vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
POSIZIONE GEOGRAFICA E IL SITO
La prima riguarda i lineamenti fisici regionali come montagne, pianure,valli mentre la seconda i caratteri morfologici,
idrografici climatici e bio-geografici propri del luogo in cui sorge la città. Oggi queste caratteristiche non vengono
considerate molto utili. Infatti è più opportuno considerare la posizione geo-economica e geo-politica rispetto a quella
naturale. Esse derivano dalle vie due grandi traffici commerciali e dai confini degli stati, cioè da fattori soggetti a mutare
nel tempo. CAPITOLO SECONDO
Di cosa tratta?
1) distinzione degli insediamenti urbani in base alla dimensione
2) movimento migratorio campagna-città
3) cambiamenti prima e dopo l'industrializzazione
4) differenze tra paese più e meno sviluppati
5) fenomeni della contro-urbanizzazione e disurbanizzazione
6) ideologie urbane e anti-urbane
La crescita delle città
Fino alla metà del XIX secolo la maggioranza della popolazione era rurale, negli ultimi secoli con lo sviluppo
dell'industria il processo di inurbamento della popolazione ovvero la migrazione dalla campagna alla città si è molto
intensificata. L'urbanizzazione -crescita e sviluppo delle città- ha caratterizzato soprattutto i paesi più economicamente
più sviluppati, oggi invece è in forte crescita nel Sud del mondo.
Che cosa spinge la popolazione a trasferirsi nella città o nelle immediate vicinanze di essa?
Ragioni:
economiche → i redditi dell'agricoltura crescono meno rapidamente
sociali → città come sede della modernità e del progresso
culturali → maggiori opportunità di formazione e di ascesa sociale
La distribuzione geografica delle maggiori città
Grandi città → più di un 1 milione di abitanti; si distribuiscono in modo irregolare nella fascia temperata e tropicale
dell'emisfero nord, mentre nell'emisfero sud il gigantismo urbano è un fenomeno costiero (in prevalenza) e si presenta con
3 condizioni nei diversi paesi:
caratteristiche demografiche complessive
livello di sviluppo economico
antichità del popolamento e della civiltà urbana
Conseguenze del gigantismo urbano:
traffico
approvvigionamento idrico
inquinamento dell’aria
sviluppo della criminalità
Mega città → superano i 10 milioni; sono in forte crescita soprattutto nel sud del mondo
Urbano, Rurale, Rururbano
Urbano e urbanizzazione → indicano la concentrazione della popolazione, cioè a quel fenomeno a cui si associa
comunemente l'idea di città, ma questi termini hanno anche un significato più vasto che indica il recente diffondersi del
modo di vita urbano anche a quelle parti del territorio che non presentano i caratteri fisici dell'urbano, cioè dell'alta
densità di abitanti e la concentrazione di popolazione e di attività.
Rurale → le campagne si sono urbanizzate e piano piano stanno scomparendo, e si parla di urbanizzazione delle
campagne quando certe caratteristiche culturali e sociali che un tempo erano caratteristiche della città diventano ala
portata di tutta la popolazione, indipendentemente dalla località in cui essa risiede.
Per indicare i luoghi un tempo rurali e ora urbanizzati si sono coniate nuove parole come rururbano.
Contro-urbanizzazione e disurbanizzazione (processo limitato ai paesi più sviluppati economicamente)
Termine coniato nel 1970 da B. Berry → “il passaggio da uno stato di maggior concentrazione a uno di minor
concentrazione”. Esso segna l'inversione di una tendenza alla concentrazione urbana che aveva agito quasi
interrottamente a partire dalla Rivoluzione industriale.
Alcuni studiosi negarono che il fenomeno avesse il significato di svolta epocale datagli dal suo scopritore. Altri ne fecero
un argomento per annunciare l’inizio di un prossimo inevitabile declino urbano, che avrebbe colpito in particolare le
grandi città.
3
Fielding nel 1989 ridefinì in termini più analitici la contro-urbanizzazione come rapporto di proporzionalità inversa fra
tassi di variazione migratoria e dimensione demografica urbana. Secondo questa, in un paese o una regione quanto più le
città sono grandi e meno crescono per effetto di movimenti migratori, mentre più i centri sono piccoli e più i loro tassi di
incremento migratorio sono elevati.
Si dimostrò che la contro urbanizzazione così definita era in atto in tutti i paesi e le regioni industrializzate e in particolare
che è un fenomeno relativo ai paesi sviluppati, mentre in quelli sottosviluppati è continuata negli stessi anni la
concentrazione della popolazione attorno ai centri maggiori. Nel complesso si osserva che il passaggio
dall’urbanizzazione alla suburbanizzazione e poi alla disurbanizzazione avviene prima nelle città dell’Europa nord-
occidentale e più tardi in quella mediterranea. Andamenti analoghi si sono osservati nell'America Anglosassone e in
Giappone. Questo passaggio da urbanizzazione a disurbanizzazione è il Ciclo di vita delle città:
Fasi: urbanizzazione → crescita sostenuta della città centrale (nucleo)
suburbanizzazione → si manifesta l’espansione urbana in forme diffuse attorno alla città compatta, cioè il
centro registra tassi di crescita decrescenti, mentre la corona di municipalità suburbane (anello) cresce in
popolazione.
disurbanizzazione → sia il centro che la corona perdono popolazione
riurbanizzazione → il centro registra per primo una ripresa demografica (pur con tassi ancora negativi), seguito
qualche tempo dopo dalla corona.
Il processo di controurbanizzazione in Italia.
Anni Cinquanta e Sessanta – decentramento produttivo(espansione delle aree del triangolo industriale; formazione
della megalopoli padana; processi di inurbamento e di urbanizzazione dei litorali)
Anni Settanta e Ottanta – diffusione terziaria.
Poi diffusione del fenomeno urbano, a causa delle esternalità urbane e della “indifferenza” localizzativa delle imprese,
cioè dematerializzazione della produzione e nuovo assetto economico-produttivo e territoriale della città.
La transizione demografica urbana si basa su due parametri → densità e dimensione urbana. Le statistiche ufficiali
misurano la popolazione agglomerata, inoltre si è osservato che vi è una tendenza all' iperconcentrazione.
Ma perché negli ultimi decenni la maggior crescita urbana si registra nei paesi meno sviluppati dal punto di vista
economico?
I paesi meno sviluppati hanno l'obiettivo di frenare la concentrazione, da noi invece è quello di evitare i costi energetici
ecologici e sociali della dispersione urbana. Si potrebbero considerare come due fasi con tendenze di segno opposto di
uno stesso processo evolutivo. CAPITOLO TERZO
Di cosa tratta? Delle forme spaziali urbane
Che cos'è città oggi?
Si riprende la definizione di Wirth – dimensione, densità, varietà –
Siamo passati da “città nucleari” (XIX sec e XX sec prima parte) alle “città estese”. Si parla infatti di “perdita dei confini”
della città e questa l'incertezza rende ambiguo il calcolo della dimensione, che varia notevolmente a seconda dei criteri
adottati. Guido Mariotti ha definito la città “un oggetto ambiguo”. In passato era un insieme di edifici, spazi pubblici e
popolazione ben distinto dal resto del territorio sovente cinto da bastioni o mura, mentre adesso le grandi città vengono
sempre più rappresentate sulle carte come grosse macchie.
Le nuove forme della città estesa
Città estesa: entità territoriale che comprende più municipalità fuse o connesse tra loro in modo da formare un sistema
urbano che prende il nome di regione urbana.
Questa trasformazione è avvenuta in modi diversi per agglomerazione, per conurbazione e per espansione periurbana.
Passaggio dalla città nucleare a quella estesa. IMPORTANTE INSERISCI SCHEMA PAGINA 61
Inizialmente la città nucleare fino al 18 sec in Europa era cinta da mura, primo passo abbattimento delle mura. Ad esso
segue l'espansione delle industrie e dei sobborghi come conseguenza della Rivoluzione Industriale. La città industriale si
estende con due modalità: agglomerazione (estensione a macchia d'olio che ingloba i territori circostanti) e
conurbazione (città vicine si dilatano fino a fondersi tra loro dando origine a un'unica area urbana)
Primo grande agglomerato urbano-industriale → Manchester → industria cotoniera che comportò lo spostamento delle
unità lavorative in grandi fabbriche ed una crescita demografica popolazione.
Altro caso analogo è quello della Ruhr nella Germania centro-occidentale.
4
Agglomerazioni e conurbazioni si caratterizzano per un tessuto urbano compatto e continuo che si viene a formare in
torno ai centri originari, questi ultimi diventano i centri storici, mentre tutto ciò che li circonda prende il nome generico di
periferie e la loro formazione corrisponde al fenomeno della suburbanizzazione. In origine le periferie si presentavano
dipendenti dal centro successivamente si crearono dei sub-centri di servizi che le resero parti autonome(passaggio da città
monocentrica a multicentrica).
Dal 1970 in poi: fase della periurbanizzazione.
Città entrate nell'era della circolazione automobilistica di massa e poi quella di Internet in tal modo esse si sono modellate
su una mobilità di largo raggio. Ciò permette di vivere in città ma avendo spazi verdi. Si sviluppa una nuova forma di
città la metacittà (dal greco “oltre”) che in Italia prende il nome di città diffusa ed è il sistema territoriale formato da
centri storici e le loro periferie. Questa organizzazione presenta dei vantaggi esempio minor costo costruzioni e possibilità
degli abitanti di vivere in case singole, ma anche degli svantaggi come il tempo eccessivo necessario per gli spostamenti, i
costi della rete di infrastrutture.
La città-rete → spazio edificato e spazio urbano discontinuo. Ogni città rete ha una propria autonomia funzionale e
politica amministrativa ma formano per molti aspetti un unico sistema urbano interconnesso. Sovente formano l'”armatura
urbana” di grandi regione economiche ad esempio il pentagono europero, ovvero l'area compresa tra Londra, Parigi,
Milano, Monaco di Baviera e Amburgo.
Le aree metropolitane → deve avere 4 requisti:
1. comprendere più unità amministrative di base
2. avere una densità di popolazione superiore alla media
3. popolazione attiva occupata in lavori extra agricoli
4. prese