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In alcuni paesi che sibilano politiche sconsiderate la crisi produsse un vero olocausto

industria. La Gran Bretagna pezzi 25% sull'industria manifatturiera nel 1980-84. Non

è una di una crisi nella classe, Ma nella sua coscienza. Alla fine dell'ottocento i

gruppi sociali compositi e tutta troviamo geni che si guadagnavano da vivere nei

paesi sviluppati prendendo la forza lavoro manuale commissariati impararono a

considerarsi come una classe lavoratrice unica e concepire questo fatto come più

importante riguardo alla loro condizione di essere umani nella società. Per lo più essi

si facevano parte degli strati poveri ed economicamente insicuri, perché, anche se il

nucleo più grosso degli aderenti movimenti operaio era composto da persone che

vivevano in stato di miseria, ciò che quei lavoratori si aspettavano le ottenevano

dalla vita era qualcosa di modesto, ben al di sotto delle aspettative e del tenore di

vita delle classi medie.

I lavoratori canoniche anche da una massiccia segregazione sociale, fastidi vita

separati o perfino modo di vestire particolare, e da una vita con poche possibilità di

mutamento che li distingueva dagli strati impieigatizi, socialmente più nobili anche se

economicamente disagiate alla pari degli operai. I figli degli operai si aspettavano di

andare all'università e raramente ci andavano. La maggior parte di loro non si

aspettava affatto di proseguire gli studi dopo aver frequentato la scuola dell'obbligo

(che in genere finiva 14 anni).

Infine gli operai erano amici dalla componente centrale della vita: La collettività, il

predominio del “noi” sulla’”io”. Ciò che dava movimenti e partiti operai lavoro forse

originale era la convinzione giustificata dei lavoratori che gente come loro non

poteva migliorare la propria sorte con l’azione individuale, ma solo colazione

collettiva, preferibilmente condotta attraverso organizzazioni, cioè con il mutuo

soccorso, con lo sciopero e con il voto. Essi erano anche convinti che l'azione

collettiva era alla loro portata dato il numero della situazione particolare degli operai

salariati.

Sotto molti aspetti questa cosciente questione operaia toccò l'apice di vecchi paesi

sviluppati alla fine della seconda guerra mondiale. Durante i decenni dell'epoca d'oro

quasi tutti gli elementi di questa coesione collettiva vennero minati. La combinazione

del boom economico, Perché l'impiego e di una società di consumi di massa

trasformò profondamente la vita dei lavoratori nei paesi sviluppati e la trasformazione

continuò incessante. Nello stesso tempo l'immigrazione di massa provocò un

fenomeno fino ad allora limitato: la diversificazione tecnica e razziale della prassi

operaia e, per conseguenza, insorgere di conflitti al suo interno. Il problema non

consiste tanto nella diversità e, benché l'immigrazione di gente di colore o

considerati tali fece emergere un razzismo che era sempre rimasto latente, perché in

paesi che ne erano stati considerati immuni, come l'Italia e la Svezia.

Un grande mutamento che toccò la classe operaia, come anche molti altri settori

delle società avanzate, cui il ruolo sempre più consistente ricoperto dalle donne. In

particolare dalle donne sposate. Il mutamento fu impressionante. Nel 1940 e donne

sposate che vivevano con i propri mariti che svolgevano un lavoro retribuito fuori

dalle mura domestiche erano meno del 14% di tutta la popolazione femminile degli

USA. Nel 1980 formavano più della metà: la percentuale quasi raddoppiò tre 1950 e

il 1970. Non era un fatto nuovo che le donne entrassero in numero crescente del

mercato del lavoro. Alla fine dell'ottocento in poi, i lavori d'ufficio, i negozi certi tipi di

servizi, ad esempio i telefoni le professioni assistenziali, si erano potentemente

femminilizzate, delle occupazioni terziarie si estesesi gonfiarono a spese di quelle

primarie secondarie, cioè dell'agricoltura dell'industria.

Le donne, in numero crescente, entrarono anche nelle università, che erano

diventate la via d'accesso obbligata alle professioni superiori. L'ingresso in massa

delle donne sposate il mercato del lavoro e l'espansione considerevole dell'istruzione

universitaria formarono lo sfondo, almeno nei paesi occidentali avanzati, per

l'impressionante rinascita dei movimenti femministi dagli anni ‘l'60 in poi. Infatti

movimenti delle somme erano spiegabili senza fenomeni. Poiché le donne in tante

parti d'Europa e nel Nordamerica avevano ottenuto il grande obiettivo del suffragio

universale e dalla parità dei diritti civili subito dopo la prima guerra mondiale e la

rivoluzione russa, tipo i movimenti femministi erano tornati nell'ombra anche in quei

paesi dove non erano stati annientati dal trionfo dei regimi fascisti e reazionari.

Tuttavia questi movimenti non furono conseguiti grazie alla pressione di movimenti

femministi e non ebbero alcuna ripercussione immediata e considerevole sulla

situazione delle donne. Nemmeno nei paesi Dove elezioni avevano effetti politici.

Nel mondo socialista la situazione era paradossale. In Europa orientale praticamente

tutte le donne lavoravano, o perlomeno la percentuale delle donne occupate era

quasi pari a quella degli uomini (90%), una quota superiore a quella di ogni altro

paese nel mondo. Infatti, l'originaria sogno rivoluzionario di trasformare le relazioni

tra i sessi, di modificare gli istituti giuridici e di abitudini che avevano incorporato il

vecchio predominio maschile si dissolse con un castello di sabbia, perfino quando si

tentò seriamente di realizzarlo: un tentativo attuato in Urss nei primi anni dopo la

rivoluzione, non i nuovi paesi comunisti europei dopo il 1944. Tuttavia, quali che

siano stati i risultati i fallimenti del mondo socialista, esso non generò movimenti

specificamente femministi e difficilmente avrebbe potuto farvi da impossibilità prima

della metà degli anni ’80 di ogni di un'iniziativa politica che fosse promossa dallo

Stato dal partito.

Oltre negli anni ’50 e negli anni ’60 proprio la richiesta di uscire dalla sfera domestica

per entrare nel mercato del lavoro assume una forte carica ideologica per le donne

sposate, Ricche colte, ricevimenti, proprio perché negli ambienti borghesi di

motivazioni di madonna svolge un'attività professionale veramente erano di tipo

economico. Gli amici propri o con un bilancio familiare risicato, le donne sposate

dopo il 1945 andarono a lavorare perché, per dirla crudelmente, non lavoravano più i

bambini minorenni.

Negli ambienti delle classi medie, le donne sposate avevano un incentivo per andare

a lavorare fuori di casa, questo è rappresentato dalla richiesta di libertà e di

autonomia: per una donna sposata ciò significava essere una persona indipendente

e non un'appendice del marito della casa, ossia qualcuna giudicata come individuo e

non come membro di una specie.

Tuttavia, nei paesi sviluppati, il femminismo della classe media confermo finimento

femminista per le donne colte e intellettuali si diffuse fino a suscitare il sentimento

generico e raggiunta l'epoca dell'abbraccio della donna o, almeno, della sua

autoaffermazione. Ciò accade perché la prima forma di femminismo della classe

media, benché talvolta toccasse temi che non interessavano tutto il resto delle donne

occidentali, sollevò anche questioni che riguardavano tutte: e tali questioni divennero

impellenti allorché lo sconvolgimento sociale che abbiamo delineato generò una

profonda, e per molti versi repentina, evoluzione morale culturale, una

trasformazione vistosa delle convenzioni che regolavano la condotta personale e

sociale.

XI. La Rivoluzione Culturale

Il miglior approccio questa rivoluzione culturale quello che passa attraverso

considerazione della famiglia, cioè attraverso struttura che regola i rapporti tra i

sessi e le generazioni. Nella maggior parte delle società sta struttura a resistito in

maniera impressionante mutamenti repentini, sebbene questo non significhi che si

tratti di una struttura statica. Inoltre, a dispetto delle apparenze contrarie, il modello

fondamentale di famiglia era esteso in tutto il mondo, o almeno rappresentava

analogie in aree assai vaste, anche se è stato suggerito, in base a considerazioni

socioeconomiche e tecnologie, che esiste una grossa differenza fra l'Eurasia da un

lato, e il resto dell’Africa dall'altro.

Comunque, aldilà di tutte le varianti, una grande maggioranza dell'umanità

condivideva un certo numero di caratteristiche, quali esistenza di un matrimonio

formale con relazioni sessuali privilegiate tra gli sposi (la adulterio è universalmente

considerato un'offesa); la superiorità dei mariti sulle mogli (“patriarcato”) e dei

genitori sui figli, come pure delle generazioni anziane su quelle giovani; nuclei

familiari composti da un certo numero di persone e simili. Qualunque fosse

l'estensione la complessità della rete di consanguineità e di parentela e i reciproci

diritti e doveri al suo interno, in generale era comunque presente un nucleo familiare

che risiedeva sotto lo stesso tetto.

Comunque nella metà del 20º secolo questo ordinamento fondamentale di lunga

durata cominciò mutare a grande velocità, perlomeno nei paesi occidentali avanzati,

benché anche in queste aree il mutamento fosse difforme. Il mutamento è ancor più

chiaramente visibile in paesi con una tradizione morale molto coercitiva come quelli

cattolici. In Belgio, in Francia e in Olanda il pure semplice tasso dei divorzi all'incirca

triplicò fra il 1970 e il 1985. Cominciò anche a crescere vertiginosamente il numero

delle persone che vivevano da sole, al di fuori di una famiglia di qualunque tipo punto

La crisi della famiglia era legata ai mutamenti notevoli circa i modelli pubblici che

regolano la condotta sessuale, il rapporto di coppia e la procreazione. Quei modelli

erano ufficiali o informali e il più grosso mutamento in entrambi i tipi è databile agli

anni ’60 e ’70. Ufficialmente quella fune epoca straordinaria di liberalizzazione sia

per gli eterosessuali (cioè soprattutto per le donne, che avevano goduto di molta

meno libertà degli uomini) sia per gli omosessuali, come pure per tutte le altre forme

di anticonformismo culturale e sessuale.

Se il divorzio, le nascite illegittime e la crescita dei nuclei familiari con un solo

genitore (prevalentemente, la sola madre) indicavano una crisi della relazione tra i

sessi, il sorgere di una specifica cultura giovanile, straordinariamente potente, indicò

un mutamento profondo nella relazione tra le generazioni. La giov

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A.A. 2017-2018
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher DeadEnd di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Baviello Davide.