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08. AI MARGINI DELLA COMUNITÀ
- le persone ai margini della comunità sono coloro che non godevano dei diritti civili,
ovvero i poveri, i vagabondi e i mendicanti. Loro partecipavano poco alle rivolte e alla
vita della comunità. Non pagavano tasse, non potevano partecipare alle assemblee del
villaggio o della città ed erano esclusi dalle confraternite e dalle corporazioni. Questi
potevano rubare, uccidere, appiccare incendi, ma come gruppo erano impotenti, non
avevano potere.
- C’erano i poveri s e i poveri locali. I poveri stranieri erano uomini e donne disoccupati
che la fame aveva costretto a fuggire dai villaggi natii. I poveri venuti da fuori si
aggiungevano ai poveri locali, rovinati dalla diminuzione dei salari, dall’aumento dei
prezzi alimentari e da tragedie personali. I poveri locali rappresentavano il 10-20% della
popolazione di una città. Il 10-20% della popolazione di una città era costituito dai
poveri locali.
- ai poveri locali, vanno aggiunti gli immigrati in cerca di lavoro, i vagabondi e i
mendicanti. Le autorità municipali distinguevano i poveri locali dai poveri stranieri. Ai
poveri locali era riservata la beneficenza dei cittadini benestanti, mentre i poveri
stranieri venivano cacciati dalle città.
- in caso di carestia o di peste il banditore municipale percorreva le vie e le piazze della
città annunciando che tutti i poveri dovevano raccogliersi la domenica pomeriggio nella
piazza centrale per essere contati, pena l’espulsione dalla città. I poveri locali venivano
chiusi in degli edifici, mentre i poveri stranieri venivano cacciati dalla città.
- i poveri non avevano molte speranze di riscatto, perché tutti i tentativi istituzionali di
assistenza (ricoveri, ospizi, distribuzione dell’elemosina in chiesa e in municipio) non
risolvevano niente a causa dell’alto numero di bisognosi.
- i barboni (mendicanti) erano la categoria più visibile e visibilmente povera tra loro che
vivevano ai margini della comunità. I barboni non erano in grado di pagare le tasse,
erano privi di terra o altre proprietà, non avevano un lavoro e non venivano aiutati dai
cittadini.
- le vedove, i vecchi e i bambini rientravano nella categoria dei poveri meritevoli: si
pensava che non fossero responsabili della loro condizione e si cercava di alleviarne la
miseria. I bambini mendicanti erano tollerati e dopo il raccolto giravano di qua e di là
prendendo gli avanzi, raccogliendo la frutta caduta per terra, le ghiande, etc.
- la comunità si prendeva cura ance dei bambini abbandonati. Questi bambini
potevano essere sistemati negli orfanotrofi, ma non avevano molte possibilità di
sopravvivere. Le donne abbandonavano i figli perché loro stesse vivevano ai margini
della comunità, perché erano troppo povere per riuscire a mantenerli. Le città benestanti
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finanziavano orfanotrofi in cui i bambini erano ospitati ed educati; i maschi imparavano
a leggere e a scrivere e svolgevano un apprendistato presso vari artigiani. Le bambini
dovevano solamente sperare di trovare marito.
- il numero di bambini assistiti era basso, e le iniziative prese nel loro interesse
dimostrano le buone intenzioni dei cittadini ricchi, pienamente consapevoli del fatto che
la massa di mendicanti rappresentava una seria minaccia per la comunità.
- l’assistenza ai bisognosi era un dovere morale, ma solamente una piccola parte della
massa dei poveri era giudicata degna di aiuto.
- i poveri, rifiutati dalla società, non erano in grado di scatenare rivolte e non avevano
influenza nel consiglio comunale.
- i poveri erano in grado di terrorizzare le persone non ricche: i poveri, di soliti in
gruppo, rubavano, minacciavano le persone se non davano loro qualche soldo o da
mangiare, etc.
I criminali
- quasi sempre i vagabondi pericolosi agivano in gruppo. Si univano a altri come loro
dando vita a piccole bande. I poveri nelle città si recavano subito nei bassifondi già
occupati da altri barboni che potevano aiutarli a trovare qualche lavoretto o iniziarli ai
mestieri della malavita. Si diceva che i mendicanti fossero organizzati in società segrete
che eleggevano i propri capi e utilizzavano un proprio gergo.
- il vagabondaggio poteva condurre al crimine. Le pene per i criminali erano molto alte
perché dovevano servire da deterrente. Un piccolo furto poteva essere punito con una
severità incredibile.
- nonostante si spostassero continuamente, i fuorilegge riuscivano sempre a riunirsi con
altri vagabondi, disertori, prostitute e orfani: creavano bande che terrorizzavano le
campagne e potevano contare sull’aiuto dei poveri del luogo; non avevano paura delle
forze di polizia, che erano poche, poco efficienti e corrotte.
- le bande erano per la proprietà e per l’ordine pubblico una minaccia. Le bande
sedentarie aggredivano solamente gli stranieri, i mercanti e i viaggiatori, smerciando i
proventi delle loro rapine nei mercati e nelle fiere locali.
- il brigantaggio poteva trasformare un disertore in un eroe popolare. I capibanda
assalivano i ricchi e derubavano gli esattori delle imposte diventando famosi grazie alle
loro gesta.
I contadini in rischio povertà. Quando non erano in grado di pagare l’affitto, i
contadini minacciavano di dare fuoco alle loro case, e quando i tribunali indagavano su
questi casi tutti i contadini stavano zitti. I contadini combattevano per i loro diritti.
I lavoratori nomadi, viaggianti
- i lavoratori viaggianti di solito non commettevano crimini. Esercitavano una
professione antica e rispettabile, che sopravvivesse fino al 1900, ma molte persone
sospettavano di loro, e dal 1500 furono costretti a vivere nella clandestinità. Le persone
sospettavano dei lavoratori viaggianti perché ritenevano che un giovane lontano da casa
poteva solamente combinare guai.
- nel corso del 1500 i lavoratori viaggianti venivano assunti dai maestri per un prezzo
basso e venivano licenziati quando c’era poco lavoro. Così i lavoratori viaggianti
iniziarono a organizzarsi in difesa dei loro interessi. I magistrati dichiararono illegali le
associazioni dei lavoratori viaggianti, e allora questi crearono organizzazioni segrete.
- il mondo dei lavoratori viaggianti era un mondo formale, con tante regole e cerimonie.
c’erano associazioni formali, corporazione, confraternite e società dei giovani.
- i lavoratori viaggianti cercavano in tutti i modi di distinguersi dagli altri viaggiatori e di
non essere scambiati per dei vagabondi: viaggiavano in gruppetti di 3 o 4 uomini che
svolgevano lo stesso mestiere, avevano dei particolari distintivi (nastri colorati, cappelli
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particolari, bastone di legno lungo un numero preciso di centimetri, etc).
- il lavorante viaggiante, quando arrivava in una nuova città, si recava in una specifica
taverna, dove si metteva in contatto con l’organizzazione segreta dei lavoratori
viaggianti. Il lavoratore mostrava le sue credenziali e gli veniva fornito vitto e alloggio e
una persona gli cercava un lavoro.
Gli schiavi
- gli schiavi non esistevano più in buona parte dell'Europa occidentale. Lungo le cose del
Mediterraneo, dove i mercanti mantenevano rapporti commerciali con i musulmani, la
schiavitù era una pratica riconosciuta. Nella maggior parte dei villaggi e delle città
dell'Europa occidentale non c’erano schiavi perché non erano necessari lavoratori, non
per motivi etici e morali. Quando la tratta degli schiavi africani divenne redditizia, con
l’apertura delle piantagioni di canna da zucchero in America, gli europei ri-iniziarono a
trafficare schiavi.
- gli schiavi furono una presenza consistente solamente durante gli anni del boom del
1500; per il resto si può affermare che la società europea era l’unica regione al mondo
priva di schiavi.
- anche nel secolo seguente alle prime devastazioni causate dalla peste bubbonica (1347),
che determinarono una scarsità di manodopera, nelle città europee circolò un grande
numero di schiavi. Sebbene la schiavitù fosse esistita prima dell’anno 1000, era
gradualmente scomparsa nel corso della grande espansione demografica dell’11esimo e
12esimo secolo. La disorganizzazione del mercato del lavoro dopo il 1347 spinse i
mercanti italiani e spagnoli a importare schiavi dall’Oriente musulmano.
- i vescovi erano favorevoli alla schiavitù, i papi accettavano gli schiavi in dono e i preti
erano felici se avevano qualche schiavo.
- lo schiavo era considerato una proprietà, su cui si aveva il diritto di possederla,
venderla, scambiarla, goderla, senza che nessuno possa opporvisi. Un mercante,
scoprendo che una sua schiava era incinta, voleva i soldi indietro dal venditore perché la
considerava merce avariata.
- nonostante l’offerta abbondante, i prezzi ragionevoli e l’assenza di scrupoli sulla
moralità della tratta degli schiavi, in Europa lo schiavismo non si affermò. Gli schiavi, se
venivano comprati, venivano usati solamente come servitori domestici.
- nella famiglia del padrone la schiava era una servitrice, su cui si poteva abusare, che
non riceveva un salario e che non poteva andarsene se veniva maltrattata.
- anche la pratica di sfruttare le schiave come domestiche non si affermò in europa. La
famiglia europea era diversa da quella orientale e le mogli europee si opponevano alla
presenza delle schiave nelle loro famiglie. Le schiave incutevano paura alla signore
perché erano considerate persone straniere alla famiglia. Ma molto spesso le schiave, in
poco tempo, venivano considerate membri della famiglia. Le schiave riuscivano a
sposarsi e i loro figli si integravano nella comunità. I figli delle schiave erano cittadini
liberi.
- se gli schiavi commettevano dei crimini venivano puniti con brutalità.
- quando nel 1500 la tratta degli schiavi nel Mediterraneo finì, la schiavitù cominciò a
essere considerata un’aberrazione (deviazione, stranezza) propria delle Americhe e
quindi la schiavitù non si affermò in Europa.
09. LA VITA PRIVATA
La famiglia
- la schiavitù non si affermò in Europa occidentale grazie anche alla forza della famiglia.
Nella società moderna dell'Europa occidentale la posizione della famiglia in quanto
vincolo forte e fondamentale tra individui non venne mai messa in discussione.
- le schiave e i loro figli, se sopravvivevano, venivano integrati nelle famiglie dei loro
padroni, mentre gli schiavi meno fortunati non vivevano a lungo (perché lavoravano 19
nelle miniere, venivano picchiati parecchio, etc).
Le persone senza famiglia
- anche gli abitanti natii del villaggio, rimasti soli per una serie di disgrazie, correvano il
rischio di vedersi cacciare dalla comunità come corpi estranei. Privi di una famiglia e di
un&rs