Anteprima
Vedrai una selezione di 12 pagine su 53
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 1 Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 2
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 6
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 11
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 16
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 21
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 26
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 31
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 36
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 41
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 46
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia dell'arte contemporanea, prof. Pinto, libro consigliato Arte dal 1900, Modernismo, Antimodernismo, Postmodernismo, prima parte (1900-1945), Foster, Krauss, Bois, Buchloh, Joselit, seconda edizione Pag. 51
1 su 53
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Quando Jacobi emigrò a NY, nel 1935, i suoi ritratti acquisirono una dimensione

malinconica, forse come conseguenza del momento storico e del vuoto causato

dall’esilio.

•Dal 1938, Freund inizia ad utilizzare i colori, legato all’influenza del cinema e alla

spettacolarizzazione del soggetto. Anche Freund poi emigrò dalla Germania e si spostò in

Francia.

—>Il trasferimento di queste artiste in altri paesi determina un’evoluzione nel loro

ruolo di artiste: dal contesto sociale e politico progressista della Germania di

Weimar, in cui vi era emancipazione femminile e in cui la fotografia non era più

relegata al ruolo di arte minore, si spostano in contesti meno progressisti.

1930b

—>Georges Bataille, filosofo e critico, redattore della rivista surrealista dissidente

Documents, recensisce “L’arte primitiva” di Luquet.

Il primitivismo era inteso in senso di evoluzione della specie umana, sia sotto il

profilo etnico, interpretando la nascita dell’arte agli albori della cività, sia sotto il

profilo del ciclo vitale, analizzando i disegni infantili.

-Bataille nella sua recensione è contrario all’idea di Luquet secondo cui il bambino, o il

primitivo, disegna con scopo costruttivo, per conoscere il mondo; al contrario, secondo

Bataille è spinto da un desiderio distruttivo: la figura umana nelle caverne è sempre

deformata e deturpata. Non è la legge della forma a rivelare l’origine dell’arte, ma

l’influsso di quello che egli chiama informe, l’impulso di disfare l’intero sistema di

significato, di declassificare.

—>La frattura tra Documents e le altre riviste surrealiste riguardava il modo di

intendere l’arte tribale: per i surrealisti essa veniva estetizzata, mentre per gli

etnografi di Documents la nozione di tribale era antiestetica, e ogni oggetto tribale non

aveva alcun significato se estrapolato dal contesto dell’esperienza rituale e quotidiana.

-Ulteriore frattura si aprì all’interno di Documents intorno all’idea di informe: per gli

etnografi volevano far rientrare tutto nella classificazione etnografica, anche l’informe,

mentre per Bataille questo era impossibile data la sua carica distruttiva, declassificante.

—>Bataille nella sua rivista parla di alcuni artisti in termini di informe:

-Mirò: l’artista dichiarava di voler assassinare la pittura, e il suo odio si traduceva in

costruzioni di oggetti di scarto o collages di chiodi sporgenti.

•Costruzione in rilievo, 1930

-Alberto Giacometti, inizialmente affascinato da Brancusi e dal suo primitivismo

estetizzante, entra poi in contatto con Documents.

•Palla sospesa, 1930-31, scultura più compiuta dell’informe. Due forme, una mezzaluna

e una sfera, sono poste l’una sopra l’altra in una sorta di gabbia e sembrano toccarsi in

modo quasi sessuale. La profonda ambiguità tra le due forme e la loro identificazione

difficile genera un’oscillazione che finisce per produrre quella declassificazione che

caratterizza la categoria dell’informe. Da quest’opera capiamo che l’informe non è

solamente immondizia o poltiglia, ma può essere anche di natura operazionale, come lo

svuotamento di alcune categorie.

-Legato all’idea di cancellazione di alcune categorie, in questo caso coordinate spazio-

temporali, è il labirinto. Da qui la passione di Bataille per il Minotauro e la rivista

Minotaure, controllata da Breton. Su di essa pubblica diversi lavori:

•Minotauro, 1934, Man Ray, illumina un torso umano in modo da creare l’immagine di

una testa di toro, mischiando così umano e animale in una singola categoria impossibile.

•Nudo, 1933, Brassai, altra fotografia che cancella le categorie, in questo caso ritraendo

un corpo femminile in modo da sembrare un’immagine fallica.

•Il fenomeno dell’estasi, 1933, Dalì

-Come il minotauro, anche la figura della mantide religiosa affascinava Bataille, in

particolare nella sua caratteristica di continuare a svolgere funzioni vitali anche se

decapitata, ossia morta. Siccome tra le varie funzioni vitali c’è anche quella di fingersi

morta, finisce da morta a fingere di essere viva fingendosi morta, un caso impossibile

che Bataille definisce informe, ma che più tardi avrebbe preso il nome di simulacro.

1931a

—>Alla scultura tradizionale erano giunte due sfide: una dall’oggetto tribale, una da

quello d’uso quotidiano, il ready made. L’oggetto tribale sfidava il mondo moderno con

la sua distanza dall’economia capitalista e dalla mercificazione; il ready made a sua

volta provocava dimostrando quanto l’arte moderna fosse legata a questo stesso sistema

di capitalismo e mercificazione.

L’oggetto surrealista aggiunge una terza tipologia: esso è caratterizzato da una qualità

perturbante, che ottiene unendo la sua funzione come segno di un desiderio represso,

quindi soggettivo, e il suo porsi come oggetto estraneo al contesto storico-sociale

perché, per esempio, obsoleto. Ecco quindi che diventa importante che il cucchiaio-

scarpa di Breton fosse stato trovato in un mercato delle pulci, estraneo alla produzione

industriale e in serie.

—>Un’importante differenza tra l’oggetto surrealista e il ready made è che

quest’ultimo non è investito di energia psichica soggettiva. Anzi, Duchamp cercava

volontariamente oggetti comuni, seriali e dunque di “indifferenza visiva”, lontani il più

possibile dalla sua soggettività, per provocare di più.

—>Surrealismo, nella prima rivista La Revolution surrealiste, viene definito come

qualunque scoperta che cambi la natura o la destinazione di un oggetto o un

fenomeno.

•Dono, 1921, Man Ray, esplicita la caria sadica inserendo dei chiodi su un ferro da stiro.

L’ambivalenza è duplice: da un alto è un oggetto che ferisce, punta ad aggredire lo

spettatore ma è designato come regalo; inoltre è ambiguo dal punto di vista della sua

funzione (stira e strappa) e genere (associato al lavoro femminile ma con punte

falliche). E’ un feticcio, definito da Freud come un oggetto su cui convergono desideri

conflittuali (per Freud il feticcio è un sostituto del pene che manca alla madre; il

bambino sente minaccia di castrazione allora cerca un oggetto che possa

tranquillizzarlo; ma questo oggetto rimane ambivalente perché è al tempo stesso ricordo

della castrazione e protezione contro di essa.)

•Alberto Giacometti: gioca con questo tema della castrazione in alcune sculture come

Palla sospesa, Oggetti sgradevoli (in quanto feticci sono gradevoli ma anche sgradevoli

per l’ambivalenza che abbiamo spiegato), Donna con la gola tagliata, anni ’30.

•Meret Oppenheim, Colazione in pelliccia, 1936, esposta nella Mostra surrealista di

oggetti nella galleria Charles Ratton. Si tratta di un’oscena allusione ai genitali

femminili, che gioca ambiguamente anche sull’erotismo orale.

•Meret Oppenheim, Ma gouvernante-My nurse-Mein Kindermadchen, 1936: sono scarpe

bianche con tacchi legate, già classico feticcio, rovesciate e avvolte con uno spago ad

alludere al sadismo maschile e masochismo femminile. Tuttavia esse sono poste su un

piatto d’argento, e questo sovverte il rapporto sadismo-masochismo; è il masochismo

infatti ad avere il controllo della situazione.

—>Convinzione di Breton e dei surrealisti era che ogni desiderio ha un oggetto

distinto che viene puntualmente trovato per caso; tuttavia lo psicanalista francese

Lacan non è d’accordo e ritiene che l’oggetto trovato può soddisfare un bisogno, ma

non un desiderio, il cui oggetto rimane perduto.

•Alberto Giacometti realizza Oggetto invisibile-Personaggio femminile, le mie mani

stringono il vuoto, 1934. Per Breton questo oggetto è un esempio perfetto di

accoppiamento desiderio-oggetto, poiché Giacometti lo realizza dopo aver scoperto uno

strano oggetto al mercato delle pulci. Di fatto però la scultura evoca, anche dallo stesso

titolo, la condizione opposta, l’impossibilità di riappropriarsi dell’oggetto perduto, che

non è mai trovato ma sempre cercato.

Di fronte a questa impossibilità, Giacometti tornerà alla rappresentazione mimetica

come fonte per la propria arte.

—>Joseph Cornell raccoglie l’eredità surrealista e realizza scatole mescolando il

perturbante e il fuori moda della voga surrealista; sono quasi dei giocattoli, ma

divertono più che stupire, non hanno cioè un grande spessore psicologico.

•Set per bolle di sapone, 1947-48

1931b

—>Andrè Breton riconosceva l’importanza di Mirò per il movimento.

-Dalla metà degli anni Venti inizia a produrre i “quadri di sogno”, (il nome deriva da

un’opera su tela con una macchia blu sotto cui egli scrive “questo il colore dei miei

sogni”) caratterizzati da colori versati e slavati, spontanei, evitando disegni e contorni

di figure solide ma accettando solo segni quasi di scrittura inventata. Queste opere sono

caratterizzate da una luminosità onirica e una apparentemente automatica spontaneità

che suggerisce un loro legame con l’inconscio.

•Ceci est la couleur de mes rêves, 1925

•Testa di contadino catalano, 1924

•La nascita del mondo, 1925

-In seguito Mirò annuncia il suo desiderio di assassinare la pittura. Il passaggio di Mirò dal

sogno all’antipittura coincise con il suo abbandono del surrealismo per avvicinarsi al

gruppo di Georges Bataille e il suo concetto di informe. Informe per lui non era solo

declassificazione, quindi cancellazione delle distinzioni tra le varie categorie (sfondo-

figura, maschile-femminile) ma anche declassamento, ossia far scendere le opere dal

piedistallo, dalla loro concezione estetica tradizionale.

•Corda e personaggi I, 1927, con corda vera, carta vetrata granulosa, ripudia la

delicatezza dei quadri di sogno, e vogliono essere antipittorici.

Dall’ossessione di Bataille per il piede, giudicato da lui la parte più umana del nostro

corpo e cerniera tra il nostro desiderio di elevarci e la realtà materiale del nostro essere

ancorati a terra, derivano una serie di disegni di Mirò e anche il quadro Donna in rivolta,

1938.

—>Alexander Calder seguì Mirò nel processo verso l’informe e il basso.

-Negli anni Venti aveva realizzato una serie di opere “mobili” e apparentemente

spensierate, come aeree cascate di colore.

-Presto però Calder entra in una nuova fase di produzione.

•Fontana di mercurio, 1937, realizzata in risposta provocatoria alla guerra omicida

fascista spagnola e realizzata per conto del g

Dettagli
A.A. 2015-2016
53 pagine
58 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camilla.marazzi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Pinto Roberto.