vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
II - L’urbanizzazione del mondo
-il processo di inurbamento ha subito una particolare accelerazione con l’industrializzazione
-nel 2009 la popolazione mondiale urbana ha superato quella rurale
-oggi l’urbanizzazione sta rallentando nei paesi sviluppati, mentre è in forte crescita nel sud del
mondo
-fattori di attrazione: -sfuggire ad una condizione di carestia
-maggiori sbocchi occupazionali
-fascinazione del progresso e della modernità; spiega il continuo di afflusso
nelle baraccopoli anche quando c’è la consapevolezza che la maggior parte
andrà in contro all’emarginazione
grandi città: più di 1 milione di abitanti
megacittà: più di 10 milioni di abitanti
nel mondo sono 21
-il sociologo Eduardo Lopez Moreno afferma che le megacittà hanno un valore positivo
a livello mondiale perché occupano una superficie ridotta, mentre producono la
maggior parte dell’attività economica e dell’innovazione tecnologica e scientifica
-il gigantismo urbano è principalmente fenomeno costiero, legato alle modalità di colonizzazione
-si manifesta in presenza: -alta densità e/o alti tassi di crescita
-livello di sviluppo economico
-antichità del popolamento e della civiltà urbana
-in Europa e Giappone si presentano tutti e tre i fattori
-in Cina e India si presentano il primo e il terzo fatto
-nell’America anglosassone prevale il secondo fattore
-nel Vicino Oriente prevale il terzo fattore
-se intendiamo la città come un modo di pensare e vivere trasformando l’ambiente, allora possiamo
parlare di urbanizzazione in relazione alla diffusione del modo di vita urbano anche là dove manchino
le sue caratteristiche materiali (alta concentrazione di popolazione e attività)
rururbano e perturbano: -zone di transizione fra città e campagna
contro-urbanizzazione: -rilevata per la prima volta negli anni “70 negli Stati Uniti
-Anthony Fielding: -definì il fenomeno come “rapporto di proporzionalità inversa” fra tassi
di variazione migratoria e dimensione
-dimostrò che il fenomeno era in atto in tutte le regioni industrializzate e
che non dipendeva dalla dilatazione delle aree urbane esistenti
-il fenomeno era dovuto dalla strategia organizzativa delle industrie
post-fordiste che preferivano i centri più piccoli dove il costo della vita è
minore (è quindi degli stipendi) e non vi sono conflitti sindacali
disurbanizzazione: -fenomeno dei paesi più sviluppati fra anni Sessanta e Ottanta
-il declino demografico delle grandi città ha subito una battuta d’arresto negli
ultimi anni e in molti casi c’è stata una ripresa demografica
-le statistiche ufficiali non misurano in realtà la popolazione urbana ma la popolazione agglomerata,
di modo che si possono avere sottostime nei paesi sviluppati dove nuclei urbani sono distaccati dai
grandi centri e sovrastime nei paesi meno sviluppati dove esistono enormi agglomerati che
mantengono però caratteristiche rurali
-nei paesi meno sviluppati si assiste ad una sempre crescente dissociazione fra concentrazione
demografica e funzioni urbane
-nei paesi meno sviluppati si vuole bloccare l’inurbamento massiccio di popolazione rurale; nei paesi
industrializzati al contrario si vuole favorire l’urbanizzazione in modo da contenere i costi economici
ed ecologici di comunità disperse
-il fenomeno di inurbamento in atto oggi nei paesi meno sviluppati è il medesimo fenomeno che si
presentò nelle prime fasi dell’inurbamento nei paesi sviluppati all’inizio dell’industrializzazione
teoria della transizione demografica: -la dinamica demografica presenta tre stadi:
antico: alta natalità, alta mortalità
transizione: 1-diminuzione mortalità, alta natalità
2-diminuita mortalità, diminuzione natalità
moderno: crescita zero
-allo stesso modo è presente una transizione demografica urbana
-non si può stabilire un modello assoluto di previsione della crescita urbana
-le città crescono fino a quando i vantaggi che ne derivano compensano i costi e le economie superano
le diseconomie
III - Espansione e dispersione urbana
-inizialmente dimensione e densità avevano una crescita contestuale, così è ancora nei paesi meno
sviluppati
-nei paesi ricchi l’affermarsi dell’auto e della teleinformatica ha favorito la dispersione degli edifici:
la dimensione territoriale delle città è cresciuta più della dimensione demografica
-si è passati dalle città nucleari alle città estese; si parla di “perdita dei confini”
-in passato le città erano segnate sulle cartine con dei punti definiti, oggi sempre più spesso per
rappresentarne la dispersione si utilizzano delle macchie, più o meno grandi, dai confini indefiniti
città nucleare: -centro municipale compatto, di dimensioni ridotte, nettamente distinto dalla
campagna circostante
città estesa: -sistema urbano che comprende più municipalità vicine
-tale sistema urbano se molto esteso prende nome di regione urbana
agglomerazione: -centro storico + corone periferiche suburbane fitte
conurbazione: -più agglomerazioni vicine, cresciute contemporaneamente fino a formare
un'unica agglomerazione
peri-urbanizzazione:-città diffusa, metacitttà
-tessuto edificato a bassa densità e discontinuo
città a rete: -rete di città che hanno fra loro relazioni privilegiate
area metropolitana: -una grande agglomerazione centrale e una serie di
agglomerazioni vicine, tutte in comunicazione tramite intensi
movimenti pendolari
città-rete: -sistemi policentrici macroregionali, megalopoli
-rete formata da più città e aree metropolitane con funzioni
complementari, in comunicazione tramite continui moti pendolari
-nel XVIII sec. in Europa la città nucleare era cinta da mura
-il primo passo verso la città estesa è l’abbattimento delle mura o comunque il loro superamento per
mezzo dell’espansione delle industrie nei sobborghi a seguito della Rivoluzione industriale
innovazioni tecniche della rivoluzione industriale: macchina a vapore, meccanizzazione delle
fabbriche, la ferrovia, l’autoforno
Manchester: -fu il primo agglomerato urbano-industriale per conurbazione
-i filatoi cominciano ad usare come fonte di energia la macchina a vapore alimentata a
carbone, quindi le fabbriche e i relativi quartieri dormitorio nascono attorno alle
miniere di carbone, l’innovazione tecnica permette di aumentare di molto la produzione
il che innesca una richiesta di manodopera causando la grande estensione del centro
urbano
-favorì lo sviluppo anche la vicinanza col porto di Liverpool dove giungeva la materia
prima, il cotone
Ruhr: -regione della Germania centro-occidentale, prende il nome dall’affluente del Reno Ruhr
-è una delle regioni industriali più antiche d’Europa
-lo sviluppo industriale fu più tardo che in Inghilterra, attestandosi a metà “800
-come in Inghilterra l’industrializzazione causò gravi ripercussioni sull’ambiente, che venne
poi risanato a partire dagli anni Settanta col motto “cielo blu sopra la Ruhr”
Stati Uniti: -regione degli Allegani, dei Grandi Laghi e a Pittsburg
suburbanizzazione: -indica il formarsi attorno a un centro storico di periferie dense e compatte
città multicentrica, multinucleare o policentrica: -inizialmente le periferie nascono prive di servizi
-in seguito vegono dotate di servizi,
trasformandole in sub-centri in parte autonomi
periurbanizzazione o dispersione urbana: -la suburbanizzazione, cioè la necessaria vicinanza al
centro primario, era data dalla limitata mobilità
individuale
-la periurbanizzazione è stata resa possibile dalla
facilitazione degli spostamenti sia in ambito pubblico sia
privato
metacittà o città diffusa: -nuova forma di città nata a seguito della periubanizzazione
-sono città formate da una o più città storiche con relative periferie
compatte e da un intorno periurbanizzato rarefatto
-la città diffusa periurbana ha come attrattori (cioè elementi attorno a cui
si raggruppano i nuovi edifici) le strade
città a rete: -spesso costituiscono l’ossatura di grandi regioni economiche
ex. pentagono europeo: Londra, Parigi, Milano, Monaco di Baviera, Amburgo
Randstadt in Olanda: -forma l’armatura urbana dei Paesi Bassi
-la rete è costruita da quattro città principali: Amsterdam,
Rotterdam, L’Aia, Utrecht
-conta 7,5 milioni di abitanti quasi la metà dell’intera
nazione olandese
Bowas: -megalopoli americana che si estende da Boston a Washington
-comprende 50 milioni di abitanti
megalopoli dei Grandi Laghi: -si estende dal Canada agli Stati Uniti,
comprende: Montreal, Ottawa, Toronto,
Detroit, Cleveland, Chicago
Brasile: -corridoio urbanizzato che collega Rio de Janeiro a San Paolo
megalopoli giapponese: Tokyo e Osaka
megalopoli cinese: Shangai e dintorno
banana blu europea: -individuata dal geografo Roger Brunet
-comprende Londra, Paesi Bassi, regioni tedesche,
francesi e svizzere lungo l’asse del Reno, Milano
macroregione italiana: -progetto che vuole costituire una megalopoli
comprendente Torino-Milano-Genova
-l’obiettivo è quella di rilanciare la competitività
economica dell’intero territorio
area metropolitana: -concetto ambiguo: -entità areale, ma i suoi confini vengono stabiliti in base
alle relazioni che intrattiene con gli altri centri
-in certi casi denota una realtà di fatto, in altri il territorio
di un ente di governo urbano
-definizione statistica dell’area metropolitana in quattro requisiti:
-comprende più unità amministrative di base
-ha una densità di popolazione superiore alla media
-ha una popolazione attiva occupata quasi tutta in lavori extra-agricoli
-presenta strette relazioni fra le unità amministrative che lo compongono
-come ente istituzionale risponde alla necessità di governare unitariamente i
grandi sistemi territoriali urbani
-in Italia non c’è accordo sulla definizione dei confini delle aree urbane; la maggiore area urbana,
Milano, viene delimitata variamente in modo che la sua popolazione oscilla da 3 a 7 milioni di
abitanti
Per il governo delle aree metropolitane vi sono:
argomenti a favore di un nuovo ente territoriale:
-un’autorità unica elettiva avrebbe una efficacia d’azione molto superiore ad un organo
collegiale
argomenti a favore di un tavolo di concertazione intercomunale:
-si vuole evitare la creazione di un ulter