Maragrazia aveva due figli che erano partiti per l'America ma non aveva avuto più notizie di loro.
Ogni volta che una nuova carovana partiva dal paese per l'America, Maragrazia voleva che
Ninfarosa le scrivesse una lettera da mandare ai figli.
Per strada Maragrazia incontra un nuovo personaggio: un dottore che non ha mamma, è solo e
decide di aiutarla. Il medico scopre che la vecchia ha un altro figlio in paese che vorrebbe
prendersi cura di lei ma lei non vuole perché non lo considera suo figlio perché frutto di una
violenza.
Anche qui la reticenza, il silenzio, la non accettazione della maternità.
La morte addosso
Molto sperimentale.
È un dialogo fra due voci collocate in un contesto: una trattoria/bar vicino ad una stazione.
Entra un personaggio A che ha perso il treno ed intrattiene una discussione con un personaggio B
sfaccendato.
Arriva a delle considerazioni: l'uomo arriva ad estraniarsi e guardare la vita degli altri.
Lui è un predestinato alla morte, condannato perché ha un tumore. È in punto di morte e nessuno
lo sa. Lui essendo in questa situazione può osservare la vita; la vita è fatta di banalità ma sono
queste la sua ricchezza e non ce ne rendiamo conto.
Pena di vivere così
Suddivisa in paragrafi.
Momenti che interrompono la trama: digressioni sulla scrittura, caratteristiche della modernità.
Punti di vista plurimi, cangianti.
La novella procede per gradi.
La protagonista vive in uno stato di separatezza dal mondo.
Riavvicinamento al marito per gradi.
Gli oggetti assumono il punto di vista dei personaggi; gli oggetti sono inorriditi al sentire le parole
dell'avvocato.
Appare il mondo degli oggetti che esprime una sua oggettività.
La vita è insudiciarsi: compromettersi con la vita.
È frequente in questa novella l'anastrofe: inversione di soggetto e verbo. Processo stilistico.
Accentuazione del soggetto. "Pensa la signora Leuca". È un riflesso del parlato che produce
l'effetto di spostare l'attenzione sull'indagine che sta compiendo lo scrittore sulle riflessioni del
personaggio.
Cambia la prospettiva dello scrittore e del lettore.
Il punto di vista del narratore non coincide del tutto con quello del personaggio.
Nel quarto paragrafo si ha plurivocità: entrano in scena molte voci.
Il personaggio umoristico non vive ma si guarda vivere. Ci sono due io: uno che vive e l'altro che
guarda vivere.
Opposizione tra interno ed esterno. Es la finestra. In Montale c'è il balcone, mentre Svevo
presenta personaggi che guardano da un pertugio.
Nel quinto paragrafo "turpitudini": non sappiamo cosa sono, non conosciamo la confessione del
marito. Sono il modo di insudiciarsi nella vita.
Nel sesto paragrafo inizia la seconda parte: finisce la parte revisionata dal punto di vista linguistico
da Pirandello e inizia la parte così com'era pubblicata nella prima edizione.
Cambia anche la scena.
La narrazione procede per brevi eventi e lunghe riflessioni.
L'essere caritatevole spesso è una forma di autogratificazione. La signora Leuca si tormenta sul
perché è più caritatevole verso quelle tre bambine rispetto alle altre.
Paragone con il cardinale Borromeo che tormenta sé stesso.
Disgusto del corpo, orrore perché non era più desiderata.
La signora Leuca quando parla di sè usa il presente. Il presente è il tempo dell'autoanalisi.
Discorso interiore, discorso indiretto libero.
Fine speculare all'inizio. Trame
Va bene
Cosmo Antonio Corvara Amidei è sempre stato sfortunato. È un professore schernito e deriso dai
suoi stessi alunni. Si mette sotto la protezione di un suo collega che invece è molto rispettato.
Quando questo muore, Cosmo sposa la figlia Satanina.
Sembra andare tutto bene e lui non riesce ancora a capacitarsi di essersi sposato e non fa che
pensare a lei ma Satanina un giorno fugge con un pittore francese.
Quando ritorna implorando di rivedere il figlio molto malato, Cosmo la getta giù dalla finestra.
A questo punto Cosmo viene arrestato e ancora una volta, com'è sua consuetudine, dice "va
bene".
Il giardinetto lassù
Un vecchio signore sta per finire i suoi giorni. Ha lavorato tutta la vita col nonno e col padre del
narratore che adesso lo considera un parente e viene a visitarlo sul suo letto di morte tutti giorni.
̀
Questo uomo, dal narratore chiamato Nonno Bauer, ama le piante. Una volta si e perfino trasferito
́
dal suo palazzo perche non sopportava di vedere morire l’albero nel cortile sottostante. Al
̀
momento della narrazione, si e di recente trasferito in una casa che non appartiene a lui, ma che
ha un bel giardino che egli ama molto. Questo giardino fa venire la voglia a Nonno Bauer di farsi
̀
un giardino proprio e cosi compra un pezzo di terra al cimitero dove crea un giardinetto pieno di
̀ ̀ ̀
rose. Essendo, pero, adesso debole, non puo piu recarsi nel suo “giardinetto” che gli manca molto
̀
e sogna di esservi sotterrato, dopo morto. Nonno Bauer ha accettato il proprio destino ed e
̀
tranquillo davanti alla prossima morte. Un giorno pero, un amico racconta al narratore che suo
figlio sta molto male e ha la tisi. Quindi, prima di andare da Nonno Bauer, il narratore va a visitare il
́ ̀
ragazzo malato. I genitori sono disperati perche non si sa se sopravvivra. Il narratore racconta poi
la storia a Nonno Bauer che inizia a preoccuparsi per il ragazzo, ogni giorno vuole avere sue
́
notizie e cerca di aiutare con dei consigli su come curarlo perche vorrebbe disperatamente
̀ ̀
salvargli la vita. Il ragazzo pero sta troppo male e il caso e disperato. Il giorno della morte del
bambino, il narratore va dal Nonno con la triste notizia e anche la situazione del Nonno peggiora,
̀ ̀
ora il vecchietto non ha piu niente per cui lottare. La sua ultima speranza e che sotterrino il
̀
ragazzo vicino a lui nel suo giardinetto lassu.
La maschera dimenticata ̀ ̀ ̀
Il protagonista de La maschera dimenticata e Don Ciccino Cirincio che ha subito molto in vita sua e
̀funebre”.
sopporta il proprio dolore con una “dignita Prima gli muoiono la moglie e i due figli, poi
perde la sua zolfara, e come se non bastasse si ferisce la gamba andando a caccia. Corrono voci
che la moglie sia morta “per aver partorito su la cinquantina, chi diceva o un cagnolo o una
̀
marmotta”, che Don Cirincio abbia perso la zolfara per una virgola mal posta nel contratto e che si
̀ ̀
sia ferito la gamba quando, a cavallo, e stato investito dalle pale di un mulino a vento. Don Cirincio
sopporta i pettegolezzi riguardanti la moglie e la zolfara con calma, ma se qualcuno lo chiama
“quello del mulino” diventa furioso.
All’inizio della novella, il protagonista entra in una sala quasi piena, dove sta per iniziare una
̀ ̀
riunione del Comitato elettorale. Tutti sono molto sorpresi di vederlo li, Don Cirincio, infatti, non si
̀ ́
faceva piu vedere da anni, e non riescono a capire perche abbia scelto di farsi vivo proprio in quel
̀ ̀ ̀ ̀ ́
giorno. La verita e che Cirincio e venuto perche si sente in debito di gratitudine verso il padre del
̀
candidato, che e stato l’unico ad aiutarlo nelle liti per la zolfara. Vuole anche, come cittadino
italiano, liberarsi del governo presente, che secondo lui non ha mai fatto niente di buono. Non ha
mai parlato prima, ma adesso si mette a disposizione del candidato. I membri del comitato, che
̀ ̀
sanno che Cirincio non deve cosi tanta gratitudine al padre del candidato, sono convinti che sia
̀ ̀
impazzito. L’unica cosa che ha fatto il padre del candidato e stato di dissuadere Cirincio dal
̀
mettersi in lite per la zolfara, e chi sa, alla fine, se e stato il consiglio giusto.
̀ ̀
Alla riunione si mostra che Cirincio e un vero oratore e che ha delle buone idee. Tutti i membri
̀ ̀ ́ ̀
sono stupiti. Anche Don Cirincio e stupefatto, perche non capisce che cosa ha fatto di cosi
straordinario; ha soltanto detto quello che pensava. Gli viene anche offerto un posto di
̀ ̀
combattimento che e piu o meno costretto ad accettare. Fa comunque dei miracoli nel suo nuovo
lavoro. Inizia a parlare come se non aveva mai parlato prima e cambia tutta la situazione politica
̀
del paese. Qualcosa cambia anche in lui, si sente di nuovo giovane, non gli fa piu male la gamba -
pare, infatti, un altro.
̀ ̀
Pero, la sera quando si deve proclamare il nuovo eletto appare un uomo che Don Cirincio aveva
conosciuto prima della sua metamorfosi, ma l’uomo non lo riconosce. Alla fine va a chiedere
̀ ̀ ̀
direttamente a Cirincio se non e lui “quello del mulino”. E in quel momento e come se si fosse rotto
̀
l’incantesimo e Don Cirincio torna come prima: stanco, funebre, silenzioso. Gli altri, che non
̀
capiscono come mai sia cambiato cosi tutto in un tratto, lo prendono allora per un imbroglione.
La balia
Il sig. Manfroni concorda con la moglie sulla ricerca di una balia per il nipotino appena nato. Decide
di chiedere alla moglie di un impiegato, che aveva licenziato e fatto imprigionare alcuni mesi prima.
La donna, Annicchia, accetta l’incarico nonostante anch’essa aveva appena partorito. Una volta
arrivata a Roma viene sottoposta a una visita medica, era sana, eppure la controllano prima di
dare il suo latte al bambino dei padroni.
̀
Ersilia Manfroni e ancora insofferente al parto appena avuto, e si mostra poco cortese con la balia,
̀ ̀
e cosi sara per tutt