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P(B) INCREMENTI DI Q DI A P(B)

L'intersezione tra una curva di

indifferenza più elevata nel piano e una

retta di bilancio , rappresenta l'indice di

preferrenza superiore ( il c.d. Punto E in

figura ). Tale intersezione è costitutita dal

Q di B c.d. PUNTO DI TANGENZA TRA

RETTA DI BILANCIO E CURVA DI

INDIFFERENZA.

E

Q*A Q*B Q di A

Secondo l'approccio ordinale , il consumatore razionale , massimizza l'utilità nel rispetto del

vincolo di bilancio , se sceglie il paniere di beni la cui combinazione rende uguali Sms e il rapporto

tra i prezzi P(A) /P(B).

Sapendo che L'Sms è anche = UMA/UMB

Possiamo riscrivere la condizione :

UMA/P(A) = UMB/P(B)

PRODUZIONE E COSTI NEL BREVE E LUNGO PERIODO

Quali sono le scelte che un impresa è chiamata ad effettuare e che la identificano come “ razionale “

? L'impresa è un operatore di produzione e in quanto tale è chiamato a decidere su COSA produrre ,

QUANTO e COME produrre. Queste scelte devono essere prese nel miglior modo possibile.

Il metodo per rappresentare il processo produttivo di un impresa , è quello tradizionale che esprime

il processo produttivo come la quantità di prodotto finito ottenuta con l'impiego di date

combinazioni di fattori. Tale processo produttivo è rappresentato mediante la c.d. FUNZIONE

DELLA PRODUZIONE . Invece il LIVELLO DI PRODUZIONE è la quantità di prodotto finito

ottenuta dall'impiego di una data combinazione di fattori produttivi . La funzione è invece l'insieme

di tutti i possibili livelli che si possono ottenere.

Importante è il concetto di TECNOLOGIA , ossia l'insieme di METODI e CONSOCENZE circa i

modi di produrre un bene. Un metodo di produzione è detto tecnicamente efficiente se tra tutti

nessun altro è in grado , a parità di prodotto , di utilizzare una minore quantità di almeno un fattore

o che , a parità di fattori consente di ottenere una maggiore quantità di prodotto. La funzione di

produzione esprime solo processi tecnicamente efficienti.

Anche per i metodi di produzione è possibile distinguere tra breve e lungo periodo . Il lungo periodo

è un periodo di tempo sufficientemente lungo da consentire all'impresa di variare tutti i fattori

impiegati nella produzione. Nel breve periodo invece alcuni fattori non sono facilmente

modificabili. Nel breve periodo i fattori si distinguono in :

FATTORI VARIABILI ( es il lavoro)

• FATTORI FISSI

La funzione di produzione che ammette un solo fattore variabile è detta FUNZIONE DEL

PRODOTTO TOTALE , rappresentata dalla CURVA DEL PRODOTTO TOTALE. Importante è la

proprietà del PRODOTTO TOTALE CRESCENTE , che dice che “ impiegando maggiori quantità

di fattore lavoro , si ottengono anche maggiori quantità del prodotto finito.”

Anche al prodotto totale si associa il concetto di PRODUTTIVITA' MARGIANLE DEL ALVORO

che misura di quanto aumenta il prodotto totale con l'aumento di un unità del fattore variabile ( per

esempio il fattore lavoro ).

La produttività marginale del fattore è :

INCREMENTO DELLA PRODUZIONE TOTALE

INCREMENTO DEL FATTORE PRODUTTIVO

La produttività marginale di un fattore ha sempre andamento positivo e decrescente al crescere della

quantità del fattore impiegata. Il processo produttivo poi , si basa su 2 leggi :

LEGGE DEL PRODOTTO TOTALE CRESCENTE = “ un maggiore prodotto di ottiene

• solo con l'impiego di un maggiore fattore produttivo “

LEGGE DEI RENDIMENTI MARGINALI = “ parità di fattori fissi il prodotto marginale si

• un fattore è DEFINITIVAMENTE decrescente. E' invece sicuramente decrescente al

crescere della quantità impiegata del fattore produttivo.

Prodotto

Prodotto Lavoro

Lavoro La curva del prodotto marginale del

La curva del prodotto totale è crescente lavoro è positiva e decrescente

e concava

Un altro importante concetto è il c.d. PRODOTTO MEDIO o PRODUTTIVITA' MEDIA DI UN

FATTORE . Sarebbe il rapporto tra il livello ( ossia numero di unità ) del prodotto totale e il livello (

numero di unità ) della quantità di lavoro impiegata nella produzione :

LIVELLO PRODOTTO

TOTALE

LIVELLO DELLA QUANTITA'

DI LAVORO

Prodotto

Medio e

marginale del

lavoro B

A PML

Pml Lavoro

Di regola , secondo la legge dei rendimenti decrescenti il prodotto marginale e il prodotto medio del

lavoro sono decrescenti e il primo si posiziona sempre al di sotto del secondo. Esiste però una

versione in cui il prodotto marginale possa essere anche crescente ( vedi pagina 155 – 156 – 157 )

[ esempio numerico pagina 157-160 , libro microeconomia ].

Anche i costi di produzione per l'impresa variano . Per costo di produzione si intende l'esborso

MONETARIO sostenuto dall'impresa per ottenere un dato livello di prodotto. E' utile distinguere tra

COSTO TOALE ossia il costo sostenuto per ottenere un dato livello di prodotto e FUNZIONE

DEL COSTO TOTALE , ossia l'insieme di tutti i costi sostenuti per ottenere tutti i livelli di

produzione possibili.

Anche per il costo di produzione possiamo distinguere un breve periodo da un lungo periodo. I

fattori fissi nel breve periodo determinano l'esistenza anche di COSTI FISSI , che l'impresa deve

indipendentemente sostenere ( ad esempio l'affitto e la manutenzione dei macchinari , capannoni

ecc.) . I costi poi si distinguono in :

COSTI FISSI

• COSTI VARIABILI

Nel breve periodo il costo totale è la somma di : COSTI FISSI + COSTI VARIABILI

La curva dei costi totale è crescente al crescere della quantità prodotta perché l'impresa deve

impiegare maggiori fattori variabili e perciò sostenere una spesa maggiore.

Il costo marginale , misura di quanto aumenta il costo totale dinanzi all'aumento di 1 unità del

prodotto finito e di ottiene :

INCREMENTO DEL COSTO TOTALE

INCREMENTO QUANTITA' PRODOTTA

La curva del costo totale è crescente e convessa : Ct : curva costo totale

Ct

Costo C : costo totale che l'impresa

totale sostiene comunque anche

quando è inattiva

Cv Cv : curva costo variabile

Cf : retta dei costi fissi

Cf

C Quantità

prodotta

Associato al concetto di costo di produzione vi è anche quello di COSTO MEDIO , ossia quanto

costa mediamente un unità di prodotto. Conosciuto anche come COSTO UNITARIO , è il rapporto

tra :

COSTO TOTALE

UNITA' DI PRODOTTO

Sappiamo che il costo totale è la somma tra i costi fissi e costi variabili . Il costo medio è il rapporto

tra costo totale e quantità prodotta. Ossia :

COSTO MEDIO = COSTO TOTALE = COSTO TOT. FISSO + COSTO TOT. VARIABILE

TOTALE PRODOTTO TOTALE PRODOTTO TOTALE

Il Costo medio fisso è sempre decrescente al crescere della quantità prodotta ( graficamente è

descritto da un iperbole equilatera ) . Mentre il Costo medio variabile è sempre crescente :

Costo

Costo medio m

Cm

medio m tot. ,

tot. , Cmv Cm

marginale

marginale CM

Cmf Quantità

Quantità prodotta

prodotta

La somma delle ordinate del costo variabile medio e del costo fisso medio per ogni quantità

prodotta determina il costo medio totale CM descritto da una curva a forma di U.

La curva di costo marginale interseca la curva di costo medio totale nel punto minimo di questa. In

tale punto si ha il costo marginale e il costo medio totale uguale. Quando invece la curva di costo

medio totale decresce , il costo marginale è inferiore al costo medio totale . Invece quando è

crescente , la curva di costo marginale è al di sopra di quella del costo medio totale.

Nel Lungo periodo tutti i fattori produttivi sono variabili , anche i c.d. Costi fissi. La curva dei costi

di lungo periodo descrive costi che l'impresa deve sostenere per ottenere ogni possibile livello di

produzione combinando senza restrizioni tutti i fattori necessari per ottenere il prodotto finito.

Qual'è poi la relazione tra la curva dei costi di lungo periodo e di breve periodo?

La curva di lungo periodo è formata da un intera famiglia di funzioni di costo totale di breve

periodo. Ha una tipica forma ad “S” con tratto iniziale concavo ed un tratto finale convesso :

CT2 CT3

CT1

Costo

tot. CTl

Quantità

prodotta

La curva di costo di lungo periodo è detta anche curva di inviluppo delle curve di costo totale di

breve periodo. La stessa cosa vale per le curve di costo medio di lungo periodo detta anche di

inviluppo delle curve di costo medio di breve periodo . Graficamente sarà :

Costo

medio Cm1 Cm3 CMl

Cm2

Quantità prodotta

Importanza ha la nozione di ECONOMIA DI SCALA che misurano le variazioni del costo totale

rispetto alle variazioni della quantità prodotta che presuppongono anche modifiche ai cosiddetti

impianti fissi. Le economie di scala posso essere

CRESCENTI

• DECRESCENTI

• COSTANTI

Sono decrescenti quando manifestano le c.d. DISECONOMIE DI SCALA . Osservando la curva di

costo tot. Di lungo periodo notiamo un primo tratto in cui le economie sono crescenti , dopo di che

diventano decrescenti.

Analoga situazione si ha per il costo medio e il costo marginale : in un primo tratto la curva Cml di

costo medio è decrescente e quella di costo marginale Cml sarà minore ( al di sotto di CML ) . Dopo

un punto d'incontro tra le due curve , la Cml inizia a crescere e la Cml è al di sopra della curva di

costo medio di lungo periodo ( Cml ).

Mentre la curva di costo totale di lungo periodo e di costo medio di lungo periodo sono conosciute

anche come inviluppi do curve di breve periodo. La curva marginale di lungo periodo non è tale ma

anzi si ricava direttamente dalla curva di costo totale di lungo periodo che :

INCREMENTO DI COSTO DI LUNGO PERIODO

INCREMENTO DELLA PRODUZIONE

In base alla presenza o assenza di economie di scala , diseconomie ecc, si hanno diverse curve di

costo medio : CML

CML CML

Nella prima figura la curva è sempre decrescente in caso di economie di scala positive. Nella

seconda figura invece è una retta costante in caso di assenza di econome di scala . Nella terza figura

infine è crescente , in caso di diseconomie di scala.

Le economie e le diseconomie sono definibili anche grazie al concetto di ELASTICITA' DEL

COSTO TOTALE DI LUNGO PERIODO , ossia Ectl , ossia :

Ectl = VARIAZIONE % CTL

VARIAZIONE % DI Q

dove : ECTL < 1 : economie crescenti di scala

ECTL = 1 : economie costanti di scala

ECTL > 1 : economie decresce

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
65 pagine
22 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher romya di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Chirichiello Giuseppe.