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AMBIENTE, PATRIMONIO E PAESAGGIO
LA NATURA DEL SITO
Il sito è il luogo geografico in cui la città si è sviluppata.
L’origine dell’insediamento e il successivo sviluppo sono stati più o meno condizionati dal sito
stesso, ma con gli sviluppi tecnologici moderni questi fattori naturali sono oggi meno costrittivi;
anzi, più che altro positivi, per le opportunità ambientali ed estetiche da loro offerte.
Morfologia del sito:
Oggi la plastica del suolo determina le grandi linee del paesaggio urbano, ma in passato la
configurazione dei luoghi ha sovente condizionato la forma e la dimensione della città stessa:
ES. sdoppiamento tra la vecchia Città alta e la moderna città bassa, sviluppatasi negli spazi
pianeggianti adiacenti.
ES. vi sono città lagunari come Venezia e altre costiere come Stoccolma e Helsinki che sono
anch’esse cresciute in un ambiente anfibio, formato da isolotti, insenature e promontori che
conferiscono un’impronta marcata a tutto il paesaggio urbano.
Fattori climatici:
A parte le città a vocazione turistica, nei paesi più sviluppati si nota una accresciuta attrazione di imprese e
popolazione da parte di centri con clima mediterraneo (Pensiamo anche alla nascita della grande Hollywood
cinematografica).
Calamità naturali:
i rischi più gravi derivano dai terremoti. Si è calcolato che un terremoto catastrofico in grandi centri finanziari
come Tokyo e LA potrebbe dare origine a una crisi economica mondiale.
LA CITTA’ COME ECOSISTEMA
- Possiamo considerare la città come costruzione umana che per realizzarsi e riprodursi ha
bisogno di continui scambi di materia ed energia con l’ambiente naturale terrestre.
- Allo stesso modo si può parlare di un metabolismo urbano e si possono misurare le unità
fisiche di materia e di energia in ingresso e in uscita da una città (un ecosistema si
definisce come un insieme di popolazioni vegetali e animali e di relazioni che questi hanno
tra loro e con le componenti fisiche dell’ambiente in cui vivono).
La città è da considerarsi però come un ecosistema con un suo proprio carattere
particolare che lo distingue dalla maggior parte degli ecosistemi, cioè essere in costante
squilibrio energetico con l’ambiente esterno.
ES. oggi ogni sistema urbano ha come suo ambiente esterno l’intero pianeta, per cui non esistono
più limiti di tipo energetico alla crescita dimensionale della città come accadeva nel passato; senza
considerare che il consumo di energia e di materiali comporta la produzione di rifiuti e di emissioni
inquinanti.
Il fattore dimensionale:
non è detto che i consumi di energia per abitante debbano sempre crescere con la dimensione. Superata
una certa soglia, sarebbe proprio la concentrazione di popolazione a ridurre i consumi pro-capite. Viceversa
la dispersione urbana avrebbe l’effetto contrario (si veda l’aumento del consumo energetico legato ai
trasporti).
Comunque, resta il fatto che una maggiore dimensione urbana comporta un maggiore flusso di
energia che la città dovrà ricevere dall’esterno.
la sostenibilità ambientale urbana:
lo studio degli ecosistemi urbani serve a progettare l’ambiente urbano tenendo conto dei cicli
naturali, al fine di adattarsi il più possibile alle loro leggi e di farne il supporto.
Un indicatore utile per sapere in che misura ogni città si adatta a questo tipo di sviluppo è quello
dell’impronta ecologica urbana: un termometro ambientale che ci dice di quante risorse naturali
ogni città richiede per i suoi consumi e per assorbire i rifiuti che produce.
PRESSIONI AMBIENTALI E QUALITA’ DELL’AMBIENTE URBANO
Essendo l’ecosistema urbano in larga misura artificiale, le sue caratteristiche ambientali naturali
risultano fortemente modificate.
L’inquinamento dell’aria:
deriva dalle attività umane che producono emissioni solide (fumi, polveri sottili) o gassose (il
biossido di carbonio rappresenta il maggior problema).
ES. l’anidride carbonica, principale responsabile dell’effetto serra che provoca il riscaldamento
terrestre e quindi la desertificazione e l’aumento degli eventi catastrofici.
L’inquinamento dell’acqua:
deriva sia dall’uso di sostanze chimiche usate in agricoltura, sia dagli scarichi urbani mal gestiti (Le
città dei paesi ad economia avanzata risolvono il problema con depuratori che rendono l’acqua potabile).
Lo smaltimento dei rifiuti:
Viene affrontato soprattutto a monte, puntando a un contenimento della loro quantità e alla raccolta
differenziata.
IL COSUMO DI SUOLO
Il consumo di suolo è decisamente aumentato nel passaggio dalla città nucleare compatta alla città
estesa e ai processi di peri-urbanizzazione (Il problema è meno sentito in paesi come gli USA e il
Canada, che dispongono di vasti spazi inutilizzati, mentre è particolarmente grave nella maggior parte dei
.
paesi europei e in Giappone)
Oggi il consumo di suolo in Europa è da tre a quattro volte superiore alla crescita della popolazione
delle città. E questa dispersione si traduce in costi collettivi di vario genere:
- Riduzione della produzione agraria
- Riduzione di spazi a forte componente naturale
- Aumento della mobilità individuale con conseguenze sui consumi energetici
- Aumento dei costi pro-capite delle infrastrutture
LA NATURA NELLE CITTA’
- La vegetazione (il verde urbano) contribuisce attivamente a rendere la città più vivibile.
Le città giardino:
già nei primi anni del novecento la città stava ingoiando le aree verdi circostanti, così, in
quegli anni Howard ideò un particolare progetto, chiamato città giardino. Esso fu
inizialmente realizzato in due città satelliti di Londra, e poi esportato in altri paesi europei.
Non in ambiente mediterraneo, dove si continuò a costruire in modo compatto; così il
verde pubblico venne poi recuperato in seguito all’apertura al pubblico dei grandi giardini e
parchi delle ville e dei palazzi signorili.
ES. Green Belt di Londra
- Gli animali
domestici
specie opportunistiche: la più diffusa + quella dei piccoli roditori, topi ghiri e scoiattoli.
Avifauna: il cui inurbamento è in forte crescita
L’azione più corretta per non intaccare la biodiversità dell’ecosistema, sarebbe quella della
prevenzione, che consiste nel ridurre la quantità e la diffusione di ciò che attrae gli animali,
generalmente l’immondizia.
- I corpi idrici superficiali, sotto forma di fiumi e canali: in molte città i tratti urbani di fiumi e
canali sono navigabili e navigati.
In epoca postindustriale i fiumi furono utilizzati come fonte di energia, lungo il loro corso si
svilupparono concerie, filature e industrie metallurgiche. Sovente le industrie, così come
l’intera città, usavano i fiumi come discariche dei propri rifiuti. Con la possibilità di trasporto
di energia elettrica a distanza, molte aree produttive lungo i corsi d’acqua subirono poi un
processo di abbandono.
LA PERCEZIONE DELLO SPAZIO URBANO
La città è anche un ambiente di segni che ci comunicano stimolano psicologicamente.
L’immagine esterna: recenti studi di marketing hanno rilevato che ciò che fa l’immagine della città
e la rende attrattiva o repulsiva per abitanti e investitori è un insieme complesso di caratteri che
vanno dalla composizione sociale alla vivacità culturale, dalle qualità ambientali al successo
economico.
L’immagine interna: è quella prodotta e fruita al contempo dai suoi abitanti.
- Vie di comunicazione, lungo le quali ci si muove nella città
- I margini, che sono fratture lineari nell’ambito della città: linee costiere, ferroviarie, barriere
- I nodi, che sono i punti di traffico intenso
- I distretti
- I punti di riferimento, che facilitano la nostra capacità di orientamento nell’ambito della città
I non luoghi: al polo opposto delle immagini si trovano i non luoghi. Per Marc Augè sono quei
luoghi senza storia né identità, sovente frequentati da grandi folle, ma dove i soggetti che le
compongono no hanno relazioni tra loro: centri commerciali, grandi stazioni, aeroporti.
IL PAESAGGIO URBANO
L’ambiguità del concetto di paesaggio dà luogo a due approcci definitori: uno scientifico e
oggettivo, l’altro estetico e simbolico, che interagiscono in un processo che può essere sintetizzato
così: le società trasformano il loro ambiente in funzione dell’interpretazione che esse stesse ne
danno e, reciprocamente, lo interpretano in funzione di come lo trasformano.
IL PATRIMONIO CULTURALE
Il paesaggio urbano è caratterizzato da una concentrazione di beni culturali di regola molto
superiore a quella riscontrabile negli spazi rurali, manifestazioni delle funzioni che la città ha svolto
nelle varie epoche storiche.
I beni culturali possono essere materiali (insistono nelle città, per lo più nei centri storici, cioè le aree più
o immateriali .
atiche) (viventi nelle campagne)
L’AGRICOLTURA URBANA
Mentre la popolazione rurale e gli addetti all’agricoltura sono in diminuzione, un movimento inverso
sta riportando la compagna dentro al città. È il fenomeno dell’agricoltura urbana: sui terrazzi e sui
balconi, nei vuoti urbani e nelle baraccopoli, gli orti urbani sono una realtà in continua crescita.
GEOGRAFIA DEI VALORI DEL SUOLO
Posizione e accessibilità:
Ogni soggetto, a seconda degli usi del suolo che si propone ricaverà utilità diverse in
relazione alla posizione : l’utilità che si può ricavare dall’uso di un
(fattore di accessibilità)
luogo dipende dalla facilità con cui da detto luogo si può accedere a tutti gli altri e
viceversa.
Gradiente negativo:
l’accessibilità, e quindi l’utilità della posizione, è funzione inversa dalla distanza dal centro:
ha un gradiente negativo andando dal centro verso la periferia.
E in un mercato del suolo urbano, l’offerta del centro è necessariamente limitata, per cui il suo
prezzo sarà particolarmente elevato, mentre allontanandosi da esso il rapporto tra domanda e
offerta tenderà a essere meno squilibrato e i prezzi diminuiscono ( come si collocheranno le varie
categorie di soggetti in questa geografia? Non certo a caso. Le imprese saranno disposte a pagare un
presso tanto più alto quanto più alti sono i vantaggi che potrà ricavare per mq).
VARIANTI DEL MODELLO
Il modello concentrico del