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Opportunità di ricorrere al sistema di autorizzazioni di servizi e di reti meno costosa: Per

promuovere lo sviluppo di nuovi servizi di comunicazione elettronica e di reti e servizi di

comunicazione, consentendo ai prestatori di tali servizi ai consumatori di trarre vantaggio

dalle economie di scala del mercato unico europeo. Obiettivi che possono essere raggiunti

nel modo migliore istituendo un regime di autorizzazione generale che non esiga una

decisione esplicita bensì limiti le procedure obbligatorie alla sola notifica da parte

dell'interessato.

4) Direttiva concorrenza (2002/77/CE): Stabilisce che gli Stati membri non possono

accordare un mantenere in vigore diritti esclusivi e speciali ma sono tenuti ad adottare tutti

provvedimenti necessari affinché a ciascun impresa sia garantito il diritto di prestare servizi

di comunicazione elettronica o di installare ampliare a fornire reti di comunicazione

elettronica

5) Direttiva servizio universale(2002/22/CE): Individua una lista di servizi che gli Stati

membri devono mettere a disposizione di tutti i loro cittadini ad un determinato livello

qualitativo a prescindere dall'ubicazione geografica dei medesimi e a un prezzo

abbordabile. Tra questi servizi ci sono la fornitura dell'accesso alla rete telefonica pubblica

da una postazione fissa, la messa disposizione di un elenco abbonati di servizi di

consultazione, la messa disposizione di telefoni pubblici a pagamento, la predisposizione di

misure

Speciali destinate agli utenti disabili. Una delle esigenze fondamentali del servizio

universale consiste nel garantire agli utenti che ne fanno richiesta un allacciamento alla

rete telefonica pubblica impostazione fissa a un prezzo abbordabile. Il collegamento deve

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garantire una trasmissione voce e dati a una velocità tale da permettere l'accesso servizi

elettronici on-line.

6) Direttiva trattamento dati personali (2002/58/CE): Rappresenta un aggiornamento della

direttiva 97/66/CE del parlamento europeo e del consiglio sul trattamento dei dati personali

sulla tutela della vita privata. La direttiva 2006/24/CE a introdotto modifiche riguardanti la

conservazione di dati trattati nell'ambito di servizi di comunicazione elettronica accessibili al

pubblico o di reti pubbliche di comunicazione procedendo ad un puntuale individuazione

delle categorie di dati da conservare della durata di conservazione delle condizioni da

rispettare.

Il Codice delle comunicazioni elettroniche e le peculiarità dell’ordinamento italiano

Le direttive del 2002 sono recepite nel nostro ordinamento dal d.lgs. 259/2003, Codice delle

comunicazioni elettroniche, un riordino sistematico dell’intera disciplina di settore. In buona parte

le disposizioni contenute nelle direttive 2002 non hanno adattamenti; in altri casi ci sono alcune

scelte che sollevano perplessità rispetto alla compatibilità con l’ordinamento comunitario il quale

dopo la riforma costituzionale del 2001 è dotato di espressa prevalenza sulle leggi ordinarie di

Parlamento e Regioni (art. 117 Cost.).

L’avvento di un Codice inoltre non può significare la definitiva stabilizzazione di una materia che è

esposta a continui rivolgimenti e trasformazioni, legati all’evoluzione della tecnologia e dei mercati.

Il principio ispiratore dell’intera riforma è costituito dalla centralità del diritto della concorrenza e,

specularmente, dalla riduzione, entro limiti consentiti dal libero mercato, della regolazione

pubblicista diretta a conformare preventivamente il mercato. La soluzione di concentrare in

un’unica Autorità nazionale (AGCOM) le competenze del settore tlc e radiotv ha rappresentato una

scelta d’avanguardia rispetto agli altri paesi membri. (legge 249/1997)

Peculiarità del modello nazionale:

1) Scelta del legislatore di escludere dal campo di applicazione del Codice delle

comunicazioni l’attività radiotelevisiva, disciplinata dal Testo Unico della radiotelevisione

(oggi TUSMAR). IN questo modo l’obiettivo di regolazione unitaria con l’istituzione in

un’unica autorità lascia il posto per due discipline separate. Scelta non comprensibile alla

luce del nuovo disegno costituzionale dove l’Ordinamento della Comunicazione sembra

voler far riferimento al sistema di comunicazione previsto dalla legge 249/1997 (AGCOM e

convergenza tra mezzi e contenuti per la tecnologia digitale)

2) Configurazione strutturale e funzionale dell’Autorità nazionale di garanzia: da una parte le

Autorità nazionali prendono parte alla regolazione, dall’altro vedono aumentare la

centralità della Commissione che tende a sostituirsi alle istituzioni nazionali nella direzione

delle politiche regolative dei paesi membri, dando vita a un sistema di rete in cui le Autorità

nazionali indipendenti esercitano le proprie competenze solo in aderenza agli indirizzi

interpretativi della Commissione. Ciò per assicurare una armonizzazione tra sistemi

nazionali e garantire un’applicazione coerente nel quadro normativo comune, eliminando le

possibili resistenze nazionali che potrebbero sorgere al processo di erosione normativa e

liberalizzazione varato sul piano comunitario.

A conferma di tale tendenza Commissione del Gruppo Regolatori Europei (organismo con

funzioni consultive per le politiche di regolazione e sviluppo comunicazione). LA

disomogeneità nell’attuazione della disciplina europea è causata dal difetto di

coordinamento tra Autorità nazionali, con la conseguente proposta di istituire un’Autorità 34

europea per il mercato delle comunicazioni. Appare dissonante aver mantenuto in capo al

Ministro delle comunicazioni alcune importanti funzioni che dovrebbero spettare alle

Autorità Nazionali. IL rischio è che i meccanismi di integrazione del sistema europeo

possano reagire dinanzi a una disciplina nazionale eccentrica, affermando la propria

prevalenza su quello nazionale. Questo effetto determinerebbe una nuova instabilità.

La revisione del quadro normativo del 2002

Nuovo pacchetto di direttive nel 2009, il Telecoms Package, recepite dal legislatore nel 2012.

Esso comprende 3 direttive:

- Better regulation (2009/140EC): emenda le direttive del 2002, quadro accesso e

interconnessione, autorizzazioni.

- Citizens’ Rights (2009/136/EC): emenda le direttive 2002 servizio universale e privacy.

Modifica quindi il piano normativo sulla tutela degli utenti.

- Regolamento 2009/1121/CE: istituisce l’Organismo dei regolatori europei delle

comunicazioni elettriche (BEREC) destinato a sostituire l’ERG (european regulatory group).

Esso assicura un’applicazione coerente del quadro normativo europeo e fornisce pareri sui

provvedimenti della Commissione. Non ha personalità giuridica e non è agenzia

comunitaria- Sviluppa e diffonde tra le ANR migliori prassi regolamentari, fornisce

assistenza alle Autorità Nazionali, fornisce pareri su progetti di decisioni, raccomandazioni

e orientamenti, elabora relazioni, fornisce consulenza al Parlamento europeo e al

Consiglio, Assiste le varie commissioni

Nel 2010 la Commissione emana una Raccomandazione sulla regolazione delle reti di nuova

generazione (C (2010) 6223), specificando le modalità di gestione del rischio degli investimenti

nelle reti di nuova generazione. Per incoraggiarli le ANR consentono all’operatore un ragionevole

margine di profitto sul capitale investito e possono imporre la condivisione delle infrastrutture nel

rispetto del principio di proporzionalità.

Con il d.lgs 69/2012 e 70/2012 direttive comunitarie del Pacchetto Telecom volte a tutelare gli

utenti, con riferimento ai contratti e alla protezione dei dati personali:

- 69/2012: protezione dati personali, interviene sul Codice privacy (d.lgs. 196/2003)

- 70/2012: reti e servizi di comunicazione, interviene sul Codice delle comunicazioni

elettroniche (d.lgs. 259/2003) in diversi aspetti.

Il Parlamento europeo sta elaborando una proposta di regolamentazione per la protezione dei dati

personali contro lo spionaggio elettronico da parte di altri stati; disciplina volta a sanzionare le

società di comunicazione che non tutelino i dati dei cittadini in loro possesso.

Un bilancio della liberalizzazione e le sfide del futuro

Il settore ha avuto una costante crescita economica, favorito dalla presenza di investimenti diretti,

da una politica che ha consentito un contesto competitivo, introduzione di innovazioni di prodotto e

di processo. Il settore delle telecomunicazioni costituisce oggi un sorprendente eccezione nel

nostro paese rispetto alla generale crisi delle vendite e aumento dei prezzi al dettaglio. Negli ultimi

anni con la crisi economica ha segnato una leggera flessione. Effetti della liberalizzazione sono

positivi, ma resta molto da fare. L’AGCOM segnala l’importanza di nuove regole per :

- promuovere gli investimenti in reti e infrastrutture,

- la concorrenza nei servizi e prodotti offerti ai cittadini e imprese,

- garantire proporzionalità tra regolazione e obiettivi (pressione regolatoria sui fallimenti),

- assicurare interventi per la pianificazione e il coordinamento delle iniziative imprenditoriali

nella costruzione di nuove reti 35

Nella direttiva comunitaria le comunicazioni elettroniche sono comprese in un unico quadro

normativo; ma l’affermarsi della convergenza e del principio di neutralità tecnologica non devono

far dimenticare che i servizi di comunicazione adempiono a finalità diverse. Per questo motivo nel

nostro ordinamento vengono tutelati da differenti norme costituzionali. (pag. 260)

Il nostro paese è in ritardo in quanto connessioni internet veloce e all’uso stesso di esso, dovuto al

ritardo nello sviluppo di infrastrutture digitali (3,5 milioni di italiani esclusi dalla network society).

Per far fronte a questa recessione tecnologica non c’è altra strada che quella di puntare

sull’economia digitale. Si tratta di rilanciare l’attenzione sulle telecomunicazioni sia dal punto di

vista degli investimenti che del consumo. Come segnala AGCOM la decisione di uscita dell’Italia

dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo è stata accompagnata da una raccomandazione

del Consiglio Europeo ad adottare provvedimenti per potenziare la capacità infrastrutturale

concentrandosi nelle telecomunicazioni sulla banda larga ad alta velocità. Bisogna incentivare le

infrastrutture di rete, favorendo investimenti privati e la diversificazione delle tecnologie .E’ inoltre

necessario separare la rete di accesso di Telecom Italia garantendo pari opportunità di accesso tra

operatore dominante e concorrenti. Nel 2013 Telecom ha avviato la procedura di scorporo della

propria rete ottenendo il via libera dell’AGCOM.

Nel 2010 la Commissione Europea ha presentato l’Agenda digitale europea (ICT) sottoscritta da

tutti gli stati membri per sfruttare il potenziale delle te

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
44 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecc.ila di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di diritto pubblico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Donati Daniele.