03. LA COMPETIZIONE FRA LE LINGUE
- l’età moderna è l’epoca dell’ascesa e del trionfo dei volgari nazionali, a spede del latino
e dei dialetti locali.
- a partire dal 1300 l’italiano, il francese, lo spagnolo, l’inglese, il tedesco e il ceco
cominciarono a essere usati con maggiore frequenza nel diritto e nell’amministrazione.
Queste lingue stavano diventando sempre più importanti anche in ambito letterario,
aiutate dalla comparsa, dopo il 1460, di libri a stampa nei diversi volgari. l’espansione
dei volgari in questi ambiti era legata allo sviluppo dell’alfabetizzazione laica e al declino
del monopolio clericale del sapere. Era anche legata ai tentativi di riformare o codificare
queste lingue per renderle più idonee alle loro nuovi funzioni.
- l’ascesa dei volgari non fu semplicissima perché:
1. il latino continuava ad essere utilizzato e si espandeva verso la russia.
2. esistevano diverse forme di inglese, italiano, spagnolo, etc e queste forme erano in
conflitto tra loro.
3. all’interno di una nazione venivano utilizzate più lingue. Ad esempio i sovrani
scrivevano le lettere in latino, francese, italiano, spagnolo e tedesco.
Il Rinascimento (1400-1550 circa) e l’elogio dei volgari
- durante l’età moderna viene innalzato lo status del volgare.
- nel Rinascimento gli elogi del volgare erano un vero e proprio genere letterario.
- c’erano molti sostenitori dei volgari. Dal 1529 con la stampa del De vulgari eloquentia
di Dante, molti scrittori pubblicano libri a favore del, in sostegno al volgare (italiano,
portoghese, spagnolo, francese, tedesco, etc)
- il genere includeva anche l’elogio di lingue che oggi sono considerate dialetti, come il
milanese, il bolognese e il napoletano.
- gli autori sottolineavano la ricchezza e l’abbondanza della propria lingua e svalutavano,
criticavano le lingue rivali. Lo scopo era dimostrare che la propria lingua era buona
quanto il latino o il greco, se non migliore.
- era diffuso un narcisismo collettivo, era diffusa la credenza che la propria lingua, la
propria nazione, regione, città o famiglia siano le migliori.
La competizione
- i trattati e i dibattiti a sostegno della propria lingua facevano parte della battaglia
linguistica, della guerra delle lingua. L’obiettivo era riuscire ad elevare la propria lingua e
ad emarginare le lingue rivali.
- le lingue volgari presenti in Europa in età moderna erano molte, tra 40 e 70. Vi furono
dibatti e guerre per definire i territori di competenza di una lingue, a volte, perfino per la
sopravvivenza stessa di alcune lingue. L’esempio estremo è rappresentato dai casi di
estinzione della lingua (ad esempio il gotico, il curone, il prussiano antico, il polabo e il
cornico sono morte). 9
Domini linguistici
- molto più frequente dell’estinzione era la scomparsa di certe lingue da alcuni domini
linguistici pubblici come il tribunale e la scuola. Queste lingue non venivano più usate
nei testi scritti e negli ambienti pubblici, ma venivano usate solamente in ambienti
privati.
- certe lingue scomparirono o andarono in crisi a causa di motivi politici (es: il governo
cercava di imporre una lingua specifica tramite atti, leggi, etc) e di motivi sociali (i
parlanti possono interiorizzare la sensazione di inferiorità della propria lingua e quindi
smettono di usarla. I genitori obbligavano i figli ad imparare e ad usare una lingua più
prestigiosa, che offriva maggiori opportunità di mobilità sociale).
Il diritto e l’amministrazione
- i tentativi messi in atto dai governi per imporre certe forme di lingua scritta hanno un a
lingua storia, soprattutto nel campo del diritto e dell’amministrazione.
- prima del 1789 l’interesse per la lingua da parte dei governi era limitato a due domini:
la lingua dell’amministrazione e la lingua del diritto.
- nel 1300-1400 vi fu in molte Cancellerie il passaggio dal latino al volgare. La tendenza
verso l’uso amministrativo di alcuni volgari, a spese del latino o di altri volgari, continuò
dopo il 1600.
Lingua e politica
- in età moderna le politiche linguistiche messe in atto dai governi non erano consapevoli
- il successo di alcuni volgari europei in questo periodo fu conseguenza della nascita degli
stati centralizzati, delle nuove chiese nazionali emerse dalla riforma protestante e delle
campagne condotto da poeti e studiosi.
- l’espansione delle lingue volgari nel dominio del diritto e del governo era un atto di
importanza simbolica, che segnalava la nascita di nuove comunità o di nuove concezioni
della comunità.
- nell’età moderna era diffusa l’idea che la lingua è compagna dell’impero. I conquistatori
devono costringere i conquistati ad imparare la propria lingua.
La lingua del sapere
- sebbene si stesse diffondendo tra gli studenti la possibilità di imparare le lingue
moderna all’università, gli insegnanti non potevano spiegare in volgare, a dispetto delle
proteste di alcuni accademici. Alcuni studiosi sostenevano l’uso del volgare nelle
università. Nella pratica le lingue volgari cominciarono a diffondersi nella vita
accademica molto lentamente. Nel 1600-1700 in alcune università europee era possibile
tenere le lezioni in lingua volgare o spiegare fuori dall’aula usando il volgare.
- molti libri iniziarono ad essere pubblicati in volgare e non più in latino. Dopo il 1650 vi
fu un forte calo nella scrittura dei libri in latino.
- il latino non veniva utilizzato dai puristi e dagli scienziati perché avevano la necessità di
creare nuovi termini per nuovi oggetti e idee.
Le lingue della religione
- l’uso della lingua volgare per la scrittura e la stampa fu favorito anche dalla riforma
protestante e dalla controriforma.
- il debutto di alcune lingue europee nella stampa era dovuto alla riforma protestante.
Vennero stampati libri di catechismo e libri di preghiere in lingua volgare in tutta
europa.
- l’uso nella liturgia e nelle traduzioni della Bibbia contribuì molto ad accrescere la
dignità di certe lingue.
- nel mondo cattolico, il latino conservò la sua posizione come lingua sacra. Il concilio di
Trento (1545-1563) rifiutò l’uso del volgare nella liturgia e proibì le traduzioni della 10
Bibbia. Al concilio di Trento venne deciso che il latino sarebbe rimasto la lingua della
liturgia e che, per chi ne aveva bisogno, nei sermoni sarebbero state fornite spiegazioni
in volgare.
Le traduzioni
- l’attività di traduzione di altri testi (dal latino e dal greco nelle lingue volgari, o da
volgare a volgare) è cresciuta tantissimo nell’età moderna.
- l’impossibilità di trovare equivalenti per alcune espressioni straniere portò a creare
nuovi termini.
- i testi italiani, spagnoli, francesi e inglesi erano quelli più tradotti.
- nelle traduzioni verso una determinata lingua si può vedere il segno di una cultura
relativamente aperta a idee straniere. Gli italiani, gli inglesi e gli spagnoli compravano
molti libri tradotti.
- nell’europa centro-orientale le importazioni erano scarse ed erano rappresentate
soprattutto da traduzioni dal latino piuttosto che dalle lingue nazionali.
Imperialismo
- Spagnolo, portoghese, olandese, francese e inglese trovarono, durante l’età moderna,
nuovi mondi in cui espandersi. Per effetto delle conquiste e dell’immigrazione, queste
lingue iniziarono ad essere parlate in America, Africa e Asia.
- i sovrani europei tentarono a volta di imporre la propria lingua agli abitanti dei territori
conquistati. I conquistatori imponevano la propria lingua per dimostrare il proprio
dominio e la propria superiorità ai conquistati.
Vincitori e vinti in Europa
- nel 1600 il francese era la lingua più parlata, con circa 14 milioni di parlanti, seguito dal
tedesco con 10 milioni, dall’italiano con 9,5 milioni, dallo spagnolo con 8,5 milioni e
dall’inglese con 6 milioni.
- un certo numero di lingue minori era in declino, nel parlato e nello scritto (es: il gaelico
scozzese, il bretone).
- non era sempre facile prevedere quale lingue avrebbero conosciuto un’espansione e quli
fossero invece condannate al declino. Ad esempio l’olandese, il ceco e il catalano intorno
al 1500 sembravano lingue in ascesa ma vennero superate da lingue rivali nel corso del
1500 e del 1600. L’olandese venne superato dal tedesco e dall’inglese; il ceco dal polacco;
il catalano dal castigliano.
- tra i segni del successo internazionale di certe lingue c’era anche la diffusione del loro
studio all’esterno. l’italiano, lo spagnolo, il francese e l’inglese erano insegnati in alcuni
collegi e università estere.
Il francese come lingua franca
- lingua franca: lingua usata per comunicare tra gruppi di persone che parlano lingue
diverse; una lingua franca è una lingua che viene usata come strumento di
comunicazione internazionale o comunque fra persone di differente lingua madre e per
le quali è straniera
- il francese era la lingua che più di tutte cercava di ottenere l’egemonia in europa.
- nel 1600-1700 l’uso del francese nel dominio della politica si era esteso alle province
conquistate, che non erano di madrelingua francese.
- nel 1600-1700 nelle corti dell’Olanda, della Germania e della Russia si parlava francese.
- l’idea che Luigi 14esimo (1638-1715) abbia fatto del francese la lingua della diplomazia e
delle relazioni internazionali è un’esagerazione, una leggenda che fa accadere troppe cose
troppo rapidamente.
- ai congressi di Vestfalia e Nimega (1647-1678) si parlava molto latino e anche un po’ di
italiano e di spagnolo. 11
- Esisteva comunque una tendenza graduale che andava verso l’uso del francese. Nelle
residenze di tutti gli ambasciatori il francese era quasi obbligatorio conoscerlo.
- nell’età moderna molti libri francesi erano diffusi fuori dalla Francia, in parte grazie al
contributo francese all’illuminismo e in parte grazie alla diaspora ugonotta di fine 1600.
Molti scrittori tedeschi scrivevano i proprio libri in francese. Fuori dalla francia molti
giornali erano pubblicati in francese.
- comunque nel 1700 si continuavano a redigere i trattati in latino.
- nel 1700 il francese era una lingua usata o conosciuta in tutta europa.
04. LA STANDARDIZZAZIONE
- l’espansione simultanea di molte lingue nazionali europee in un numero crescente di
domini linguistici portò all’intensificazione dei contatti tra lingue diverse, e i contatti a
loro volta diedero luogo a delle mescolanze linguistiche.
- più si ampliava il dominio delle lingue nazionali, più era necessario che venissero
standardizzate. La sta
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