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VITA

Poeta e Romanziere, nato a Milano 1935.

Fa parte dei Poeti e del Collaboratore riviste Primo poeta ad

Novissimi Gruppo 63. Verri, Quindici, Analfabeta, Zoooom.

aver realizzato una poesia al computer, famoso per aver scritto romanzi su lotte del 68’ e

Vogliamo tutto Gli invisibili.

(Feltrinelli 71’) Prima di essere un romanzo di formazione, è un documento politico, cronaca

VOGLIAMO TUTTO

di lotta scritto grazie alle testimonianza di un militante di un’organizzazione politica “Potere Operaio”, Alfonso

Natella, che gli racconta la sua storia Balestrini partecipa a lotta operaia facendo il redattore della rivista Potere

Vogliamo tutto è anche un manifesto dell’ “arte proletaria” e i fine dell’autore è incitare alla lotta continua e

Operaio).

futura contro l’industrializzazione dell’Italia e l’avvento del neocapitalismo.

- “Vogliamo tutto” era lo slogan di operai e studenti nel 69’, quando oramai lotta per il lavoro, da fame e alienante,

era diventata lotta contro il lavoro, che opprime la vita dell’operaio.

- Autore scompare (neoavanguardia), mero strumento di registrazione della realtà.

- Lo sfondo della vicenda sono le Alfonso,Giovane

lotte alla Fiat di Maggio-Luglio69’, L’Autunno caldo.

meridionale, diplomato all’istituto professionale come elettrauto, dai campi di pomodoro della piana del Sele, da

Salerno, emigra al nord, inseguendo il mito dei soldi e dei meni di consumo, prima a Milano, dove travolto dalla

società fondata sul lavoro e sul consumo, scatena una guerriglia per scampare alle leggi di produzione. All’inizio del

69’ si fa assumere a Torino, presso la Mirafiori, catena di montaggio della Fiat. Il mito del lavoro per tutti, sicuro

ben pagato, viene sfatato da questo luogo alienante che distrugge energia fisica e psichica, e si rende conto di come il

lavoro sia sfruttamento del povero da parte del ricco, e di come l’emigrazione del sud e il suo sottosviluppo sia un

fenomeno programmato perché necessario per lo sviluppo del nord. Viene a contatto con studenti e operai che

organizzano scioperi contro il sistema, rimane stupito delle possibilità di un collettivo operaio (smettere di lavorare

es.) diventa un Militante, e man mano più cresce la sua rabbia e frustrazione, più la sua consapevolezza di

appartenere a una classe e che le lotte devono avvenire al di fuori dei circuiti democratici dei sindacati. Alfonso

diventa un paladione delle lotte operaie, figura che si sostituisce al sindacalista e si oppone all’ingegnere capo e

attraverso i volantini, giornali, cronache, riviviamo le lotte di maggio e giugno che da Mirafiori si estendono in tutta

Italia, fino a culminare nella violenza e nella rivoluzione. Il racconto si chiude infatti con la grande battaglia di

Corso Traiano.

- La chiave di Alfonso è che lui riesce a infrangere le barriere della subordinazione proprio grazie al suo essere

qualunquista, ovvero non appartenere a un gruppo politico particolare, senza importarsi niente di chi c’era prima di

lui nella fabbrica. Infatti il vero protagonista del romanzo è la figura dell’operaio-massa, il proletario del sud, operaio

non specializzato dai mille mestieri, emigrante, su cui si è fondata l’espansione industriale italiana.- Prende dalla

Bildungsroman

tradizione del (romannzo di formazione). Ciascun capitolo rappresenta una tappa nella

formazione del personaggio. Processo dialettico del raggiungimento del vero sé, un sè collettivo, un io che diventa

noi. Primi 5 capitoli presa di coscienza dello sfruttamento, e altri 5 acquisto di senso collettivo, della ribellione che

diventa rivoluzione per poi insorgere.

- Anche il linguaggio ne è molto influenzato. La persona passa dall’io al noi, nella prima parte, dove abbiamo un

discorso interiore che è un incrocio del parlato neorealista e il sottoparlato oniroide della neoavanguardia, nella

quale il protagonista racconta dal punto di vista del presente il suo passato, che ha ormai superato, mentre nella

LETTERATURA CONTEMPORANEA - PROSA ! 4

seconda un uso di una lingua nuova, sperimentale, frutto di un abile montaggio di testi di volantini,

assemblee,cronache, slogan.

- L’autore rompe gli schemi con la scrittura tradizionale, non usa punteggiatura, fine dell’autore è far assumere alla

scrittura l’immediatezza e la vitalità della lingua parlata. Il linguaggio è basso, si interrompe spesso, ma non

popolare e quindi corrotto da dialetto o forme idiomatiche.

- Molti hanno parlato di riferimenti a “Chanson de Roland”, per la costruzione a brevi capitolati e l’andatura

strofica, e per il personaggio Alfonso, paladino sempre in guerra per essere in guerra, senza iniziative ideologiche,

senza evoluzione, costante dall’inizio del romanzo alla fine. Non si concede amore. E’ in qualche modo cosciente

del suo destino e di quello dei suoi compagni ma sceglie di lottare lo stesso, per non essere sconfitto in maniera

mediocre. Per la modulazione delle insurrezioni come il grande racconto di un epica battaglia, dove il lessico ha

una sferzata verso l’alto e acquista una grande carica simbolica.

PROSA I risultati brillanti e innovativi di Pasolini come romanziere derivano dal fatto che lui nasce come poeta. Il

suo primo istinto è descrivere la realtà, attraverso il paesaggio, inafferrabile, in un presente assoluto, per catturarla.

Pasolini nei suoi romanzi non ha personaggi tridimensionali, che si evolvono e subiscono un introspezione

psicologica, sono piuttosto dei tipi definiti fin dall’inizio. Probabilmente la motivazione principale è che invece

Pasolini scriva per una sua auto analisi, lui non si dona molto ai personaggi, è sempre sulla scena in maniera pesante

ed è con lui che il lettore si identifica. Pasolini fa ciò anche cercando di entrare nellaa vita di altri personaggi, come

fa Dio che conosce i pensieri di tutti, liberandosi di sé stesso.

L’eros è uno dei motivi principali di energia e felicità nella narrativa di P. in quanto, quando la teste nella quale si

cerca di entrare è sessualmente desiderabile, o perché appartiene al mondo contadino che sarà un mondo desiderato

dal poeta. (65’)

fa parte della raccolta raccolta di racconti ambientati

Squarci di Notti Romane Alì dagli occhi azzurri —>

principalmente a Roma, scritti tra il 50-65, dove P. sperimenta il Prosimetro e l’uso della lingua italiana contaminata

dall’idioma romanesco.

- La tematica principale è la scoperta di Roma, e gli incontri con i suoi cittadini, sottoproletari e Borgatari. Pasolini

qui passeggia per i lungoteveri di Roma e si impersona con infastidita lucidità nel personaggio comico-grottesco del

omosessuale. Durante la passeggiata Pasolini descrive la periferia di Roma di notte come assoluta bellezza, in

maniera lirica, dominano gli elementi cromatici e olfattivi, nonostante sia un ambiente degradato fatto di atti

teppistici e squallidi incontri omosessuali, Pasolini trova questi mondo di bisogni primitivi di autentica bellezza

contro i vomitevoli valori borghesi. Durante la passeggiata Pasolini ci presenta quelli che saranno i protagonisti del

suo romanzo sono infatti i “ragazzi di vita” i protagonisti della Roma febbrile di Pasolini, belli quanto

Romanzi di vita,

dannati, P. li descrive e ci racconta la loro storia. Gabriele, Armando, Nadia e PierPaolo.

- Descrizioni realiste ma filtrate dall’onnipresente stato d’animo dell’autore.

- Roma per Pasolini è euforia e aridità: euforia per le possibilità di “rimorchio” e gioventù che offre, per nuovo

dialetto da imparare e per l’estroversione degli abitanti, ardirà per la durezza del guadagnarsi il pane e la

meccanicità degli incontri. “Unione di eternità e sporcizia , di degrado e di splendore”

LETTERATURA CONTEMPORANEA - PROSA ! 5

Letteratura contemporanea - Poesia

Pier Paolo Pasolini

Pasolini come artista (tutti i sensi) ha il merito di aver rappresentato, attraverso la forte presenza di se stesso nelle

opere, i primi anni del dopo guerra che identifica come “Vuoto della storia” e la crisi intellettuale borghese che vive

contraddizioni del neocapitalismo e della seconda rivoluzione industriale.

VITA

Nasce a Bologna nel Istruzione minore Friuli/Cremona. Liceo e Università Bologna, Laurea nel tesi su

1922. 46’,

Pascoli.

Nel Frattempo vive con madre in Friuli, ricerca linguistica

41’-49’, Poesie a Casarsa.

Trasferisce a Roma con madre, per clima ostile dopo le condanne per violenza su minori e atti osceni in luogo

pubblico, primi anni vive in periferia, lavora come insegnante a Ciampino e collabora con alcune case editrici.

Si trasferisce nel nel quartiere di Monteverse per stabilità economica. Esce (grande successo),

55’ Ragazzi di Vita

fonda rivista nel escono (replica successo).

57’

Officina, Le ceneri di Gramsci

Dagli anni 60’ di Pasolini si dedica a trattati raccolti poi in raccolta e e inizia la sua carriera da

Passioni ideologia,

cineasta che culminerà con il successo internazionale di e del

65’ 66’.

Il Vangelo secondo Matteo,del Uccellacci e Uccellini

La notte del 1° Novembre del Pasolini muore picchiato e ucciso da un ragazzo diciassettenne forse per aiuto di

75’

altri.

POETICA

Chiave poetica pasoliniana è l’impossibile rapporto con il reale e il suo sentirsi non appartenente alla vita, escluso da

borghesia a cui appartiene per nascita ma non vuole appartenere, e da proletario a cui non appartiene ma vorrebbe

appartenere. Nelle sue opere ossimori costanti tra coscienza e istinto, marxismo e cattolicesimo, storia (presente) e

preistoria (proiezione di dimensione utopica precapitalistica, mondo dell’amore universale, fonte di conoscenza,

strada di libertà, spirito consolatore, amore dai liberi impulsi, [Pianto solo l’amare conta, solo il

della scavatrice]”

conoscere, non l’aver ama unici depositari di questi valori —> proletariato). Questa Dicotomia si riflette in tutti i

lavori di Pasolini attraverso una corporalià dilaniata, frammentata, come destinata a una morte materica “sono

come un gatto bruciato vivo..impiccato da ragazzi a un fico” —> immagine che riprende nelle ceneri di Gramsci,

come un gatto del Colosseo”. Conferma questa tendenza non descrivendo mai il corpo

Pianto della scavatrice “Povero

dei giovani “ragazzi di vita” interamente, ma sempre con l’uso della sineddoche (occhi, mani, capelli).

POESIE A CASARSA —> Raccolta poesie Scritto tra Pubblicata nella versione del 74’ di

41’-43’, La nuova gioventù

anche versione anni 50’) dedicate a critico Contini, primo sostenitore dei lavori di Pasolini.

(c’

Dettagli
A.A. 2013-2014
12 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher anielloferrone@gmail.com di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Lorenzini Niva.