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Le competenze europee riferite alla disciplina storica
- competenza digitale. La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con
dimestichezza e spirito critico le tecnologie per il lavoro, il tempo libero e la
comunicazione. L’acquisizione dei fondamenti del metodo storico, che si basa sul
reperimento delle fonti e sul loro confronto, sviluppa lo spirito critico, che deve essere
utilizzato anche con le tecnologie. Le abilità di cercare, raccogliere e trattare le
informazioni e usare in modo critico e sistematico vengono sviluppare anche dalla storia.
La storia sviluppa lo spirito critico e l’analisi critica, che sono fondamentali per saper
utilizzare consapevolmente i mezzi di comunicazione.
- imparare a imparare. Imparare a imparare è l’abilità di perseverare
nell’apprendimento, di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una
gestione efficace del tempo e delle informazioni. La storia permette di sviluppare la
lettura, la comprensione e la scrittura. La storia sviluppa le capacità di ricerca e selezione
delle informazioni per interpretare i fatti. La storia permette di sviluppare nel bambino
un metodo di studio valido per tutte le discipline. 7
- competenze sociali e civiche. Le competenze sociali e civiche includono le
competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di
comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e
costruttivo alla vita sociale e lavorativa. La storia sviluppa competenze che permettono la
partecipazione attiva e consapevole dei cittadini europei alla vita sociale e politica. La
storia sviluppa le competenze sociali e civiche. Alcuni contenuti storici sono
particolarmente indicati, ad esempio: le dimensioni multiculturali e socioeconomiche
delle società europee; l’identità nazionale ed europea; i concetti di democrazia, giustizia,
uguaglianza, cittadinanza, diritti civili.
- consapevolezza ed espressione culturale. Consapevolezza dell’importanza
dell'espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di
comunicazione (musica, teatro, letteratura, pittura, etc). L’analisi delle civiltà, della loro
cultura e degli artisti, degli scienziati, etc.
Le indicazioni nazionali del 2012
- nel 2012 vengono pubblicate le indicazioni nazionali del ministro Profumo.
- anche nelle indicazioni nazionali 2012 nella 3 primaria si studia la preistoria, nella 4 e
a a
nella 5 primaria si studiano civiltà antiche fino alla caduta dell’impero romano e nella
a
scuola media si studia dall’impero romano fino ai giorni nostri.
- dall’a.s. 2016-17 è obbligatoria la compilazione della scheda di certificazione delle
competenze al termine della classe 5 primaria e della 3 media.
a a
- sono definiti gli obiettivi di apprendimento al termine della classe 3 e 5 primaria e i
a a
traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria.
- la presenza tra i traguardi per lo sviluppo delle competenze per la scuola primaria di un
generico cenno alle «possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità» non
viene sostenuta da precise e concrete indicazioni metodologiche.
- la mancanza di una seria consultazione su scala nazionale e di un’ampia riflessione
aperta ai maestri, agli storici e alle loro associazioni ha impedito di sviluppare le buone
premesse contenute nelle indicazioni del 2007 e ha rimandato di fatto la possibilità di un
concreto rinnovamento della didattica.
- non esistono più le aree disciplinari come l’area storico-geografica per non favorire un
legame più intenso tra alcune discipline rispetto ad altre. Le indicazioni 2012 vogliono
rafforzare le connessioni tra tutte le discipline.
Indicazioni 2012: Scuola dell’infanzia e i primi tre anni di scuola primaria
- le competenze da sviluppare nella scuola dell’infanzia sono suddivise in 5 campi di
esperienza: il sé e l’altro; il corpo e il movimento; immagini, suoni, colori; i discorsi e le
parole; la conoscenza del mondo.
- la disciplina “storia” attraversa più di uno di questi campi all’interno di un contesto in
cui l’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti,
la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica.
- nel campo di esperienza Il sé e l’altro, lo sviluppo dell’identità personale, della memoria
personale e familiare, della riflessione e del confronto e le prime generalizzazioni
riguardanti il rapporto tra passato, presente e futuro sono tutti requisiti importantissimi
per affrontare poi lo studio della storia.
- alcuni traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi al campo di esperienza La
conoscenza del mondo riguardano l’educazione alla temporalità e l’acquisizione dei
parametri e delle convenzioni del tempo sociale: sa collocare le azioni quotidiane nel
tempo della giornata e della settimana; riferisce correttamente eventi del passato
recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo.
- nelle prima tre classi della primaria vengono sviluppati i prerequisiti necessari per lo
studio della storia: riconoscere relazioni di successione e contemporaneità, durate,
periodi, cicli temporali, mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate; 8
comprendere la funzione e l’uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la
rappresentazione del tempo (orologio, calendario, linea temporale, etc).
Indicazioni 2012: 4 e 5 primaria
a a
- relativamente alla storia, viene proposto un approccio di tipo tematico e di lungo
periodo costruito tra passato e presente.
- vengono favoriti percorsi di apprendimento di tipo modulare e laboratoriale.
- viene proposto di utilizzare le storie settoriali per affrontare i problemi della vita umana
sulla Terra, le fonti di energia, gli elementi naturali, la trasformazione dell’ambiente, lo
sviluppo tecnico, l’alimentazione, il lavoro, le migrazioni, i mezzi di comunicazione, le
religioni, le diverse forme di governo.
- viene suggerito di non soffermarsi troppo a lungo su singoli temi e civiltà remote, nella
consapevolezza che il percorso cronologico-sequenziale dei contenuti di preistoria e di
storia antica finirebbe per occupare tutte le energie disponibili, rendendo difficile
affrontare i percorsi didattici necessari per lo sviluppo delle competenze.
- le indicazioni di tipo contenutistico (alla scuola primaria sono assegnate le conoscenze
storiche che riguardano il periodo compreso dalla comparsa dell’uomo alla tarda
antichità) sono in contrasto con il quadro di riferimento metodologico e con i traguardi e
gli obiettivi di apprendimento.
- le competenze da acquisire al termine della scuola primaria richiedono un approccio
didattico incentrato sull’osservazione diretta e su di un processo di costruzione del
sapere storico che affronta anche argomenti diversi rispetto alla storia antica.
- i traguardi per lo sviluppo delle competenze riguardano: gli elementi significativi del
passato dell’alunno e del suo ambiente di vita; la comprensione dell’importanza del
patrimonio artistico e culturale; l’esplorazione critica delle tracce storiche presenti nel
territorio. Questi traguardi richiedono di partire dall’attualità fisica delle fonti. La
maggior parte del patrimonio artistico, monumentale e documentario italiano si è
costituito in età medievale e moderna, non nell’età antica. Molti ambienti di vita sono
fortemente segnati dalla storia contemporanea. L’industrializzazione, l’urbanizzazione,
lo sviluppo del terziario, la mobilità, il turismo, etc sono tutti fenomeni lontanissimi dalla
preistoria e dalle civiltà antiche, ma sono molti vicini alla realtà sociale e umana dei
bambini.
- nelle Indicazioni 2012 scompare ogni riferimento alla centralità del metodo storico per
l’avvio all’uso critico delle risorse di rete e degli strumenti digitali.
La certificazione delle competenze in Italia (c.m. 3/2015)
- dall’a.s. 2016-17 è obbligatoria la compilazione della scheda di certificazione delle
competenze al termine della classe 5 primaria e della 3 media.
a a
- il documento di certificazione delle competenze è consegnato alla famiglia dell’alunno
e, in copia, all’istituzione scolastica o formativa del ciclo successivo.
- la certificazione delle competenze accompagna il documento di valutazione degli
apprendimenti e del comportamento degli alunni.
- la certificazione delle competenze non sostituisce le attuali modalità di valutazione e
attestazione giuridica dei risultati scolastici (ammissione alla classe successiva, rilascio
di un titolo di studio finale, etc), ma accompagna e integra tali strumenti.
- si ripensa il modo di “fare scuola”, integrando la didattica dei contenuti e dei saperi con
modalità interattive e costruttive di apprendimento. Fondando il proprio insegnamento
su esperienze significative che mettono in gioco contenuti e procedure che consentono di
“imparare facendo”, gli insegnanti rendono l’alunno protagonista del processo di
acquisizione delle competenze.
- Le linee guida per la certificazione delle competenze si soffermano sulla necessità di
dare vita a una didattica dai contenuti maggiormente trasversali, sull’utilizzo di
metodologie di tipo laboratoriale e di natura cooperativa. 9
- la valutazione delle competenze serve da guida consapevole per lo sviluppo complessivo
delle competenze degli alunni e anche per l’azione dell’insegnante.
- per la valutazione viene favorito l’uso delle “prove di realtà”, delle griglie di valutazione,
dell’autovalutazione.
- la scheda di certificazione delle competenze al termine della scuola primaria contiene 4
livelli di competenze (iniziale, base, intermedio, avanzato).
- la storia può contribuire all’educazione al web e all’utilizzo critico degli strumenti
informatici.
Oltre le Indicazioni Nazionali
- tutte le indicazioni nazionali (2004, 2007 e 2012) rispetto all’insegnamento della storia
sono caratterizzate da legami scarsi e a volte assenti tra obiettivi dichiarati, strumenti
didattici in uso e livello concreto di preparazione disciplinare e metodologica degli
insegnanti.
- una cultura storica solida e condivisa è necessaria per l’esercizio della cittadinanza
attiva, per la tolleranza e per l’integrazione culturale.
- bisogna superare i principali elementi di disfunzione dell’attuale insegnamento della
storia: l’uso esclusivo del sussidiario e dei manuali; la ripetizione identica dei contenuti;
l’affrontare solamente la storia generale; l’uso di una metodologia puramente
trasmissiva.
- bisogna usare diverse met