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D
di vestiario, rappresentato sulla curva dal punto H. La curva reddito-consumo è
3
formata dalle combinazioni di cibo e vestiario che massimizzano l’utilità a ciascun livello di
reddito, e ha inclinazione positiva perché sia il consumo di cibo che di vestiario aumentano
all’aumentare del reddito. Ogni variazione del reddito deve determinare uno spostamento
della curva di domanda stessa, quindi il punto A sulla curva reddito-consumo corrisponde
D
a E sulla curva di domanda , o B corrisponde a G su una diversa curva di domanda
1
D . La curva reddito-consumo crescente implica che un aumento del reddito
2
corrisponde a uno spostamento verso destra della curva di domanda.
Quando la curva reddito-consumo ha inclinazione positiva, la quantità domandata del
bene aumenta all’aumentare del reddito, per cui l’elasticità della domanda rispetto al
reddito è positiva. In questo caso, i beni considerati sono detti normali, i consumatori
desiderano acquistarne di più quando il loro reddito aumenta. In alcuni casi invece, la
quantità domandata diminuisce quando
il reddito aumenta, l’elasticità della
domanda rispetto al reddito è negativa.
I beni in questione sono detti beni
inferiori. A livello di reddito
relativamente bassi, sia gli hamburger
sia le bistecche sono beni normali.
Quando il reddito aumenta, la curva
reddito-consumo si piega all’indietro
(tra il punto B e C) perché l’hamburger
è diventato un bene inferiore: il suo
consumo diminuisce con l’aumentare
del reddito.
La curva di Engels è una curva che
mette in relazione la quantità consumata di un bene ed il reddito:
Due beni possono essere:
- Sostituti: se l’aumento del prezzo dell’uno conduce all’aumento della quantità
domandata dell’altro. -> curva prezzo-consumo inclinata negativamente
- Complementi: se l’aumento del prezzo dell’uno conduce alla diminuzione della quantità
domandata dell’altro. -> curva prezzo consumo inclinata positivamente
- Indipendenti: se la variazione del prezzo dell’uno non ha effetti sulla quantità
domandata dell’altro.
4. 2 – La diminuzione del prezzo di un bene ha due effetti:
1 – I consumatori tendono ad acquistare una maggiore quantità del bene divenuto più
economico e una minore quantità dei beni divenuti relativamente più costosi (effetto di
sostituzione)
2 – Poiché uno dei beni diventa meno costoso, i consumatori godono di un aumento del
potere d’acquisto reale (effetto di reddito).
- L’effetto di sostituzione: La diminuzione del prezzo determina sia un effetto di
sostituzione, che un effetto di reddito. L’effetto di sostituzione è la variazione del consumo
di un bene associata a una variazione del prezzo del bene, a livello di utilità costante. La
sostituzione è rappresentata da uno spostamento lungo una curva di indifferenza. L’effetto
della sostituzione può essere ottenuto tracciando una retta di bilancio parallela alla nuova
retta di bilancio RT, corrispondente al minor prezzo relativo del cibo, ma tangente alla
U
curva di indifferenza originale , in modo che il livello di soddisfazione rimanga
1
costante. La nuova retta di bilancio immaginaria, più bassa, riflette il fatto che abbaimo
ridotto il reddito nominale per isolare l’effetto di sostituzione. Con tale retta di bilancio il
consumatore sceglie il paniere D e consuma OE unità di cibo. Il segmento della retta
F E rappresenta dunque l’effetto di sostituzione.
1
- Effetto di reddito: ovvero la variazione del consumo di un bene determinata
dall’aumento del potere d’acquisto a prezzi relativi costanti. Possiamo rilevare l’effetto di
reddito passando dalla retta di bilancio
immaginaria passante per il punto D alla retta
di bilancio parallela RT che passa per B. Il
consumatore sceglie il paniere B sulla curva di
U
indifferenza , poiché il minor prezzo del
2
cibo ha incrementato il suo livello di utilità.
L’aumento del consumo di cibo da OE a
O F è la misura dell’effetto di reddito, che è
2
positivo perché il cibo è un bene normale.
L’effetto di reddito misura quindi la variazione
del potere d’acquisto del consumatore.
L’effetto complessivo di una variazione del
prezzo è dato teoricamente dalla somma
dell’effetto di sostituzione e dell’effetto di
reddito:
F F F E
Effetto complessivo ( ) = Effetto di sostituzione ( ) + Effetto di reddito (
1 2 1
E F ¿ .
2 La direzione dell’effetto di sostituzione è
sempre la stessa: una diminuzione del prezzo
determina un aumento del consumo del bene.
L’effetto di reddito invece, può spostare la
domanda in entrambe le direzioni, a seconda
che si tratti di un bene normale o di uno
inferiore. Un bene è inferiore quando l’effetto
di reddito è negativo: all’aumentare del reddito
il consumo diminuisce. L’effetto di reddito
negativo è misurato dal segmento di retta
E F . Anche con i beni inferiori, raramente
2
l’effetto di reddito ha un peso maggiore
rispetto all’effetto di sostituzione, di
conseguenza quando il prezzo di un bene
inferiore diminuisce, il suo consumo quasi
sempre aumenta.
I beni di Giffen: bene la cui curva
di domanda è inclinata
positivamente perché l’effetto di
reddito (negativo) è maggiore
dell’effetto di sostituzione.
Inizialmente il consumatore
sceglie A, consuma una quantità
relativamente piccola di vestiario
e molto cibo. Quando il prezzo del
cibo diminuisce, si libera una
porzione di reddito sufficiente a
far sì che il consumatore desideri
acquistare più prodotti di vestiario
e meno cibo, come illustrato dal
punto B. Le preferenze rilevate
indicano che il consumatore è più soddisfatto in B che in A, anche se consuma meno cibo.
I beni di Giffen raramente hanno rilievo dal punto di vista pratico, perché richiedono un
consistente effetto di reddito negativo.
3.3 – La curva di domanda di mercato mostra la quantità di un bene che i consumatori
nel loro insieme sono disposti ad acquistare al
variare del prezzo. Assumiamo che nel mercato
del caffè siano presenti solo tre consumatori (A,
B e C). Nella tabella sono riportati alcuni punti
della curva di domanda di ciascuno. La
domanda di mercato (colonna 5) si ricava
sommando le colonne 2, 3 e 4 che
rappresentano i tre consumatori, per
determinare la quantità totale domandata per
ogni prezzo. Questa figura mostra le curve di
domanda dei tre consumatori per il
caffè. Nel grafico la curva di domanda
di mercato è la somma orizzontale
delle domande dei singoli consumatori,
al prezzo di €4, per esempio, la
quantità domandata dal mercato (11
unità) è la somma delle quantità
domandate da A (zero unità), B (4
unità) e C (7 unità). Poiché tutte le
curve di domanda individuali hanno
pendenza negativa, anche la curva di
domanda di mercato è sempre
negativa. Questo porta al delinearsi di due aspetti: la curva di domanda di mercato si
sposta verso destra all’ingresso di nuovi consumatori nel mercato, e i fattori che
influiscono sulla domanda di molti consumatori influiscono sulla domanda di mercato (es.
aumento di reddito).
L’ elasticità della domanda rispetto al prezzo misura la variazione percentuale della
quantità domandata corrispondente a un aumento del prezzo pari a un punto percentuale.
Se indichiamo la quantità di un bene con Q e il suo prezzo con P, l’elasticità della
domanda rispetto al prezzo è:
∆Q P ∆ Q
/Q
E = =
p ∆ P Q ∆ P
/P E
- Domanda anelastica: Quando la domanda è anelastica (cioè è minore di 1 in
p
valore assoluto), la quantità domandata è relativamente poco reattiva alla variazione del
prezzo, quindi la spesa complessiva sul prodotto aumenta all’aumentare del prezzo. Es:
una famiglia utilizza 1000 litri di benzina al prezzo di un euro al litro. L’elasticità della
domanda di benzina rispetto al prezzo è di -0.5, se il prezzo della benzina aumenta a 1.10
(incremento del 10%) il consumo della benzina diminuisce a 950 litri (diminuzione del 5%).
La spesa complessiva in benzina tuttavia, sale da mille euro (prezzo a un euro) a 1045
euro (prezzo a un euro e dieci). E
- Domanda elastica: quando la domanda è elastica ( è maggiore di 1 in valore
p
assoluto) la spesa complessiva sul prodotto diminuisce all’aumentare del prezzo. Es. una
famiglia acquista 100 chili di pollo all’anno al prezzo di due euro al chilo, l’elasticità della
domanda di pollo rispetto al prezzo è di -1.5. Se il prezzo del pollo sale a 2.20 (incremento
del 10%) il consumo di pollo da parte della famiglia diminuisce a 85 chili all’anno
(diminuzione del 15%). La spesa complessiva per il pollo diminuisce a sua volta da 200
euro (prezzo a due euro) a 187 euro (prezzo a due euro e venti).
- Domanda isoelastica: quando l’elasticità della domanda rispetto al prezzo è costante
lungo tutta la curva di domanda, si dice che la curva è isoelastica. Un caso speciale di
curva isoelastica è la curva di domanda con elasticità unitaria: una curva di domanda per
la quale l’elasticità rispetto al prezzo è sempre a -1. In questo caso la spesa complessiva
rimane sempre la stessa dopo ogni variazione del prezzo, poiché un suo aumento
conduce a una diminuzione della quantità domandata che lasca invariata la spesa totale
sul bene.
4.4 – Il surplus del consumatore è la misura di quanto gli individui aumentino il loro
benessere grazie al consumo di beni
acquistati sul mercato. Il surplus del
singolo consumatore è la differenza tra
la somma massima che il consumatore
sarebbe disposto a pagare per un
determinato bene e la somma che
effettivamente paga. Quando si
sommano i surplus di tutti i consumatori
che acquistano un bene, si ottiene la
misura del surplus aggregato del
consumatore.
Esaminando la curva di domanda
individuale relativa ai biglietti per un
concerto, e tracciando la curva di
domanda a gradini invece che come
rette possiamo capire come misurare il valore che il consumatore ricava dall’acquisto di
differenti quantità di biglietti. Il consumatore potrebbe ragionare in questo modo: il primo
biglietto costa quattordici euro, ma vale v