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TESTO D RIFERIMENTO : COMPLESSITA' DELLA PERSONA E DISABILITA : LE NUOVE FRONTIERE CULTURALI DELL'INTEGRAZIONE
RIASSUNTO A CURA DI : SIMONA S.
infatti il bambino prima della comparsa della parola per soddisfare alcuni bisogni utilizza alcuni movimenti che rappresentano non solo il tramite
con il mondo esterno ma anche l'inizio della costruzione della propria autonomia motoria, tale autonomia che si presenta incontrollata, globale,
volontaria e selettiva che diventerà sempre più specializzata .
Il movimento è uno strumento di sviluppo funzionale globale della persona, oltre che parametro valutativo di tale funzionamento.
L'attività motoria dell'uomo si distingue in quattro categoria in base alla contrazione muscolare e alla funzione che svolge:
1. Attività motoria volontaria, movimenti eseguiti intenzionalmente per raggiungere un obiettivo e che sono frutto di apprendimento data da
un complesso di processi di elaborazione a sede corticale che prima programmano e poi eseguono le tstrategie motorie.
2. Attività motoria riflessa, costituita da movimenti semplici in risposta a stimoli generalmente di complessità non elevata ( fonte di calore o
riflessi osseo-tendinei)
3. Attività motoria ritmica, movimenti avviati dalla volontà ( ad es. la corsa)
4. Attività motoria posturale messa in atto per il mantenimento della postura
L'integrazione attraverso lo spazio predispone all'azione attuando il passaggio dalla conoscenza prettamente sensoriale a quella simbolica, mentre
il tempo rappresenta l'organizzazione dei fenomeni che si svolgono nel tempo relazionale. Il movimento e la sua realizzazione del tempo e nello
spazio da forma all'esperienza che ha inizio con la relazione madre e che consente successivamente al soggetto di progredire alla differenziazione
di se e all'autonomia.
Il soggetto disabile non può vivere questa esperienza poichè il suo corpo manifesta delle difficoltà che non gli permettono di agire ma solo di vivere
i limiti di una parte di se deficitaria si pone in aiuto una dimensione educativa e terapeutica del corpo.
La dimensione educativa e terapeutica del corpo
L'impegno terapeutico educativo ha mosso notevoli passi avanti nei confronti della disabilità psichica e motoria considerata fino a pochi anni una
situazione immodificabile per la quale si potevano solo cercare delle protesi o che si riducevano a un controllo spesso farmacologico dei disordini
comportamentali.
E' stato il massiccio intervento delle posizioni educative formative, di quelle multidisciplinari che legano parte medica con quella
relazionale e sociale, dele imposizioni riabilitative relazionali e globali a cambiare l'atteggiamento delle neuroscienze.
Linee guida per il recupero la riabilitazione e la cura
Ogni intervento è improntato su uno schema multidisciplinare che presenta un'unità operativa segnata da :
• Porre al centro degli interventi non la disabilità o il deficit ma il soggetto inteso come persona che ha il diritto di usufruire delle pari
opportunità del recupero della riabilitazione e della cura;
• non fermarsi alla diagnosi, per cui si arriva a delineare solo i deficit ma procedere anche alla ricerca di tutte le potenzialità e le capacità
assolute, residue o temporaneamente inibite e bloccate
• Mantenere tutti li interventi nell'ambito delle linee guida tracciaste dalla timologia ( scienza dei valori) e dalla resilienza
• Considerare la necessità di strutturare scale di valutazione specifiche globale interessate a delineare tutti gli stati funzionali e poi
specificatamente quelli inerenti all'area in studio. 4
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RIASSUNTO A CURA DI : SIMONA S.
Le neuro scienze hanno dato un valido contributo nel modificare l'impianto del recupero e della riabilitazione avviando studi
circostanziati sullo sviluppo delle funzioni psicologiche e neuromentali.
Integrazione all'interno della pratica clinico terapeutica
L'integrazione come ci indica la pratica clinica terapeutica ed educativo formativa si va strutturando su quattro assi che rappresentano
il funzionamento psico-mentale:
L'Organizzazione psico- mentale
Motricità
Si differenzia in 4 aree:
-Motoria motoria riguarda lo sviluppo di una motricità semplice e/o complesso che interessa i parametri di spazio tempo, età giovanile ( sviluppo),
età adulta ( stasi) vecchiaia ( regressione)
- Motoria emotiva che riguarda il piacere di sentire il proprio corpo che si muove, la tensione di fronte ad un gesto atletico, il piacere di sentire il
proprio corpo accanto alla tensioni e reazioni del corpo degli altri ( negli stati di emotività il corpo dimostra tali stati partecipando, tremori, tensioni
muscolari, coatti e involontari )
-Motoria affettiva riguarda la partecipazione della motricità negli aspetti affettivi che riguardano il sé, la socializzazione e la relazione. 5
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RIASSUNTO A CURA DI : SIMONA S.
IL Sè
A partire dallo sviluppo motorio il bambino mette in gioco elementi i confronto che aiutano ad integrare il senso di sé e le dinamiche della
valorizzazione personale ( il senso di sé si riflette sulla motricità es. ragazzi down con un sé molto fragile si manifesta con un comportamento
motorio sottoforma di paura di eseguire certi esercizi ). Infatti nell'espressione motoria e psico-motoria si riflettono tutte le inibizioni e le difficoltà
che si sviluppano nella relazione interpersonale. Per questo nei soggetti disabile è importantissimo esercitare la motricità per evitare la mancanza
di movimento porti a vero atrofie muscolari.
Socializzazione
La motricità è di particolare importanza nella funzionalità sociale sia negli aspetti estetici ( postura mimica ed atteggiamento) e sia negli aspetti
comunicativi come abbraccia, correre, saltare di gioia.
- Motoria cognitiva, la dimensione cognitiva all'interno della motricità è spesso misconosciuta ma è di fondamentale importanza poichè il soggetto
percepisce che ci sono movimenti o/e esercizi da apprendere che possono essere anche difficili come anche la percezione di non fare movimenti
complessi in sequenza molto rapida.
2 - Emotività
Comprende il sistema delle emozioni che fanno capo al sistema limbico, il disabile psichico o il soggetto in stato di disagio ad esempio, un
surplus di imput emotivi che tende a saturare gli accessi alla coscienza e a bloccare i normale sviluppo non solo affettivo, e non solo cognitivo. Le
emozioni non possono essere controllate cognitivamente ma solo attraverso le funzioni affettive. Le funzioni emotive sono istintive,
automatiche ,altamente difensive per quanto riguarda il rapporto con il mondo esterno. Nei casi come quelli in cui l'emotività sembra esagerata
e si verifica una specie di invasione otturativa che blocca il normale fluire delle componenti affettive e cognitive ( x fragile sindrome di Martin Bell),
in questi casi non ci sono farmaci capaci di bloccare le scariche emotive, noi proponiamo la terapia relazionale EIT che attiva il sistema affettivo
bloccando l'iperattività del sistema limbico ,non sono necessari dei test per valutare lo stato emotivo poichè la valutazione deve tener conto degli
stimoli interni ed esterni.
3 - Affettività
Sistema dei valori e dei sentimenti non come espressione di sentimentalismi ma come correlazione di se e l'altro, l'affettività infatti determina lo
sviluppo del senso di sé, dell'auto-valorizzazione e dell'auto soddisfazione.
L'attività frontale ( affettiva) infatti modula attivando e riducendo le risposte emotive oltre a permettere l'acquisizione dei valori e della
socializzazione.
Le funzioni affettive rispecchiano il funzionamento delle strutture corticali, frontali e pre-frontali . 6
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RIASSUNTO A CURA DI : SIMONA S.
Damasio indica lo sviluppo psichico al quale le strutture neuro anatomiche fanno riferimento riguarda i sottosistemi presenti all'interno
dell'autocoscienza.
Il disabile psichico dimostra caratteristiche psico mentali da riferire a un IO debole che deve essere tenuto in considerazione per un preciso
programma riabilitativo basato sulla relazione e sulla socializzazione.
4 - Razionalità
Le capacità cognitive intellettive che riguardano funzioni che consentono una valutazione critica di qualsiasi azione e convogliano risposte che
discendono dalla percezione, motività ed attenzione. Un loro uso incorretto determinerà la cosiddetta debolezza dell'IO ( o qualità disadattive ).
L'intervento di tipo motorio psico-motorio
Attività motorie nella programmazione
I deficit i blocchi e le disarmonie che si osservano nei quadri di disabilità non sono più considerati come l'espressione di una malattia ne tantomeno
come una alterazione strutturale ma con lo sviluppo delle neuro scienze ( che ha permesso di interpretare le cause e i meccanismi di
impianto ) dobbiamo parlare di disordine come un disaccomodamento delle funzioni basilari che partecipano all'organizzazione della mente nei
sui aspetti motori emotivi affettivi e cognitivi, questo ha determinato il lancio di programmi riabilitativi in funzione di un recupero e di una
riabilitazione funzionale globale. L approccio terapeutico abilitativo e riabilitativo cerca di risolvere blocchi o conflitti profondi che impediscono il
normale funzionamento psico mentale . 7
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RIASSUNTO A CURA DI : SIMONA S.
Il disabile psichico o il soggetto con problematiche è un vero rompicapo poichè in lui possono essere rilevati aspetti : Generici, familiari, reattivi,
personologici che riguardano le organizzazioni psico mentali dello sviluppo e/o i meccanismi mentali. I quadri psico patologici se non vengono
ripresi rapidamente rischiano la trasformazione in psicopatologie croniche che mineranno lo sviluppo psico mentale oltre che inficiare su tutta la
vita dei soggetti e dei loro familiari.
Proprio in queste situazioni sta trovando un posto di rilievo la pratica di riabilitazione globale attuata a stostegno e/o/in combinazione con gli
interventi di terapia relazionale psicologico-psicoterapeutica, di riabilitazione cognitiva, della comunicazione facilitata.
Per impostare il lavoro di recupero e di riabilitazione motoria e psico-motoria vanno tenute in considerazione le qualità disadattive che la disabilità
e il ritardo inducono condizionando non solo gli atteggiamenti e i comportamenti ma anche le modalit&a